⚽ Uno sguardo al talento! [Segnalazioni talenti, meteore e pupilli]

Ronin

Prima squadra
Senior Mod
7 Gennaio 2011
25,535
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113
Un giocatore che a me piace molto è Fede Cartabia. Ma non se se metterlo tra i pupilli oppure tra le meteore. Tecnicamente è sempre stato molto valido, anche se ha avuto una carriera al di sotto delle aspettative, e adesso a 28 anni è andato a finire a giocare negli Emirati Arabi Uniti, lui che ha speso tutta la carriera in Spagna (nonostante è nato in Argentina), giocando per Deportivo, Cordoba e Valencia, oltre ad un esperienza in Portogallo con il Braga. Fede ha anche fatto parte dell'Under 20 dell'Argentina, dove però ha giocato poco

 

Johan_14

Primavera
28 Dicembre 2018
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Uno giocatore che a me piace molto è Fede Cartabia. Ma non se se metterlo tra i pupilli oppure tra le meteore. Tecnicamente è sempre stato un bel giocatore, anche se ha avuto una carriera al di sotto delle aspettative, e adesso a 28 anni è andato a finire a giocare negli Emirati Arabi Uniti, lui che in ha speso tutta la carriera in Spagna (nonostante è nato in Argentina), giocando per Deportivo, Cordoba e Valencia, oltre ad un esperienza in Portogallo con il Braga. Fede ha anche fatto parte dell'Under 20 dell'Argentina, dove però ha giocato poco


Grandi aspettative al Valencia su di lui, ma ebbe effettivamente pochissimo spazio e spesso fuori ruolo, essendo tanto chiuso sulle fasce, a sua discolpa pare che Pizzi non lo vedesse proprio.
Carriera sotto le aspettative, si, anche perchè i mezzi li ha, poi magari pure lui, come altri, se nel prime fisico decidi che preferisci andartene in tornei minori come emirati, cina o usa beh....
 
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Ronin

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7 Gennaio 2011
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Nel Lens che quest'anno da neopromosso si è salvato con larghissimo anticipo (a un solo punto dall'approdo in Conference League), una parte del merito va anche data al giovanissimo Arnaud Kalimuendo. Il classe 2002 era stato mandato dal Paris Saint Germain in prestito ai giallorossi per fare esperienza nel calcio dei grandi, e l'attaccante francese, ma di origini congolesi, ha sfruttato alla grande le chance che gli ha concesso mister Haise, mettendo a segno 7 gol in Ligue 1 e una rete in Coppa di Francia in 30 gettoni di presenze, partendo tra l'altro spesso dalla panchina. Di ruolo punta centrale Kalimuendo è un'attaccante che svaria per tutto il fronte d'attacco e sfrutta alla grande la sua esplosività. Pur non essendo molto alto il ragazzo se la cava bene anche nei duelli corpo a corpo. Ora è ritornato al PSG, ma vista la concorrenza potrebbe andare di nuovo in prestito

 
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Ronin

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7 Gennaio 2011
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Nelle giovanili dell'Argentina potenzialmente ci sono sempre dei giocatori che possono diventare dei futuri crack del calcio mondiale. Ai tanti calciatori che abbiano dedicato un piccolo spazio, bisogna sicuramente mettere nella lista anche Franco Orozco, ala sinistra del Lanus, ma che può giocare anche a destra. Il classe 2002 ha debuttato lo scorso Novembre in prima squadra. Una stagione molto importante per "Lauchita", soprannome affibbiatogli per il modo di giocare che ricorda molto da vicino quello del suo compagno di squadra Lautaro Acosta, che alla sua prima esperienza nel calcio dei grandi ha messo a segno 6 gol in 16 presenze, timbrando il cartellino anche nella Copa Sudamericana. Orozco fa anche parte delle selezioni giovanili dell'Albiceleste con cui ha vinto nel 2019 il Sudamericano Under 17 svoltosi in Peru. L'esterno del Lanus è un giocatore che punta molta sulla rapidità di passo, oltre ad una certa tendenza ad andare via in dribbling, ma in questi primi scorci di carriera tra club e nazionale si sta dimostrando anche un discreto finalizzatore e rifinitore. Come punti deboli soffre sicuramente giocatori più dotati fisicamente

 

Ronin

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7 Gennaio 2011
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Nonostante i 27 anni Luciano Vietto forse si può già inserire nella categoria delle meteore. Quel bell'attaccante visto ai tempi del Racing e nella prima stagione al Villarreal dove mise a segno 20 gol tra Liga ed Europa League, è ormai un lontano ricordo. Con il senno di poi forse per Vietto sarebbe stato meglio se fosse rimasto a giocare con il Submarino Amarillo, perché dopo la cessione l'anno seguente all'Atletico per 20 milioni di euro, l'attaccante argentino non ne ha più imbroccata una. Con i Colchoneros fu un ectoplasma, tanto che la società decise di girarlo in prestito al Siviglia (dove non fece male toccando quota 10 gol in tutte le competizioni), ma le successive avventure al Valencia e in particolare Inghilterra con il Fulham furono a dir poco disastrose. Nel 2019 lo Sporting prova a dare una chance al ragazzo, investendo anche 7 milioni e mezzo per prenderlo dall'Atletico, ma Vietto anche in Portogallo gioca a fasi alterne. Così dopo una sola stagione il club portoghese decide di privarsene e lo cede ai sauditi dell'Al Hilal. Da possibile fenomeno Vietto a 27 anni é finito a svernare in un campionato dove la maggior parte dei giocatori stranieri ci finisce per rimpinguare il proprio conto in banca

 

Ronin

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7 Gennaio 2011
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Il Santos in Brasile ha sicuramente uno dei miglior settori giovanili non solo a livello nazionale, ma di tutto il continente sudamericano. Una delle perle che in futuro potrebbe far parlare di sé è Felipe Laurindo. Classe 2005 l'esterno ha da poco firmato il primo contratto da professionista con il club paulista, che per allontanare le mire delle formazioni europee, ha fatto firmare al 17enne una clausola di 673 milioni di real, vale a dire 100 milioni di euro. È questa la cifra che i club dovrebbero sborsare per portarlo via dal Santos. Il ragazzo nelle varie categorie del "Peixe" ha fatto intravedere grandi cose, tanto da debuttare prima con l'Under 15 brasiliana e poi con quella Under 17. A Maggio però un grave infortunio lo terrà lontano dai campi da gioco per tutto l'anno, visto che ha riportato una lesione al legamento crociato del ginocchio sinistro. Tatticamente Lauderio è un'ala che gioca principalmente a sinistra per sfruttare il piede destro. I punti di forza del giovane esterno sono la velocità, il dribbling, il controllo palla, e l'agilità, che gli permettono di andare via anche negli spazi più stretti. Da migliorare sicuramente il fisico, e una certa tendenza a specchiarsi troppo nelle sue giocate di qualità

 
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7 Gennaio 2011
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Nel suo destino sembrava esserci l'Europa e invece Talles Magno a Maggio di questa stagione è finito in MLS, precisamente al New York City, che per l'esterno brasiliano ha sborsato appena 7 milioni di euro, cifra molto lontana da quelle che circolavano un po' di tempo fa, quando il Vasco da Gama ne chiedeva 25/30 per lasciarlo partire. Gli addetti ai lavori si accorgono di Talles Magno nel 2019, quando al Mondiale Under 17 insieme ai compagni trascina la Seleçao a vincere il suo quarto mondiale di categoria. Il classe 2002 mette a segno 2 reti, dando così seguito alle buone prestazioni offerte con la maglia del Vasco da Gama. Nell'ultima stagione disputata a Rio gioca da titolare (34 presenze e 3 gol), ma alla fine il club carioca retrocede clamorosamente in seconda divisione. Così dopo due presenze nella nuova stagione iniziata tra Marzo ed Aprile, la decisione di finire nel campionato americano. Tatticamente Talles Magno è un esterno che preferisce giocare a sinistra, ma in diverse occasioni è stato provato come trequartista per sfruttare la sua visione di gioco. Il ragazzo è comunque un'ala atipica visto che è alto 186 cm, ma è lo stesso bravo a distracarsi negli spazi stretti. Tecnicamente come tanti suoi connazionali fa del dribbling la sua arma più tagliante, sfruttando alla grande tricks e giocate con la suola. Ama ricevere palla sui piedi oppure venirsela a prendere a centrocampo, e questo lo porta ad essere poi poco lucido o poco frequente nelle zone offensive, infatti tra Vasco e New York in oltre 60 presenze ha segnato appena 5 gol. In definitiva il ragazzo rischia di essere uno dei tanti, nonostante le premesse da futura star

 
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7 Ottobre 2012
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Un giocatore che a me piace molto è Fede Cartabia. Ma non se se metterlo tra i pupilli oppure tra le meteore. Tecnicamente è sempre stato molto valido, anche se ha avuto una carriera al di sotto delle aspettative, e adesso a 28 anni è andato a finire a giocare negli Emirati Arabi Uniti, lui che ha speso tutta la carriera in Spagna (nonostante è nato in Argentina), giocando per Deportivo, Cordoba e Valencia, oltre ad un esperienza in Portogallo con il Braga. Fede ha anche fatto parte dell'Under 20 dell'Argentina, dove però ha giocato poco
Anche io, da innamorato folle dell'Argentina, mi ero lasciato ammaliare dalle movenze di Cartabia. Purtroppo l'hype si è spento presto, complici alcune scelte sbagliate (tipo andare al Depor quando le cose si sapevano essere complicate a La Coruña) e probabilmente poca voglia di spaccare il mondo. Sono rimasto deluso perché anche io avevo molte aspettative su di lui.
Nel Lens che quest'anno da neopromosso si è salvato con larghissimo anticipo (a un solo punto dall'approdo in Conference League), una parte del merito va anche data al giovanissimo Arnaud Kalimuendo. Il classe 2002 era stato mandato dal Paris Saint Germain in prestito ai giallorossi per fare esperienza nel calcio dei grandi, e l'attaccante francese, ma di origini congolesi, ha sfruttato alla grande le chance che gli ha concesso mister Haise, mettendo a segno 7 gol in Ligue 1 e una rete in Coppa di Francia in 30 gettoni di presenze, partendo tra l'altro spesso dalla panchina. Di ruolo punta centrale Kalimuendo è un'attaccante che svaria per tutto il fronte d'attacco e sfrutta alla grande la sua esplosività. Pur non essendo molto alto il ragazzo se la cava bene anche nei duelli corpo a corpo. Ora è ritornato al PSG, ma vista la concorrenza potrebbe andare di nuovo in prestito
Lui e Badé sono state le due colonne portanti del Lens assieme al portiere Leca, che è un vero leader. Non a caso il PSG sembra potergli dare una chance reale. Ha giocato titolare in Supercoppa, speriamo Pochettino appena rientreranno a pieno regime Di Maria, Neymar, Mbappé, Sarabia e compagnia non se lo dimentichi in soffitta.
Nelle giovanili dell'Argentina potenzialmente ci sono sempre dei giocatori che possono diventare dei futuri crack del calcio mondiale. Ai tanti calciatori che abbiano dedicato un piccolo spazio, bisogna sicuramente mettere nella lista anche Franco Orozco, ala sinistra del Lanus, ma che può giocare anche a destra. Il classe 2002 ha debuttato lo scorso Novembre in prima squadra. Una stagione molto importante per "Lauchita", soprannome affibbiatogli per il modo di giocare che ricorda molto da vicino quello del suo compagno di squadra Lautaro Acosta, che alla sua prima esperienza nel calcio dei grandi ha messo a segno 6 gol in 16 presenze, timbrando il cartellino anche nella Copa Sudamericana. Orozco fa anche parte delle selezioni giovanili dell'Albiceleste con cui ha vinto nel 2019 il Sudamericano Under 17 svoltosi in Peru. L'esterno del Lanus è un giocatore che punta molta sulla rapidità di passo, oltre ad una certa tendenza ad andare via in dribbling, ma in questi primi scorci di carriera tra club e nazionale si sta dimostrando anche un discreto finalizzatore e rifinitore. Come punti deboli soffre sicuramente giocatori più dotati fisicamente
Anche a me l'accostamento con Acosta è venuto spontaneo quando l'ho visto giocare, ho pensato "ecco l'erede perfetto", tra l'altro anche lui come il Laucha, molto devoto al Granate per una storia particolare d'infanzia. Diciamo che tra lui e De La Vega, il talento davanti non scarseggia al Lanus.
Nonostante i 27 anni Luciano Vietto forse si può già inserire nella categoria delle meteore. Quel bell'attaccante visto ai tempi del Racing e nella prima stagione al Villarreal dove mise a segno 20 gol tra Liga ed Europa League, è ormai un lontano ricordo. Con il senno di poi forse per Vietto sarebbe stato meglio se fosse rimasto a giocare con il Submarino Amarillo, perché dopo la cessione l'anno seguente all'Atletico per 20 milioni di euro, l'attaccante argentino non ne ha più imbroccata una. Con i Colchoneros fu un ectoplasma, tanto che la società decise di girarlo in prestito al Siviglia (dove non fece male toccando quota 10 gol in tutte le competizioni), ma le successive avventure al Valencia e in particolare Inghilterra con il Fulham furono a dir poco disastrose. Nel 2019 lo Sporting prova a dare una chance al ragazzo, investendo anche 7 milioni e mezzo per prenderlo dall'Atletico, ma Vietto anche in Portogallo gioca a fasi alterne. Così dopo una sola stagione il club portoghese decide di privarsene e lo cede ai sauditi dell'Al Hilal. Da possibile fenomeno Vietto a 27 anni é finito a svernare in un campionato dove la maggior parte dei giocatori stranieri ci finisce per rimpinguare il proprio conto in banca
Non so... io su Lucky ho ancora qualche speranza. La mia sensazione è che si sia spenta la fiamma dopo il fallimento all'Atléti, quindi in un grande club. Come hai detto tu per me ha sbagliato a lasciare così frettolosamente il Submarino, doveva imporsi ancora e crearsi la sua buona base di fiducia. Poi sicuramente la scelta del Fulham (palese che retrocedesse quell'anno) e infine l'Al Hilal, di sicuro non sono opzioni prese per il riscatto personale, ma più per il portafoglio. Dovrebbe trovare uno come me, che si era innamorato di lui nel 2013 (prima di De Paul), e che lo convincesse con stima a tornare protagonista in club da mid table, o poco giù per ricostruirsi un po' anche l'autostima. Dubito ciò si realizzi, però fa tristezza farlo finire nella categoria delle meteore a soli 27 anni.
Nel suo destino sembrava esserci l'Europa e invece Talles Magno a Maggio di questa stagione è finito in MLS, precisamente al New York City, che per l'esterno brasiliano ha sborsato appena 7 milioni di euro, cifra molto lontana da quelle che circolavano un po' di tempo fa, quando il Vasco da Gama ne chiedeva 25/30 per lasciarlo partire. Gli addetti ai lavori si accorgono di Talles Magno nel 2019, quando al Mondiale Under 17 insieme ai compagni trascina la Seleçao a vincere il suo quarto mondiale di categoria. Il classe 2002 mette a segno 2 reti, dando così seguito alle buone prestazioni offerte con la maglia del Vasco da Gama. Nell'ultima stagione disputata a Rio gioca da titolare (34 presenze e 3 gol), ma alla fine il club carioca retrocede clamorosamente in seconda divisione. Così dopo due presenze nella nuova stagione iniziata tra Marzo ed Aprile, la decisione di finire nel campionato americano. Tatticamente Talles Magno è un esterno che preferisce giocare a sinistra, ma in diverse occasioni è stato provato come trequartista per sfruttare la sua visione di gioco. Il ragazzo è comunque un'ala atipica visto che è alto 186 cm, ma è lo stesso bravo a distracarsi negli spazi stretti. Tecnicamente come tanti suoi connazionali fa del dribbling la sua arma più tagliante, sfruttando alla grande tricks e giocate con la suola. Ama ricevere palla sui piedi oppure venirsela a prendere a centrocampo, e questo lo porta ad essere poi poco lucido o poco frequente nelle zone offensive, infatti tra Vasco e New York in oltre 60 presenze ha segnato appena 5 gol. In definitiva il ragazzo rischia di essere uno dei tanti, nonostante le premesse da futura star
L'ho visto poco all'opera, però parlando con esperti ed appassionati del mondo verdeoro, pare abbia i crismi del potenziale craque. Tutti mi dicono la stessa cosa: sembra il primo Neymar, molto amante delle skills e poco della concretezza. Quando giocherà di più a calcio e meno a street soccer, potremmo parlare di un futuro campione. In effetti la direzione che stanno prendendo molti talenti (Barco, Almada, Magno, Brenner...) di finire in MLS, non mi sembra quella di voler mettersi in gioco con qualcosa di più probante.
Poi per carità, magari la MLS diventerà la nuova tappa intermedia tra il Sud America e il calcio europeo d'élite, però io rimango dell'opinione che sia più stimolante per un giovane passare da un club di media fascia in Europa e poi puntare al top, ma sarà un mio cruccio.
 
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Ronin

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7 Gennaio 2011
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Un giocatore per cui stravedo molto è Daniel Podence. Mi piace il suo modo di muoversi, di come punta l'uomo, di come riesce a sterzare quando il marcatore gli è alle spalle, oppure come riesce ad andare via in spazi molto stretti. Un giocatore sicuramente bello da vedere, ma poco concreto sotto porta, infatti non è mai stato uno stoccatore. La sua migliore stagione risale a quella 2018/2019 (la prima all'Olympiacos) quando segnò 8 reti tra campionato e coppe. Nell'ultima stagione in Premier League ha segnato 3 gol con la maglia del Wolverhampton Wanderers, dove è diventato fin da subito titolare

 
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papawaigo77

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7 Ottobre 2012
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Anche io vado con un pupillo.
Molto noto ai più anche se ancora giovane, è infatti un classe 1997. Parliamo di Luis Diaz del Porto. Colombiano nativo di Barranquilla (città che ha donato molto al calcio), ha disputato una Copa America sontuosa, trascinando la Colombia fino al terzo posto finale, ottenuto contro il Perù. Match nel quale ha segnato pure una doppietta.
Non fa differenze nemmeno con la squadra di club. Infatti con i Dragoes è un titolare fisso e in quest'ultima stagione ha segnato in ogni competizione disputata.
Preferisce partire da sinistra, ma si disimpegna egregiamente anche a destra o come punta d'appoggio ad un '9' di razza.
E' semplicemente imprendibile quando acquista velocità e punta l'avversario, vista l'abilità di sterzata incredibile. Non disdegna neppure l'assist, anche se non è conosciuto per essere un dispensatore di palloni.
Transfermarkt lo valuta 25 milioni. Io fossi un club di alta fascia ci scommetterei subito, per continuità di rendimento, sul "Guajiro". Si parlava di Roma interessata, io lo vedrei bene un po' ovunque, anche in Premier, considerata la predisposizione ad andare a mille all'ora senza perdere lucidità.

 

Ronin

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7 Gennaio 2011
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Anche io vado con un pupillo.
Molto noto ai più anche se ancora giovane, è infatti un classe 1997. Parliamo di Luis Diaz del Porto. Colombiano nativo di Barranquilla (città che ha donato molto al calcio), ha disputato una Copa America sontuosa, trascinando la Colombia fino al terzo posto finale, ottenuto contro il Perù. Match nel quale ha segnato pure una doppietta.
Non fa differenze nemmeno con la squadra di club. Infatti con i Dragoes è un titolare fisso e in quest'ultima stagione ha segnato in ogni competizione disputata.
Preferisce partire da sinistra, ma si disimpegna egregiamente anche a destra o come punta d'appoggio ad un '9' di razza.
E' semplicemente imprendibile quando acquista velocità e punta l'avversario, vista l'abilità di sterzata incredibile. Non disdegna neppure l'assist, anche se non è conosciuto per essere un dispensatore di palloni.
Transfermarkt lo valuta 25 milioni. Io fossi un club di alta fascia ci scommetterei subito, per continuità di rendimento, sul "Guajiro". Si parlava di Roma interessata, io lo vedrei bene un po' ovunque, anche in Premier, considerata la predisposizione ad andare a mille all'ora senza perdere lucidità.

Piace un casino anche a me. Lo vedrei anch'io bene in un campionato più competitivo rispetto a quello portoghese
 

Karlo Marxiano

Primavera
17 Agosto 2019
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Anche io vado con un pupillo.
Molto noto ai più anche se ancora giovane, è infatti un classe 1997. Parliamo di Luis Diaz del Porto. Colombiano nativo di Barranquilla (città che ha donato molto al calcio), ha disputato una Copa America sontuosa, trascinando la Colombia fino al terzo posto finale, ottenuto contro il Perù. Match nel quale ha segnato pure una doppietta.
Non fa differenze nemmeno con la squadra di club. Infatti con i Dragoes è un titolare fisso e in quest'ultima stagione ha segnato in ogni competizione disputata.
Preferisce partire da sinistra, ma si disimpegna egregiamente anche a destra o come punta d'appoggio ad un '9' di razza.
E' semplicemente imprendibile quando acquista velocità e punta l'avversario, vista l'abilità di sterzata incredibile. Non disdegna neppure l'assist, anche se non è conosciuto per essere un dispensatore di palloni.
Transfermarkt lo valuta 25 milioni. Io fossi un club di alta fascia ci scommetterei subito, per continuità di rendimento, sul "Guajiro". Si parlava di Roma interessata, io lo vedrei bene un po' ovunque, anche in Premier, considerata la predisposizione ad andare a mille all'ora senza perdere lucidità.

Lo adoro come giocatore, per di più apprezzo tantissimo gli attaccanti esterni col senso del goal e in linea generale li preferisco molto di più rispetto a quelli che contribuiscono principalmente con dribbling e assist
 
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Ronin

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7 Gennaio 2011
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L'Ajax è da sempre fucina di potenziali grandi talenti. Un altro nome caldo che quest'anno potrebbe affacciarsi con più continuità in prima squadra è quello di Sontje Hansen. Dal 2013 nelle giovanili dei lancieri, questo classe 2002 due stagioni fa ha avuto modo di debuttare in prima squadra sia in campionato che nella Coppa d'Olanda. La passata stagione complice la tanta concorrenza nell'Ajax dei grandi non ha avuto modo di scendere in campo, giocando solo per il Jong Ajax (formazione che milita nella seconda divisione olandese). Ottimo il suo contributo fornito fin qui nelle varie Under Orange. Con quella 17 ha vinto nel 2019 l'Europeo di categoria segnando 3 reti. Ancora meglio fece lo stesso anno nel Mondiale sempre con la selezione Under 17, dove vinse la classifica cannonieri con 6 gol (Olanda eliminata in semifinale dal Messico ai calci di rigore). A livello tattico Hansen può praticamente giocare su tutto il fronte d'attacco. Sia all'Ajax che in nazionale è stato provato come attaccante centrale, come esterno su entrambe le fasce, e anche come trequartista. Essendo fisicamente un po' gracilino (172 cm per 65 kg), viene spesso dirottato sulle corsie esterne per sfruttare la sua velocità, la sua bravura nel dribbling, il suo destreggiarsi negli spazi stretti, e i suoi tagli al centro per creare superiorità numerica. Da migliorare sicuramente il gioco aereo, ma anche la fase difensiva, dove non sempre riesce a leggere bene le situazioni. In conclusione il ragazzo ha tutte le potenzialità per potersi affermare con la maglia del club di Asterdam

 
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In ogni angolo del Brasile c'é il rischio di riuscire a mettere le mani su un possibile potenziale fenomeno. A Porto Alegre c'é un giocatore che fin da quando è entrato a far parte del settore giovanile dell'Internacional, è sempre stato considerato come una delle perle del "Colorado". Il suo nome è Joao Peglow, ed è notizia di poche settimane fa del suo passaggio alla squadra B del Porto, che l'ha preso in prestito dai brasiliani (con diritto di riscatto) per capire se ha le potenzialità per poter sfondare in Europa. Con la maglia dell'Internacional il classe 2002 nell'ultimo anno si è ritagliato un piccolo spazio, debuttando in campionato (dove ha segnato due reti), ma anche nella coppa nazionale e nella Copa Libertadores. Poche le partite da titolare, tanti scampoli che però hanno impressionato gli addetti ai lavori, che si sono potuti gustare le sue gesta con la nazionale Under 17, dove nel 2019 ha vinto il Mondiale di categoria segnando anche 3 reti. Tatticamente Joao Peglow può giocare sia come trequartista che come esterno. In diverse occasioni è stato provato anche punta centrale di movimento. Tecnicamente ha una buona visione di gioco, motivo per cui spesso funge da fantasista, ma la buona velocità, un buon dribbling e una certa abilità negli spazi stretti, gli permettono di poter essere utilizzato sugli esterni. A differenza dei classici fantasisti allergici alla fase difensiva, Joao Pelgow è uno che si sacrifica per la squadra, recuperando anche diversi palloni, grazie ad un fisico abbastanza compatto

 
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Andare in Inghilterra e seguire le orme del suo idolo Cristiano Ronaldo, è questo che ha fatto Alejandro Garnacho, che la passata stagione ha deciso di lasciare l'Atletico per firmare un contratto di lunga durata con il Manchester United. I Red Devils hanno messo per primi le mani su uno dei talenti più interessanti della cantera Colchoneros, bruciando sul tempo le due big del calcio spagnolo. Classe 2004, Garnacho è stato inserito nell'Under 18 del club inglese, e il ragazzo si è subito ambientato alla grande alla nuova realtà anglosassone, e nel campionato di categoria ha messo a segno 7 gol e sfornato 3 assist in 17 presenze, con i Red Devils finiti secondi nella zona Nord ad un solo punto dal Manchester City (che ha poi vinto la Premier battendo in finale il Fulham). Tatticamente lo spagnolo è un giocatore che ricopre il ruolo di esterno su entrambe le corsie, anche se il meglio lo da giocando a sinistra per sfruttare il destro (però se la cava bene anche con il sinistro), ma all'occorrenza può essere utilizzato anche come seconda punta. Tecnicamente invece Garnacho è la classica ala veloce, brava nel dribbling e che non ha paura a tentare la giocata difficile. Lo spagnolo oltre ad una buona visione di gioco, che lo rendono prezioso come assistman, è un giocatore che sa trovare anche la via de gol, o con classici tagli al centro oppure con delle conclusioni da fuori (spesso a giro). In definitiva il ragazzo se mantiene le premesse ha un futuro assicurato nel mondo del calcio

 

Ronin

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Quello che ha vissuto Dario Essugo il 20 Marzo di quest'anno è una data che difficilmente il ragazzo potrà dimenticare. Sei giorni dopo il suo 16mo compleanno, e a 4 giorni dalla firma del suo primo contratto professionistico, Ruben Amorim a 6 minuti dalla fine del match con il Vitoria Guimaraes, decide di mandare in campo il ragazzino, facendolo così diventare il più giovane debuttante della storia dello Sporting Lisbona. Un giusto tributo verso un giocatore che nelle giovanili dei Leoes è considerato uno degli elementi più interessanti che dispone la sempre florida Accademia dello Sporting. Tatticamente Essugo è un giocatore che gioca al centro del campo, o come centrale oppure come mediano. Tecnicamente è un giocatore capace di unire fisicità ad un buona tecnica di base. Non è il classico mediano bravo solo nella fase di interdizione (dove recupera molti palloni), anzi la sua visione di gioco e un piede alquanto delicato, gli permettono di essere anche un buon regista. Trovare in giro dei classe 2005 già fisicamente sviluppati e completi non è cosa da poco, e lo Sporting in questa stagione potrebbe puntare con più frequenza sul ragazzino, che intanto si disimpegna con l'Under 17 dei biancoverdi e con le selezioni giovanili del Portogallo, dove dopo essere stato un pilastro di quella Under 15 e Under 16, è stato da poco promosso in quella Under 18

 

Ronin

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Debuttare ad appena 15 anni, un mese e 20 giorni nella Copa Sudamericana non è un'impresa da poco, ma è quello che è capitato a Facundo Nuñez, che nel primo turno della seconda competizione più importante del continente sudamericano, è diventato il giocatore più giovane a debuttare in questa manifestazione. Una partita che il suo Cerro Largo ha perso per 4-1 nel derby tutto uruguagio con il Peñarol, ma il giovanissimo fantasista ha giocato 39 minuti della ripresa, e l'ha fatto senza nessuna paura. Dalle parti di Melo (che dista quasi 400 chilometri da Montevideo), si godono le prestazioni di questo baby fenomeno (classe 2006) che con la selezione Under 15 del Cerro Largo ha segnato 16 reti. Tatticamente Facundo Nuñez è un giocatore che può giocare sia come trequartista, che sugli esterni (magari a sinistra a piede invertito), ma il ragazzo può anche essere utilizzato come punta centrale. Tecnicamente invece è un giocatore che sa controllare bene la sfera, ha una buona visione di gioco, e sa dettare i tempi del passaggio. Da buon fantasista ama stare al centro del gioco così da poter smistare il pallone oppure provare la conclusione personale. Nel Cerro Largo gioca anche suo fratello Carlos, 29 anni ex tra le altre di Peñarol e Racing Club, e soprannominato nell'ambiente "Discoteca" per la sua passione per le disco

Video di Facundo Nuñez per il momento non ce ne sono

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Giocare appena 6 partite tra i professionisti e a 18 anni fare subito il salto in Europa, è questa la storia di Matias Palacios, che a Febbraio di questa stagione ha lasciato il San Lorenzo e per 5 milioni di euro si è accasato al Basilea. Considerato come uno degli astri nascenti del calcio argentino, Palacios si è affacciato in prima squadra nel 2018, quando debuttò con la maglia del Ciclon ad appena 16 anni, diventando anche il giocatore più giovane ad aver esordito con il San Lorenzo in campionato. La passata stagione per il classe 2002 sono state 4 le presenze, ma questo non ha frenato il Basilea che l'ha voluto subito portare in Svizzera, dove è sceso in campo in nove occasioni dando il suo contributo al secondo posto dei rossoblu. Decisamente più corposa la sua esperienza con le giovanili dell'Albiceleste, dove ha spesso indossato la maglia numero 10. Con l'Argentina Palacios ha vinto il Sudamericano Under 15 nel 2017 (3 gol e nominato miglior giocatore del torneo) e il Sudamericano Under 17 nel 2019 (altri 3 centri). Tatticamente il classe 2002 è un trequartista, ma in caso di centrocampo a 3 può ricoprire anche il ruolo di mezz'ala. Tecnicamente invece è un giocatore sopra la media. Grande visione di gioco, bravura nel saltare l'uomo e nel trovare sempre la giocata più congeniale. Il baricentro basso gli permette di essere sguizzante e molto abile a destreggiarsi negli spazi stretti. Deve sicuramente migliorare sotto porta, visto che per il momento non ha ancora segnato un gol tra i professionisti

 

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Barcellona - Parigi e di nuovo Barcellona, è questa la rotta che ha deciso di fare Kays Ruiz-Atil. Nel 2009 il classe 2002 finisce nelle Masia dei catalani dove ci rimane fino al 2015, quando lo scandalo legato alla compravendita di giovani calciatori da parte del club spagnolo, costringe il ragazzo e altri giovanissimi compagni di squadra a lasciare la Catalogna. Ruiz-Atil ritorna dunque in patria e firma per il Paris Saint Germain (lui che è nato a Lione), dove nelle ultime due annate gioca con l'Under 19 sotto la guida prima di Thago Motta e poi di Stephane Roche. La passata stagione arriva il tanto atteso debutto tra i professionisti e lo fa sotto la gestione Tuchel, che lo utilizza in 7 occasioni, poi il tecnico viene silurato e con Pochettino Ruiz-Atil non vede più il campo. Non trovando più spazio al PSG, il 18enne ha deciso di non rinnovare il contratto con i parigini, e a Luglio ha firmato di nuovo per il Barcellona, che l'ha inserito nella squadra B. A livello di giovanili Ruiz-Atil ha prima giocato con l'Under 15 marocchina, poi con quella Under 16 francese e adesso fa parte di quella Under 19 transalpina, ma ha ancora tempo per poter decidere quale delle due nazioni rappresentare. Tatticamente il franco-marocchino è un centrocampista centrale, che può anche giocare dietro le punte o come mezz'ala in un centrocampo a tre. Tecnicamente invece da buon giocatore di origine maghrebine fa del dribbling, della visione di gioco e del controllo del pallone le sue armi migliori, che compensano i punti deboli che sono una fisicità ancora non sviluppata e un cambio di passo che non è nelle sue corde. Potenzialmente avrebbe i numeri per sfondare, ma storicamente i giocatori di origine maghrebina spesso non riescono a far venire fuori tutto il loro talento

 

Ronin

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7 Gennaio 2011
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Dopo tanto Sud America saliamo un po' più su e vediamo cosa riserva il calcio messicano. Uno dei nomi più interessanti del continente nordamericano è quello di Luis Puente, attaccante classe 2003 delle Chivas. La punta messicana è cresciuta nelle giovanili del club di Guadalajara, dove si è messo in mostra come delantero dal buon fiuto per il gol e qualcuno ha già fatto qualche paragone con un altro grande giocatore passato proprio dalla cantera delle Chivas, vale a dire "Chicharito" Hernandez, anche se fisicamente Luis Punte assomiglia più al suo connazionale Raul Jimenez che non all'ex attaccante del Manchester United. Punto fermo delle giovanili della "Tri" dove nel 2019 insieme ai compagni ha portato il Messico Under 17 fino alla finale del Mondiale perso con il Brasile, Puente con le Chivas non ha avuto modo ancora di debuttare, ma i Rojiblancos per fargli fare esperienza hanno deciso di spedirlo al Tapatio, club filiale che milita nella seconda divisione messicana. Peccato solo che un brutto infortunio, rottura del legamento crociato anteriore, l'ha tenuto per parecchio tempo fermo ai box con tanto di operazione al ginocchio. Tatticamente è un centravanti che ama svariare sul tutto il fronte d'attacco per non dare punti di riferimento. Tecnicamente nonostante il fisico (189 cm per 78 kg) Puente è un giocatore tutt'altro che macchinoso. Abbastanza rapido, bravo nel far salire la squadra e giocare di sponda, il ragazzo dispone anche di un destro secco e preciso, ma se la cava pure con il mancino e nel gioco aereo

 

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