⚽ Uno sguardo al talento! [Segnalazioni talenti, meteore e pupilli]

Ronin

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7 Gennaio 2011
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Dal Paraguay spostiamoci in Colombia, anche se il giocatore in questione gioca nel Barcellona. Il suo nome è Juanda Fuentes, classe 2003 dal doppio passaporto colombiano e spagnolo. Con le Furie Rosse ha giocato fino all'Under 16, poi poco tempo fa la federazione colombiana è riuscita a convincere il ragazzo a difendere i colori dei "Cafeteros", e adesso fa parte dell'Under 17 del paese sudamericano. Trasferitosi in Spagna all'età di 5 anni, la prima squadra di Juanda Fuentes è il Tecnofutbol dove segna una caterva di gol, tanto da convincere il Barcellona a portarlo nella sua Masia. In Catalogna il ragazzo affina la tecnica, scaldando poi le varie selezioni giovanili, fino ad arrivare nella Juvenil B, dove quest'anno ha messo a segno 10 reti in 20 presenze vincendo il campionato di categoria. Di ruolo esterno, preferisce giocare a destra così da poter sfruttare il piede sinistro. Dal baricentro basso, Juanda Fuentes punta molto sulla rapidità e su una certa bravura palla al piede che gli permettono di andare via agli avversari sia a campo aperto che negli spazi stretti. Oltre ad essere un buon finalizzatore, il ragazzo se la cava anche come rifinitore. I punti dove deve migliorare sono sicuramente l'uso del piede destro e magari mettere su un po' di muscoli se vuole competere ad alti livelli

 

papawaigo77

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7 Ottobre 2012
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Dopo tanta Argentina, Uruguay e Brasile, vediamo un po' cosa bolle in pentola anche negli altri paesi sudamericani. Questa volta ci spostiamo in Paraguay, dove le attenzioni le sta attirando Julio Enciso, ala che da questa stagione sta giocando da titolare nel Club Libertad, anche se è già dal 2019 che fa parte della rosa del "Gumarelo", dove ha battuto il record di giocatore più giovane ad aver debuttato nel club (15 anni e 21 giorni). Nonostante la giovanissima età, è un classe 2004, il ragazzo sta bruciando le tappe. Nel suo club ha giocato un Torneo Apertura di spessore, segnando 4 gol in 13 presenze, ma ha anche timbrato il cartellino in Copa Libertadores e in Copa Sudamericana. Le ottime prestazioni offerte in campionato hanno poi convinto il "Toto" Berizzo a convocarlo nell'ultima Copa America dove è sceso in campo in due occasioni, anche se per pochi minuti. Julio Enciso è un esterno offensivo che può giocare su entrambe le fasce, ma che all'occorrenza può essere messo anche dietro le punte. Come tanti giocatori che giocano nel suo ruolo, fa della velocità e del dribbling le sue armi migliori, ma il 17enne non disdegna il tiro da fuori (secco e potente), come le conclusioni su palle inattive. Difficile da arginare quando parte palla al piede, il suo gioco è fatto di continui uno contro uno, che lo esaltano non poco. Nonostante non sia una cima (173 centimetri), Enciso ha comunque una buona struttura corporea che gli permette di proteggere bene la palla dagli attacchi degli avversari

Me ne hai "fregato" un altro. :D Lui mi piace molto. Lo vedo già abbastanza "furbo" nei contatti fisici e deciso sotto porta, non per niente è già in nazionale maggiore, quindi già piuttosto pronto.
Aggiungo un particolare curioso a latere: gioca assieme a quello che è dichiaratamente il suo idolo, ovvero il "Tacuara" Cardozo.
C'è lui, che per me è potenzialmente un crack totale, Rayan Cherki del Lione, 17 anni, ha già esordito sia tra in Ligue 1 che nelle competizioni europee, mostra una facilità nel far giocate difficili o imprevedibili, insomma, non pare aver sofferto davvero il salto tra i grandi neanche sul piano fisico, ok, vero, non è altissimo ma sembra fisicamente piazzato, non certo il classifico fuscello come molti suoi coetanei.
I suoi detrattori dicono che è innamorato della palla, che insiste troppo a cercare virtuosismi, eh, è uno degli aspetti che si nota maggiormente ma si affina giocando e integrandosi al meglio nei movimenti della squadra.
Ricorda molto il primo Fekir, sperando che fisicamente abbia meno sfortune e più continuità.



E' già del Lione, quindi costerà sia di cartellino che di ingaggio.


p.s. Iker Bravo mi ispira, anche se mi sorprende come dalla masia possa essere uscito un profilo simile, molto "9 classico", poco in linea con quelli che sono i dettami dell'ambiente Barca.
Ma loro hanno una generazione di fenomeni in attesa, oltre a Pedri e Fati, per me anche Trincao può fare grandi cose, in realtà sarebbe già "in ritardo" con le aspettative, curioso di vederlo all'opera ai Wolves, pur pensando che la premier non sia l'ideale per lui.
Cherki giocatore già importante, dal futuro più che roseo. Te l'ho messo sotto la voce "pupilli" perché ha già esordito anche in Champions in un club di medio/alta fascia, quindi è una realtà del calcio europeo.
Speriamo non abbia una evoluzione di carriera alla Fekir e che non abbia fretta di spostarsi.


Io invece torno prepotentemente in Europa e vado in Svizzera, precisamente a Berna. Per parlare di Fabian Rieder. Centrocampista mancino del 2002 che ha già esordito in prima squadra. L'ho scoperto guardando una partita di Europa League in cui mi incuriosiva vedere come giocava lo Young Boys di Gerardo Seoane (prima o poi parleremo anche di allenatori promettenti), appena passato al Bayer Leverkusen.
Mi ha subito impressionato per la precisione di calcio e l'uso quasi irriverente dell'esterno del piede per servire i compagni. Molto aggressivo in fase di non possesso, si dimostra essere utile quando c'è da "far legna", come si usa dire nel gergo. Sposa meravigliosamente il profilo di tuttofare del centrocampo, con doti più da regista che da interditore. Per fare un parallelo, mi ricorda molto Miguel Veloso come portamento.
Secondo me ragazzo molto interessante e di prospettiva, poco conosciuto e che si potrebbe acquistare per pochi milioni.

 
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7 Gennaio 2011
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Il futuro del calcio greco potrebbe passare dai piedi di Ioannis Konstantelias. Questo trequartista classe 2003 è entrato nelle mire del Barcellona, tanto che il ragazzo aveva anche fatto dei provini in Spagna, salvo poi decidere di restare in patria. Nell'ultima stagione Kontastanelias ha avuto anche il modo di debuttare con la maglia del PAOK, giocando in tutte 3 partite, mentre con la selezione Under 19 del club di Salonicco ha vinto il titolo di categoria segnando 5 reti. Tecnicamente il trequartista greco è un giocatore molto bello a vedere. Elegante, abile nello stretto, molto forte nell'uno contro uno, sa essere determinate anche come rifinitore grazie ad un piede molto educato. Fisicamente deve mettere su muscoli perché risulta un po' troppo leggerino
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Dopo tanti talenti ritorniamo anche a parlare di qualche meteora, questa volta i fari sono puntati su Ouasim Bouy. Nato ad Amsterdam, di scuola Ajax, non debutta mai nella squadra olandese, visto che nel 2012 a 18 anni e mezzo viene acquistato dalla Juventus, portato in bianconero da Raiola (che ne curava gli interessi) con grandi promesse e aspettative. Punto di riferimento nelle varie selezioni giovanili dell'Olanda (lui che poteva optare anche per quella del Marocco), la carriera di Bouy non decolla mai. Con la Juve gioca solo una partita di Coppa Italia (alla seconda stagione), poi iniziano i classici prestiti per fare esperienza. Appena acquistato viene spedito in Sere B al Brescia (17 presenze e 1 gol), mentre l'anno dopo a Gennaio va all'Amburgo dove gioca 4 partite. La stagione successiva finisce in Grecia al Panathinaikos, mentre nel 2015 ritorna in Olanda al PEC Zwolle dove gioca la sua migliore stagione (26 partite, 4 gol e 7 assist). Concluso il prestito con gli olandesi, va al Palermo, ma ci rimane poco, visto che viene rispedito allo Zwolle dove però non gioca come ai livelli della prima avventura. Nel 2017 scaduto il contratto con la Juve, si accasa al Leeds United. In tre anni in Inghilterra non debutta mai con il club inglese, che lo gira in prestito in Spagna al Cultural Leonesa (4 presenze) e poi al PEC Zwolle. Pochi giorni fa Bouy (che non gioca un match ufficiale da Maggio del 2019) ha firmato per il qatarioti dell'Al Kharitiyath, club che milita in seconda divisione. Una vita fatta solo di prestiti hanno sicuramente influito sulla carriera del povero Bouy, che non è riuscito mai a stare più di una stagione nella stessa squadra. A 28 anni, e con le ultime due stagioni dove non hai mai visto il campo, il centrocampista olandese (dotato di un sinistro molto educato) è finito ormai nei bassifondi del calcio

 
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Che l'Argentina abbia uno dei serbatori legati ai giovani più interessanti nel panorama calcistico non lo scopriamo certo oggi. Tra i tanti giovani che stanno sgomitando per mettersi in mostra c'é anche Alan Velasco, esterno tascabile di scuola Independiente. Classe 2002 Velasco è una pedina importante per Falcioni, e prima ancora lo è stata di Pusineri e di Beron, con quest'ultimo che ha avuto il merito di farlo debuttare nel 2019 in prima squadra. L'ultima Copa Maradona è stata fondamentale per la crescita del ragazzo che ha messo a segno ben 4 reti, ma ha anche timbrato il cartellino nella Copa Sudamericana 2020 e nell'edizione di questa stagione, dove i Diablos Rojos si stanno giocando l'accesso per i quarti di finale. A livello tecnico Velasco in più di un'occasione ha dichiarato di ispirarsi da Hazard nel modo di giocare. Il baricentro basso lo aiuta sicuramente nei continui strappi, negli uno contro uno e nel districarsi negli spazi stretti. Nonostante la giovane età la "Joya" sembra già avere una certa malizia, e non ha paura di provare la giocata di classe

 
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Uno dei nomi più in voga in Brasile è sicuramente quello di Gabriel Veron, esterno del Palmeiras. Cresciuto prima nel Santa Cruz, e poi dal 2017 nel Palmeiras, il talentuoso giocatore brasiliano c'ha messo poco a prendersi la scena in prima squadra. Dopo aver debuttato nel 2019 (70 minuti giocati e 2 centri), il 2020 è stato l'anno di grazia per il classe 2002, che con il "Verdao" ha vinto il Brasileirao (4 gol in 20 presenze), e la Copa Libertadores dove ha segnato 3 gol in 7 gettoni. Le ottime prestazioni non hanno riguardato solo il suo club. Nel 2019 fa parte dell'Under 17 che ospita il Mondiale di categoria. Gabriel Veron insieme a Kaio Jorge trascinano al successo il Brasile, con l'esterno del Palmeiras che viene eletto anche miglior giocatore del torneo. Tatticamente il ragazzo di Assu (città del Rio Grande do Norte) è un esterno che può giocare su entrambe le fasce. Da buon brasiliano Gabriel Veron fa del dribbling una delle sue armi migliori, sia in campo largo che negli spazi stretti. Quando parte in velocità poi è difficilissimo riprenderlo, dato che il suo gioco è fatto di continui strappi e accelerazioni. Nonostante la giovane età sta già dimostrando di aver un certo feeling con il gol, questo grazie all'intelligenza di inserirsi spesso alle spalle dei difensori per tagliare verso il centro

 
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È notizia di poche settimane fa il passaggio di Kyanno Brito dallo Sparta Rotterdam al Benfica. Il club portoghese, sempre molto attento ai talenti in giro per il mondo, è riuscito a mettere le mani su un elemento che aveva attirato l'interesse di diversi club. Le Aguias però sono state le più veloci, bruciando sul tempo anche i rivali cittadini dello Sporting. Classe 2005 Kyanno Brito è nato in Olanda e ha deciso per il momento di difendere i colori della nazionale Orange, anche se le sue origini sono portoghesi. Quando era più giovane (parliamo comunque di un 16enne), un colosso come la Nike l'ha usato spesso come testimonial, visto che Kyanno Brito si dilettava nel freestyle. Crescendo ha però deciso di intraprendere la carriera calcistica, giocando prima nelle giovanili del Feyenoord e poi in quelle dello Sparta Rotterdam. Avendo un passato da freestyle l'esterno olandese (che può giocare su entrambe le fasce), ha sicuramente nel dribbling il suo punto di forza, che unito alla velocità e al fatto che è ambidestro, lo rendono un giocatore abbastanza difficile da marcare. Nelle giovanili ha anche dimostrato una certa confidenza con il gol. Tutte caratteristiche che nel mondo canterano fanno la differenza, ma poi i conti si fanno quando si gioca nel calcio dei grandi. Per il momento il ragazzino resta una potenziale scommessa, e solo il tempo ci darà se il Benfica c'ha visto bene

 
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Continuiamo il viaggio tra i 2005, e rimaniamo nell'orbita portoghese, dove nelle giovanili dello Sporting (uno dei settori più importanti al mondo), sta brillando la stella di Guilherme Santos. Di ruolo trequartista il ragazzo si è messo in mostra nell'Under 15 dei "Leoes" a suon di gol, assist e giocate di fino, tanto da convincere João Vargas a portarlo diverse volte nell'Under 17 giocando come sotto quota. Tatticamente il ragazzo si sente un numero 10, e sicuramente il meglio di sé lo da proprio giocando dietro una oppure due punte, così da poter sfruttare la sua visione di gioco e una certa tendenza ad inserire negli spazi. Dotato di un controllo palla molto interessante (specialmente nello stretto), Guilherme Santos non ha paura di provare la giocata difficile. Questo dimostra che il fantasista portoghese ha grande carattere e carisma, tanto dall'essere il capitano della formazione Under 15. Nell'Academy dello Sporting è uno dei giocatori più quotati, vedremo se in futuro manterrà le premesse

 

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Dopo tanti talenti ritorniamo anche a parlare di qualche meteora, questa volta i fari sono puntati su Ouasim Bouy. Nato ad Amsterdam, di scuola Ajax, non debutta mai nella squadra olandese, visto che nel 2012 a 18 anni e mezzo viene acquistato dalla Juventus, portato in bianconero da Raiola (che ne curava gli interessi) con grandi promesse e aspettative. Punto di riferimento nelle varie selezioni giovanili dell'Olanda (lui che poteva optare anche per quella del Marocco), la carriera di Bouy non decolla mai. Con la Juve gioca solo una partita di Coppa Italia (alla seconda stagione), poi iniziano i classici prestiti per fare esperienza. Appena acquistato viene spedito in Sere B al Brescia (17 presenze e 1 gol), mentre l'anno dopo a Gennaio va all'Amburgo dove gioca 4 partite. La stagione successiva finisce in Grecia al Panathinaikos, mentre nel 2015 ritorna in Olanda al PEC Zwolle dove gioca la sua migliore stagione (26 partite, 4 gol e 7 assist). Concluso il prestito con gli olandesi, va al Palermo, ma ci rimane poco, visto che viene rispedito allo Zwolle dove però non gioca come ai livelli della prima avventura. Nel 2017 scaduto il contratto con la Juve, si accasa al Leeds United. In tre anni in Inghilterra non debutta mai con il club inglese, che lo gira in prestito in Spagna al Cultural Leonesa (4 presenze) e poi al PEC Zwolle. Pochi giorni fa Bouy (che non gioca un match ufficiale da Maggio del 2019) ha firmato per il qatarioti dell'Al Kharitiyath, club che milita in seconda divisione. Una vita fatta solo di prestiti hanno sicuramente influito sulla carriera del povero Bouy, che non è riuscito mai a stare più di una stagione nella stessa squadra. A 28 anni, e con le ultime due stagioni dove non hai mai visto il campo, il centrocampista olandese (dotato di un sinistro molto educato) è finito ormai nei bassifondi del calcio

Se non sbaglio cliente di Raiola. Diciamo che, a sensazione, non mi farei seguire da Raiola se fossi un mid-talent o comunque non uno "alla Pogba". Rischi di finire presto agli onori della cronaca per il fatto di far parte della sua scuderia, ma di essere sballottato a destra e sinistra, senza un reale interesse per lo sviluppo tecnico individuale.
Uno dei nomi più in voga in Brasile è sicuramente quello di Gabriel Veron, esterno del Palmeiras. Cresciuto prima nel Santa Cruz, e poi dal 2017 nel Palmeiras, il talentuoso giocatore brasiliano c'ha messo poco a prendersi la scena in prima squadra. Dopo aver debuttato nel 2019 (70 minuti giocati e 2 centri), il 2020 è stato l'anno di grazia per il classe 2002, che con il "Verdao" ha vinto il Brasileirao (4 gol in 20 presenze), e la Copa Libertadores dove ha segnato 3 gol in 7 gettoni. Le ottime prestazioni non hanno riguardato solo il suo club. Nel 2019 fa parte dell'Under 17 che ospita il Mondiale di categoria. Gabriel Veron insieme a Kaio Jorge trascinano al successo il Brasile, con l'esterno del Palmeiras che viene eletto anche miglior giocatore del torneo. Tatticamente il ragazzo di Assu (città del Rio Grande do Norte) è un esterno che può giocare su entrambe le fasce. Da buon brasiliano Gabriel Veron fa del dribbling una delle sue armi migliori, sia in campo largo che negli spazi stretti. Quando parte in velocità poi è difficilissimo riprenderlo, dato che il suo gioco è fatto di continui strappi e accelerazioni. Nonostante la giovane età sta già dimostrando di aver un certo feeling con il gol, questo grazie all'intelligenza di inserirsi spesso alle spalle dei difensori per tagliare verso il centro

Lui per i più "affamati" di calcio sudamericano è un volto noto, ma deve ancora fare il salto per essere considerato un talento rinomato, o un pupillo. Non mi dispiace, a livello di strappi in velocità è davvero imprendibile, però come molti brasiliani, è tanto innamorato del pallone e a volte tende a tenerla al limite dello sfinimento. Se lo riesce a sgrezzare sotto questo punto di vista è un potenziale campioncino.
Continuiamo il viaggio tra i 2005, e rimaniamo nell'orbita portoghese, dove nelle giovanili dello Sporting (uno dei settori più importanti al mondo), sta brillando la stella di Guilherme Santos. Di ruolo trequartista il ragazzo si è messo in mostra nell'Under 15 dei "Leoes" a suon di gol, assist e giocate di fino, tanto da convincere João Vargas a portarlo diverse volte nell'Under 17 giocando come sotto quota. Tatticamente il ragazzo si sente un numero 10, e sicuramente il meglio di sé lo da proprio giocando dietro una oppure due punte, così da poter sfruttare la sua visione di gioco e una certa tendenza ad inserire negli spazi. Dotato di un controllo palla molto interessante (specialmente nello stretto), Guilherme Santos non ha paura di provare la giocata difficile. Questo dimostra che il fantasista portoghese ha grande carattere e carisma, tanto dall'essere il capitano della formazione Under 15. Nell'Academy dello Sporting è uno dei giocatori più quotati, vedremo se in futuro manterrà le premesse

Tra lui, Essugo - che ha già esordito con Amorim - lo Sporting si conferma una delle società che, a livello mondiale, lavora meglio con i giovani. Sarebbe davvero da studiare il percorso, le metodologie che applicano per lanciare così tanti giovani con questo alto tasso di successo. Di sicuro non lavorano quasi esclusivamente sul fisico, come va di moda ora, ma molto sulla tecnica e sullo sviluppo della qualità del singolo.
 
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Sostituire nel futuro prossimo un pezzo da novanta come Modric non sarà una missione facile per la Croazia. Attualmente giocatori croati già formati che possono avvicendarsi al centrocampista del Real non ce ne sono tanti in giro, per questo nel paese slavo si sta provando a lavorare sulle giovanili. Uno dei giocatori più interessanti è sicuramente Marko Brkljaca dell'Hajduk Spalato, che in patria definiscono proprio il nuovo Modric. Vista l'età, parliamo di un classe 2004, certi paragoni sembrano esagerati, ma ciò non toglie che il ragazzo sembra avere il potenziale giusto per potersi creare una carriera a buoni livelli. Di ruolo centrale di centrocampo oppure trequartista, Brkljaca è il classico giocatore che predilige più la fase di impostazione che quella di interdizione. Mancino puro, il suo gioco è fatto di aperture ma anche di inserimenti. Spesso la manovra del gioco passa dai suoi piedi, e questo è sinonimo di grande maturità. Le ottime prestazioni offerte con l'Under 17 dell'Hajduk, gli hanno aperto le porte della formazione Under 19 giocando da fuori leva, a dimostrazione che dalle parti di Spalato credono molto nel potenziale del ragazzo, come ci crede anche la federazione, con Brkljaca che attualmente fa parte dell'Under 18 croata

 
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Sarà Yan Couto a prendere l'eredità di Dani Alves? Presto per dirlo, ma intanto il terzino brasiliano nel suo ruolo è sicuramente uno dei prospetti più interessanti. Nato a Curitiba, questo classe 2002 nonostante una manciata di partite giocate con il Coritiba, lo scorso anno viene prelevato dal Manchester City per ben 6 milioni di euro. Gli Sky Blues dopo averlo acquistato lo girano subito nella loro squadra satellite che è diventato il Girona. In Catalogna il brasiliano gioca con continuità, tanto da chiudere la stagione con 26 presenze, 2 gol e 5 assist, con i catalani che arrivano fino alla finale playoff promozione perdendola in modo rocambolesco con il Rayo Vallecano. Con le selezioni giovanili è stato invece uno dei perni del Mondiale Under 17 vinto dal Brasile nel 2019. Tatticamente Yan Couto si può disimpegnare su tutto l'out di destra, e anche in una difesa a 3 è in grado di giocare come esterno basso tutta fascia, modulo che Francisco Rodriguez ha utilizzato spesso nell'ultima parte di campionato. Tecnicamente è il classico terzino offensivo, che fa della velocità e del dinamismo le sue armi migliori, ma Yan Couto sa anche destreggiarsi negli spazi stretti oltre ad avere un piede molto educato che lo rendono un ottimo crossatore. Dopo una più che positiva stagione disputata in Spagna adesso bisognerà capire se rimarrà al Manchester City, oppure farà ancora un'altra esperienza lontano dagli Sky Blues. La sensazione comunque è che di questo ragazzo ne sentiremo ancora parlare

 

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Sarà Yan Couto a prendere l'eredità di Dani Alves? Presto per dirlo, ma intanto il terzino brasiliano nel suo ruolo è sicuramente uno dei prospetti più interessanti. Nato a Curitiba, questo classe 2002 nonostante una manciata di partite giocate con il Coritiba, lo scorso anno viene prelevato dal Manchester City per ben 6 milioni di euro. Gli Sky Blues dopo averlo acquistato lo girano subito nella loro squadra satellite che è diventato il Girona. In Catalogna il brasiliano gioca con continuità, tanto da chiudere la stagione con 26 presenze, 2 gol e 5 assist, con i catalani che arrivano fino alla finale playoff promozione perdendola in modo rocambolesco con il Rayo Vallecano. Con le selezioni giovanili è stato invece uno dei perni del Mondiale Under 17 vinto dal Brasile nel 2019. Tatticamente Yan Couto si può disimpegnare su tutto l'out di destra, e anche in una difesa a 3 è in grado di giocare come esterno basso tutta fascia, modulo che Francisco Rodriguez ha utilizzato spesso nell'ultima parte di campionato. Tecnicamente è il classico terzino offensivo, che fa della velocità e del dinamismo le sue armi migliore, ma Yan Couto sa anche destreggiarsi negli spazi stretti oltre ad avere un piede molto educato che lo rendono un ottimo crossatore. Dopo una più che positiva stagione disputata in Spagna adesso bisognerà capire se rimarrà al Manchester City, oppure farà ancora un'altra esperienza lontano dagli Sky Blues. La sensazione comunque è che di questo ragazzo ne sentiremo ancora parlare

Speriamo il sistema dei prestiti del City non rovini lui e, per citarne un altro, Nahuel Bustos, compagno di Couto al Girona lo scorso anno.


Io stacco dalle segnalazioni di giovani promesse e di interminabili meteore e torno a parlare di amori calcistici.
Il target è Giorgian De Arrascaeta. Classe 1994, trequartista/mezzala/esterno sinistro d'attacco attualmente al Flamengo.
Per me, per le qualità che ha e per la crescita che sta mostrando, in particolare negli ultimi due anni, merita assolutamente il salto nel calcio del vecchio continente.
Non gli manca nulla. Assist, calci da fermo, dribbling, sterzate ed ultimamente sta diventando pure prolifico, cosa che agli inizi di carriera gli mancava un po'. Oltre che determinante è pure comunitario perché in possesso del passaporto italiano. La valutazione che gli da Transfermarkt è di 18 milioni. Ma di questi tempi penso si possa portare via a meno.
Per me, attualmente, è assolutamente sprecato in Brasile, nonostante il blasone del Flamengo.

 

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Concordo su De Arrascaeta. Ha ormai la maturazione giusta per fare il grande salto, ma si deve dare una mossa perché ha comunque 27 anni. Se non lo fa adesso o massimo la prossima stagione, non lo farà più. Poi bisogna anche vedere se il ragazzo ha voglia di venire in Europa. In Brasile si trova bene e per di più gioca in una delle squadre più forti del panorama sudamericano
 
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A proposito di pupilli, restando in Sud America ma spostandoci in Uruguay, io spero che Juan Ignacio Ramirez possa un giorno finire in una grande squadra del continente. A 24 anni il Liverpool sta iniziando ad essere parecchio stretto per un giocatore che nelle ultime due stagioni ha segnato 24 e 25 gol, e che nel campionato in corso ha già timbrato il cartellino 11 volte in 8 partite. Nelle ultime 5 stagioni ha messo a segno qualcosa come 85 gol in 163 presenze. Numeri da vero bomber per un ragazzo che ha fatto anche parte delle selezioni giovanili dell'Uruguay, e che meriterebbe palcoscenici migliori

 

Ronin

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Restiamo in Uruguay dove il Peñarol da due stagioni a questa parte si sta godendo le grandi prestazioni di Augustin Alvarez. Classe 2001 l'attaccante uruguagio si sta dimostrando un bomber di razza. Un killer instinct non facile da trovare in ragazzi di appena 20 anni. Tredici gol nella sua prima annata tra i professionisti, mentre in questa stagione la punta uruguagia è già arrivata a quota 10 reti, per una score che recita 23 gol in 48 partite, praticamente un centro ogni due match. Tatticamente "El Canario" è un attaccante centrale dal fisico compatto. Augustin Alvarez però non è il classico attaccante statico, ma come le punte moderne gli piace svariare per tutto il fronte d'attacco oppure accorciare verso i centrocampisti per poter giocare il pallone, ma il delantero dei Carboneros sa anche destreggiarsi bene negli spazi, grazie ad una buona velocità, o ancora andare via in dribbling. Tutti questi movimenti però non inficiano sul suo rendimento sotto porta, come dimostra l'incredibile media realizzativa. Dentro l'area è un catalizzatore di palloni. Gol di rapina, zampate, appoggi, di fisico, di testa praticamente all'interno dei sedici metri è davvero difficile poterlo marcare, perché sa sempre farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Il ragazzo nato a San Bautista, piccolo comune del Dipartimento di Canelones di appena 2000 anime, fa anche parte dell'Under 20 della Celeste

 
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Restiamo in Uruguay dove il Peñarol da due stagioni a questa parte si sta godendo le grandi prestazioni di Augustin Alvarez. Classe 2001 l'attaccante uruguagio si sta dimostrando un bomber di razza. Un killer instinct non facile da trovare in ragazzi di appena 20 anni. Tredici gol nella sua prima annata tra i professionisti, mentre in questa stagione la punta uruguagia è già arrivata a quota 10 reti, per una score che recita 23 gol in 48 partite, praticamente un centro ogni due match. Tatticamente la "Joyita" è un attaccante centrale dal fisico compatto. Augustin Alvarez però non è il classico attaccante statico, ma come le punte moderne gli piace svariare per tutto il fronte d'attacco oppure accorciare verso i centrocampisti per poter giocare il pallone oppure andare via in dribbling, dove se la cava bene. Tutti questi movimenti però non inficiano sul suo rendimento sotto porta, come dimostra l'incredibile media realizzativa. Dentro l'area è un catalizzatore di palloni. Gol di rapina, zampate, appoggi, di fisico, di testa praticamente all'interno dei sedici metri è davvero difficile poterlo marcare, perché sa sempre farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Il ragazzo nato a San Bautista, piccolo comune del Dipartimento di Canelones di appena 2000 anime, fa anche parte dell'Under 20 della Celeste

Per caso hai hackerato il mio telefono ed hai avuto accesso alle note sul calcio? :rotfl: E' un nome sul mio taccuino.
Puntero di assoluto valore. Per la forza che ha sul quadricipite mi ricorda Lautaro. Nonostante non abbia un fisico da sfinge, sa difendere molto bene palla e ha le necessarie doti di esplosività e reattività per sfuggire anche in scatto.
Poi sotto porta è pazzesco. Non ho sotto mano le stats dettagliate, ma è uno a cui non servono molti tiri in porta per segnare un gol.
L'avevo anche creato a PES21, però avendo fatto una Master di un anno in Inghilterra e basta, non l'ho mai potuto acquistare.
 
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Per caso hai hackerato il mio telefono ed hai avuto accesso alle note sul calcio? :rotfl: E' un nome sul mio taccuino.
Puntero di assoluto valore. Per la forza che ha sul quadricipite mi ricorda Lautaro. Nonostante non abbia un fisico da sfinge, sa difendere molto bene palla e ha le necessarie doti di esplosività e reattività per sfuggire anche in scatto.
Poi sotto porta è pazzesco. Non ho sotto mano le stats dettagliate, ma è uno a cui non servono molti tiri in porta per segnare un gol.
L'avevo anche creato a PES21, però avendo fatto una Master di un anno in Inghilterra e basta, non l'ho mai potuto acquistare.
Questo vuol dire che di calcio sudamericano ne capiamo :D

Comunque un altro dato interessante di Augustin Alvarez è che nelle giovanili del Penarol ha frantumato ogni record, segnando qualcosa come 113 reti in 170 partite (giocava insieme a Pellistri e sono grandi amici). Tra l'altro nonostante la giovane età a 16 anni è già diventato padre, e questo l'ha sicuramente aiutato a maturare più in fretta rispetto ad altri ragazzi
 

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Oggi volevo parlare di Joey Veerman, di recente accostato all'Atalanta e all'Hellas.
Fisico imponente, 185 cm di qualità e quantità, un perfetto profilo per ciò di cui necessita il calcio di Gasperini.
Molto ordinato in fase di possesso, è il giocatore che tiene il termometro in mano della partita per i frisoni.
Grande senso della posizione, capacità d'anticipo e una invidiabile visione di gioco. Per chi cerca un uomo d'ordine in mezzo con caratteristiche moderne, quindi che sappia fare costruzione e distruzione, deve dare un occhio al classe 1998 cresciuto nelle giovanili del Volendam. Nell'ultima stagione in Eredivisie ha messo a referto anche 7 gol e 10 assist, essendo uno specialista del tiro da fuori e dei calci piazzati.
Non si parla più di un "one-to-watch" ma di un ragazzo "one-to-buy", prima di subito. Transfermarkt lo valuta 8,5 milioni ma il suo club d'appartenenza sembra resistere sui 10, cifra che avrebbe chiesto all'Hellas per chiudere l'affare.

 
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Ronin

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7 Gennaio 2011
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Oggi volevo parlare di Joey Veerman, di recente accostato all'Atalanta e all'Hellas.
Fisico imponente, 185 cm di qualità e quantità, un perfetto profilo per ciò di cui necessita il calcio di Gasperini.
Molto ordinato in fase di possesso, è il giocatore che tiene il termometro in mano della partita per i frisoni.
Grande senso della posizione, capacità d'anticipo e una invidiabile visione di gioco. Per chi cerca un uomo d'ordine in mezzo con caratteristiche moderne, quindi che sappia fare costruzione e distruzione, deve dare un occhio al classe 1998 cresciuto nelle giovanili del Volendam. Nell'ultima stagione in Eredivisie ha messo a referto anche 7 gol e 10 assist, essendo uno specialista del tiro da fuori e dei calci piazzati.
Non si parla più di un "one-to-watch" ma di un ragazzo "one-to-buy", prima di subito. Transfermarkt lo valuta 8,5 milioni ma il suo club d'appartenenza sembra resistere sui 10, cifra che avrebbe chiesto all'Hellas per chiudere l'affare.

Veermer è uno di quei giocatori che vorrei vedere in un altro campionato
 
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Nel fulgido settore giovanile dello Sporting non mancano certo i giocatori di talento, e uno di questi sembra essere Luis Gomes, che dalle parti di Lisbona qualcuno ha già azzardato di paragonarlo ad una leggenda del calcio portoghese come Luis Figo. Non per niente il Manchester United un po' di tempo fa era arrivato ad offrire 14 milioni di euro per portarlo in Inghilterra, ma il club biancoverde ha rifiutato la proposta. Classe 2004 Luis Gomes attualmente gioca nella formazione Under 17, ma un po' come il compagno Essugo (che ha debuttato a Marzo in prima divisione all'età di 16 anni), potrebbe presto assaggiare anche lui la prima squadra. Di ruolo ala (preferibilmente a sinistra per sfruttare il piede destro), il ragazzo nato proprio nella capitale lusitana, è un giocatore tecnicamente valido, abile nell'uno contro uno, e negli spazi stretti, ha anche un buon fiuto per il gol, come dimostrano le 20 reti segnate nelle ultime due stagioni tra Under 15 e Under 17. Luis Gomes però non solo sa trovare la via del gol, ma sa essere anche un buon rifinitore, questo grazie alla sua visione di gioco. Il fisico brevilineo lo limita nelle situazioni corpo a corpo, perciò deve cercare di mettere su qualche muscolo per poter competere nel calcio professionistico

 
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