⚽ Uno sguardo al talento! [Segnalazioni talenti, meteore e pupilli]

Ronin

Prima squadra
Senior Mod
7 Gennaio 2011
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Sempre più giovani giocatori africani decidono di optare per i campionati scandinavi nel loro primo step nel calcio europeo. Diversi sono infatti i calciatori del continente che stanno giocando per le squadre svedesi, e uno di questi é Akinkunmi Amoo. Nato in Nigeria il classe 2002 lo scoro anno viene prelevato dall'Hammarby per appena 200 mila euro dal Sidos. Un vero e proprio blitz a sorpresa per la squadra svedese, che riesce a spuntarla su diversi club europei, che stavano seguendo il giocatore dopo delle buone prove offerte nella Coppa d'Africa e nel Mondiale Under 17. Nonostante la giovane età, e l'approdo in un una realtà così diversa come quella scandinava, il ragazzo ha avuto un impatto positivo con il club di Stoccolma. Lo scorso anno gioca 7 partite in totale e segna 2 reti nella Coppa di Svezia dando così il suo contributo al successo dell'Hammarby nella competizione nazionale. In questa stagione mister Milojevic ha voluto responsabilizzarlo facendolo partire spesso titolare, e Amoo fino a questo momento ha ripagato questa fiducia con 6 reti tra campionato e coppa. Tatticamente il nigeriano è un esterno destro. Da quando milita all'Hammarby ha sempre giocato in questa posizione per sfruttare il suo piede sinistro. Tecnicamente invece come tanti suoi connazionali è un giocatore molto veloce ma bravo anche nel saltare l'uomo. Il baricentro basso fa di Amoo un calciatore esplosivo e con un tiro anche abbastanza potente. In questo primo scorcio di carriera si sta dimostrando un buon finalizzatore, ma ovviamente bisogna vederlo in campionati più performanti rispetto a quello svedese. Se però Amoo continua a giocare su questi livelli, un suo approdo in una lega importante è abbastanza fattibile come cosa

 

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7 Gennaio 2011
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Lo Sporting Lisbona oltre ad avere uno dei settori giovanili più importanti al mondo, è una squadra che segue sempre da vicino potenziali futuri campioncini che militano nelle altre squadre. È notizia proprio di ieri l'acquisto da parte dei Leoes di Manuel Ugarte dal Famalicao per una cifra di poco inferiore ai 7 milioni di euro. Classe 2001 il mediano uruguagio c'ha messo davvero poco a prendere le misure del campionato portoghese oltre che la maglia da titolare del Famalicao. Arrivato nel mercato invernale dal Fenix per 4 milioni di euro dove era uno dei pilastri del club di Montevideo, Ugarte ha giocato 18 partite da titolare su 20 incontri (con all'attivo anche un gol e 2 assist), riuscendo a dare quell'equilibrio che era mancato al Famalicao, che nella seconda parte di stagione grazie anche al suo acquisto, ha cambiato rotta finendo il campionato a metà classifica dopo una prima parte dove stava lottando per non retrocedere. Tatticamente Ugarte può giocare sia come mediano che come centrale di centrocampo. Tecnicamente invece unisce una buona fisicità ad un tecnica individuale abbastanza interessante. Ugarte in fase di interdizione da buon uruguagio ci mette sempre molta intensità, provando a mordere le caviglie avversarie e a recuperare palloni, però a differenza di tanti suoi connazionali aggressivi ma poco tecnici, ha anche un buon piede, che gli permette di destreggiarsi bene quando è sotto pressione, far partire per primo l'azione o con lanci lunghi oppure con passaggi corti, e quando ne ha la possibilità non é raro vederlo buttarsi nello spazio. Se lo Sporting ha deciso di investire questa cifra per un ventenne allora dalle parti di Lisbona hanno visto un potenziale crack

 

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7 Gennaio 2011
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Nel campionato argentino iniziato da poche settimane, nelle prime uscite del Boca Juniors (alquanto deludenti c'é da aggiungere), a rubare la scena è stato Valentin Barco, che il 17 Luglio alla prima giornata di campionato è partito da titolare nella trasferta di Santa Fe contro l'Union, risultando alla fine come uno dei migliori in campo tra le fila degli Xeneizes. Mister Russo ha dunque voluto continuare a dargli fiducia, facendolo giocare dal primo minuto anche contro il Banfield e tutta la ripresa con il San Lorenzo. Cresciuto nella cantera del Boca, Barco si è messo in mostra nel 2019 al Sudamericano Under 15. Argentina sconfitta in finale dal Brasile ai rigori, ma ottimo rendimento per il classe 2004 che alla fine della kermesse ha messo a segno 3 reti. Tatticamente Barco è un giocatore che può ricoprire tutti i ruoli della fascia sinistra, ma principalmente il ragazzino agisce come terzino sinistro di spinta. Tecnicamente invece è un giocatore molto versatile. Avendo giocato spesso da ala ha buoni tempi di inserimento, è veloce e bravo nel dribbling, ma ha anche un piede sinistro educato che lo rendono un ottimo crossatore. In fase difensiva sa essere aggressivo e non ha paura di affondare qualche tackle quando la situazione lo richiede. È anche un buon rigorista, con uno stile di rincorsa alla Jorginho (saltello e tiro)

 

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7 Gennaio 2011
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Restiamo in Sud America e facciamo di nuovo tappa in Brasile, che in quanto a giovani interessanti non è secondo a nessuno. Tra attaccanti, esterni e fantasisti, nel paese verdeoro c'é un'altra posizione che sta molto a cuore ai brasiliani, che è quella dei numeri 5. I registi bassi che per primi sono incaricati di far ripartire l'azione oppure provare a sganciarsi in avanti. Nell'Athletico Parananese c'é un giocatore che incarna perfettamente queste caratteristiche e il suo nome è Kawan. Il centrocampista brasiliano, dopo aver debuttato l'anno scorso nel Brasileirao, e aver vinto il Campeonato Paranaense, in questa stagione sempre nel campionato statale, si è preso una maglia da titolare, trascinando insieme ai compagni il Furacao in semifinale contro il Cascavel (gara che però si deve ancora disputare). Il classe 2002 ha anche fatto parte dell'Under 17, giocando il Sudamericano del 2019 in Peru, con il Brasile eliminato alle fase a gironi per colpa della differenza reti. Tatticamente Kawan è un giocatore che agisce o da mediano davanti alla difesa oppure da centrale. Tecnicamente invece è un giocatore che sa abbinare la fase di interdizione a quella di impostazione, ma è in quest'ultima che le sue qualità risaltano maggiormente. La sua visione di gioco, il sapersi smarcare, il controllo del pallone, i suoi passaggi illuminati, la sua intelligenza tattica lo rendono un perfetto regista, e quando ne ha la possibilità si sgancia anche in avanti alla ricerca del passaggio vincente

 

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Nonostante la giovane età (parliamo di un 2002) Anouar Ait El Hadj è già da tre stagioni che fa parte della rosa dell'Anderlecht. Il suo debutto con la maglia dei bianco-malva risale a Luglio del 2019, ma il vero exploit c'é stato lo scorso anno. Kompany ha visto in lui un talento grezzo da svezzare e responsabilizzare, e il ragazzo lo ha ripagato giocando 28 partite (22 da titolare) e trovando la via del gol in 4 occasioni. D'altronde già nelle giovanili del club il nome del centrocampista belga era tra i più gettonati. Un punto di riferimento non solo nell'Anderlecht, ma anche nel Belgio, dove il ragazzo è stato il faro dell'Under 16 e 17, e dopo un paio di partite con quella 18, adesso fa parte dell'Under 21, dove ha debuttato a Giugno di quest'anno contro Il Kazakistan, in un match di qualificazione per l'Europeo di categoria. Tatticamente El Hadj è un giocatore che gioca principalmente o da centrocampista centrale oppure da trequartista, ma la passata stagione Kompany a volte l'ha provato come esterno (sia a destra che a sinistra). Tecnicamente invece le sue origini maghrebine (marocchine per la precisione) vengono prepotentemente fuori. Il controllo del pallone, l'abilità nel saltare l'uomo, il passaggio smarcante, la conclusione personale, la rapidità negli spazi stretti e una buona velocità, rendono El Hadj un giocatore molto bello a vedere. I punti deboli sono il fisico e una certa allergia alla fase difensiva, tutte cose che vista anche la giovane età può benissimo migliorare

 

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La Grecia sta cercando in tutti i modi di dare una svecchiata alla sua nazionale, e dare quel giusto cambio generazionale che serve per riportare gli ellenici a giocare una competizione importante dopo gli ultimi fallimenti. Uno dei nomi più in voga nel paese è quello di Christos Tzolis, esterno sinistro di scuola Paok, che proprio in queste ore è passato per 11 milioni di euro al neopromosso Norwich City. Cresciuto nelle giovanili del club di Salonicco, uno dei settori più importanti del paese, Tzolis prima di affacciarsi in prima squadra, ha anche giocato per due stagioni in Germania con squadre di basso rango, ma che l'hanno aiuto a crescere, tanto che al suo ritorno in Grecia riesce a segnare 29 reti in 35 partite con l'Under 17, bissato da 19 gol in 23 presenze con l'Under 19. Nel 2020 arriva anche il debutto in prima squadra, dove va in rete alla seconda presenza. La passata stagione è stato però l'anno dell'esplosione per Tzolis, autore di 16 centri in tutte le competizioni. Le sue ottime prestazioni gli hanno spalancato le porte della nazionale maggiore, dove ha anche segnato un gol in un'amichevole con il Cipro. Tatticamente il classe 2002 è un esterno che gioca per lo più a sinistra per sfruttare il piede destro, ma nelle giovanili del Paok è stato spesso impiegato come punta centrale. Tecnicamente Tzolis è un giocatore esplosivo, abile nel dribbling e con un tiro secco e preciso, in campo aperto poi è difficile da contrastare. Ha uno spiccato senso del gol, ma allo stesso tempo sa anche mandare in rete i compagni (10 gli assist messi a referto la passata stagione). Dopo una grande annata al Paok arriva subito la chiamata dalla Premier League, un bel banco di prova per capire le reali doti del ragazzo

 

Ronin

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In una Bosnia che sta facendo i conti con un ricambio generazionale che stenta a decollare, e che si aggrappa ancora a giocatori esperti come Pjanic, Dzeko, Begovic, Sunjic ecc, c'è un ragazzo che sta provando a venire fuori, e solo la sfortuna l'ha fermato nell'ultima stagione. Ajdin Hasic è un classe 2001 che all'età di 13 anni si trasferisce nelle giovanili della Dinamo Zagabria, una tra le migliori Accademy della zona slava. Le sue prestazioni in Croazia e con la maglia della Bosnia, attirano le mire di diversi club, tra cui il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund. Tuttavia a Gennaio del 2020 a spuntarla è il Besiktas, che per 180 mila euro lo preleva dalla Dinamo Zagabria senza nemmeno aver debuttato in prima squadra. Il club turco lo gira subito in prestito all'Umraniyespor, formazione di seconda divisione, dove gioca 8 partite e segna 2 reti. Ritornato ad Istanbul il bosniaco nelle prime partite gioca con continuità, poi però arrivano i problemi. Uno stiramento alla coscia e il Coronavirus lo tengono lontano dal campo fino a metà Dicembre. Rientra e segna subito 2 reti, fa la spola tra panchina e tribuna, poi ad Aprile in un match con l'Under 21 della Bosnia si rompe il legamento crociato del ginocchio sinistro, chiudendo la sua stagione con solo 13 presenze in tutte le competizioni. Tatticamente Hasic è un giocatore che può giocare su entrambe le fasce, ma può anche disimpegnarsi da trequartista. Tecnicamente invece l'esterno bosniaco è veloce, ha una buona visione di gioco, ha un tiro potente, è bravo nell'uno contro uno, ma sa essere anche un discreto finalizzatore, come dimostrano le 11 reti con le under del suo paese

 

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7 Gennaio 2011
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A 18 anni essere paragonato già come il nuovo Messi è un etichetta difficile da portare sulle spalle, ma per Yusuf Demir gli addetti ai lavori hanno deciso di affibbiargli questo dualismo con l'asso argentino. In attesa di capire se realmente il giocatore austriaco (ma di chiare origine turche) riuscirà ad arrivare ai livelli della Pulce, il Barcellona ha deciso di portarlo in Catalogna, con un prestito oneroso di 500 mila euro e un riscatto fissato dal Rapid Vienna a 10 milioni. Demir dopo aver debuttato due stagioni fa giocando 6 partite in totale, lo scorso anno è letteralmente esploso, prendendosi la maglia da titolare di uno dei club più importanti del paese. Nella sua seconda stagione al Rapid, il classe 2003 ha messo a referto 9 gol: 6 in campionato, 1 in Coppa d'Austria, 1 in Europa League e 1 nelle qualificazioni per la Champions League. Come ciliegina sulla torta il CT Foda a Marzo ha deciso di farlo debuttare anche con l'Austria in una gara valida per le qualificazioni al prossimo Mondiale contro le Far Oer, allontanando così i radar della federazione turca, che pure c'aveva fatto un pensierino per portarlo a difendere la nazione dei suoi genitori. Tatticamente è un giocatore che può davvero ricoprire ogni ruolo d'attacco. Al Rapid ha giocato sulle fasce, da trequartista e pure da punta (da falso nueve), ma la sua posizione naturale è quella di fantasista. Tecnicamente Demir è un giocatore che dispone di un'ottima visione di gioco, ha una buona agilità e un piede mancino molto educato. Abile nel saltare l'uomo e nel trovare il passaggio illuminante, non disdegna la conclusione da fuori oppure la giocata difficile. L'austriaco sembra avere tutte le carte in regola per potersi affermare a grandi livelli, sperando che i soliti e insensati paragoni con Messi non lo trascinino nell'oblio come è successo ad altri giovani giocatori accostati al fenomeno argentino

 

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In questo spazio dedicato ai talenti abbiamo spesso menzionato giocatori che fanno parte del settore giovanile dello Sporting Lisbona, ma d'altronde quando si parla dei Leoes non è difficile trovare potenziali futuri campioncini sui cui scommettere, e uno di questi potrebbe essere Rodrigo Ribeiro, attaccante classe 2005 e considerato uno degli elementi più interessanti dell'Accademy lusitana. Il ragazzino si sta dimostrando un giocatore dall'ottimo fiuto per il gol, tanto da aver giocato diverse volte come sotto quota nelle varie Under del Portogallo. Intanto pochi mesi fa ha firmato il suo primo contratto da professionista con lo Sporting. Tatticamente Rodrigo Ribeiro è un giocatore che nelle giovanili dello Sporting e nelle varie selezioni del Portogallo, è stato impiegato in quasi tutti i ruoli d'attacco, però il meglio lo da sicuramente come punta centrale di movimento. Tecnicamente il portoghese è un calciatore abbastanza completo. È veloce, sa saltare l'uomo, riesce a scambiare con i compagni, anche allargando il gioco sulle fasce. In area ha un ottimo istinto per il gol e fisicamente è bravo a tenere palla, sia sotto pressione degli avversari, sia quando deve far salire la squadra. Uno dei punti deboli del ragazzo è il gioco aereo, fondamentale che può e deve migliorare

 

Adelmo Maria Soriani

Prima squadra
5 Luglio 2018
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Nome: Yusuf Demir
Anno di nascita: 2003
Ruolo: Trequartista, Ala Destra, Ala Sinistra, Punta Centrale
Piede: Sinistro
Altezza: 173 cm
Club di appartenenza: Barcellona
Nazionalità: Austria

Carriera
2018/2019 Rapid Vienna II 2 (0)
2019/2020 Rapid Vienna II 9 (1)
2019/2020 Rapid Vienna 6 (0)
2020/2021 Rapid Vienna 25 (6)

Trasferimenti
Rapid Vienna - Barcellona B € 500K (Prestito)

Caratteristiche
Tatticamente Demir è un giocatore che può davvero ricoprire ogni ruolo d'attacco. Al Rapid ha giocato sulle fasce, da trequartista e pure da punta (da falso nueve), ma la sua posizione naturale è quella di fantasista. Tecnicamente è un giocatore che dispone di un'ottima visione di gioco, ha una buona agilità e un piede mancino molto educato. Abile nel saltare l'uomo e nel trovare il passaggio illuminante, non disdegna la conclusione da fuori oppure la giocata difficile. L'austriaco sembra avere tutte le carte in regola per potersi affermare a grandi livelli, sperando che i soliti e insensati paragoni con Messi non lo trascinino nell'oblio come è successo ad altri giovani giocatori accostati al fenomeno argentino

Al gamper ha incantato a tratti
 
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Al gamper ha incantato a tratti
È un giocatore decisamente sopra le media, e arriva da una stagione dove ha segnato 9 gol in tutte le competizioni. Per il momento al Barcellona è in prestito, anche se bisogna capire se farà parte della prima squadra o in quella filiale, ma intanto il Rapid ha già fissato il prezzo sui 10 milioni di euro. La stampa lo definisce il nuovo Messi, paragoni per me stupidi e spesso deleteri per questi ragazzi
 

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A 17 anni essere paragonato come il nuovo Messi e a 30 finire nel campionato irlandese, il passo è stato breve per Gerardo Bruna, nato a Mendoza in Argentina, ma cresciuto prima nelle giovanili del Real e poi in quelle del Liverpool, dove però non debutterà mai con la maglia Reds. La carriera di Bruna si è articolata tra le serie minori del calcio inglese: un po' di Championship al Blackpool, League Two (Tranmere Rovers e Accrington Stanley) e anche una capatina in Conference (la quinta divisione) al Whitehawk. In Spagna ha giocato solo nell'Huesca (allora in terza divisione), poi nel 2016 la decisione di finire all'Ottawa Fury. Dopo un paio di stagioni in Canada ritorna in Europa ed approda in Irlanda, prima al Derry City e poi da questa stagione allo Shelbourne, squadra che milita in seconda divisone

 

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Dopo aver parlato di Luis Punte delle Chivas, vediamo cosa bolle in pentola in casa Cruz Azul, che nel suo settore giovanile si coccola le prestazioni di Rodrigo Huescas, considerato in Messico un giocatore su cui puntare in futuro, e dalle parti di Città del Messico credono parecchio nelle doti del ragazzo, che dopo aver debuttato ad Aprile nella Concacaf Champions League (due presenze contro l'Arcahaie), il mese scorso ha esordito anche in campionato contro il Mazatlan, e qualche settimana dopo ha concesso il bis con il Santos Laguna. Pochi minuti ma esperienza unica per il classe 2003. Tatticamente Huescas è un esterno sinistro, ma in diverse occasioni è stato provato anche da punta centrale oppure da trequartista. Tecnicamente invece è un giocatore molto abile. Nell'uno contro uno ha spesso la meglio, questo grazie soprattutto ad un'accelerazione che lascia sul posto gli avversari, ma il messicano sa essere sia un buon finalizzatore, come sta dimostrando nel settore giovanile del club, che un ottimo rifinitore, uno di quelli che crea spazi per gli inserimenti da dietro dei compagni di squadra

 

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Quando si parla di fantasisti il River Plate è sicuramente una delle formazioni sudamericane ad aver regalato al calcio i miglior enganche degli ultimi anni, tipo Aimar, Ortega, Gallardo o D'Alessandro. Che poi abbiano sfondato o meno è un altro discorso. Nelle fulgide giovanili dei Millonarios, c'é un ragazzo che per talento e visione di gioco potrebbe un giorno ripercorrere le orme dei suoi predecessori, e il suo nome è Axel Encinas. Dalle parti del barrio Nuñez credono talmente tanto in questo classe 2005 che lo scorso anno la società gli ha fatto firmare una clausola da 20 milioni di euro. In attesa di vederlo un giorno debuttare in prima squadra (dove comunque a volte si allena), il ragazzino oltre a mettersi in mostra nella Reserva, ha disputato anche un buon Sudamericano Under 15 con l'Argentina, dove è arrivato secondo giocando 6 partite condite da 2 gol. Tatticamente Encinas gioca da trequartista, ma in un centrocampo a tre può anche essere impiegato come mezz'ala. Tecnicamente è uno dei prospetti più interessanti delle giovanili del River Plate. Elegante nelle movenze, grande visione di gioco, che gli permettono di essere un importante uomo assist, Encinas sa saltare l'uomo come pochi, utilizzando anche tricks, e quando non veste i panni di rifinitore, ci pensa lui stesso ad andare in rete o con azioni personali oppure con inserimenti offensivi. Il baricentro basso lo aiuta ad essere molto scattante e nonostante non sia altissimo, riesce lo stesso a difendere discretamente il pallone

 

Ronin

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La carriera di Bakkali a 25 anni sembra avviata tristemente sul viale del tramonto. In questi anni le doti balistiche del giocatore belga si sono viste solo a sprazzi. Problemi muscolari, ma soprattutto tanta discontinuità rischiano di farlo diventare uno degli esempi più lampanti di talento buttato via. Nelle ultime stagioni Bakkali ha visto il campo veramente in pochissime occasioni, e nemmeno il prestito ad una formazione modesta come il Beerschot è servito a qualcosa. Sono lontani i tempi quando incantava con le platee con la maglia del PSV. Dopo il suo passaggio al Valencia la carriera di Bakkali ha subito un brutto stop. In Spagna non ha lasciato il segno (nemmeno al Deportivo), e il ritorno in patria tra le fila dell'Anderlecht, l'ha visto protagonista nella prima stagione, ma nelle successive due ha giocato con il contagocce. Adesso è ritornato di nuovo alla base, ma la sensazione è che anche questa stagione possa essere sulla falsariga delle altre

 
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In Francia quando si prova a fare una panoramica sui migliori talenti, spesso si va a vedere in casa del PSG, del Lione oppure del Marsiglia, ma in terra d'Oltralpe ci sono anche altri settori giovanili dove possono venire fuori talenti importanti, come Varane di scuola Lens, Dembele che ha militato nel Rennes (ora il prezzo pregiato è Camavinga) oppure Pogba cresciuto prima nel Le Havre. Nel Dijon, formazione retrocessa nell'ultima Ligue 1, a rubare l'occhio è l'estro di Amir Arli. Nato in Francia, ma da genitori di origine turche, il classe 2003 a Maggio di quest'anno ha firmato il suo primo contratto da professionista. La caduta del Dijon in seconda divisione, in tal senso potrebbe essere una buona opportunità per il ragazzo, che avrebbe qualche chance in più per poter magari debuttare in prima squadra. A livello di selezioni giovanili, Arli ha rappresentato la Turchia giocando nell'Under 16, poi però ha deciso di vestire la maglia della nazionale francese, e adesso fa parte della selezione Under 18. Tatticamente Arli è un giocatore che gioca come trequartista, ma all'occorrenza può agire anche come mezz'ala in un centrocampo a tre. Tecnicamente invece il giovane francese ha un ottima visione di gioco, molto bravo nei passaggi (sia lunghi che corti), ama svariare per tutta la trequarti avversaria. Abilissimo nel dribbling e nel controllo del pallone, spesso tenta la giocata difficile riuscendo nel suo intento

 

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A 18 anni da poco compiuti avere già dieci presenze con la maglia della propria nazionale, è una situazione non molto frequente nel mondo del pallone, ma quando la tua nazione si chiama Cipro, paese che nella cartina del calcio europeo non ricopre certo una posizione di rilievo, diventa quasi normale provare a puntare su ragazzini dal buon talento. È quello che sta vivendo Loizos Loizou, esterno destro dell'Omonia Nicosia. Classe 2003 l'ala cipriota è già dal 2019 che fa parte della prima squadra. Dopo le prime due stagioni di rodaggio (3 presenze in due anni), lo scorso anno sotto la gestione Berg si è ritagliato uno spazio importante: 27 presenze, 2 gol, 2 assist e contributo al ritorno al successo in campionato per l'Omonia che non vinceva il titolo dal 2010. In nazionale debutta a Settembre del 2020 in un match di Nations League, e al terzo gettone trova anche il suo primo gol con il Cipro, in amichevole contro la Repubblica Ceca. Tatticamente Loizou è un'ala destra, ma in questa stagione Berg l'ha provato diverse volte come trequartista. Tecnicamente invece è un giocatore bravo nel dribbling e che dispone di una notevole velocità. Non è raro vederlo partire da lontano per poi sprigionare la sua accelerazione. Ha un piede sinistro che sa essere educato (corner e calci piazzati laterali li batte spesso lui), ma l'esterno cipriota ha anche delle buone capacità di inserimento. Da migliorare il piede debole (il destro lo usa poco) e magari mettere su un po' di muscoli per non soffrire troppo avversari fisicamente più dotati

 

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Nonostante il Real Madrid sia una delle squadre più vincenti al mondo, i Galacticos negli ultimi anni stanno facendo fatica a puntare su giovani prospetti che provengono dalla cantera. Quei pochi che poi si affacciano in prima squadra, non riescono ad affermarsi con la camiseta blanca, vedi i vari Raul de Tomas, Borja Mayoral, Marcos Llorente, Jese Rodriguez, Hakimi, buoni giocatori che solo lontano da Madrid sono riusciti ad emergere (a parte Jesè che sembra essere un mezzo bluff). In attesa di capire se i vari Arribas, Aranda e Antonio Blanco avranno un futuro nella capitale, nelle giovanili delle Merengues c'é un ragazzo che sta battendo ogni sorta di record. Il nuovo Portillo del Real, sperando però in una carriera migliore rispetto a quella di Javier che detiene il record di gol segnati nelle cantera (oltre 400), si chiama Iker Gil e dal 2017 fa parte delle giovanili dei Galacticos. Preso dal Real Zaragoza questo classe 2005 in appena tre stagioni ha segnato più di 100 reti: 33 centri nell'Under 13, addirittura 51 nell'Under 14, 32 con quella Under 15 e se non fosse stato per la pandemia avrebbe segnato ancora di più. Tutti questi gol non sono certi passati inosservati, con Julen Guerrero che l'ha convocato con la selezione Under 15 della Spagna. Tatticamente Iker Gil è una punta centrale, ma nelle Furie Rosse a volte ha giocato come attaccante esterno. Tecnicamente ha l'istinto del gol dei grandi centravanti, ma a differenza di loro ha un fisico minuto (171 cm), ma questo non lo penalizza affatto. La sua mobilità, i suoi strappi, la sua intelligenza nel partire sul filo del fuorigioco, lo rendono un giocatore difficile da marcare. Gil però se la cava anche con il pallone tra i piedi. Si destreggia bene negli spazi, ha un buon dribbling e spesso gli piace scambiare il pallone con i compagni. Attualmente gioca nella formazione Cadete A, ma una sua promozione nel Real Madrid Castilla potrebbe arrivare a breve se continua a giocare su questi livelli

 

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Cosa spinge un ragazzo di appena 18 anni a trasferirsi dalla Colombia alla fredda Finlandia? Probabilmente la voglia di avvicinarsi al calcio europeo, anche se dalla porta di servizio, per mettersi magari in mostra e riuscire a strappare un contratto in qualche campionato più importante. È questo quello che ha fatto Juan Alegria che nel 2020 ha deciso di lasciare le giovanili del Deportes Tolima per approdare all'Honka, club finlandese della città di Espoo situata a sud del paese. Dopo una prima stagione dove ha fatto la spola tra la prima squadra e l'Honka Akatemia, formazione filiale che gioca in terza divisione, e dove ha segnato 4 gol in 4 partite, in questa stagione il colombiano si sta affacciando con più regolarità nel club maggiore, e per il momento ha messo a segno 3 gol in 18 presenze tra campionato, Coppa di Finlandia e preliminari di Conference League, molte delle quali sono stati scampoli di partita. Nonostante il poco minutaggio il ragazzo ha già stuzzicato l'interesse degli scozzesi dei Rangers, tanto che nelle prossime settimane potrebbe esserci il definitivo assalto alla stellina sudamericana che fa parte delle selezioni giovanili della Colombia. Tatticamente Juan Alegria è una punta centrale, e anche in patria ha sempre giocato in questo ruolo. Tecnicamente il classe 2002 è un'attaccante dal fisico massiccio. Un piccolo toro che non ha paura a fare a sportellate con difensori più alti. Le sue progressioni possono mettere in difficoltà le retroguardie avversarie, ma la punta cafeteros se la cava alla grande anche nel gioco aereo e nella difesa del pallone, risorsa preziosa quando deve far salire l'intera squadra. Dentro l'area ha poi il classico istinto da gol che solo i grandi predatori dispongono. Se Gerrard vuole portarlo ad Ibrox un motivo ci sarà

 

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Il River Plate ha da anni uno dei settori giovanili più importanti d'Argentina e mister Marcelo Gallardo in tal senso non ha affatto paura a puntare su questi ragazzini. Il tecnico dei Millonarios da un po' di tempo sta provando a dare minutaggio a Santiago Simon, esterno classe 2002. Arrivato al River all'età di 11 anni l'ala argentina ha già accumulato qualche presenza in campionato e nelle coppe internazionali. Pochi scampoli di partite ma vista la tanta concorrenza e una rosa che dispone di 29 elementi, riuscirsi a ritagliare uno spazio non è facile. In attesa di esplodere con la maglia del River, Simon ha fatto spesso parte delle varie selezioni giovanili argentine. Nel 2019 viene convocato per il Sudamericano Under 17, dove da il suo contributo al successo finale Albiceleste. Poco fortunata invece la spedizione in Brasile nel Mondiale Under 17. Argentina fuori agli ottavi e per il diretto interessato appena due le presenze in campo. Tatticamente Simon gioca prevalentemente sulla fascia destra, ma in futuro potrebbe magari essere dirottato sulla sinistra per giocare a piede invertito. Tecnicamente invece è un giocatore che punta molto sulla velocità e il dribbling. I suoi strappi possono essere letali, come il saltare l'uomo, vero punto di forza dell'esterno argentino, che spesso è capace di lasciare sul posto un paio di avversari. Dotato di un destro che sa essere delicato ma anche potente in base alle varie situazioni, nelle giovanili del River si è spesso inventato dei gran gol da fuori area. Da migliorare il piede debole, e magari essere più incisivo nei tagli al centro così da trovare più facilmente la rete

 

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