Per molti doveva essere il nuovo Eto'o, camerunense come lui, stesso ruolo, stesse caratteristiche e una storia che ha molti punti in comune con il più famoso connazionale, sto parlando di Jean Marie Dongou. Nato a Douala, muovi i primi passi proprio nella scuola calcio di Eto'o, tanto da attirare le mire del Barcellona che nel 2008 a 13 anni lo porta nella Masia. Nella squadra B dei catalani si destreggia abbastanza bene. Non è un goleador (vista l'età ci può stare), ma dal 2013 al 2015 vive il suo miglior momento. A Dicembre del 2013 viene convocato per una sfida di Copa del Rey con il Cartagena. Entra al posto di Alexis Sanchez e fa in tempo a bagnare il suo debutto con un gol. Un paio di giorni dopo esordisce anche in Champions League in un 6-1 del Barcellona inflitto al Celtic, mentre un mese più tardi fa il suo esordio in campionato in un pareggio per 1-1 con il Levante, dove gioca gli ultimi 6 minuti, il tutto ad appena 18 anni. Sembra l'inizio di una carriera da protagonista, e invece per Dongou la gloria si ferma lì. Nonostante una discreta esperienza al Real Zaragoza, l'attaccante camerunense scende sempre più in basso. Finisce al Nastic, poi al Lugo, scende in terza divisione con il Lleida, per poi nel 2020 sbarcare nel modesto campionato finlandese nelle fila dell'Honka. Da nuovo Eto'o il povero Dongou a 26 anni è finito nella periferia del calcio
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