⚽ Uno sguardo al talento! [Segnalazioni talenti, meteore e pupilli]

Cicciput

Juniores
15 Ottobre 2020
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Anche qui rischio di essere impopolare, ma tra i grandi bluff io ci metto pure Griezmann. Non ho mai capito perché venga considerato così tanto.
Tra i giocatori che invece potevano fare molto di più io ci metto pure Lacazette. Me lo ricordo le prime volte che l'ho visto al Lione, ero innamorato, mi ricordava Beppe Signori con quel modo di spostare palla e calciare, anche se col destro. Poi si è perso un po', e certo che se c'è una squadra per perdersi è sicuramente l'Arsenal...
 

Ronin

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7 Gennaio 2011
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Denilson ottima chiamata. Io penso Freddy Adu meriti uno scettro, o comunque di salire sul podio. Veniva pompato già a 16 anni, poi si è perso nel nulla. Nel frattempo ha fatto contenti migliaia di players su Football Manager et similia perché era considerato un wonderkid e cresceva a dismisura.
Si Freddy Adu lo possiamo mettere sul podio, però tante colpe io non gliele darei. Secondo me è stato trascinato da stampa e sponsor in qualcosa molto più grande di lui. Debutta a 14 anni in MLS, la Nike gli fa firmare un contratto da 1 milione di dollari, lo accostano a Pelè e gli fanno girare spot con lui, va in giro per l'America a registrare programmi televisivi. A quell'età invece di godersi la vita da ragazzino, viene sbattuto a destra e a manca. La stampa americana poi lo pompa. Mai un un giocatore locale aveva avuto una simile visibilità. Per molti era la grande speranza del calcio a stelle e strisce, il sogno americano che si avvera, lui che insieme alla famiglia si trasferisce dal Ghana in America grazie alla vincita della lotteria per una green card, e da lì a poco diventa una star del soccer, spot perfetto per una nazione che ha sempre puntato sull'American Dream. Adu nell'immaginario americano era la risposta a Messi e Cristiano Ronaldo che ai quei tempi si stavano affacciando nel mondo del calcio (il portoghese era già allo United) e Messi era già in prima squadra al Barcellona. Tecnicamente non era male, ma si vedeva che con difese e giocatori seri le cose sarebbero state diverse. Poi la MLS di metà anni 2000, non era certo il campionato di adesso, che è sicuramente molto più competitivo. Freddy Adu forse è stato veramente il primo giocatore della storia ed essere stato pompato e rovinato dalla stampa, che ha visto in lui doti tecniche che evidentemente non aveva. L'hanno sfruttato fino a quando ha fatto comodo, per poi dimenticarsi di lui una volta che ha fallito nel calcio dei grandi
 

Kimi85

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26 Luglio 2017
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Anche qui rischio di essere impopolare, ma tra i grandi bluff io ci metto pure Griezmann. Non ho mai capito perché venga considerato così tanto.
Tra i giocatori che invece potevano fare molto di più io ci metto pure Lacazette. Me lo ricordo le prime volte che l'ho visto al Lione, ero innamorato, mi ricordava Beppe Signori con quel modo di spostare palla e calciare, anche se col destro. Poi si è perso un po', e certo che se c'è una squadra per perdersi è sicuramente l'Arsenal...
Il Lione...mamma mia che tempi...e quanto mi manca lo spettacolare Stade de
Gerland...

Juninho, Govou, Malouda, Diarra, Coupet, Sonny Anderson, Essien, Luyindula, Edmilson, Nilmar, Benzema, Clerc, Reveillere, Abidal, Ben Arfa, Cris, Wiltord, Tiago, Pedretti, Squillaci, Kallstrom, Fred, Elber


Belle squadre avute in quegli anni, tra l'altro capace di vìncere 7 Ligue 1 di seguito...quanti ricordi
 

papawaigo77

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7 Ottobre 2012
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La nuova perla del calcio uruguagio si chiama Matias Arezo. Classe 2002 è cresciuto nel River Plate di Montevideo, e da tre stagioni gioca da titolare con il club "Darseneros". Arezo é una punta agile, dinamica a cui piace svariare per tutto il fronte d'attacco. Veloce, bravo nel dribbling, buon fiuto per il gol, ma all'occorrenza sa anche mandare in rete i compagni. Fino a questo momento ha messo a segno 26 reti in campionato (6 gol il primo anno, 13 il secondo, e 7 in 9 presenze questa stagione). Numeri niente male per un ragazzo che deve ancora compiere 19 anni. Anche con le varie rappresentative dell'Uruguay vanta numeri impressionati: 11 gol con l'Under 15 e 11 con l'Under 17. Speriamo solo che non faccia la fine di Gonzalo Mastriani, che ai tempi del Cerro sembrava un fenomeno, oppure di Sebastian Sosa, altro giocatore che quando giocava nel Cerro Largo si era messo in mostra giovanissimo a suon di gol. Entrambi però hanno avuto una carriera al di sotto delle aspettative. Arezo però mi sembra che abbia la cattiveria giusta per poter sfondare

Ne ho molto sentito parlare ma non l'ho mai visto giocare. Spero di recuperarmi presto qualche partita sua.
Il problema di questi talenti sudamericani è che in patria si trovano quasi sempre contro difese molto approssimative... in Europa il livello è ben altro. C'è anche molta meno tattica, per lo meno quando mi capita di vedere qualche partita di quelle latitudini mi sembra sempre un calcio molto più "allegro" rispetto al nostro, ritmi blandi, squadre lunghe, poca tattica e tante soluzioni individuali. Comunque il giovane talento del sud America ha sempre il suo fascino...
Beh basta che guardi la Copa America che sta andando in onda in questi giorni. Partite di una noia mortale e di un vuoto tattico incredibile. Ci sono solo sprazzi di classe di Messi e qualche giocata individuale nel Brasile col solito Neymar o con Paquetà che da quando ha lasciato Milano sta cominciando ad ingranare come deve.
Io sono filo argentino, seguo quasi più l'Argentina dell'Italia, ma giuro che faccio fatica a finire 90 minuti in una volta sola perché dopo un po' mi annoio.
Infatti ora quelli un po' più dotati tecnicamente, in Sud America, escono con maggior facilità perché emerge immediatamente il divario dal resto.
 
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papawaigo77

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@Ronin mi ha portato in Uruguay... ed io ci resto!
Questo è un talento. Si tratta di Brian Ocampo. Ala destra (all'occorrenza sinistra) di piede destro del Nacional. Classe 1999.
Si è messo in luce soprattutto nell'ultimo anno, raggiungendo la convocazione da parte del Maestro Tabarez per la Copa America con la Celeste.
E' elettrico, grande progressione, bravo nell'uno vs uno, ha grande capacità di imbeccata (ultimo passaggio).
Come futura evoluzione di carriera lo vedrei bene alla Cuadrado, cioè un padrone di tutta la fascia, magari come esterno di un centrocampo a 4 (o a 5), quindi partendo da dietro.
Secondo me farà strada.
 
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@Ronin mi ha portato in Uruguay... ed io ci resto!
Questo è un talento. Si tratta di Brian Ocampo. Ala destra (all'occorrenza sinistra) di piede destro del Nacional. Classe 1999.
Si è messo in luce soprattutto nell'ultimo anno, raggiungendo la convocazione da parte del Maestro Tabarez per la Copa America con la Celeste.
E' elettrico, grande progressione, bravo nell'uno vs uno, ha grande capacità di imbeccata (ultimo passaggio).
Come futura evoluzione di carriera lo vedrei bene alla Cuadrado, cioè un padrone di tutta la fascia, magari come esterno di un centrocampo a 4 (o a 5), quindi partendo da dietro.
Secondo me farà strada.
Mi hai anticipato, era nella mia lista dei giocatori uruguagi da postare :D. Il ragazzo ha talento ma deve sicuramente migliorare sottoporta dove non sempre arriva lucido. Tra l'altro in una nazione che negli ultimi anni ha prodotto molti centrocampisti centrali, trequartisti e attaccanti, gli esterni sono merce rara. Non per niente Tabarez quando gioca con il 4-4-2 spesso adattata CC nel ruolo di esterni, mentre ultimamente sta provando il 4-3-1-2 proprio per questa mancanza di esterni. Ultimamente però da questo lato si sta provando a lavorare sui giovani. Oltre ad Ocampo bisogna tenere d’occhio Maximo Alonso del Penarol, ma soprattutto Facundo Torres sempre del Penarol, giocatore veramente di livello. Tecnicamente sublime, mancino puro, buona propensione al gol e al gioco di squadra, e quando c’è bisogno di dare una mano in fase di non possesso non si tira indietro. Ha tutte le potenzialità per sfondare

 

Ronin

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7 Gennaio 2011
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Continuando a parlare di esterni uruguagi, ovviamente aspettano in molti l'esplosione di Facundo Pellistri. Il Manchester United ha investito parecchio sul ragazzo (é un classe 2001), prelevandolo per quasi 10 milioni di euro dal Penarol. In questa stagione non ha avuto spazio ai Red Devils, e a Gennaio l'hanno mandato in prestito in Spagna all'Alaves, dove si è ritagliato un piccolo spazio dando il suo contributo per la salvezza dei baschi. Tecnicamente è davvero forte, bravo nel dribbling, rapido (a campo aperto è difficile prenderlo), deve sicuramente migliorare fisicamente perché soffre i duelli corpo a corpo, ma ha i numeri per potersi imporre nel calcio europeo. Staremo a vedere. Sicuramente un'altra stagione in prestito non può che fargli del bene

 

papawaigo77

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7 Ottobre 2012
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Continuando a parlare di esterni uruguagi, ovviamente aspettano in molti l'esplosione di Facundo Pellistri. Il Manchester United ha investito parecchio sul ragazzo (é un classe 2001), prelevandolo per quasi 10 milioni di euro dal Penarol. In questa stagione non ha avuto spazio ai Red Devils, e a Gennaio l'hanno mandato in prestito in Spagna all'Alaves, dove si è ritagliato un piccolo spazio dando il suo contributo per la salvezza dei baschi. Tecnicamente è davvero forte, bravo nel dribbling, rapido (a campo aperto è difficile prenderlo), deve sicuramente migliorare fisicamente perché soffre i duelli corpo a corpo, ma ha i numeri per potersi imporre nel calcio europeo. Staremo a vedere. Sicuramente un'altra stagione in prestito non può che fargli del bene

Sul finale di stagione a Mendizorrotza si sono goduti qualche lampo di classe. Vediamo la prossima tappa quale sarà. Verosimilmente non credo sarà lo United. Lo vedrei bene un altro anno in Liga, in stile Bryan Gil, giocando con continuità in un club medio/piccolo.

Segnalo un altro talento. Resto in Sud America, ma mi sposto in Brasile questa volta.
Gabriel Pirani. Classe 2002. Nato e cresciuto nel florido vivaio del Santos, a Vila Belmiro.
Mancino di velluto, fisico un po' gracilino, ma una visione di gioco fuori dal comune. E' già responsabile dei piazzati della squadra. Qualche volta tende a tenere troppo palla, azione - questa - figlia dell'inesperienza e del calcio brasiliano che tende ad esaltare le giocate dei singoli.
Un diamante grezzo sul quale scommetterei stamattina stessa.

 
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Lui e Kaio Jorge sono sicuramente le perle grezze del Santos. Due giocatori che se mantengono le aspettative possono veramente fare entrambi una carriera di alto livello. Sull'attaccante del "Peixe" ci sono già gli occhi di diversi grandi club europei. Come caratteristiche è un giocatore veloce (specialmente nelle progressioni palla al piede), bravo nel dribbling, sa giocare spalle alla porta per favorire gli inserimenti dei compagi, ha un buon tiro e calcia anche i rigori, in più può essere utilizzato anche come esterno offensivo, ma il meglio di se lo da come punta centrale. Deve sicuramente migliorare nel gioco aereo, e anche nella freddezza sotto porta, dove non ha ancora numeri da bomber, ma a 19 anni può solo migliorare

 

Ronin

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Dopo Uruguay e Brasile, mi sembra giusto spostarci in Argentina, dove fino a poco tempo fa a La Plata giocava un giocatore di scuola Estudiantes, vale a dire Dario Sarmiento. Al "Pibe" sono bastate poche partite per mettere in mostra il suo estro, tanto da spingere il Manchester City a puntare su di lui, prelevandolo dal "Pincha" per una cifra vicina ai 5 milioni di euro. Come i classici esterni offensivi Sarmiento punta tutto sulla velocità, le accelerazioni e il dribbling, suo marchio di fabbrica. Essendo appena un classe 2003 deve ancora lavorare molto sul fisico, ma anche sulla lucidità sotto porta. Se con le varie selezioni dell'Argentina ha spesso trovato la via del gol, all'Estudiantes non è riuscito a segnare nessuna rete. A parziale scusante bisogna anche dire che in prima squadra ha giocato appena una ventina di partite ufficiali, molte delle quali partendo dalla panchina. Sarmiento può comunque giocare a destra (dove preferisce agire per sfruttare il mancino), ma riesce a disimpegnarsi bene anche a sinistra, come al centro da trequartista. Per il momento è stato aggregato all'Under 23 del Manchester City, ma la sensazione è che lavorandoci su, il "Pibe" può veramente diventare un potenziale fenomeno

 

Ronin

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7 Gennaio 2011
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In questi giorni abbiamo parlato di meteore e bluff come Denilson e Freddy Adu, ma un altro giocatore che merita sicuramente di entrare in questo club è Savio Nsereko, ugandese naturalizzato tedesco. Un giocatore che non si è fatto mancare nulla nella sua carriera. Dalle fughe per scappare dai creditori a cui doveva soldi legati al gioco d'azzardo, al furto di un orologio ad un suo compagno di squadra, a fitti di casa non pagati, per finire con un finto sequestro per poter estorcere alla famiglia 25 mila euro per pagare due prostitute thailandesi. Eppure Nsereko nel 2008 gioca un Europeo Under 19 di spessore con la Germania. La nazionale tedesca vince il titolo e il ragazzo viene nominato anche miglior giocatore della rassegna. È ormai in rampa di lancio, visto che il Brescia la stagione prima l'aveva pure promosso in prima squadra. Sembra l'inizio di una carriera importante, tanto che lo compra addirittura il West Ham United che lo fa debuttare in Premier dandogli il numero 10 come maglia, e invece il passo dalla gloria al precipizio è breve. Nsereko precipita in un burrone senza fine. Ritorna in Italia, va in Germania, poi inizia il suo lungo pellegrinaggio che lo porta nei campionati più infimi: Bulgaria, Israele, Kazakistan, Lituania. Il filo conduttore che unisce queste nazioni a Nsereko è sempre lo stesso. Gioca poco, crea problemi e poi scappa inseguito dai creditori. Adesso a 31 anni è finito a giocare nella quinta divisione tedesca. Una carriera gettata via per colpa di una testa immatura, che non è riuscita mai a tenersi lontana dai guai

 
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papawaigo77

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7 Ottobre 2012
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Lui e Kaio Jorge sono sicuramente le perle grezze del Santos. Due giocatori che se mantengono le aspettative possono veramente fare entrambi una carriera di alto livello. Sull'attaccante del "Peixe" ci sono già gli occhi di diversi grandi club europei. Come caratteristiche è un giocatore veloce (specialmente nelle progressioni palla al piede), bravo nel dribbling, sa giocare spalle alla porta per favorire gli inserimenti dei compagi, ha un buon tiro e calcia anche i rigori, in più può essere utilizzato anche come esterno offensivo, ma il meglio di se lo da come punta centrale. Deve sicuramente migliorare nel gioco aereo, e anche nella freddezza sotto porta, dove non ha ancora numeri da bomber, ma a 19 anni può solo migliorare

Sono curioso di vederlo in Europa. Speriamo che non venga bruciato come Gabriel Barbosa.
A questo punto finiamo il mio girotondo fra i "Meninos da Vila" e citiamo Kaiky Fernandes (2004!), difensore centrale di enorme prospettiva. E' già un titolarissimo ed ha tutti i crismi per diventare il futuro riferimento della Seleçao in difesa.
Sicuro in fase di impostazione, l'ho visto destreggiarsi in disimpegni davvero di una freddezza encomiabile. E' già abbastanza smaliziato nei contatti. Ovviamente pecca di ingenuità in qualche occasione ma è comprensibilissimo vista l'età. Per me già oggi è fortissimo. Infatti si parla di Arsenal, Chelsea, Real ed altre big su di lui.

Dopo Uruguay e Brasile, mi sembra giusto spostarci in Argentina, dove fino a poco tempo fa a La Plata giocava un giocatore di scuola Estudiantes, vale a dire Dario Sarmiento. Al "Pibe" sono bastate poche partite per mettere in mostra il suo estro, tanto da spingere il Manchester City a puntare su di lui, prelevandolo dal "Pincha" per una cifra vicina ai 5 milioni di euro. Come i classici esterni offensivi Sarmiento punta tutto sulla velocità, le accelerazioni e il dribbling, suo marchio di fabbrica. Essendo appena un classe 2003 deve ancora lavorare molto sul fisico, ma anche sulla lucidità sotto porta. Se con le varie selezioni dell'Argentina ha spesso trovato la via del gol, all'Estudiantes non è riuscito a segnare nessuna rete. A parziale scusante bisogna anche dire che in prima squadra ha giocato appena una ventina di partite ufficiali, molte delle quali partendo dalla panchina. Sarmiento può comunque giocare a destra (dove preferisce agire per sfruttare il mancino), ma riesce a disimpegnarsi bene anche a sinistra, come al centro da trequartista. Per il momento è stato aggregato all'Under 23 del Manchester City, ma la sensazione è che lavorandoci su, il "Pibe" può veramente diventare un potenziale fenomeno

Forte il Pibe. Secondo me, come hai detto tu, gli manca forse il killer instinct (ma quello verrà col tempo) e maggior precisione nelle assistenze. L'ho visto in poche occasioni, va detto, però mi è sembrato parecchio frettoloso ed impreciso negli appoggi. Infatti ce l'ho segnato fra i miei talenti "col dubbio". :D
In questi giorni abbiamo parlato di meteore e bluff come Denilson e Freddy Adu, ma un altro giocatore che merita sicuramente di entrare in questo club è Savio Nsereko, ugandese naturalizzato tedesco. Un giocatore che non si è fatto mancare nulla nella sua carriera. Dalle fughe per scappare dai creditori a cui doveva soldi legati al gioco d'azzardo, al furto di un orologio ad un suo compagno di squadra, a fitti di casa non pagati, per finire con un finto sequestro per poter estorcere alla famiglia 25 mila euro per pagare due prostitute thailandesi. Eppure Nsereko nel 2008 gioca un Europeo Under 19 di spessore con la Germania. La nazionale tedesca vince il titolo e il ragazzo viene nominato anche miglior giocatore della rassegna. È ormai in rampa di lancio, visto che il Brescia la stagione prima l'aveva pure promosso in prima squadra. Sembra l'inizio di una carriera importante, tanto che lo compra addirittura il West Ham United che lo fa debuttare in Premier dandogli il numero 10 come maglia, e invece il passo dalla gloria al precipizio è breve. Nsereko precipita in un burrone senza fine. Ritorna in Italia, va in Germania, poi inizia il suo lungo pellegrinaggio che lo porta nei campionati più infimi: Bulgaria, Israele, Kazakistan, Lituania. Il filo conduttore che unisce queste nazioni a Nsereko è sempre lo stesso. Gioca poco, crea problemi e poi scappa inseguito dai creditori. Adesso a 31 anni è finito a giocare nella quinta divisione tedesca. Una carriera gettata via per colpa di una testa immatura, che non è riuscita mai a tenersi lontana dai guai

Vero. Che storia la sua. Ne parlavano tutti quando era giovanissimo. Sembrava un crack del calcio europeo e invece guarda la testa dove può farti finire.
Mi hanno fatto specie le parole di Nainggolan, a riguardo, qualche giorno fa, su Lukaku. Ha detto che al 9 del Belgio è partito il 'clic' nella testa di spingere e concentrarsi sul calcio di recente, anziché godere dei privilegi che questo sport ti offre. Ce ne sono moltissimi che riescono a fare questo passaggio, altri invece, chi perché non dovutamente accompagnato, chi perché testa calda, si perde nel nulla, brucia del talento e si fuma la carriera.
 

Cicciput

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15 Ottobre 2020
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Tra le meteore ogni tanto mi torna in mente Ricardo Oliveira, che doveva raccogliere l'eredità di Sheva al Milan... presentazione in pompa magna, maglia n.7, gol bello e decisivo all'esordio, poi completamente sparito...
 
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Ronin

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7 Gennaio 2011
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Tra le meteore ogni tanto mi torna in mente Ricardo Oliveira, che doveva raccogliere l'eredità di Sheva al Milan... presentazione in pompa magna, maglia n.7, gol bello e decisivo all'esordio, poi completamente sparito...
Su Ricardo Oliveira io penso che non abbia sfondato al Milan perché con la testa non ci stava. Ad ottobre gli venne rapita la sorella che venne poi liberata solo a metà Marzo, una cosa del genere ti segna parecchio, perché alla fine il brasiliano ha lasciato un buon ricordo in quasi tutte le squadre dove ha militato, ma al Milan ha pesato veramente tanto il rapimento della sorella. Mentalmente una situazione del genere ti devasta. Sicuramente il flop nel Milan l'ha segnato, non riuscendo più a trovare un ingaggio in qualche top club europeo
 
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Cicciput

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15 Ottobre 2020
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Su Ricardo Oliveira io penso che non abbia sfondato al Milan perché con la testa non ci stava. Ad ottobre gli venne rapita la sorella che venne poi liberata solo a metà Marzo, una cosa del genere ti segna parecchio, perché alla fine il brasiliano ha lasciato un buon ricordo in quasi tutte le squadre dove ha militato, ma al Milan ha pesato veramente tanto il rapimento della sorella. Mentalmente una situazione del genere ti devasta. Sicuramente il flop nel Milan l'ha segnato, non riuscendo più a trovare un ingaggio in qualche top club europeo
Non ricordavo questa storia.
 
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7 Gennaio 2011
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Non ricordavo questa storia.
In Brasile non è una novità il rapimento di un parente di un giocatore per poi chiedere il riscatto. Poi ci sono giocatori come Somalia che i tempi del Botafogo finse di essere stato aggredito e rapito perché avendo saltato gli allenamenti, non voleva che la società gli facesse una multa trattenendogli anche parte dello stipendio, e per questo mise in scena questo teatrino che la polizia smascherò subito :D
 
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Primavera
28 Dicembre 2018
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Andrès d'Alessandro e Fernando Cavenaghi i primi nomi che mi vengono in mente leggendo il titolo, insieme al già citato Denilson.

Il primo, el Cabezòn, ebbe il suo picco in un bellissimo Real Zaragoza dove duettava con un'altro campione inespresso come Pablito Aimar, oltre agli altri connazionali come Diego Milito e Leonardo Ponzio, nonostante il suo arrivo in europa non fu dei più brillanti, il wolfsburg non era la squadra adatta a lui, ma il suo entourage lo spinse comunque.
Si trattava di un giocatore difficile da collocare in un contesto tattico definito, ma dotato di una classe tale da permettergli giocate assurde, in una realtà ampiamente offensiva e associativa come quel Zaragoza appunto, lui dava spettacolo, mentre in altri contesti non riuscì mai ad esprimersi prima di ritornarsene in Sudamerica, prima in Brasile poi in Argentina.

Cavenaghi era più un centravanti classico, era il periodo dei Crespo, dei Batistuta, il calcio argentino produceva i migliori centravanti del mondo in quel periodo e questo ragazzone in Argentina aveva statistiche realizzative pazzesche e trascinava il River Plate assieme al Cabezòn, era insomma impossibile non lasciarsi trascinare dall'hype su questo giocatore che però anche lui, come il suo ex compagno al River, sceglie male la destinazione e ha un pessimo impatto con il calcio europeo, lo Spartak Mosca non è proprio il massimo per un talento sudamericano, dopo qualche stagione andrà in Francia al Bordeaux prima di rientrare in Argentina, riproverà con l'Europa più tardi nel Villareal di Marcelino impegnato a lottare per il ritorno in Liga, ma scelse di ritornare nuovamente in Sudamerica a metà stagione.

 

Ronin

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7 Gennaio 2011
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D'Alessandro e Cavanaghi nei vari Studio Sport di Italia 1 venivano spesso accostati a club italiani :D. El "Cabezon" comunque si è riciclato bene nell'Internacional, mentre il "Torito" quando è ritornato in Argentina è stato comunque importante nel primo ciclo di Gallardo al River Plate (giocò anche la finale di ritorno della Copa Libertadores vinta con il Tigres). Sicuramente per talento potevano entrambi avere una carriera più performante in Europa. Però il modo di giocare di D'Alessandro si sposava poco con il calcio europeo, e solo al Real Zaragoza trovò una dimensione più congeniale al suo calcio, mentre Cavenaghi come hai detto giustamente tu ha fatto delle scelte sbagliate, come quella di abbandonare il Villarreal per accettare la corte del Pachuca che gli offriva un contratto più vantaggioso
 
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Cicciput

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15 Ottobre 2020
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Cavenaghi il picco della carriera lo ha indubbiamente raggiunto nella mia Lazio in un Football Manager datato 2005 o 2006, in cui formava una coppia atomica con Milan Baros, ispirati da Van der Vaart, portandomi ad alzare due o tre coppe UEFA di fila :rotfl:
 

Kimi85

Prima squadra
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26 Luglio 2017
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Cavenaghi come D'Alessandro li accostavano un giorno si e' l'altro pure alla Juventus.

D'Alessandro era diventato una sorta di eroe mitologico attraverso la sua "boba", salvo poi finire stipendiato dal Wolfsburg.


Cavenaghi sembrava dovesse essere un mix tra Crespo, Batistuta e Kempes, salvo poi fare una modesta carriera tra Spartak, Bordeaux, Villareal(oltre al River) e qualche altra squadretta
 
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