Bisogna puntare molto su Antonin Cortes e Andres Martin, ma anche Isi Palazon è un giocatore interessante. Come centravanti serve almeno un nuovo giocatore. Ulloa é in fase calante e Qasmi non è mai stato un goleador. A centrocampo Mario Suarez dovrà essere il nostro faro, mentre Trejo ha ancora qualche spunto. In difesa proverei a riportare Arribas (adesso al Real Oviedo), per dare più solidità ad un reparto che almeno nel videogioco è davvero molto debole
Antonin è nella mia testa il titolare nel ruolo di punta centrale, considerando la precaria condizione fisica di Ulloa. Anche Isi Palazón sulla destra sarà titolare, mentre a sinistra vorrei recuperare Bebè. Mario Suarez in mediana è un tassello importante, ma l’età si fa sentire dunque anche Valentìn avrà molto spazio. Trejo tecnicamente è ancora il leader della squadra, al netto dell’ascesa di Josè Pozo. Sulla difesa voglio valutare bene, ho 4 centrali e alcuni centrocampisti che potrebbero adattarsi in quel ruolo, vediamo come se la caveranno.
Ho le idee piuttosto chiare. Considerando i miei trascorsi come calciatore, voglio un gioco basato sul fraseggio e il possesso palla e volto immediatamente a verticalizzare per le punte, giocheremo ovviamente con la presenza del trequartista: sarà 4-2-3-1.
In possesso di palla uno dei due mediani (Suarez o Valentìn) giocherà con ruoli più difensivi, mentre l’altro (Trejo) si alzerà leggermente a supporto dei trequartisti e della manovra. Una delle due ali giocherà larga, mentre l’altra punterà più ad accentrarsi per favorire la sovrapposizione del terzino. In questo caso ho ipotizzato Isi Palazon largo e Alvaro più stretto, ma potrà avvenire anche l’esatto opposto in base alle situazioni. La punta giocherà in base alle sue caratteristiche: Antonin Cortes, attaccherà la profondità mentre Ulloa o Guerrero fungerebbero più come boa. Il trequartista, in questo caso Pozo, si abbassa e orchestra la manovra con Trejo aspettando l’imbucata dei compagni. I terzini, infine, giocano sfalsati: uno a rotazione quasi come un’ala aggiunta mentre l’altro entra dentro il campo.
Senza possesso di palla la squadra si schiera con un ordinato 4-1-4-1 volto a recuperare palla il prima possibile, con il mediano ad agire come frangiflutti. Le ali si abbassano sulla linea dei centrocampisti, e si concedono le fasce agli avversari creando densità al centro. Appena la squadra riparte, i giocatori si allargano e attaccano la profondità ove possibile.
Antonin Cortes, classe 2000, giocherà da punta
Sui singoli, analisi sparse:
In porta sarà alternanza Dimitrievski/Zidane, dietro fiducia alla coppia Catena-Velazquez. A centrocampo sia Òscar Trejo che Josè Pozo possono giocare sulla trequarti, a favore dell’inserimento di Santi Comesana accanto al mediano. Il campionato di Segunda è lungo (42 match) e ci saranno tante rotazioni. Mario Suarez pronto a essere testato come centrale difensivo all’evenienza. Capitolo terzini: Advincula e Garcia titolarissimi nelle gerarchie. In avanti Antonin può giocare anche ala sinistra, ma mi impressiona come prima punta, inoltre in quel ruolo c’è tanta scelta vista la presenza di Alvaro e Bebè, su cui punterò parecchio. Andrés Martín invece sarà il jolly su tutto il fronte offensivo. Isi Palazòn si prepara a un’annata da protagonista a destra. Davanti Ulloa, Guerrero e Qasmi cercano la conferma: qualcuno è già di troppo.
Bisogna puntare molto su Antonin Cortes e Andres Martin, ma anche Isi Palazon è un giocatore interessante. Come centravanti serve almeno un nuovo giocatore. Ulloa é in fase calante e Qasmi non è mai stato un goleador. A centrocampo Mario Suarez dovrà essere il nostro faro, mentre Trejo ha ancora qualche spunto. In difesa proverei a riportare Arribas (adesso al Real Oviedo), per dare più solidità ad un reparto che almeno nel videogioco è davvero molto debole
Se non ho capito male ElDiablo non farà mercato il primo anno, per lo meno in estate. Arribas potrebbe essere interessante eventualmente nel mercato di riparazione, ma in caso di promozione al primo anno servirà qualcosa di meglio in difesa. Riguardo alla debolezza del reparto, alcuni overall sono stati cambiati in base alle reali prestazioni viste in campo (ad esempio, Catena, Velazquez e Saveljich tutti e tre 69 era davvero troppo poco)
Se non ho capito male ElDiablo non farà mercato il primo anno, per lo meno in estate. Arribas potrebbe essere interessante eventualmente nel mercato di riparazione, ma in caso di promozione al primo anno servirà qualcosa di meglio in difesa. Riguardo alla debolezza del reparto, alcuni overall sono stati cambiati in base alle reali prestazioni viste in campo (ad esempio, Catena, Velazquez e Saveljich tutti e tre 69 era davvero troppo poco)
Esatto. Come spiegato da @sterayo (ma anche come si può notare nella grafica tattiche) alcuni OV sono stati modificati, alcuni alzati (es.Antonin e Pozo) altri abbassati (es. Ulloa e M.Suarez), e in questo mi sono fatto suggerire da lui che segue la squadra praticamente ogni settimana.
Il Rayo ha una rosa di tutto rispetto per questa Segunda Divisiòn,certo ci sono altre squadre forti sulla carta,però la squadra di "El Chori" ha davvero una bella base da dove partire.
Le idee di gioco sono molto belle e promettenti,si aspetta con ansia la prima giornata.
Il Rayo ha una rosa di tutto rispetto per questa Segunda Divisiòn,certo ci sono altre squadre forti sulla carta,però la squadra di "El Chori" ha davvero una bella base da dove partire.
Le idee di gioco sono molto belle e promettenti,si aspetta con ansia la prima giornata.
Sulla carta siamo abbastanza attrezzati anche se ribadisco la superiorità di altre concorrenti come Espanyol, Maiorca, Almeria, Girona etc.
Servirà tempo per far adattare a certe idee di gioco alcuni calciatori ma con il tempo credo tireremo su un progetto intrigante.
Su consiglio di @sterayo e prendendo spunto da come suggeriva @alberico ho ricreato tutta la Cantera del Rayo, a cui sommiamo giocatori della squadra B. Così facendo avrò un calderone da cui eventualmente attingere realmente come fanno le squadre reali.
Chi spicca – La cantera del Rayo è nota in tutta Spagna e fino a qualche anno fa ne era considerata fiore all’occhiello. Il club punta molto sui giocatori del proprio vivaio, tra quelli che faranno parte della mia gestione vanno sicuramente segnalati l’ala camerunese Ketu Jih Kalvin e l’attaccante Marc Echarri. Degni di nota anche l’esterno d’attacco spagnolo Ruben De Tomas (fratello di Raùl, ora in forza all’Espanyol, ma che ha militato qui a Vallecas) e il centrocampista Manu Navarro. Di questi 33, ovviamente, pochi troveranno la gioia dell’esordio in prima squadra, o addirittura della promozione in pianta stabile.
Ketu Jih Kalvin, classe 1997, futuro in prima squadra?
La prima maglia, ovviamente, è la classica bianca con franja rossa, con alcune decorazioni sulle maniche che ricordano il logo Umbro, mentre il colletto è nero con due piccoli tratti rossi ai lati. La seconda invece, dedicata alla memoria delle vittime del coronavirus, è grigia con franja nera, stesse decorazioni sulle maniche e piccoli tratti neri ai lati del colletto; presente anche una coccarda nera, come simbolo di lutto, sul petto sotto il logo Umbro. Innovativa infine la terza maglia: metà nera, metà rosa acceso e con la franja di una diversa tonalità di rosa (più spento) a dividere i due colori. I tratti ai lati del collo sono anch’essi rosa; presenti le solite decorazioni sui bordi delle maniche.
Sulla manica sinistra di tutte e tre le maglie è presente il logo del nuovo sponsor, William Hill. Al momento non è stato annunciato nessun main sponsor sulla parte anteriore delle maglie
In collaborazione con Rayo Vallecano Italian Fan Club
Con questo spazio riporterò notizie e curiosità del mondo rayista con la collaborazione di @sterayo prendendo anche in prestito suoi articoli. Queste “chicche” menzioneranno aneddoti sportivi e non della storia di questo affascinante club.
• Rayo e River, passione per la “franja”
Esiste un forte legame che unisce Rayo Vallecano e River Plate, legame ravvisabile semplicemente osservando le rispettive maglie da gioco: bianca con una striscia diagonale rossa, la franja. E gli argentini ebbero un ruolo fondamentale nell’adozione di questa particolare camiseta da parte dei madrileni.
Forse non tutti sanno che la prima divisa del Rayo era composta da maglietta e pantaloni completamente bianchi e calzettoni neri, fino a quando, nel 1949, i vallecani firmarono un accordo con l’Atlético Madrid, secondo il quale i colchoneros si impegnavano a cedere in prestito alcuni giocatori al club di Vallecas in cambio del permesso di poter utilizzare le installazioni sportive rayiste. L’Atlético chiese inoltre al Rayo di abbandonare la divisa totalmente bianca, troppo simile a quella del Real Madrid, inserendo qualcosa di rosso.
Il Rayo decise quindi, nelle stagioni 1949-50 e 1950-51, di adottare la maglia bianca con la franja rossa, probabilmente in onore del River Plate, che era una delle squadre più popolari dell’epoca, formata da giocatori come Di Stéfano, Carrizo, Muñoz, Labruna e Loustau. Inoltre i calzettoni da neri passarono a strisce orizzontali bianche e rosse. Proprio questa grande fama portò il River a giocare una serie di amichevoli in giro per l’Europa tra la fine del 1951 e l’inizio del 1952; una di queste amichevoli si disputò a dicembre del ’51 a Madrid contro il Real.
Gli argentini erano alla ricerca di un campo dove allenarsi e il Rayo mise a disposizione lo stadio di Vallecas, dove, al termine dell’allenamento, le due squadre disputarono anche una ‘partitella’ informale; alcuni dirigenti rayisti regalarono una foto autografata da tutti i giocatori ai millonarios, i quali, una volta tornati a Buenos Aires, in segno di gratitudine inviarono al club di Vallecas un pacco contenente diverse divise da gioco.
Il Rayo però non utilizzò quelle maglie nella stagione 1951-52, sembra che le divise ricevute furono destinate alla cantera rayista in quanto ritenute troppo strette per le abitudini europee. Il club vallecano comunque adottò definitivamente la franja a partire dalla seguente stagione 1952-53.
Quasi trent’anni dopo quel breve contatto madrileno, nel 1978 le due squadre si affrontarono nella sesta edizione del Trofeo Villa de Madrid, torneo organizzato annualmente dall’Atlético Madrid nel proprio stadio. In quella occasione si trattò di un quadrangolare al quale, oltre ai padroni di casa, al Rayo e al River, partecipò anche il Derby County. L’8 agosto i colchoneros sconfissero gli inglesi per 3-1, mentre il giorno seguente, nel ‘derby della franja‘, davanti a circa 35mila spettatori, furono gli argentini ad avere la meglio, grazie a un gol al 29’ di Beto Alonso. Il River Plate poi si laureò campione battendo in finale i padroni di casa ai rigori, mentre i vallecani si consolarono vincendo, sempre ai rigori, la ‘finalina’ per il terzo posto contro gli ‘Arieti’.
Nel marzo del 2013, il presidente del Rayo Raúl Martín Presa e il vice-presidente del River Diego Turnes hanno visitato la sede di Marca per uno storico incontro in cui hanno riaffermato l’amicizia che unisce le due entità. Nel corso degli anni ha contribuito ad alimentare la simpatia tra le due tifoserie la militanza in entrambe le squadre di alcuni giocatori argentini come Jorge Ghiso, Horacio Ameli e, più recentemente, Bruno Zuculini e soprattutto Alejandro ‘Chori’ Domínguez.
Inizia la Segunda División: ospitiamo il Real Oviedo
Una volta rincasato nel mio appartamento nel cuore di Vallecas riordino le idee in vista della gara di domani in cui inaugureremo la Segunda División. Ospiteremo in casa nostra, in quello che deve diventare il nostro fortino, il Real Oviedo, una formazione non considerata tra le più pericolose del campionato ma con cui mantenere comunque il livello di attenzione alle stelle. Ripasso bene ogni minimo dettaglio, riscrivo la formazione cento volte, telefono al capitano, Trejo, gli chiedo pareri e sensazioni, mi confronto con la dirigenza e i match analyst. Sono abbastanza teso per il mio esordio da allenatore ma una volta iniziata la gara dovrò togliermi di dosso tutta questa pseudo-ansia e pensare solo al campo.
Non ho dubbi, 4-2-3-1. Ma il modulo per me è solo una traccia che si evolve in campo, non un rigido copione. Mi aspetto una partita difficile con l’Oviedo che si chiuderà a riccio intendo a ripartire, e noi a fare possesso. No problema. Faremo girare palla giocando anche con il portiere, passando da un versante all’altro, finché non troveremo un buco, un varco. Ho lasciato a casa un po’ di giocatori fuori forma (Guerrero, Qasmi) e altri a malincuore (Joni Montiel, Saveljich, Andrès Martìn su tutti), possiamo andare solo in 18. Ci tengo a specificare che sono esclusioni provvisorie e ogni settimana i calciatori dovranno dimostrare di meritarsi la convocazione.
Joni Montiel, tribuna all’esordio
L’indomani, il 22 Agosto 2020, scendo negli spogliatoi, è una data importante perché segna il primo primissimo match da allenatore professionista. I ragazzi sono tutti già cambiati e sento da lontano, con un suono quasi tumultuoso, il calore dello stadio che minuto dopo minuto si riempie di spettatori, formati in gran parte da gente del posto. Annuncio la formazione e ci tengo a fare un discorso d’apertura:
“Oggi iniziamo a fare sul serio... Ho lavorato molto per arrivare fin qui, per esordire come allenatore.
Così come avete lavorato tanto voi. Ma questo non è nulla.
So che sentite dentro di voi di meritare di più, di una seconda divisione. So che questo club merita di più, questa città.
Ma per regalare un sogno a tutta questa gente e a noi stessi, dobbiamo lavorare sodo e sudare, sputare sangue. Per 42 partite, giocandole tutte come una finale.
Hermanos, lasciate che sia il cuore a fare la giocata più brillante, ma con la testa rimaniamo attaccati alla filosofia che vi ho raccomandato: la palla deve girare sempre entro i due tocchi, siate pazienti, solo dalla trequarti avversaria possiamo liberare la giocata estrosa e cercare il dribbling...
Oggi voglio tre cazzo di punti ma soprattutto voglio vedervi giocare a calcio divertendovi.
Uniti e compatti. Onoriamo questo sport e questa giornata di sole! Andiamo!”
Una volta rincasato nel mio appartamento nel cuore di Vallecas riordino le idee in vista della gara di domani in cui inaugureremo la Segunda División. Ospiteremo in casa nostra, in quello che deve diventare il nostro fortino, il Real Oviedo, una formazione non considerata tra le più pericolose del campionato ma con cui mantenere comunque il livello di attenzione alle stelle. Ripasso bene ogni minimo dettaglio, riscrivo la formazione cento volte, telefono al capitano, Trejo, gli chiedo pareri e sensazioni, mi confronto con la dirigenza e i match analyst. Sono abbastanza teso per il mio esordio da allenatore ma una volta iniziata la gara dovrò togliermi di dosso tutta questa pseudo-ansia e pensare solo al campo.
Non ho dubbi, 4-2-3-1. Ma il modulo per me è solo una traccia che si evolve in campo, non un rigido copione. Mi aspetto una partita difficile con l’Oviedo che si chiuderà a riccio intendo a ripartire, e noi a fare possesso. No problema. Faremo girare palla giocando anche con il portiere, passando da un versante all’altro, finché non troveremo un buco, un varco. Ho lasciato a casa un po’ di giocatori fuori forma (Guerrero, Qasmi) e altri a malincuore (Joni Montiel, Saveljich, Andrès Martìn su tutti), possiamo andare solo in 18. Ci tengo a specificare che sono esclusioni provvisorie e ogni settimana i calciatori dovranno dimostrare di meritarsi la convocazione.
L’indomani, il 22 Agosto 2020, scendo negli spogliatoi, è una data importante perché segna il primo primissimo match da allenatore professionista. I ragazzi sono tutti già cambiati e sento da lontano, con un suono quasi tumultuoso, il calore dello stadio che minuto dopo minuto si riempie di spettatori, formati in gran parte da gente del posto. Annuncio la formazione e ci tengo a fare un discorso d’apertura:
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“Oggi iniziamo a fare sul serio... Ho lavorato molto per arrivare fin qui, per esordire come allenatore.
Così come avete lavorato tanto voi. Ma questo non è nulla.
So che sentite dentro di voi di meritare di più, di una seconda divisione. So che questo club merita di più, questa città.
Ma per regalare un sogno a tutta questa gente e a noi stessi, dobbiamo lavorare sodo e sudare, sputare sangue. Per 42 partite, giocandole tutte come una finale.
Hermanos, lasciate che sia il cuore a fare la giocata più brillante, ma con la testa rimaniamo attaccati alla filosofia che vi ho raccomandato: la palla deve girare sempre entro i due tocchi, siate pazienti, solo dalla trequarti avversaria possiamo liberare la giocata estrosa e cercare il dribbling...
Oggi voglio tre cazzo di punti ma soprattutto voglio vedervi giocare a calcio divertendovi.
Uniti e compatti. Onoriamo questo sport e questa giornata di sole! Andiamo!”
Rivedere questo stadio in tutto il suo splendore, ma da questa prospettiva, mi stimola un mix di emozioni variegate tra passione e nostalgia. Il tempo dei sentimentalismi però ha vita breve, si pensa al campo. Schiero quei calciatori che nel ritiro mi sono apparsi i più in palla. Real Oviedo che si presenta con modulo speculare, tra i pali l’ex Inter Brazao, e in difesa c’è Arribas, un ex della gara. In avanti Rodri con la sua velocità può diventare pericoloso, a centrocampo Edgar Mendez detterà i tempi di gioco. Il mio leitmotiv è costante: facciamo girare palla, aspettiamo un loro errore e infiliamoci. Quando a sbagliare invece saranno loro, ripartire e verticalizzare.
Portiamo a casa i primi tre punti stagionali, e questa è la bella notizia, ma ci sono anche aspetti negativi. Siamo troppo esposti al rischio, incappando sovente in situazioni ampiamente evitabili.
Dopo appena 5’ Dimitrievski deve già compiere un miracolo su Riki. Il Real Oviedo gioca arroccato in difesa e occupando tutta la propria trequarti, infatti il vantaggio arriva con uno spunto personale di Advincula, che da destra sfonda su Mossa, spara e apre le danze. Al 45’ fulmino i miei quando Rodri colpisce un palo.
A fine primo tempo tranquillizzare gli animi: meno frenesia, più testa. La squadra scende in campo più sicura e al 54’ Antonin si fa largo tra due difensori e gela Brazao: 2-0!
Il Real Oviedo accorcia le distanze con Rodri, è il momento più delicato della gara. Il crollo può celarsi dietro l’angolo, ma dopo 10’ caotici una grande giocata di Isi Palazon seguita da un bel colpo da biliardo ci fa volare sul 3-1, palla del subentrato Comesana. Nel finale approfitto del risultato favorevole per inserire Bebè e Ulloa, con obiettivo di recuperarli. L’argentino non vede biglia ahimè, mentre Bebè sfiora il gol in due occasioni, clamorosa la seconda nella quale il suo tiro si stampa sul palo. Qualche rischio di troppo in chiusura, ma arriva il triplice fischio, prestazione da rivedere ma ottimo risultato.
Momenti salienti ->
Migliore in campo: Advincula 7 - Chiamatelo “sorpasso”. Il peruviano fa e disfa sulla destra, la premiata ditta con Isi Palazòn oggi incanta. Suo il primo gol della gestione Chori.
Peggiore in campo: Josè Pozo 5,5 - Qualità tecniche a parte, è il più in ombra dei suoi. Fatica a trovare spazio nell’imbrigliata mediana dell’Oviedo.
Sostituzioni: 67’ S.Comesana per Pozo, 74’ Bebè per Alvaro, 82’ Ulloa per Antonin
Rivedere questo stadio in tutto il suo splendore, ma da questa prospettiva, mi stimola un mix di emozioni variegate tra passione e nostalgia. Il tempo dei sentimentalismi però ha vita breve, si pensa al campo. Schiero quei calciatori che nel ritiro mi sono apparsi i più in palla. Real Oviedo che si presenta con modulo speculare, tra i pali l’ex Inter Brazao, e in difesa c’è Arribas, un ex della gara. In avanti Rodri con la sua velocità può diventare pericoloso, a centrocampo Edgar Mendez detterà i tempi di gioco. Il mio leitmotiv è costante: facciamo girare palla, aspettiamo un loro errore e infiliamoci. Quando a sbagliare invece saranno loro, ripartire e verticalizzare.
Portiamo a casa i primi tre punti stagionali, e questa è la bella notizia, ma ci sono anche aspetti negativi. Siamo troppo esposti al rischio, incappando sovente in situazioni ampiamente evitabili.
Dopo appena 5’ Dimitrievski deve già compiere un miracolo su Riki. Il Real Oviedo gioca arroccato in difesa e occupando tutta la propria trequarti, infatti il vantaggio arriva con uno spunto personale di Advincula, che da destra sfonda su Mossa, spara e apre le danze. Al 45’ fulmino i miei quando Rodri colpisce un palo.
A fine primo tempo tranquillizzare gli animi: meno frenesia, più testa. La squadra scende in campo più sicura e al 54’ Antonin si fa largo tra due difensori e gela Brazao: 2-0!
Il Real Oviedo accorcia le distanze con Rodri, è il momento più delicato della gara. Il crollo può celarsi dietro l’angolo, ma dopo 10’ caotici una grande giocata di Isi Palazon seguita da un bel colpo da biliardo ci fa volare sul 3-1, palla del subentrato Comesana. Nel finale approfitto del risultato favorevole per inserire Bebè e Ulloa, con obiettivo di recuperarli. L’argentino non vede biglia ahimè, mentre Bebè sfiora il gol in due occasioni, clamorosa la seconda nella quale il suo tiro si stampa sul palo. Qualche rischio di troppo in chiusura, ma arriva il triplice fischio, prestazione da rivedere ma ottimo risultato.
Momenti salienti ->
Migliore in campo: Advincula 7 - Chiamatelo “sorpasso”. Il peruviano fa e disfa sulla destra, la premiata ditta con Isi Palazòn oggi incanta. Suo il primo gol della gestione Chori.
Peggiore in campo: Josè Pozo 5,5 - Qualità tecniche a parte, è il più in ombra dei suoi. Fatica a trovare spazio nell’imbrigliata mediana dell’Oviedo.
Sostituzioni: 67’ S.Comesana per Pozo, 74’ Bebè per Alvaro, 82’ Ulloa per Antonin
Si parte subito alla grande con un tris al Real Oviedo e all'ex Arribas. Diverse le note positive, Antonin Cortes e Isi Palazon vanno in gol, Advincula trova la porta (lui che di solito ara il campo con la sua velocità). Qualche sbavatura c'é stata ma penso che sia normale. Nuovo tecnico, nuovo modo di giocare e i giocatori avranno dunque bisogna di un po' di tempo per trovare la giusta sintonia in campo
Direi che meglio non si poteva iniziare, un’ottima vittoria per 3-1 nonostante tatticamente ci sia ancora tanto da lavorare. Difensivamente così e così, ma credo sia un aspetto che col tempo possa limarsi facilmente.
Un esordio con vittoria...Il miglior dei modi per presentarsi.vittoria per 3-1 meritata,c'è stata qualche sbavatura,com'è giusto che sia,però i primi 3 punti li portiamo a casa
Si parte subito alla grande con un tris al Real Oviedo e all'ex Arribas. Diverse le note positive, Antonin Cortes e Isi Palazon vanno in gol, Advincula trova la porta (lui che di solito ara il campo con la sua velocità). Qualche sbavatura c'é stata ma penso che sia normale. Nuovo tecnico, nuovo modo di giocare e i giocatori avranno dunque bisogna di un po' di tempo per trovare la giusta sintonia in campo
Direi che meglio non si poteva iniziare, un’ottima vittoria per 3-1 nonostante tatticamente ci sia ancora tanto da lavorare. Difensivamente così e così, ma credo sia un aspetto che col tempo possa limarsi facilmente.
Un esordio con vittoria...Il miglior dei modi per presentarsi.vittoria per 3-1 meritata,c'è stata qualche sbavatura,com'è giusto che sia,però i primi 3 punti li portiamo a casa
Grazie a tutti. Direi che l’esordio è stato nel complesso positivo. Ci sono cose che non mi sono piaciute, come una difesa troppo ballerina (registrati troppi rischi) e un possesso palla non abbastanza fluido, però abbiamo detto la nostra e i 3 punti sono sempre ben graditi. Devo limare anche alcune individualità, Trejo ad esempio lo vorrei qualche metro più avanti per questo potrei varare il 4-3-3 con un unico mediano anziché due. Advincula on fire, molto bene anche Palazòn, grande gol il suo.
È una bella serata di settembre questa in cui siamo ospiti del Malaga. Le acciughe di Pellicier sono una realtà che ha regalato belle emozioni in Liga ma ormai da troppi anni sembra sopire in seconda divisione. Pochi minuti prima dell’inizio della gara accuso il forfait di Catena, al suo posto ecco Saveljich dal 1’. Confermo sostanzialmente gli stessi titolari vittoriosi nel l’esordio con il Real Oviedo, fatta eccezione per - oltre a Catena - l’esterno sinistro Àlvaro, a cui preferisco AndrésMartín. Tra le convocazioni devo fare a meno anche stavolta di Montiel, così come Comesana. In tribuna anche Ulloa, apparso ancora appesantito. I padroni di casa si schierano con un organizzato 5-4-1, con il possente Orlando Sà unica punta preferito a Chavarría. Ambo le formazioni hanno trionfato durante la prima giornata.
Marcatori: 63’ Sampaio (M), 74’ Àlvaro (R)
La traversa di Alvaro all’89’ probabilmente vibra ancora. Una gara stregata in quel di Malaga, nella quale rischiamo di raccogliere addirittura zero punti. Ci accontentiamo di un pareggio che ci sta stretto. Dopo un primo tempo non proprio lucidissimo, mi rendo conto che quella difesa a cinque degli avversari, molto stretta, è un grosso problema. Provo dunque ad allargare il gioco, le idee ci sono ma la messa in atto cincischia. Al 63’ il gol di Sampaio porta in vantaggio il Malaga in seguito a un nostro errore d’impostazione. Le acciughe sfiorano un incredibile 2-0 in rapida successione, ma vengono fermate dal palo.
Percepisco un momento di blackout. Chiedo ai miei di mantenere la calma e praticare il calcio ragionato che desidero.
Troviamo il pareggio con il tap-in del neo entrato Alvaro Garcia, lesto nel ribattere in rete un palo di Antonin. Nel finale giochiamo solo noi, prima sprechiamo con Palazón, poi ancora Antonin serve ad Alvaro un rigore in movimento, che però si scaglia sulla traversa e finisce fuori... Termina 1-1, un pareggio piuttosto amaro, ma che dobbiamo accettare. Al netto di 12 tiri in porta contro 4 c’è molto rammarico, ma l’unica soluzione è pensare a fare meglio la prossima.
Momenti salienti ->
Migliore in campo: Antonin 6,5 - Procura praticamente il pareggio di Àlvaro, poi gli serve il gol dell’ipotetica vittoria. Sempre velenoso, sempre in agguato.
Peggiore in campo: Saveljich 5 - Chiamato a sostituire Catena, delude. Spesso disattento e in ritardo anche nel gioco aereo, troppe sbavature in una gara dove la squadra avrebbe dovuto rischiare zero.
Sostituzioni: 63’ Àlvaro per Andrès Martin, 69’ O.Valentìn per M.Suarez, 87’ Bebè per Pozo
Iniziamo a guardare cosa succede negli altri campi. L’Espanyol parte bene, così come lo Sporting Gijòn e il Real Sagarozza, tutte in testa a punteggio pieno. Inizio sottotono per Girona, Leganes e Maiorca, ma la classifica è ovviamente agli albori.
