Ste_22 @ Inter: Rifondazione con gli Strama-boys

Ste_22

Allievi A
14 Ottobre 2010
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Come promesso, dopo aver saltato l'edizione di PES dello scorso anno, eccomi tornato con la cronaca del mio campionato master... ecco un piccolo assaggio, in attesa di iniziare a giocarla. :)


Ritiro Inter, nuovi arrivi al lavoro col gruppo, spicca un misterioso ragazzo nello staff tecnico. Moratti: "No comment, vedrete"

Pinzolo (TN), 13 luglio 2012
Il ritiro nerazzurro, più che per le gesta sul campo d’allenamento della squadra e dei nuovi arrivi, fa discutere stampa e tifosi per la presenza di un giovane sconosciuto all’interno dello staff di Stramaccioni.

Aria di novità in casa Inter, è l’anno zero e la squadra riparte dalle fondamenta, o quasi. Le gesta del “triplete” sono lontane solo due anni, ma sembra passata un’eternità. A ricordarlo alle centinaia di tifosi assiepati sulle tribune del campo di Pinzolo dove i nerazzurri sono in ritiro sono le sgambate degli eroi di quella fantastica stagione: da Cambiasso a Milito passando per Sneijder, Samuel e l’inossidabile capitan Zanetti. A correre e faticare nella tranquilla residenza sulle Dolomiti non ci sono più molte facce che i tifosi erano abituati a vedere: spuntano le assenze di Julio Cesar, trasferitosi al QPR e Maicon volato anche lui in Inghilterra, sponda Manchester City. Altri addii erano decisamente più inaspettati, come la rescissione traumatica di Lucio accasatosi non senza polemiche alla Juventus e quella di Pazzini agli storici rivali cittadini del Milan in cambio dell’estroso genio di Antonio Cassano.

FACCE NUOVE — Tra i nuovi spiccano il portiere Handanovic, il sempre allegro e scherzoso Cassano, i sudamericani Palacio, Pereira, Silvestre e Gargano e il roccioso belga Mudingayi. A fare da contorno anche l’entusiasmo dei giovani aggregati dalla Primavera da mister Stramaccioni, alla prima avventura con i “grandi”. E tra le tante facce nuove spunta quella di un giovane ragazzo, ma non è un giocatore. E’ vestitito con la tuta dello staff tecnico e parla fitto col mister e con alcuni giocatori durante gli allenamenti. Nessuno tra il pubblico sa chi sia, neanche chi tra gli spettatori ha più contatto col mondo nerazzurro.

CURIOSITA’— Le domande crescono giorno dopo giorno anche tra i giornalisti e gli addetti ai lavori che seguono il ritiro quotidianamente, anche perché la società non ha emesso nessun comunicato a riguardo, e il ruolo ricoperto dal misterioso ragazzo pare essere molto importante. Un vice-Stramaccioni? Un giovane allenatore in stage con l’lnter? In attesa di comunicazioni rimaniamo con questi dubbi.

NESSUN COMMENTO— L’occasione per chiarire si presenterà il 15 luglio, ultimo giorno di ritiro in cui è programmata una doppia conferenza stampa di presentazione del nuovo membro dello staff tecnico. Il presidente Moratti e l’allenatore Stramaccioni, finora, alle domande dei cronisti su chi fosse il nuovo ragazzo si sono sempre trincerati dietro un sorriso di circostanza e un “no comment”.
 

francylupo

Allievi A
11 Gennaio 2011
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francylupo
Vai grande Ste! Era ora che tornassi! Anche se farai la Master con l'Inter seguirò sempre le tue partite entusiasmanti! :D
 

Ste_22

Allievi A
14 Ottobre 2010
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Grazie a tutti per tutte le risposte, non mi aspettavo così tanto seguito! :oops: domani un nuovo passo di avvicinamento all'inizio! :)
 

Ste_22

Allievi A
14 Ottobre 2010
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Sorpresa Inter, un giovane ragazzo come team manager: "Sarò un dirigente, ma anche il braccio destro di Stramaccioni"

Pinzolo (TN), 15 luglio 2012
La presentazione a Pinzolo tra la sorpresa generale: “Ho l’Inter nel sangue, quest’anno possiamo arrivare lontano. Chi ha paura non arriva in alto”

Finalmente arriva il giorno del chiarimento. La sala stampa di Pinzolo è piena già un’ora prima della conferenza stampa di fine ritiro dell’allenatore Stramaccioni, in cui verrà presentato e in cui parlerà il nuovo membro dello staff del mister romano.

LA BOMBA — Alle ore 11.30 inizia la conferenza. Mister Stramaccioni e il nuovo ragazzo si siedono uno di fianco all’altro, il tecnico prende subito la parola e presenta il ragazzo: “Buongiorno a tutti… vedo che la presenza di questo ragazzo non è passata inosservata, vi siete concentrati più su di lui che sul mio lavoro con la squadra” dice ridendo, e aggiunge: “Questo è un bene, perché sarà uno dei tanti ruoli che ricoprirà nel mio staff” alcuni giornalisti si guardano con aria perplessa. Stramaccioni si fa serio e dichiara: “Lui è Ste_22, sarà il nostro team manager, ma non sarà l’unico ruolo che ricoprirà. Avrà il compito di essere il mio braccio operativo sul mercato, interagirà con la squadra e avrà un costante rapporto con loro e sarà la prima persona con cui dovranno parlare per trattare rinnovi di contratto e cessioni. Sarà il nostro rappresentante con cui gli altri club dovranno parlare e sarà la mente tecnica che mi aiuterà durante il mio lavoro ogni giorno, domenica compresa, siederà in panchina e mi aiuterà nelle scelte tecniche” nella sala stampa si notano facce a dir poco stupite, e molti giornalisti scrivono freneticamente sui loro blocchi e sui loro portatili, altri escono di corsa col telefono all’orecchio per comunicare alla loro redazioni la notizia bomba.

INTERISTA DA SEMPRE— Stramaccioni non fa una piega e continua: “Non fatevi ingannare dal fatto che ha solo 22 anni, ha la testa per svolgere questo lavoro e le spalle abbastanza larghe per sopportare la pressione che inevitabilmente gli metterete, io e il Presidente Moratti abbiamo valutato e approvato insieme questa scelta” girandosi verso il nuovo team manager, sorridendo, aggiunge “Lui è interista da sempre, ha accettato immediatamente… è stata una trattativa durata dieci minuti” Spezzando la sua tensione iniziale, anche Ste_22 si fa scappare un sorriso.“Ho parlato abbastanza, lascio a lui la parola” aggiunge l’allenatore.

BUONI PROPOSITI — Ste_22 si schiarisce la voce e avvicinandosi al microfono rilascia le sue primissime parole: “Buongiorno a tutti, sono Ste_22 e come ha già detto il Mister, sono il nuovo team manager dell’Inter. Non è l’unico compito che ricoprirò in questa che è la mia squadra e società del cuore, lo vedrete strada facendo. Ho seguito tutto il ritiro della squadra e ho già instaurato un buon rapporto con tutti i ragazzi della rosa. Faranno un’ottima stagione, ne sono sicuro. Ringrazio sinceramente il Presidente Moratti e Andrea Stramaccioni per avermi voluto per ricoprire questo ruolo. Darò sempre il massimo e anche di più, questo è il lavoro dei miei sogni. Prego, ora sono a disposizione per qualunque domanda vogliate farmi.”
Il tono sereno e sicuro di se di Ste_22 desta una buona impressione sui colleghi presenti. Il primo prende il microfono e dà il via al balletto delle domande, finalmente dopo due settimane di ritiro e curiosità il team manager è a disposizione della stampa.

SOGNI E TANTA RESPONSABILITA’ — Sulla chiamata di Moratti “Faccio ancora fatica a crederci. Sono emozioni che solo il calcio di certi livelli può trasmettere. La mia sarà una grande esperienza in una squadra che nel corso degli anni ha vinto tutto. Ora ne faccio parte e ne sono orgogliosissimo. Farò di tutto per onorare la fiducia che mi è stata data. Vivrò per questa squadra, ho l’Inter nel sangue sin da quando sono nato” ma guai a parlare di predestinazione: “Mi sento fortunato. Predestinato è impegnativo”. I concetti cardine del nuovo team manager sono concentrazione e impegno “E' un sogno fare questo lavoro. Devo essere concentrato su come affrontare ogni singola situazione, ma in me c'è solo concentrazione, non paura. Da quando il presidente me lo ha comunicato, nella mia testa gira solo l'idea di far bene. Chi ha paura non arriva in alto.” Accettare un simile lavoro è una follia? ”Forse è incoscienza giovanile... Io vedo un gruppo di grandi giocatori e questa è una squadra forte, composta di giocatori importanti. Ho fiducia in loro, nella società e in me stesso. Possiamo fare grandi cose.”

PIEDI PER TERRA — Cosa le servirà per far bene? “Quando sono uscito dal primo incontro con il presidente ho pensato che ero stato me stesso, che avevo espresso le sue idee. Se Moratti, uno che ha scritto pagine storiche del calcio mondiale, ha pensato di darmi una possibilità, è per quello che ha visto in me. Ho la certezza del mio lavoro, delle mie idee. L'entusiasmo è a mille e non ho paura di bruciarmi. Devo trasmettere il meglio che so fare. Ho una società che mi sta vicino. Questi campioni straordinari faranno il resto.” Inevitabile chiedere un pensiero su chi ha orbitato intorno al pianeta Inter negli ultimi anni e sulla pesantezza del suo ruolo. Ste_22 dribbla la domanda: “Non corro questo rischio perché mi sento lontano anni luce da chi c’era prima di me, e anche perché in Italia è la prima volta che qualcuno ricopre un ruolo tipico della cultura calcistica inglese. Mi piace molto il modo di lavorare di Alex Ferguson, al timore nel Manchester United da 25 anni… è davvero un modello per me e per il calcio. E’ sempre stato sulla cresta dell’onda, davvero un fenomeno. Per me è il manager con la M maiuscola, anche se il mio lavoro ha elementi da allenatore, general manager, team manager, e scout. Non saprei nemmeno io come definirlo, ma team manager mi sembra abbastanza appropriato anche se non spiega del tutto quale sarà la mia mansione. Io comunque mi sveglierò ogni giorno cercando di far bene.

IDEE E RAPPORTI UMANI — “Ho in squadra giocatori che hanno dato tanto al mondo del calcio” prosegue il 23enne manager “A loro non si può insegnare niente. Io voglio trasmettere le mie idee che sono quelle di fare risultato, meglio se dopo essere stati padroni della partita. E' un obiettivo semplice e condiviso. Ho visto uno spogliatoio buono e i primi sono stati allenamenti con intensità e ritmo. Siamo soddisfatti. In un termine solo ci credo molto”. Su che cosa abbia detto alla squadra in questi giorni di lavoro, afferma: “Sono stato sincero, me stesso. Per me è un orgoglio stare a contatto con questi campioni che finora avevo visto dall'altra parte di un cespuglio, lontano...Sono giocatori di grande professionalità, dei campioni. Non hanno bisogno di particolari indicazioni da parte mia, ma terrò costantemente il polso della situazione all’interno dello spogliatoio. Voglio essere semplicemente una persona di loro fiducia, non qualcuno che li debba controllare, dimostrerò anche queste mie capacità umane coi ragazzi.”

LAVORO SILENZIOSO — Il manager ammette di aver voluto iniziare a lavorare a fari spenti senza attirare l’attenzione esterna: “Pensavo di iniziare a lavorare di soppiatto, ma la mia presenza vi ha subito incuriosito. Meglio l’attenzione su di me, piuttosto che sui giocatori, che hanno potuto prepararsi senza pressioni. Dentro di me penso che se la dirigenza dell'Inter aveva anche solo pensato a me, era già una soddisfazione.

MORATTI PONE GLI OBIETTIVI— Il presidente è stato chiaro col manager: “Il presidente mi ha chiesto di lavorare, di mettere in campo le mie qualità e di tornare a far vincere l'Inter. Ogni cosa ha il suo corso. Voglio portare entusiasmo e voglia di lottare per riportare i colori nerazzurri dove meritano. La passione del presidente ha aumentato anche la mia.” Altrettanto chiaro il manager è riguardo all’obiettivo stagionale: “Quest’anno puntiamo più in alto possibile in campionato e vogliamo arrivare fino in fondo nelle Coppe. Abbiamo le caratteristiche per poterlo fare.”


GIOVANI, MODULO E QUOTIDIANITA’— Il discorso riguardante i giovani è spinoso: “Dare spazio ai giovani è un discorso delicato, e vedrete che col mister lo affronteremo dando una risposta sul campo. I nostri giovani sono un patrimonio della società e vanno gestiti bene. Come e quando proporre un giovane è una scelta importante e delicata perché nel nostro calcio si può precorrere l'evoluzione di un ragazzo. In questo ritiro c'erano già aggregati alcuni ragazzi della Primavera e la società deciderà quando e come inserirli,o se sarà più saggio far fare loro esperienza in club minori o in serie minori.” Ci si chiede se l’Inter manterrà il consueto 4-3-1-2 o virerà sul più “modaiolo” 3-5-2: “Stramaccioni ha a che fare con veri campioni che possono adattarsi a qualunque situazione tattica… sarà l’ultimo dei suoi e dei miei problemi. Valuteremo avversario per avversario. Partiremo con un 4-4-2 di base che si adatterà alle esigenze. Il giovane milanese però, non anticipa i problemi e pensa nel quotidiano: ”Voglio ragionare giorno per giorno. Io sono rimasto sempre lo stesso. Sono pieno di orgoglio e felice di rappresentare l'Inter, ma sono sempre me stesso. Sono conscio che bisogna fare bene.”

ZANETTI COME MODELLO — Inevitabili sono le domande riguardo a come il neo manager si sia rapportato col gruppo: “Sarò scontato ma mi ha colpito Zanetti” dice sorridendo “Andrebbe clonato, per me non è umano, è bionico. Io voglio entusiasmo. Il nostro capitano è un giovane dentro. E' più grande di me, ma in questo ritiro aveva la voglia di un Primavera. Dobbiamo esprimere quella rabbia per il bene dell'Inter.”

QUESTIONE SNEIJDER— Alla domanda se c’è una ricetta per poter rivedere l’olandese in versione triplete, Ste_22 ha solo parole di elogio per il fantasista, ma non chiude le porte le porte a una sua possibile cessione: “E' un campione, il simbolo della qualità e della tecnica di questa squadra. E' un giocatore di spessore che incide a livello internazionale se sta bene. Non deve essere risollevato, deve solo entrare in campo e fare tutto quello che gli abbiamo visto fare quando è arrivato qui con noi. Per me è un giocatore dell'Inter e resta qui. Non ho avuto indicazioni dalla società o dal giocatore. Poi certo, se arriva una offerta come quella per Ibrahimovic e Thiago Silva, diventano tutti cedibili. Sono onesto, è difficile resistere a certe offerte economiche, ma deve essere il giocatore a dare il suo assenso al trasferimento.”

MERCATO POSITIVO— A proposito delle cessione di Pazzini, il manager puntualizza, rispondendo a chi fa notare che in attacco la coperta è troppo corta: “Pazzini è un giocatore di grande valore, lo sappiamo. però non ho problemi a dire che alla base dell'attuale situazione c'è una scelta dell’allenatore: come centravanti la nostra opzione è Diego Milito. Sulla base di questa scelta, faremo le valutazioni come strategie di mercato. Vi ricordo che manca ancora un mese prima della conclusione del mercato e se trovassi l’occasione, non avrei problemi ad acquistare una punta che possa avvicendarsi con Diego nel corso della stagione. Dimenticate che il suo ruolo può essere anche ricoperto da Palacio e Livaja, due su cui puntiamo tanto.” “Credo che l'Inter abbia portato a termine un mercato intelligente". È il pensiero del manager sul mercato dei nerazzurri "Forse c'è sfuggito qualche grosso colpo come Lucas e Lavezzi” continua “ma credo che abbiamo gettato le basi per la costruzione dell'Inter che vuole diventare grande. L'Inter ha ridotto di 40 milioni di euro lordi gli ingaggi dei giocatori. Senza colpi eccezionali abbiamo gettato basi importanti".

CASSANO E I NUOVI ARRIVI— Il giudizio sui nuovi arrivati è largamente positivo: “Sono sicuro che tutti gli acquisti che abbiamo fatto fino ad ora daranno, il loro contributo. Per quanto riguarda il mercato sono contento dei giocatori che ho a disposizione e conto su di loro. In questo momento, penso che sia praticamente completa. Ripeto, se poi dovessi portare qualche altro giocatore all'Inter sarà sicuramente perché ci saranno le condizioni per farlo e per migliorare il gruppo. Probabilmente nelle nostre teste e in quella del Presidente per primo, c'era l'idea di cercare di costruire qualcosa di nuovo. Fermo restando il grandissimo ciclo che l'Inter ha realizzato negli ultimi dieci anni, per noi è un'estate particolare: sono andati via dieci giocatori, ne sono arrivati in questo momento sei nuovi, quindi è un cambiamento importante.” Su Cassano: “E’ un talento indiscutibile, farà bene perché è l’ultima chances della sua carriera, e lui lo sa”

LA JUVE E LE ALTRE— Juventus molto rafforzata dopo le operazioni di calciomercato? “Per parlare di organici definitivi occorrerebbe aspettare la chiusura del mercato. Ha vinto l'ultimo campionato, le abbiamo fatto i complimenti, ma siamo ancora un po' lontani dall’inizio del campionato. Certo, devo ammettere cha ha completato la rosa con tasselli molto importanti che li rendono più completi dell’anno scorso” Paura del Milan? “Paura no, è da temere, da rispettare perchè per il Milan parla chiaro la classifica: è arrivata davanti a noi e dovremo cercare di colmare il gap". Le possibili outsider? “In questo momento è difficile dirlo, ma sulla carta dico le due romane e la Fiorentina, che ha rivoluzionato tutta la rosa”.

Il tempo a disposizione della stampa è terminato, ma le domande per il manager da parte dei giornalisti sarebbero ancora tante. Stramaccioni e Ste_22 salutano i presenti e abbandonano la sala stampa.
 

Checco77ve

Esordienti
19 Ottobre 2012
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Hai parole troppo gentili verso Milan e Juve :mrgreen: :mrgreen:
Ti vorrei più Mourinhato :lol: :lol: :lol:
 

Ste_22

Allievi A
14 Ottobre 2010
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Checco77ve ha detto:
Hai parole troppo gentili verso Milan e Juve :mrgreen: :mrgreen:
Ti vorrei più Mourinhato :lol: :lol: :lol:

Sono sanguigno sul campo, ma diplomatico fuori... nella prima conferenza stampa meglio stare sulla difensiva :)
 

Ste_22

Allievi A
14 Ottobre 2010
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Non mi sono assolutamente dimenticato dell'avventura nerazzurra... con la pubblicazione del nuovo f.o. di pesfan.it, ecco l'inizio della nuova master! Con annessa copertina mensile! :mrgreen:
P.S. se qualcuno mi dà una dritta su come pubblicare la cover usando solo lo spoiler (senza sarebbe meglio) senza dover caricare in rete l'immagine mi fa un gran favore... thanks! ;)

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L’Inter mette la sesta

Appiano Gentile (Co), 27 agosto 2012
La truppa del duo Stramaccioni-Ste_22 travolge il malcapitato Kochglehmann nell’ultima amichevole precampionato a San Siro e sconfigge la Roma 1-0, dopo aver messo in mostra un gioco brillante. Ora inizia un ciclo terribile con Juve e Napoli, ma l’ottimismo c’è.

Il 2 Agosto va in scena la nuova creatura plasmata dai due giovani allenatori nerazzurri, di scena in un San Siro mezzo pieno nonostante il periodo estivo. Nella serata milanese l’Inter dilaga 6-0 contro il Kochglehmann in un match senza storia contro un avversario che oppone decisamente poca resistenza e regalando ai supporters nerazzurri una serata divertente conclusa con un punteggio tennistico.

L’11 MIGLIORE, O QUASI – Stramaccioni e Ste_22 nonstante il clima del match induca a fare esperimenti schierano la miglior formazione possibile, o quasi eccezion fatta per Sneijder (subentrato a 10’ dal termine) Zanetti e Samuel. Il modulo schierato è un 3-4-2-1, a parte l’era Gasperini, è una novità assoluta.

MILITO FORZA 4 E CASSANO IN OMBRA- Il match ha una fase di studio iniziale, nella quale però l’Inter schiaccia il Kochglehmann nella sua metà campo. Il trio Cambiasso – Guarin – Gargano si rivela insormontabile per i modesti avversari che non resistono alle folate offensive di Coutinho e Pereira sulle fasce. Ed è proprio dall’uruguaiano che parte l’azione del primo goal minuto 26: ruba un pallone a un difensore incerto sul da farsi sul centrosinistra difensivo, si inserisce in area e scarica un tiro che il portiere Birqreder respinge sui piedi di Milito che non può esimersi da segnare a porta vuota. Gli avversari si squagliano dopo 3’: su un contropiede avviato dopo una delle rare chiusure della premiata ditta Ranocchia – Silvestre - Juan Jesus, Guarin serve Milito che infila centralmente la difesa e scarica il raddoppio in rete. L’Inter spinge ancora ma non trova il tris prima della fine del 1° tempo. Nella ripresa l’Inter inserisce qualche giovane, ma cambiando gli interpreti ma musica non cambia: il neo entrato Romanò serve Guarin che al limite dell’area scaglia un missile che si insacca nell’angolo destro, 3-0. Dall’ennesima ripartenza in contropiede di un ottimo Alvarez nasce il 3° goal di Milito che per l’ennesima volta a tu per tu col portiere, lo beffa con un morbido pallonetto per la quarta rete. Stesso copione per la quinta segnatura: il principe lascia imbarazzantemente indietro i difensori ancora in contropiede e si regala la quarta marcatura del match. A 2’ dalla fine, i pochi paganti si alzano in piedi e gli regalano la standing ovation, quando viene sostituito con Mariga. Ed è proprio il keniota a segnare il sesto goal: un inserimento di Sneijder si conclude con un forte tiro dell’olandese che il portiere devia sulla parte bassa della traversa. Il pallone rimbalza indietro verso Mariga, che lasciato solo, ha tutto il tempo per abbassarsi e colpire rasoterra di testa la palla del 6-0 finale. Luci a San Siro, come cantava Vecchioni. Ma anche qualche luce offuscata, come quella di Cassano: protagonista di tante corse a vuoto, con pochi palloni toccati e decisamente fuori dalla manovra. Qualcosa su cui Ste_22 e Stramaccioni dovranno lavorare.

BUON GIOCO E 3 PUNTI CONTRO LA ROMA– Il 25 Agosto è tempo della prima di campionato che prevede lo scontro a San Siro contro la Roma del maestro Zeman, tornato a Trigoria dopo i fasti di “Zemanlandia” l’Inter cambia modulo e si schiera con un 4-3-1-2 (Handanovic, Samuel, Ranocchia al centro, Zanetti e Nagatomo ai loro lati, Cambiasso davanti alla difesa coadiuvato da Gargano e Obi, Sneijder dietro il duo argentino Milito-Palacio). E’impressionante il modo in cui l’Inter annulla il gioco degli avversari puntando sulla velocità e sul possesso palla, la Roma gioca solo a difendersi e al 19’ succede il pasticcio difensivo che porta al gol-vittoria di Sneijder: su assist di Nagatomo dalla fascia, Milito si accentra e tira addosso a Julio Sergio in uscita disperata, Marquinhos spazza malamente il pallone proprio sui piedi del folletto olandese che si gira e scaglia senza guardare un tiro che supera il portiere brasiliano che si era appena rialzato all’altezza del dischetto del rigore e si insacca in fondo alla rete. La Roma continua a giocare difendendosi e non riesce a far girare la palla, soffocata dal pressing asfissiante dell’Inter. Il copione è lo stesso fino all’80’ in cui le uniche occasioni sono un paio cross dal fondo alzati di testa da Milito oltre la traversa. All’85’ la storia del match potrebbe cambiare , su un errato disimpegno difensivo Osvaldo si presenta dinnanzi ad Handanovic che compie sull’italo-argentino l’unico intervento della giornata. Intervento decisivo. La Roma si spegne, l’Inter tiene tra i propri piedi il pallone fino al termine del match. Zemanlandia è ancora lontana per i giallorossi, il tragitto è ancora lontano. Invece per l’Inter ci sono le premesse per un campionato brillante, dopo le prime due sfide.

ORA JUVE, NAPOLI ED EUROPA- Il calendario non è particolarmente benevolo con i nerazzurri: i primi due match di settembre saranno contro Juve e Napoli, che si sono affrontate proprio nella prima di campionato con la storica vittoria degli azzurri allo Juventus Stadium per 2-1. Sorteggiati anche gli accoppiamenti per i gironi di Champions League, in cui alla fine si può fare un mezzo sorriso: Malaga, Tottenham e in particolare la matricola Nordsjaelland non sembrano avversari insormontabili. Tanto ma tanto ottimismo per il futuro, Ste_22 e Stramaccioni sperano che bel gioco e reti non si esauriscano, come gli ultimi caldi del Settembre in arrivo.
 

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Ste_22

Allievi A
14 Ottobre 2010
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Il meccanismo comincia a girare

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Appiano Gentile (Co), 1 Ottobre 2012
Inter - Juventus 1-2 – A San Siro va di scena la prima sconfitta per la banda nerazzurra. A sorpresa la Juve schiera Asamoah di punta a fare il “falso nueve” alla catalana, supportato da Giovinco. I bianconeri partono subito forte, e già al minuto 5 lo stesso Giovinco imbecca proprio il ghanese che entra in area da sinistra, si scontra con Ranocchia ma è più veloce a rialzarsi scaricando sotto la traversa un destro potente battendo Jesus in recupero e di Handanovic in uscita disperata. La Juve ne approfitta, e già dalla ripartenza ancora Asamoah lancia Marchisio in profondità e a tu per tu col numero uno interista, lo fulmina senza pietà. 2-0, dopo solo 7’, e sembra l’anteprima di un’imbarcata clamorosa. L’Inter è visibilmente confusa, ma prova a riorganizzare le idee e piano piano prende coraggio e prova a riorganizzare il recupero. La superiorità non si concretizza sotto porta e l’unica soluzione è provare a concludere da lontano, e ci prova Coutinho da 25 metri sul centrodestra offensivo colpendo di netto l’incrocio dei pali a Buffon battuto. L’Inter preme sull’acceleratore e al 41’ Cambiasso serve Sneijder fuori area spalle alla porta, l’olandese aggira Bonucci e conclude di destro in rete. Ora l’Inter ci crede. Nel secondo tempo la Juve va in difficoltà, subisce l’assalto dei nerazzurri ma gli unici brividi sono una conclusione di poco a lato di Nagatomo e un colpo di testa nel neo entrato Livaja all’88’, ma non basta. E’ la prima sconfitta stagionale. Intervistato a caldo, Ste_22 dichiara: “Non mi aspettavo Asamoah di punta, ha scombussolato i nostri piani e siamo stati colti di sorpresa da questa scelta di Conte, peccato perché siamo stati sfortunati sulla prima rete. Non abbiamo fatto abbastanza per agguantare il pari anche se, a parte l’avvio, abbiamo tenuto testa alla Juve per tutta la gara” E’ la prima sconfitta, è duro l’impatto col calcio che conta? “Sapevo che mi avreste fatto questa domanda al primo k.o., ma sono io quello che deve mettere la faccia in queste occasioni quindi accetto il verdetto del campo. Ho il rammarico che avremmo potuto sfruttare meglio le occasioni a nostro favore”

Inter – Napoli 3-1 – La storia comincia ad essere la stessa, bisogna prima prendere il gol prima di cominciare a schiacciare gli avversari. A San Siro si presenta un Napoli con molte riserve, tranne il titolarissimo Cavani che mette il timbro al 10’, assist delizioso di Dzemaili per l’uruguaiano in area che vince il duello con Ranocchia e mette alle spalle di Handanovic. L’Inter non ci sta e reagisce con due reti in pochi minuti, ed è Sneijder a far impazzire la difesa azzurra con due reti in dribbling e velocità in cui Fernandez prima e Britos poi vengono saltati dall’olandese e la situazione è ribaltata. L’Inter tiene palla e non corre pericoli e va a cercare la rete della sicurezza che arriva con Cassano al 41’, il barese entra in area e con un tocco morbido supera Colombo per la terza volta. Il secondo tempo ha poco altro da dire, l’unico rischio è un tiro di El Kaddouri da fuori area in cui Handanovic si supera per mettere in corner. Tardivo è l’ingresso in campo di Hamsik, Insigne e Pandev, l’Inter porta a casa i tre punti.

Tottenham – Inter 1-0 – Esordio in Champions per i nerazzurri, in maglia rossa a White Hart Lane. Come negli ultimi due incontri sempre due anni fa in Champions il pericolo numero uno è Gareth Bale, e Zanetti deve fare gli straordinari per limitare l’ala gallese che comunque riesce ad andare a più riprese al tiro. Soffre anche Nagatomo dall’altra parte, che soffre l’uno contro Dempsey, e pare indemoniato anche l’islandese Sigurdsson che coi suoi movimenti sulla trequarti campo mette a più riprese in difficoltà la retroguardia interista. L’Inter non riesce a trovare il bandolo della matassa e lascia il pallino del gioco in mano ai londinesi per tutto il match. Obi e Mudingayi non garantiscono il dinamismo in mezzo al campo previsto da Stramaccioni e Ste_22, Cassano e Milito vengono poco serviti e provano solo a rendersi pericolosi con azioni personali poco pericolose. A condannare l’Inter è la rete di Adebayor che al 22’ conclude nell’angolo in basso a destra dopo aver superato Juan Jesus nell’uno contro uno. Partita giocata male, 0 punti e partenza in salita nella massima competizione europea.

Siena – Inter 1-1 – Lo sforzo inutile a Londra si fa sentire in campionato e l’Inter arriva col fiatone e fuori condizione al match del Franchi contro i bianconeri, Bianchetti viene schierato titolare per la prima volta come centrale nel 4-3-2-1, modulo cambiato al posto del consueto 3-4-1-2 vista la stanchezza dei giocatori. La partenza è a stento, e già all’11’ arriva la rete di Calaiò che approfitta di un buco di Ranocchia. Da qui i nerazzurri crescono fino ad arrivare al pari, assist di Obi al limite per Milito che conclude alle spalle di Pegolo. Il secondo tempo parte con un registro ben diverso, il Siena si difende coi denti e l’Inter fallisce due match point clamorosi: un colpo di testa di Alvarez in cui viene ostacolato al momento di concludere, ma la più clamorosa arriva sul filo della sirena finale: il baby neo entrato Benassi viene servito da Alvarez in piena area di fronte a Pegolo, ma il ragazzo spara addosso al portiere senese che esulta, a ragione, come un gol fatto. Finisce 1-1

Inter – Sampdoria 1-0 – Primo match di Coppa Italia: giocano parecchie seconde linee dal 1’, tra cui Belec, Jonathan e Livaja. Liguri con l’11 titolare. Estigarribia è insidioso lungo la fascia sinistra per tutto l’arco del match, mentre l’Inter contro una difesa molto ordinata prova solo con conclusioni dalla distanza. La gara è segnata da un particolare quanto ingiustificato nervosismo, a farne le spese sono gli ammoniti Gargano, Coutinho, Silvestre e Juan Jesus da una parte, Poli, Gastaldello e Berardi dall’altra. A decidere l’incontro è una rete quasi casuale, siglata con un cross di Nagatomo al 49’ mancato da Livaja di testa, che finisce sulla punta dello scarpino destro di Palacio e carambola in rete. Risultato finale 1-0.

Pescara – Inter 0-1 – Prima frazione di gioco fiacca, solo due tiri in porta a testa per entrambe le squadre. Il secondo tempo inizia con maggior brio, e l’Inter diventa più intraprendente e schiaccia i biancazzurri nella loro area fino al 73’ in cui su contropiede di Jonathas, Juan Jesus è costretto con le cattive ad abbattere il suo connazionale lanciato da solo verso l’area. Rosso, Inter in dieci. Qui Ste_22 prende una decisione coraggiosa: arretra Cambiasso a fare il centrale sinistro nel 3-4-1-2 e fa entrare Coutinho al posto di uno spento Alvarez. Inzia la pressione dell’Inter ed è proprio lo stesso Coutinho al 78’ a realizzare il gol vittoria con un inserimento in area in cui fulmina Pelizzoli a tu per tu. I restanti dieci minuti più recupero sono solo sofferenza e grazie anche ad Handanovic che salva su Caprari allo scadere, l’Inter strappa i 3 punti giocando anche a tratti discretamente male.

Inter – Malaga 5-1 - Come l’araba fenice, una squadra che sembrava in crisi di forma e rendimento rinasce e trova la serata in cui tutti i problemi spariscono come d’incanto: Il Malaga viene annientato 5-1. E’ un trionfo a tinte nerazzurre in cui l’Inter domina dall’inizio alla fine, e il Malaga non vede palla. Segna Sneijder (3’,22’) e a dare speranza agli spagnoli arriva la rete dell’ex romanista Julio Baptista che entra in area e con un destro imparabile trafigge Handanovic al 28’. Da quel punto l’Inter preme sull’acceleratore e la gara prende definitivamente un senso unico: si scatena Milito, che prima di mettere a segno anche lui una doppietta (32’ e 74’) si rende protagonista di un’incredibile azione in cui colpisce due volte consecutive il palo. Il timbro finale è di Alvarez, che scarica un violento destro da fuori area alle spalle di Willy Caballero. E’ il minuto 82, fine dei giochi. L’Inter si rimette in carreggiata e comincia l’inseguimento al Tottenham capolista con 6 punti.

Inter – Torino 3-1 – L’Inter prosegue sull’onda dell’ottima partita contro il Malaga e dominando dall'inizio alla fine porta a casa tre punti “facili” contro un Torino che lascia troppi spazi a centrocampo e lascia a Cambiasso, Gargano e Alvarez la libertà di fare quello che vogliono. Subito dopo 5’ i nerazzurri passano in vantaggio: lancio in profondità di Cambiasso per Milito che supera sullo scatto Glik e Ogbonna, si presenta di fronte a Gillet e lo trafigge con una conclusione imparabile sotto l’incrocio destro, è 1-0. I granata non reagiscono e poco prima dello scadere della prima frazione subiscono la seconda rete: azione personale di Alvarez che avanza indisturbato centralmente, e conclude all’altezza dei 20 metri con un destro che si infila a fil di palo. La seconda frazione non racconta una storia diversa. L’Inter amministra e ormai sicura di poter portare a casa il risultato inserisce due giovani per far fare loro esperienza: Livaja che subentra a Milito e Mbaye che prende il posto di un Samuel in debito di ossigeno. Il ritmo dell’11 di Ste_22 e Stramaccioni si abbassa sempre di più finche d’improvviso, il Torino che non aveva mai impegnato Handanovic in un’ora di gioco organizza un’azione fulminea: lancio di Birsa per Bianchi che lascia impalato proprio il giovane Mbaye sul lato corto dell’area di rigore, l’attaccante avanza di un paio di metri e scocca un tiro da biliardo che picchia sul palo ed entra in porta, Il Toro accorcia le distanze ma è solo un fuoco di paglia: l’Inter continua il suo dominio territoriale e su un inserimento in area a 10’ dalla fine, Coutinho scarica all’indietro per Alvarez che conclude di potenza sotto la traversa per la rete che sancisce il definitivo 3-1.

Classifica – La classifica è ancora corta, e aperta a ogni ribaltamento. Milan in testa insieme a un sorprendente Parma a 15 punti, gialloblù con la miglior difesa avendo incassato una sola rete in sei partite. Seguono Inter (miglior attacco del torneo con dieci reti) e un’altra sorpresa: il Palermo, entrambe a 13 punti. In zona Europa League: Atalanta 12, Lazio e Fiorentina 10. Ottava la Juve con 9 punti, che sente il peso di dover giocare su due fronti e va a rilento, pareggiando anche in casa con l’Empoli nell’andata del 1° turno di Coppa Italia. Delle big fa peggio il Napoli che ha collezionato solo 5 punti nel suo disastroso avvio di stagione, ed è a ridosso della zona retrocessione: peggio degli azzurri solo Chievo e Pescara con 3 punti e il Torino in crisi nera e desolatamente a 0 punti.

Coppa Italia, Derby e Champions in discesa – I primi impegni del mese di Ottobre propongono il match di ritorno di Coppa Italia a Marassi con la Sampdoria e tre giorni dopo il derby col Milan, interessante sarà vedere se Stramaccioni e Ste_22 rischieranno l’11 migliore in un incontro dall’esito tutt’altro che certo a pochi giorni da un big match così importante anche vista la posizione in classifica delle due squadre. Sul fronte europeo è in vista il doppio incontro sulla carta facile coi danesi del Nordsjaelland, e Ste_22 dichiara senza paura: “Sono inferiori a noi, non mi nascondo… Siamo obbligati a portare a casa il bottino pieno. Non possiamo far scappare il Tottenham e dobbiamo distanziare il Malaga che ha 3 punti come noi, possiamo e abbiamo le qualità per passare vincendo il girone”. Riguardo al campionato: “Possiamo puntare alla vetta, il derby è un cardine per la nostra stagione. Sono sorpreso per per la posizione di Parma e Palermo, sono delle outsider inaspettate. Non mi aspettavo neanche l’avvio negativo di Juve e Napoli.” “Mi auguro che rimangano così indietro anche a fine campionato” Aggiunge con ironia Mourinhana.
Al prossimo mese.
 

Allegati

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PrinceBoaMatador

Primavera
24 Agosto 2011
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Ste_22 ha detto:
Il meccanismo comincia a girare

[attachment=0:3zdfw21m]Gazzetta dello Sport Settembre '12.jpg[/attachment:3zdfw21m]

Appiano Gentile (Co), 1 Ottobre 2012
Inter - Juventus 1-2 – A San Siro va di scena la prima sconfitta per la banda nerazzurra. A sorpresa la Juve schiera Asamoah di punta a fare il “falso nueve” alla catalana, supportato da Giovinco. I bianconeri partono subito forte, e già al minuto 5 lo stesso Giovinco imbecca proprio il ghanese che entra in area da sinistra, si scontra con Ranocchia ma è più veloce a rialzarsi scaricando sotto la traversa un destro potente battendo Jesus in recupero e di Handanovic in uscita disperata. La Juve ne approfitta, e già dalla ripartenza ancora Asamoah lancia Marchisio in profondità e a tu per tu col numero uno interista, lo fulmina senza pietà. 2-0, dopo solo 7’, e sembra l’anteprima di un’imbarcata clamorosa. L’Inter è visibilmente confusa, ma prova a riorganizzare le idee e piano piano prende coraggio e prova a riorganizzare il recupero. La superiorità non si concretizza sotto porta e l’unica soluzione è provare a concludere da lontano, e ci prova Coutinho da 25 metri sul centrodestra offensivo colpendo di netto l’incrocio dei pali a Buffon battuto. L’Inter preme sull’acceleratore e al 41’ Cambiasso serve Sneijder fuori area spalle alla porta, l’olandese aggira Bonucci e conclude di destro in rete. Ora l’Inter ci crede. Nel secondo tempo la Juve va in difficoltà, subisce l’assalto dei nerazzurri ma gli unici brividi sono una conclusione di poco a lato di Nagatomo e un colpo di testa nel neo entrato Livaja all’88’, ma non basta. E’ la prima sconfitta stagionale. Intervistato a caldo, Ste_22 dichiara: “Non mi aspettavo Asamoah di punta, ha scombussolato i nostri piani e siamo stati colti di sorpresa da questa scelta di Conte, peccato perché siamo stati sfortunati sulla prima rete. Non abbiamo fatto abbastanza per agguantare il pari anche se, a parte l’avvio, abbiamo tenuto testa alla Juve per tutta la gara” E’ la prima sconfitta, è duro l’impatto col calcio che conta? “Sapevo che mi avreste fatto questa domanda al primo k.o., ma sono io quello che deve mettere la faccia in queste occasioni quindi accetto il verdetto del campo. Ho il rammarico che avremmo potuto sfruttare meglio le occasioni a nostro favore”

Inter – Napoli 3-1 – La storia comincia ad essere la stessa, bisogna prima prendere il gol prima di cominciare a schiacciare gli avversari. A San Siro si presenta un Napoli con molte riserve, tranne il titolarissimo Cavani che mette il timbro al 10’, assist delizioso di Dzemaili per l’uruguaiano in area che vince il duello con Ranocchia e mette alle spalle di Handanovic. L’Inter non ci sta e reagisce con due reti in pochi minuti, ed è Sneijder a far impazzire la difesa azzurra con due reti in dribbling e velocità in cui Fernandez prima e Britos poi vengono saltati dall’olandese e la situazione è ribaltata. L’Inter tiene palla e non corre pericoli e va a cercare la rete della sicurezza che arriva con Cassano al 41’, il barese entra in area e con un tocco morbido supera Colombo per la terza volta. Il secondo tempo ha poco altro da dire, l’unico rischio è un tiro di El Kaddouri da fuori area in cui Handanovic si supera per mettere in corner. Tardivo è l’ingresso in campo di Hamsik, Insigne e Pandev, l’Inter porta a casa i tre punti.

Tottenham – Inter 1-0 – Esordio in Champions per i nerazzurri, in maglia rossa a White Hart Lane. Come negli ultimi due incontri sempre due anni fa in Champions il pericolo numero uno è Gareth Bale, e Zanetti deve fare gli straordinari per limitare l’ala gallese che comunque riesce ad andare a più riprese al tiro. Soffre anche Nagatomo dall’altra parte, che soffre l’uno contro Dempsey, e pare indemoniato anche l’islandese Sigurdsson che coi suoi movimenti sulla trequarti campo mette a più riprese in difficoltà la retroguardia interista. L’Inter non riesce a trovare il bandolo della matassa e lascia il pallino del gioco in mano ai londinesi per tutto il match. Obi e Mudingayi non garantiscono il dinamismo in mezzo al campo previsto da Stramaccioni e Ste_22, Cassano e Milito vengono poco serviti e provano solo a rendersi pericolosi con azioni personali poco pericolose. A condannare l’Inter è la rete di Adebayor che al 22’ conclude nell’angolo in basso a destra dopo aver superato Juan Jesus nell’uno contro uno. Partita giocata male, 0 punti e partenza in salita nella massima competizione europea.

Siena – Inter 1-1 – Lo sforzo inutile a Londra si fa sentire in campionato e l’Inter arriva col fiatone e fuori condizione al match del Franchi contro i bianconeri, Bianchetti viene schierato titolare per la prima volta come centrale nel 4-3-2-1, modulo cambiato al posto del consueto 3-4-1-2 vista la stanchezza dei giocatori. La partenza è a stento, e già all’11’ arriva la rete di Calaiò che approfitta di un buco di Ranocchia. Da qui i nerazzurri crescono fino ad arrivare al pari, assist di Obi al limite per Milito che conclude alle spalle di Pegolo. Il secondo tempo parte con un registro ben diverso, il Siena si difende coi denti e l’Inter fallisce due match point clamorosi: un colpo di testa di Alvarez in cui viene ostacolato al momento di concludere, ma la più clamorosa arriva sul filo della sirena finale: il baby neo entrato Benassi viene servito da Alvarez in piena area di fronte a Pegolo, ma il ragazzo spara addosso al portiere senese che esulta, a ragione, come un gol fatto. Finisce 1-1

Inter – Sampdoria 1-0 – Primo match di Coppa Italia: giocano parecchie seconde linee dal 1’, tra cui Belec, Jonathan e Livaja. Liguri con l’11 titolare. Estigarribia è insidioso lungo la fascia sinistra per tutto l’arco del match, mentre l’Inter contro una difesa molto ordinata prova solo con conclusioni dalla distanza. La gara è segnata da un particolare quanto ingiustificato nervosismo, a farne le spese sono gli ammoniti Gargano, Coutinho, Silvestre e Juan Jesus da una parte, Poli, Gastaldello e Berardi dall’altra. A decidere l’incontro è una rete quasi casuale, siglata con un cross di Nagatomo al 49’ mancato da Livaja di testa, che finisce sulla punta dello scarpino destro di Palacio e carambola in rete. Risultato finale 1-0.

Pescara – Inter 0-1 – Prima frazione di gioco fiacca, solo due tiri in porta a testa per entrambe le squadre. Il secondo tempo inizia con maggior brio, e l’Inter diventa più intraprendente e schiaccia i biancazzurri nella loro area fino al 73’ in cui su contropiede di Jonathas, Juan Jesus è costretto con le cattive ad abbattere il suo connazionale lanciato da solo verso l’area. Rosso, Inter in dieci. Qui Ste_22 prende una decisione coraggiosa: arretra Cambiasso a fare il centrale sinistro nel 3-4-1-2 e fa entrare Coutinho al posto di uno spento Alvarez. Inzia la pressione dell’Inter ed è proprio lo stesso Coutinho al 78’ a realizzare il gol vittoria con un inserimento in area in cui fulmina Pelizzoli a tu per tu. I restanti dieci minuti più recupero sono solo sofferenza e grazie anche ad Handanovic che salva su Caprari allo scadere, l’Inter strappa i 3 punti giocando anche a tratti discretamente male.

Inter – Malaga 5-1 - Come l’araba fenice, una squadra che sembrava in crisi di forma e rendimento rinasce e trova la serata in cui tutti i problemi spariscono come d’incanto: Il Malaga viene annientato 5-1. E’ un trionfo a tinte nerazzurre in cui l’Inter domina dall’inizio alla fine, e il Malaga non vede palla. Segna Sneijder (3’,22’) e a dare speranza agli spagnoli arriva la rete dell’ex romanista Julio Baptista che entra in area e con un destro imparabile trafigge Handanovic al 28’. Da quel punto l’Inter preme sull’acceleratore e la gara prende definitivamente un senso unico: si scatena Milito, che prima di mettere a segno anche lui una doppietta (32’ e 74’) si rende protagonista di un’incredibile azione in cui colpisce due volte consecutive il palo. Il timbro finale è di Alvarez, che scarica un violento destro da fuori area alle spalle di Willy Caballero. E’ il minuto 82, fine dei giochi. L’Inter si rimette in carreggiata e comincia l’inseguimento al Tottenham capolista con 6 punti.

Inter – Torino 3-1 – L’Inter prosegue sull’onda dell’ottima partita contro il Malaga e dominando dall'inizio alla fine porta a casa tre punti “facili” contro un Torino che lascia troppi spazi a centrocampo e lascia a Cambiasso, Gargano e Alvarez la libertà di fare quello che vogliono. Subito dopo 5’ i nerazzurri passano in vantaggio: lancio in profondità di Cambiasso per Milito che supera sullo scatto Glik e Ogbonna, si presenta di fronte a Gillet e lo trafigge con una conclusione imparabile sotto l’incrocio destro, è 1-0. I granata non reagiscono e poco prima dello scadere della prima frazione subiscono la seconda rete: azione personale di Alvarez che avanza indisturbato centralmente, e conclude all’altezza dei 20 metri con un destro che si infila a fil di palo. La seconda frazione non racconta una storia diversa. L’Inter amministra e ormai sicura di poter portare a casa il risultato inserisce due giovani per far fare loro esperienza: Livaja che subentra a Milito e Mbaye che prende il posto di un Samuel in debito di ossigeno. Il ritmo dell’11 di Ste_22 e Stramaccioni si abbassa sempre di più finche d’improvviso, il Torino che non aveva mai impegnato Handanovic in un’ora di gioco organizza un’azione fulminea: lancio di Birsa per Bianchi che lascia impalato proprio il giovane Mbaye sul lato corto dell’area di rigore, l’attaccante avanza di un paio di metri e scocca un tiro da biliardo che picchia sul palo ed entra in porta, Il Toro accorcia le distanze ma è solo un fuoco di paglia: l’Inter continua il suo dominio territoriale e su un inserimento in area a 10’ dalla fine, Coutinho scarica all’indietro per Alvarez che conclude di potenza sotto la traversa per la rete che sancisce il definitivo 3-1.

Classifica – La classifica è ancora corta, e aperta a ogni ribaltamento. Milan in testa insieme a un sorprendente Parma a 15 punti, gialloblù con la miglior difesa avendo incassato una sola rete in sei partite. Seguono Inter (miglior attacco del torneo con dieci reti) e un’altra sorpresa: il Palermo, entrambe a 13 punti. In zona Europa League: Atalanta 12, Lazio e Fiorentina 10. Ottava la Juve con 9 punti, che sente il peso di dover giocare su due fronti e va a rilento, pareggiando anche in casa con l’Empoli nell’andata del 1° turno di Coppa Italia. Delle big fa peggio il Napoli che ha collezionato solo 5 punti nel suo disastroso avvio di stagione, ed è a ridosso della zona retrocessione: peggio degli azzurri solo Chievo e Pescara con 3 punti e il Torino in crisi nera e desolatamente a 0 punti.

Coppa Italia, Derby e Champions in discesa – I primi impegni del mese di Ottobre propongono il match di ritorno di Coppa Italia a Marassi con la Sampdoria e tre giorni dopo il derby col Milan, interessante sarà vedere se Stramaccioni e Ste_22 rischieranno l’11 migliore in un incontro dall’esito tutt’altro che certo a pochi giorni da un big match così importante anche vista la posizione in classifica delle due squadre. Sul fronte europeo è in vista il doppio incontro sulla carta facile coi danesi del Nordsjaelland, e Ste_22 dichiara senza paura: “Sono inferiori a noi, non mi nascondo… Siamo obbligati a portare a casa il bottino pieno. Non possiamo far scappare il Tottenham e dobbiamo distanziare il Malaga che ha 3 punti come noi, possiamo e abbiamo le qualità per passare vincendo il girone”. Riguardo al campionato: “Possiamo puntare alla vetta, il derby è un cardine per la nostra stagione. Sono sorpreso per per la posizione di Parma e Palermo, sono delle outsider inaspettate. Non mi aspettavo neanche l’avvio negativo di Juve e Napoli.” “Mi auguro che rimangano così indietro anche a fine campionato” Aggiunge con ironia Mourinhana.
Al prossimo mese.


Ottimo Ottobre, peccato per la sconfitta contro la Juventus ma l'Inter c'è, ed è questo che conta.
 

francylupo

Allievi A
11 Gennaio 2011
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francylupo
PrinceBoaMatador ha detto:
Ste_22 ha detto:
Il meccanismo comincia a girare

[attachment=0:3vodmmcc]Gazzetta dello Sport Settembre '12.jpg[/attachment:3vodmmcc]

Appiano Gentile (Co), 1 Ottobre 2012
Inter - Juventus 1-2 – A San Siro va di scena la prima sconfitta per la banda nerazzurra. A sorpresa la Juve schiera Asamoah di punta a fare il “falso nueve” alla catalana, supportato da Giovinco. I bianconeri partono subito forte, e già al minuto 5 lo stesso Giovinco imbecca proprio il ghanese che entra in area da sinistra, si scontra con Ranocchia ma è più veloce a rialzarsi scaricando sotto la traversa un destro potente battendo Jesus in recupero e di Handanovic in uscita disperata. La Juve ne approfitta, e già dalla ripartenza ancora Asamoah lancia Marchisio in profondità e a tu per tu col numero uno interista, lo fulmina senza pietà. 2-0, dopo solo 7’, e sembra l’anteprima di un’imbarcata clamorosa. L’Inter è visibilmente confusa, ma prova a riorganizzare le idee e piano piano prende coraggio e prova a riorganizzare il recupero. La superiorità non si concretizza sotto porta e l’unica soluzione è provare a concludere da lontano, e ci prova Coutinho da 25 metri sul centrodestra offensivo colpendo di netto l’incrocio dei pali a Buffon battuto. L’Inter preme sull’acceleratore e al 41’ Cambiasso serve Sneijder fuori area spalle alla porta, l’olandese aggira Bonucci e conclude di destro in rete. Ora l’Inter ci crede. Nel secondo tempo la Juve va in difficoltà, subisce l’assalto dei nerazzurri ma gli unici brividi sono una conclusione di poco a lato di Nagatomo e un colpo di testa nel neo entrato Livaja all’88’, ma non basta. E’ la prima sconfitta stagionale. Intervistato a caldo, Ste_22 dichiara: “Non mi aspettavo Asamoah di punta, ha scombussolato i nostri piani e siamo stati colti di sorpresa da questa scelta di Conte, peccato perché siamo stati sfortunati sulla prima rete. Non abbiamo fatto abbastanza per agguantare il pari anche se, a parte l’avvio, abbiamo tenuto testa alla Juve per tutta la gara” E’ la prima sconfitta, è duro l’impatto col calcio che conta? “Sapevo che mi avreste fatto questa domanda al primo k.o., ma sono io quello che deve mettere la faccia in queste occasioni quindi accetto il verdetto del campo. Ho il rammarico che avremmo potuto sfruttare meglio le occasioni a nostro favore”

Inter – Napoli 3-1 – La storia comincia ad essere la stessa, bisogna prima prendere il gol prima di cominciare a schiacciare gli avversari. A San Siro si presenta un Napoli con molte riserve, tranne il titolarissimo Cavani che mette il timbro al 10’, assist delizioso di Dzemaili per l’uruguaiano in area che vince il duello con Ranocchia e mette alle spalle di Handanovic. L’Inter non ci sta e reagisce con due reti in pochi minuti, ed è Sneijder a far impazzire la difesa azzurra con due reti in dribbling e velocità in cui Fernandez prima e Britos poi vengono saltati dall’olandese e la situazione è ribaltata. L’Inter tiene palla e non corre pericoli e va a cercare la rete della sicurezza che arriva con Cassano al 41’, il barese entra in area e con un tocco morbido supera Colombo per la terza volta. Il secondo tempo ha poco altro da dire, l’unico rischio è un tiro di El Kaddouri da fuori area in cui Handanovic si supera per mettere in corner. Tardivo è l’ingresso in campo di Hamsik, Insigne e Pandev, l’Inter porta a casa i tre punti.

Tottenham – Inter 1-0 – Esordio in Champions per i nerazzurri, in maglia rossa a White Hart Lane. Come negli ultimi due incontri sempre due anni fa in Champions il pericolo numero uno è Gareth Bale, e Zanetti deve fare gli straordinari per limitare l’ala gallese che comunque riesce ad andare a più riprese al tiro. Soffre anche Nagatomo dall’altra parte, che soffre l’uno contro Dempsey, e pare indemoniato anche l’islandese Sigurdsson che coi suoi movimenti sulla trequarti campo mette a più riprese in difficoltà la retroguardia interista. L’Inter non riesce a trovare il bandolo della matassa e lascia il pallino del gioco in mano ai londinesi per tutto il match. Obi e Mudingayi non garantiscono il dinamismo in mezzo al campo previsto da Stramaccioni e Ste_22, Cassano e Milito vengono poco serviti e provano solo a rendersi pericolosi con azioni personali poco pericolose. A condannare l’Inter è la rete di Adebayor che al 22’ conclude nell’angolo in basso a destra dopo aver superato Juan Jesus nell’uno contro uno. Partita giocata male, 0 punti e partenza in salita nella massima competizione europea.

Siena – Inter 1-1 – Lo sforzo inutile a Londra si fa sentire in campionato e l’Inter arriva col fiatone e fuori condizione al match del Franchi contro i bianconeri, Bianchetti viene schierato titolare per la prima volta come centrale nel 4-3-2-1, modulo cambiato al posto del consueto 3-4-1-2 vista la stanchezza dei giocatori. La partenza è a stento, e già all’11’ arriva la rete di Calaiò che approfitta di un buco di Ranocchia. Da qui i nerazzurri crescono fino ad arrivare al pari, assist di Obi al limite per Milito che conclude alle spalle di Pegolo. Il secondo tempo parte con un registro ben diverso, il Siena si difende coi denti e l’Inter fallisce due match point clamorosi: un colpo di testa di Alvarez in cui viene ostacolato al momento di concludere, ma la più clamorosa arriva sul filo della sirena finale: il baby neo entrato Benassi viene servito da Alvarez in piena area di fronte a Pegolo, ma il ragazzo spara addosso al portiere senese che esulta, a ragione, come un gol fatto. Finisce 1-1

Inter – Sampdoria 1-0 – Primo match di Coppa Italia: giocano parecchie seconde linee dal 1’, tra cui Belec, Jonathan e Livaja. Liguri con l’11 titolare. Estigarribia è insidioso lungo la fascia sinistra per tutto l’arco del match, mentre l’Inter contro una difesa molto ordinata prova solo con conclusioni dalla distanza. La gara è segnata da un particolare quanto ingiustificato nervosismo, a farne le spese sono gli ammoniti Gargano, Coutinho, Silvestre e Juan Jesus da una parte, Poli, Gastaldello e Berardi dall’altra. A decidere l’incontro è una rete quasi casuale, siglata con un cross di Nagatomo al 49’ mancato da Livaja di testa, che finisce sulla punta dello scarpino destro di Palacio e carambola in rete. Risultato finale 1-0.

Pescara – Inter 0-1 – Prima frazione di gioco fiacca, solo due tiri in porta a testa per entrambe le squadre. Il secondo tempo inizia con maggior brio, e l’Inter diventa più intraprendente e schiaccia i biancazzurri nella loro area fino al 73’ in cui su contropiede di Jonathas, Juan Jesus è costretto con le cattive ad abbattere il suo connazionale lanciato da solo verso l’area. Rosso, Inter in dieci. Qui Ste_22 prende una decisione coraggiosa: arretra Cambiasso a fare il centrale sinistro nel 3-4-1-2 e fa entrare Coutinho al posto di uno spento Alvarez. Inzia la pressione dell’Inter ed è proprio lo stesso Coutinho al 78’ a realizzare il gol vittoria con un inserimento in area in cui fulmina Pelizzoli a tu per tu. I restanti dieci minuti più recupero sono solo sofferenza e grazie anche ad Handanovic che salva su Caprari allo scadere, l’Inter strappa i 3 punti giocando anche a tratti discretamente male.

Inter – Malaga 5-1 - Come l’araba fenice, una squadra che sembrava in crisi di forma e rendimento rinasce e trova la serata in cui tutti i problemi spariscono come d’incanto: Il Malaga viene annientato 5-1. E’ un trionfo a tinte nerazzurre in cui l’Inter domina dall’inizio alla fine, e il Malaga non vede palla. Segna Sneijder (3’,22’) e a dare speranza agli spagnoli arriva la rete dell’ex romanista Julio Baptista che entra in area e con un destro imparabile trafigge Handanovic al 28’. Da quel punto l’Inter preme sull’acceleratore e la gara prende definitivamente un senso unico: si scatena Milito, che prima di mettere a segno anche lui una doppietta (32’ e 74’) si rende protagonista di un’incredibile azione in cui colpisce due volte consecutive il palo. Il timbro finale è di Alvarez, che scarica un violento destro da fuori area alle spalle di Willy Caballero. E’ il minuto 82, fine dei giochi. L’Inter si rimette in carreggiata e comincia l’inseguimento al Tottenham capolista con 6 punti.

Inter – Torino 3-1 – L’Inter prosegue sull’onda dell’ottima partita contro il Malaga e dominando dall'inizio alla fine porta a casa tre punti “facili” contro un Torino che lascia troppi spazi a centrocampo e lascia a Cambiasso, Gargano e Alvarez la libertà di fare quello che vogliono. Subito dopo 5’ i nerazzurri passano in vantaggio: lancio in profondità di Cambiasso per Milito che supera sullo scatto Glik e Ogbonna, si presenta di fronte a Gillet e lo trafigge con una conclusione imparabile sotto l’incrocio destro, è 1-0. I granata non reagiscono e poco prima dello scadere della prima frazione subiscono la seconda rete: azione personale di Alvarez che avanza indisturbato centralmente, e conclude all’altezza dei 20 metri con un destro che si infila a fil di palo. La seconda frazione non racconta una storia diversa. L’Inter amministra e ormai sicura di poter portare a casa il risultato inserisce due giovani per far fare loro esperienza: Livaja che subentra a Milito e Mbaye che prende il posto di un Samuel in debito di ossigeno. Il ritmo dell’11 di Ste_22 e Stramaccioni si abbassa sempre di più finche d’improvviso, il Torino che non aveva mai impegnato Handanovic in un’ora di gioco organizza un’azione fulminea: lancio di Birsa per Bianchi che lascia impalato proprio il giovane Mbaye sul lato corto dell’area di rigore, l’attaccante avanza di un paio di metri e scocca un tiro da biliardo che picchia sul palo ed entra in porta, Il Toro accorcia le distanze ma è solo un fuoco di paglia: l’Inter continua il suo dominio territoriale e su un inserimento in area a 10’ dalla fine, Coutinho scarica all’indietro per Alvarez che conclude di potenza sotto la traversa per la rete che sancisce il definitivo 3-1.

Classifica – La classifica è ancora corta, e aperta a ogni ribaltamento. Milan in testa insieme a un sorprendente Parma a 15 punti, gialloblù con la miglior difesa avendo incassato una sola rete in sei partite. Seguono Inter (miglior attacco del torneo con dieci reti) e un’altra sorpresa: il Palermo, entrambe a 13 punti. In zona Europa League: Atalanta 12, Lazio e Fiorentina 10. Ottava la Juve con 9 punti, che sente il peso di dover giocare su due fronti e va a rilento, pareggiando anche in casa con l’Empoli nell’andata del 1° turno di Coppa Italia. Delle big fa peggio il Napoli che ha collezionato solo 5 punti nel suo disastroso avvio di stagione, ed è a ridosso della zona retrocessione: peggio degli azzurri solo Chievo e Pescara con 3 punti e il Torino in crisi nera e desolatamente a 0 punti.

Coppa Italia, Derby e Champions in discesa – I primi impegni del mese di Ottobre propongono il match di ritorno di Coppa Italia a Marassi con la Sampdoria e tre giorni dopo il derby col Milan, interessante sarà vedere se Stramaccioni e Ste_22 rischieranno l’11 migliore in un incontro dall’esito tutt’altro che certo a pochi giorni da un big match così importante anche vista la posizione in classifica delle due squadre. Sul fronte europeo è in vista il doppio incontro sulla carta facile coi danesi del Nordsjaelland, e Ste_22 dichiara senza paura: “Sono inferiori a noi, non mi nascondo… Siamo obbligati a portare a casa il bottino pieno. Non possiamo far scappare il Tottenham e dobbiamo distanziare il Malaga che ha 3 punti come noi, possiamo e abbiamo le qualità per passare vincendo il girone”. Riguardo al campionato: “Possiamo puntare alla vetta, il derby è un cardine per la nostra stagione. Sono sorpreso per per la posizione di Parma e Palermo, sono delle outsider inaspettate. Non mi aspettavo neanche l’avvio negativo di Juve e Napoli.” “Mi auguro che rimangano così indietro anche a fine campionato” Aggiunge con ironia Mourinhana.
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