Ste_22 @ Inter: Rifondazione con gli Strama-boys

Ste_22

Allievi A
14 Ottobre 2010
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E' un'Inter up and down

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Appiano Gentile (Co), 1 Novembre 2012
Sampdoria - Inter 1-1 d.t.s. – Partita di ritorno per l’Inter in quel di Genova. La Sampdoria schiera l’11 migliore, mentre l’Inter schiera un 4-3-2-1 con parecchie riserve dal centrocampo in giù, a partire da Bianchetti che parte centrale difensivo. Davanti giostrano Palacio e Sneijder dietro a Milito. Come consuetudine l’Inter subisce l’avversario nei primi minuti: infatti la Samp passa in vantaggio dopo soli due minuti. Lancio di Poli in area per Estigarribia lungo il lato corto, Silvestre prova malamente a spazzare il pallone in rovesciata prima che cada su piedi del paraguaiano, mentre Castellazzi sopraggiunge in uscita venendo beffato dal numero 2 della Samp che crossa in mezzo dove Maxi Lopez solo soletto può schiacciare di testa nella porta sguarnita. L’Inter fatica a trovare il gioco e prova solo con sterili tentativi personali a concludere verso la porta di Romero. La Samp gioca con grande agonismo e con una difesa molto ordinata, e attacca rendendosi pericolosa con Juan Antonio in parecchie occasioni. Stramaccioni e Ste_22, in vista degli imminenti supplementari concordano nel far entrare Samuel e Zanetti per dare più ordine e sicurezza alla squadra. I blucerchiati si sfaldano man mano che scorrono i minuti dei supplementari, e al 104’ arriva la rete decisiva: Palacio arriva sul fondo dal lato sinistro, passa al centro per Sneijder che in una frazione di secondo effettua una giravolta su se stesso per eludere il difensore concludere in rete senza neanche guardare la porta. Ultimi minuti con un assalto all’arma bianca da parte degli avversari che concludono in avanti battendo tre corner di fila, ma l’Inter faticosamente riesce a mantenere il pari necessario per passare il turno dove incontrerà il Siena. Nel contesto della competizione, spicca la clamorosa eliminazione della Juventus che cade al Castellani di Empoli perdendo 1-0.

Inter – Milan 4-2 - E’ il primo derby per Ste_22 che si presenta in campo visibilmente teso ed emozionato, mentre Stramaccioni è più tranquillo e sicuro di sè, mentre discute col team manger prima dell’inizio del match. L’Inter conferma il modulo 4-3-1-2 visto in Coppa Italia ma con l’11 tipo, con Guarin in campo al posto di Gargano. Sorprendono le scelte di Allegri: in porta esordisce il giovane brasiliano Gabriel, mentre davanti alla difesa viene schierato Traorè, oggetto misterioso dell’ultimo mercato rossonero. In attacco, intorno a Pato, gravitano El Shaarawy e Robinho. I rossoneri a partono subito forte con Pato che punta Juan Jesus in velocità, si presenta al limite dell’area di rigore e prova a beffare Handanovic in uscita con un pallonetto che si spegne appena sopra la traversa dopo un solo minuto di gioco. Il brasiliano sarà una spina nel fianco per tutto l’incontro. Ma è l’Inter a passare subito in vantaggio: Sneijder serve in profondità Palacio che anticipa Yepes nell’agganciare il passaggio dell’olandese, salta secco Bonera e conclude nell’angolo basso alla sinistra di Gabriel per la sua prima rete in campionato. Il Milan reagisce e al 26’ arriva il pareggio dei rossoneri con un lancio in profondità di Traorè per Pato che supera Ranocchia sullo scatto e trafigge Handanovic con facilità, è 1-1 e non ci sono altre emozioni. A inizio secondo tempo il Milan passa in vantaggio: Pato controlla in area e conclude, Handanovic ci mette una mano in tuffo, ma il più vicino e più lesto di tutti è El Shaarawy che ribadisce in rete proprio sotto la Curva Sud che esplode. L’Inter reagisce con rabbia, ma tutte le sfuriate offensive vengono murate dalla difesa avversaria che si comporta egregiamente anche grazie al determinante apporto di Traorè e Boateng in ripiego. Ma ad insistere, al 72’ i nerazzurri trovano il pari: Sneijder controlla da fuori area e trova il varco per scagliare un destro all’incrocio imprendibile per Gabriel. E’ 2-2 e qualcosa crolla nelle certezze del Milan. L’inserimento di Alvarez all’81’ per Sneijder è coraggioso ma è subito ripagato, perché il primo pallone toccato dal numero 11 è il colpo di testa in rete su cross dell’altro neo entrato Stankovic per un impalpabile Pereira. Il Milan si squaglia definitivamente e a 3’ dalla fine Palacio sigla il 4-2 in contropiede superando Gabriel e va ad esultare abbracciando i compagni della panchina proprio sotto la Curva Nord letteralmente in delirio. Ste_22 è raggiante: “Complimenti davvero ai miei ragazzi, abbiamo rischiato di perdere ma non si sono disuniti dopo l’ 1-2 e hanno chiuso alla grande. Questa è la mentalità per vincere qualcosa d’importante, sono stati davvero tutti bravissimi” In classifica scavalcate il Milan ma in testa rimane il Parma, è deluso?: “Basta essere davanti al Milan” dice sorridendo.

Fiorentina – Inter 0-0 – Primo pareggio stagionale per il team di Ste_22, poteva andare meglio ma anche peggio. L’incontro è equilibrato per tutti il 90’ e entrambe le squadre danno l’impressione di poter vincere. La qualità a centrocampo dei viola è notevole: il trio Valero-Pizarro-Aquilani spesso mette in condizione l’unica punta Toni di poter pungere dalle parti di Handanovic. L’occasione più importante del primo tempo ce l’ha però l’Inter: un improvviso tiro di Sneijder dalla tre quarti campo si stampa sulla traversa della porta difesa da Lupatelli, che sostituisce l’ex dell’incontro Viviano. Nel secondo tempo il protagonista è sempre un bel gioco e un discreto agonismo messo in campo da tutte e due le squadre. Al 62’ è ancora Sneijder a incocciare l’incrocio dei pali su un tiro da fuori. Nell’azione successiva, Ranocchia è costretto ad atterrare Toni dopo che quest’ultimo lo salta in area di rigore. E’ lo stesso numero 30 a incaricarsi del tiro, ma Handanovic dimostra tutto il suo valore tuffandosi sulla destra respingendo la massima punizione in angolo. I viola con l’ingresso di Jovetic premono per tutto l’ultimo quarto d’ora del match. Ma poco prima dello scadere sono ancora Toni e Tomovic a mancare clamorosamente il gol partita: il primo calciando a lato davanti al portiere, il secondo che si vede respinto da Handanovic in versione Superman un’incornata su corner. Finisce con un punto a testa inutile per entrambe: i viola rimangono indietro nella loro rincorsa europea e i nerazzurri si fanno riscavalcare dal Milan. Il Parma vince ancora e si stacca dalle inseguitrici.

Inter – Nordsjælland 5-0 – L’Inter passeggia a San Siro palesando l’inferiorità tecnica dei campioni di Danimarca, giocando la miglior partita finora dell’era Stramaccioni - Ste_22. Già dopo solo due minuti a Ranocchia viene negata la gioia della prima rete della stagione: il suo colpo di testa su azione d’angolo viene respinto sulla linea dal difensore Mtiliga. Dopo qualche timido tentativo dei danesi di spostare il baricentro del gioco nella metà campo avversaria, ai nerazzurri bastano tre passaggi per segnare: è il 29’, Guarin verticalizza sulla trequarti per Sneijder che imbecca Milito, il numero 22 s’invola tra due avversari, entra in area e piazza un destro all’angolo alto. Dopo cinque minuti arriva il raddoppio: è Cassano che avvia l’azione, filtrando in avanti ancora per Milito che si presenta a tu per tu con Hansen. Finta, dribbling e conclusione morbida che s’infila rasentando il palo destro. Passano ancora 5’ e arriva il tris, ed è figlio dell’errore di un difensore avversario che si allunga troppo la palla su una ripartenza, Cassano lo contrasta rubandogli il pallone e puntando la porta, si accentra e prima che un avversario lo contrasti con una spallata buttandolo a terra, Fantantonio conclude in rete per il triplo vantaggio della sua squadra che va al riposo conscia ormai del fatto di dover solo gestire la partita. Il secondo tempo continua sulla falsariga del primo, e Sneijder AL 55’ mette il sigillo sul 4-0 concludendo in porta in spaccata un tiro di Milito deviato da un difensore. Il match non ha davvero più nulla da dire, e al 66’ l’Inter mette a segno l’ultima marcatura con Milito che realizza la tripletta. L’assist-man è Cassano che serve in area l’argentino all’altezza del dischetto che spalle alla porta stoppa, si gira e beffa il marcatore di turno e il portiere con il suo destro. Pochi minuti dopo è standing-ovation per il numero 22, sostituito da Livaja. Anche il giovane croato cerca gloria con un colpo di testa in tuffo su un cross ma finsce alto. Visibilmente soddisfatto Ste_22 a fine gara commenta la schiacciante vittoria e la situazione del girone: “Siamo stati semplicemente perfetti, i ragazzi hanno dominato l’incontro giocando benissimo. Se si comporteranno così anche nelle gare di ritorno avremo ottime possibilità di andare agli ottavi. Oggi speravo in un passo falso del Tottenham contro il Malaga, ma abbiamo avuto la dimostrazione che loro in casa sono davvero forti… dall’altro lato abbiamo distanziato gli spagnoli in classifica. Comunque non dobbiamo adagiarci su quanto fatto finora: può ancora succedere di tutto ma la gara di oggi mi dà ottime sensazioni riguardo la prosecuzione della nostra avventura in Champions League”.

Inter – Sampdoria 0-0 – Possibilità di rivincita per i doriani dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia. Nell’Inter esordio dal 1’ per Stankovic che sostituisce Sneijder giudicato in netto calo di forma; Rilanciato Pereira sulla fascia sinistra. Fase di studio iniziale per le due formazioni, e il primo tentativo di avvicinamento alla porta è dei nerazzurri che provano con un tiro sballato del laterale uruguaiano al quarto d’ora. La Samp si difende ordinatamente e mura ogni velleità interista fino al 44’ in cui Da Costa vola plasticamente a respingere in angolo un tiro di Milito dalla lunetta dell’area di rigore. Si va al riposo a reti bianche. Nella seconda frazione le due squadre si annullano e si registrano solo timidi tentativi personali di Cambiasso e Milito da una parte, e due volte Eder di testa messo in condizione di non nuocere da un Juan Jesus che giganteggia per tutti i 90’. 0-0 giusto e Inter agganciata dalla Juventus a 18 punti. Milan secondo a 21. Continua la favola Parma, in fuga a 24.

Inter – Siena 6-0 (Coppa Italia) – Inter in campo con gli 11 migliori contro un Siena che snobba chiaramente la competizione schierando parecchie seconde linee. Dopo soli 8’ Nagatomo approfitta di una cattiva spazzata di Felipe, piazzando sotto l’incrocio l’1-0. Dopo 4’ Cassano lancia in profondità Milito che supera Campagnolo per il raddoppio. E’ ancora il principe al 22’ a saltare Del Grosso sul lato corto dell’area incrociando il destro in rete. Dieci minuti dopo, Cassano serve ancora Milito che s’inserisce in area e piazza un tiro alla sinistra del portiere segnando la sua seconda tripletta in una settimana. Al 36’ arriva la quinta rete: l’imprendibile “principe” s’invola verso il lato destro dell’area di rigore ma anziché tentare il poker serve Cassano che abbandonato a se stesso in area, ha il tempo di stoppare e piazzare la palla nell’angolino basso. La partita non ha più nulla da dire, nel secondo tempo l’Inter amministra e il Siena trova solo un palo con Paolucci. Solo per la cronaca il sesto gol allo scadere di Stankovic.

Cagliari – Inter 2-1 – Le convocazioni in nazionale falcidiano l’Inter che si presenta all’ “Is arenas” spompa e senza idee e con una formazione ampiamente rimaneggiata col giovane Mbaye e Mudingayi dal 1’ e molti big in panchina. Cronaca del match: Cossu all’11’ serve al limite Nenè, che si libera di Silvestre e batte Handanovic nell’uno contro uno. L’Inter non ingrana e si fa viva solo con un tiro al vertice dell’area di Livaja respinto da Avramov, e una conclusione di Nagatomo alta di un paio di metri. E’ il giovane Mbaye lo specchio delle difficoltà nerazzurre: sempre in affanno, fuori tempo e fuori posizione come al 61’ in cui dopo una respinta di Handanovic aspetta che il pallone gli venga incontro, non accorgendosi che alle sue spalle Nenè arriva di gran carriera siglando il raddoppio. Solo all’86’ arriva la tardiva reazione: in contropiede Alvarez lancia Milito come consuetudine della gran parte dei gol dell’argentino in questa stagione, il quale ha il tempo di controllare la sfera, entrare in area e freddare Avramov. Non c’è tempo per fare altro, finisce 2-1 per i sardi.

Nordsjælland – Inter 1-0 – Un’Inter ancora intontita dal k.o. di Cagliari cade anche in Danimarca in Champions League. I postumi dei viaggi intercontinentali costringono Stramaccioni e Ste_22 a puntare su un 4-3-2-1 con Duncan dal 1’ a centrocampo, Obi e Alvarez sugli esterni e Palacio in avanti a fare reparto da solo. Nonostante l’impegno prestigioso, il Parken Stadium di Copenhagen è mezzo vuoto e solo poche migliaia di persone assistono alla prima storica vittoria della compagine in maglia rossa in Champions League, che vendica le cinque rete subite a San Siro giocando un bello scherzo ai nerazzurri. Il Nordsjaelland mantiene il baricentro nell’area interista pur senza creare pericoli dalle parti di Handanovic. L’Inter si affaccia in avanti alla mezz’ora con Gargano che entra in area venendo atterrato con una spallata, ma per l’arbitro è tutto ok. Ste_22 in panchina è furioso e capisce che ogni minima situazione a favore deve essere sfruttata perché il match può prendere una piega sbagliata in ogni momento vista la cattiva forma della squadra. Molti giocatori appaiono lenti e in ritardo, spesso lo dimostrano in interventi sanzionati con l’ammonizione. Al quarto d’ora del secondo tempo Ranocchia compie il secondo intervento da giallo, Inter in dieci ed è l’inizio della fine:dieci minuti dopo la difesa si dimentica di Beckmann, che entra in area da solo e con un tiro “scavetto” supera Handanovic. L’Inter non reagisce più, svuotata di ogni energia. E’ il trionfo dei danesi, che a sorpresa si rimettono in pista per la qualificazione. Ste_22 è scuro in volto: “Due sconfitte del genere sono pesanti, ma già in campionato conto di rimettere la squadra sulla carreggiata giusta. Le nazionali ci hanno restituito gran parte della rosa molto affaticata” Crisi? “Solo settimana scorsa abbiamo vinto 6-0 in Coppa Italia, mi faccia il piacere”

Classifiche – In campionato l’Inter scivola al 5° posto. In testa c’è sempre il Parma dei miracoli, seguito da Milan, l’altra sorpresa Palermo e la Juventus in netta ripresa e ormai guarita dalla crisi di inizio stagione. In Champions League il Tottenham è in fuga a 12 punti, l’Inter resta a 6 e Malaga e Nordsjaelland a 3. Primo posto ormai ipotecato per gli inglesi, che hanno ancora la difesa imbattuta; Inter che si gioca tutto o quasi nel match della “rosaleda” contro gli spagnoli.
 

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Novembre, - qualificazione Champions quasi in cassaforte

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Appiano Gentile (Co), 1 Dicembre 2012
Bologna – Inter 0-1 – Dopo le due sconfitte consecutive tra campionato e coppa, un’Inter in cerca di riscatto si presenta a Bologna per riprendere la marcia verso le posizioni di testa. La prima fase di gioco vede le due squadre studiarsi a lungo, e i nerazzurri puntano sulla velocità degli esterni Obi e Zanetti per tentare dare profondità al gioco. Al 28’ è proprio il giovane nigeriano a provare un tiro da fuori che Agliardi respinge con difficoltà prima che la difesa spazzi via; è l’unica vera emozione del primo tempo. Nella seconda frazione l’Inter alza il proprio baricentro e su un’azione di contropiede al 60’ trova la rete che vale i tre punti: Zanetti in contropiede avanza sulla fascia destra fino alla linea di centrocampo dove sventaglia in avanti un cross per Milito che parte in velocità; Agliardi esce fuori dalla sua area disperatamente in scivolata e anticipa l’argentino ma sopraggiunge Sneijder che intercetta la spazzata scagliando un potente destro che si insacca appena sotto la traversa della porta rimasta vuota. L’olandese si rende protagonista anche qualche minuto dopo, con un’azione palla al piede la cui conclusione è sventata in corner. In seguito anche l’ex Mudingayi entrato al posto di Gargano prova la conclusione da lontano, ma la palla si perde in tribuna. Nel finale, Sneijder manca la doppietta: il numero dieci si porta al limite dell’area e conclude di destro contro il palo; la palla ritorna indietro sbattendo contro la schiena di Agliardi, ma il portiere bolognese si rialza in tempo per bloccare la palla prima che rimbalzi in porta. Vittoria non del tutto convincente contro un Bologna poco pericoloso, ma ci sono segni di ripresa.

Siena – Inter 1-2 (Coppa Italia) – L’incontro di ritorno del “Franchi” è solo una pura formalità per l’Inter dopo le sei reti dell’andata. Ste_22 decide di dare largo spazio a chi ha giocato meno nell’ultimo periodo e a molti giovani della rosa. Esordisce il giovane Cincilla in porta e Benassi dal 1’ centrocampo. Il primo tempo trascorre a ritmo blando e i due portieri non si sporcano i guanti. Al 56’ nasce l’azione del vantaggio bianconero: Calaiò si porta sul fondo contrastato da Silvestre, il suo cross attraversa tutta l’area e Mannini è il più lesto ad insaccare. Da qui il match prende vita e l’Inter si getta in avanti: dopo solo tre minuti, un tiro di Livaja non viene trattenuto da Campagnolo e Sneijder è il più veloce di tutti a gettarsi sulla palla vagante e siglare il pari. Al 70’ su una respinta della difesa, Benassi prova la conclusione da 25 metri centrando la traversa; nel complesso il giovane centrocampista risulterà il migliore in campo con ottime giocate e tanta grinta. All’82’ Reginaldo in contropiede entra in area e Chivu perde il confronto in velocità ed è costretto ad atterrare il brasiliano, concedendo il penalty e prendendo un giallo. Cincilla si butta alla sua destra e neutralizza il tiro dal dischetto di Rosina, rendendo memorabile il suo esordio a dispetto del gol subito. Poco prima del recupero Rodriguez atterra Zanetti a centrocampo prendendo il suo secondo giallo e lasciando il Siena in 10. Dall’azione che ne consegue Romanò trova Livaja in area che aggira il marcatore e calcia a colpo sicuro trovando la prima rete in maglia nerazzurra che vale la vittoria al minuto 88, come il suo numero di maglia. Ottime indicazioni da parte delle riserve. La mini-crisi pare un ricordo.

Inter – Atalanta 4-1 – Inter che cerca in casa con un’ambiziosa Atalanta i punti per tornare a insidiare le zone di vertice. Ma quando questa squadra gioca con l’11 migliore arrivano gol e spettacolo. L’unico difetto che è ricorrente in questi mesi di gestione tecnica di Ste_22 sono i troppi gol presi a inizio incontro, dove l’Inter fa prendere l’iniziativa agli avversari: difatti dopo soli 6’ Marilungo galoppa verso l’area marcato da Juan Jesus che prova invano a contrastarlo fisicamente, si presenta davanti ad Handanovic e lo infila per il vantaggio ospite. L’Inter alza la testa e schiaccia gli avversari nella propria area per il resto della partita: al 17’ Milito serve di tacco Palacio al limite dell’area che mette a segno al pareggio con una palla bassa che bacia il palo prima di insaccarsi. Passano 5’ e su un calcio d’angolo da sinistra è Ranocchia a saltare più in alto di tutti e siglare il sorpasso. L’Inter mantiene il pallino del gioco in mano anche nella ripresa e col neo entrato Alvarez al 73’ mette a segno il 3-1 su pregevole assist di Milito dal lato corto dell’area; il numero 11 colpisce anticipando il marcatore avversario realizzando la quinta rete stagionale. A tempo scaduto arriva anche la rete di Samuel che colpisce di testa su corner. 4-1 il punteggio finale.

Inter – Parma 1-2 – Il Parma si schiera con Amauri come unico terminale offensivo e Zaccardo nell’inedita posizione di mediano davanti alla difesa. I gialloblu puntano sul non-gioco e annullano spazzando lontano tutte le iniziative avversarie. Al 10’ Ranocchia sbaglia una chiusura facendo rimbalzare la palla sulle gambe di Amauri che entra in area e batte Handanovic portando i padroni di casa in vantaggio. Poco dopo Milito davanti a Pavarini si fa ipnotizzare tirandogli addosso la possibile palla del pareggio. Non succede altro, si va al riposo sullo 0-1. Nella seconda frazione il Parma raddoppia: l’Inter paga caro un passaggio errato di Coutinho a centrocampo e la mancata intercettazione del passaggio di Valdes ad Amauri da parte di Silvestre. L’italo-brasiliano si presenta davanti ad Handanovic battendolo per la seconda volta, e qui il Parma applica la difesa a oltranza, spazzando via tutti i palloni lontano dalla propria area. Al 62’ è anche complice la sfortuna, il tiro di Milito dalla lunetta dell’area di rigore incoccia sul palo interno e rimbalza fuori. Al 71’ arriva la rete della speranza: Palacio entra in area e serve Alvarez, il suo tiro finisce sul palo, ma Milito è si trova sulla traiettoria di rimbalzo e mette a segno un facile tap-in. I padroni di casa ce la mettono tutta per provare a pareggiare, ma il non-gioco del Parma ha la meglio e i ducali escono da San Siro coi tre punti che li tengono in scia del Milan capolista.

Inter – Tottenham 3-1 (Champions league) - L’incontro coi londinesi diventa un crocevia importante: una sconfitta significherebbe quasi certamente un piede fuori dalla Coppa. I ragazzi della coppia Ste_22 – Stramaccioni tirano fuori la grinta e l’applicazione tattica dei giorni migliori e portano a casa un successo importante. Cronaca del match: Al quarto d’ora Sneijder esplode un destro dal lato corto dell’area di rigore, la palla sbatte sul palo, rimbalza addosso a un difensore e Lloris la blocca. Qualche minuto dopo il portiere francese a respinge con un bel tuffo un destro di Nagatomo da fuori area. Il Tottenham chiude bene nella restante parte del primo tempo e finisce 0-0. Al 53’ l’Inter tira fuori il coniglio dal cilindro: innocua rimessa laterale di Nagatomo per Gargano, il piccolo uruguaiano avanza blandamente all’altezza dei 30 metri decentrato sulla sinistra e improvvisamente esplode un violento destro che s’infila nell’angolo alto alla sinistra di Lloris che invano prova a tuffarsi; Prima rete stagionale, una rete meravigliosa. Il vantaggio dura solo 14 minuti: Naughton viene servito da Dembelè in area che conclude verso l’angolo basso dalla parte opposta alla posizione di Handanovic che nulla può, tardivo anche il disperato tentativo di Ranocchia in scivolata. Al 70’ arriva la tanto sospirata quanto rocambolesca rete del vantaggio interista: punizione di Sneijder all’altezza della rimessa laterale del lato sinistro, l’olandese prova la conclusione a giro verso la porta, Walker si stacca dalla mischia dell’area di rigore provando a intercettare la conclusione per respingerla, ma il tiro è molto violento e la palla sbatte sulla faccia del difensore e carambola in rete spiazzando Lloris causando un goffissimo autogol. Lo stesso Walker rimane a terra disperandosi per l’errore commesso e viene consolato dall’esperto compagno Gallas. L’Inter si sente più leggera, amministra il vantaggio e nei minuti di recupero trova anche il tris con Livaja: l’assist in area di Palacio è delizioso e il neo entrato piazza un destro all’angolo imprendibile; prima rete europea per il giovane croato. L’Inter vince e ha un piede e mezzo agli ottavi e verrebbe eliminata solo in caso di una poco probabile sconfitta con più di tre reti di scarto nell’ultimo match col Malaga. Tottenham comunque qualificato, e salvo sconfitte col Nordsjaelland e la contemporanea vittoria dell’Inter, al primo posto del girone.

Lazio – Inter 0-0 – Gara con poco da dire, le due squadre mettono tanta grinta ma si annullano a vicenda senza creare occasioni nitide da gol. Le poche conclusioni finiscono molto lontano dagli specchi delle due porte.

Mercato – Filtrano le prime voci di mercato. Secondo indiscrezioni non confermate, Ste_22 è alla ricerca di un vice-Milito di livello: il nome più accreditato è quello di Hernandez del Manchester United. La base per imbastire una trattativa per portare “Chicharito” a Milano è 20 milioni. Il giovane messicano piace molto al team manager che lo vedrebbe utile come arma da usare anche a gara in corso per sbloccare le partite più complicate. L’alternativa è Thomas Müller del Bayern, è più duttile tatticamente e può essere schierato sulle fasce nel 3-4-1-2 di Ste_22, però i tedeschi richiedono almeno 25 milioni. Stuzzicato riguardo a questi rumors di mercato, il team manager non si scopre: “Per l’attacco per ora abbiamo Livaja che si è comportato bene come vice-Milito. Per gli altri reparti, se ci sarà un investimento, sarà come sempre effettuato con un occhio in prospettiva e uno al bilancio” Sui rinnovi in vista, invece, Ste_22 lancia un monito pesante sposando il fair play economico: “Parlerò in sede di rinnovo con chi ha un ingaggio che non ritengo in linea con i parametri societari. Bisogna abbassare il tetto salariale e non guarderò in faccia a nessuno, chi non accetterà le proposte di rinnovo verrà messo sul mercato e dovrà trovarsi una sistemazione gradita anche a noi nella finestra di mercato di Gennaio. Se sarà così, resterà fino a Giugno in tribuna. Certo, poi si svincolerà, ma non so poi chi vorrà comprare un giocatore che è stato inattivo per mezza stagione. Comunque risparmieremo sullo stipendio che avremmo dovuto pagare nelle eventuali stagioni future. Resterà solo chi ama la maglia a prescindere dai soldi. Userò il pugno di ferro, non mi esprimerò più su questa faccenda”
Sui giovani: “Punto a ridurre l’età media della squadra perchè i giovani sono un nostro patrimonio. Se ci saranno richieste di prestito da parte di club che daranno loro l’opportunità di farli giocare con continuità, le valuteremo”
 

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simone1979

Esordienti
6 Dicembre 2012
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Dai che ti seguo e forza Inter !!!
P.S mi hai fatto venir voglia di raccontare la mia master off nerazzurra !!!
 

Ste_22

Allievi A
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Semestre Gennaio - Giugno 2013


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Appiano Gentile (Co), 2 Febbraio 2013
Rinnovo contratti – Giorno di Capodanno in cui gran parte della rosa si presenta nella sede della società per discutere il rinnovo di contratto. Dopo le bellicose dichiarazioni di Ste_22 in merito al tetto salariale, all’uscita alcuni giocatori vengono intercettati da telecamere e microfoni decisamente contrariati. Due su tutti sono Castellazzi e Chivu; il portiere dichiara: “La mia proposta non è stata accettata, ora cercherò una nuova squadra oppure aspetterò fino al termine del mio contratto che scade a Giugno, non sento più mio il ruolo di secondo visto che mi è stato preferito Cincilla”. Invece Chivu dichiara l’immnente addio: “Ho ricevuto un adeguamento, ma ho promesso di trovare al più presto una destinazione adatta a me, mi è stato detto chiaramente che non faccio più parte dei piani del team manager che vuole puntare su ragazzi giovani e con uno stipendio più basso”. Dopo una lunga giornata di discussioni per i rinnovi, Ste_22 si presenta molto irritato davanti ai giornalisti.

Allora ci dica, com’è andata?
“Hanno rinnovato quasi tutti, senza chiedere aumenti spropositati. Gli stipendi più alti rimangono quelli dei senatori ma li ridiscuteremo anno per anno.”
Chi sono i giocatori che per ora non hanno rinnovato?
“Sono Jonathan, Mudingayi, Alvarez, Belec e Duncan… Glielo dico chiaramente, consiglio caldamente a Jonathan e Mudingayi che essendo non proprio giovanissimi, di ripensare alle loro richieste economiche, altrimenti a Giugno saranno liberi di andarsene dove vogliono… non li ritengo fondamentali per il mio progetto. Belec deve scegliere, è il terzo portiere insieme a Cincilla… non può pretendere 1 milione all’anno per il ruolo che ricopre, o si adegua l’ingaggio o cerca anche lui una destinazione a fine stagione. Credo in Duncan ma gli altri ragazzi che provengono come lui dalla Primavera guadagnano tutti la stessa cifra, lui non merita di prendere più di loro. Per quanto riguarda Alvarez, avete potuto vedere tutti che ho creduto in lui, in questa stagione ha giocato spesso e volentieri, ma la sua richiesta di adeguamento non la considero in linea col suo status attuale in non titolare“
Sono parole di fuoco, rimarranno fuori rosa?
“Assolutamente no, se continueranno ad allenarsi con impegno e se saranno in forma, li considererò arruolabili per tutte le partite da oggi fino all’ultimo giorno del loro contratto. Se verranno emarginati vorrà dire che saranno fuori forma perché si allenano con scarso impegno. Se vorranno, a Giugno ridiscuteremo il rinnovo.”
Per quanto riguarda Castellazzi e Chivu?
“Vi hanno già detto tutto loro, vista l’età e il loro limitatato utilizzo non si sono abbassati lo stipendio… Con Castellazzi non c’è stato margine per trattare ed è stato tagliato, a Giugno si svincolerà e nel frattempo si accomoderà in tribuna. Dovrà andare altrove per chiedere le cifre che mi ha chiesto oggi. Chivu rimane qui finchè non trova una destinazione gradita a entrambe le parti. Non rimarremo a corto di uomini, se voglio posso trasferire direttamente tutta la Primavera in prima squadra”

Pochi giorni dopo Chivu viene ceduto all’Arsenal per 14 milioni. Il club londinese preleva anche Ronaldinho dall’Atlètico Mineiro. Xavi abbandona il Barcellona per chiudere la propria carriera al Bayern Monaco.
Il giorno dopo la cessione di Chivu, Ste_22 dichiara “Si aggregherà alla prima squadra il primavera Nouhei, non ci saranno altri movimenti di mercato, non c'è il margine per l'arrivo di un vice-Milito”

Gennaio – Il mese di Gennaio si apre bene, con la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia a danno della Roma (1-1 a Roma e 3-2 a Milano), poi due k.o.: 1-0 a Torino contro la Juventus, e 3-1 a Napoli nel turno infrasettimanale. Tre giorni dopo il riscatto a San Siro con 4 reti rifilate al Siena.

Febbraio – Inizio mese negativo, e l’Inter perde posizioni in classifica: 2-2 in casa col Pescara, poi vittoria a Torino contro il Toro, e poi una doppietta di un Pato immarcabile segna la sconfitta nel derby. L’Inter reagisce, e tre giorni dopo sfodera una prova maiuscola in Champions League vincendo in casa 3-0 contro il Manchester City, con una doppietta di Cassano e Sneijder, finora miglior marcatore stagionale. In campionato però continua il momento nero: Toni affonda con una doppietta i nerazzurri.

Marzo – Mese che inizia con la faticosa vittoria a Genova contro la Sampdoria, e poi un pareggio casalingo contro il Cagliari. L’Inter scivola sempre più fuori dalla zona Champions, ma l’obiettivo stagionale sembra che sia diventato proprio la Coppa. Eppure succede lo psicodramma: l’Inter dilapida il triplo vantaggio e viene eliminata ai rigori; il City schiera nella gara di ritorno il giovane Guidetti che con la sua velocità mette in difficoltà i lenti e possenti centrali interisti siglando già una doppietta nel primo tempo. L’Inter si arrocca sempre di più intimorita di prendere il terzo gol e cresce il nervosismo finchè Samuel riceve la seconda ammonizione nel ennesimo vano tentativo di fermare lo scatenato Guidetti. La pressione dei citizens porta all’inevitabile 3-0 con Tevez, che porta la disputa ai supplementari, in cui il City attacca a testa bassa e l’Inter che fatica pesantemente a difendere la porta di Handanovic. Stankovic commette un fallo di frustrazione prima del termine dei 120’ e lascia l’Inter in 9. La lotteria dei rigori premia i padroni di casa, l’Inter paga gli errori del giovane Benassi e di Nagatomo. La prima esperienza europea di Ste_22 si conclude agli ottavi di finale: “Ho impostato male la gara, puntando a difendere il 3-0 di Milano… ho commesso un errore grave. Ora punterò a portare la squadra nuovamente in Champions League la prossima stagione”. Seguono un 1-1 casalingo col Bologna e la vittoria a Bergamo 1-0 contro l’Atalanta. Il mese si conclude con la fragorosa vittoria in Coppa Italia a Napoli 5-1 e la vittoria 3-2 nella gara di ritorno: qualificazione alla finale ottenuta, e quindi certezza di disputare una competizione europea. Sarà derby contro i cugini del Milan. Sembra tornato il sereno in casa nerazzurra…

Aprile – Mese altalenante, e la qualificazione Champions è ormai una chimera. Vittoria a Parma contro i gialloblu 3-1, poi sconfitta in casa contro la Lazio 1-0 e poi ritorno alla vittoria 3-0 contro il Palermo, pareggio sofferto contro il Chievo a Verona 1-1.

Maggio – La stagione finisce in modo pessimo, tre sconfitte di fila con Genoa, Catania e la finale di Coppa Italia contro il Milan: la gara è in equilibrio fino ai supplementari quando nel recupero del secondo tempo supplementare Pazzini lancia Montolivo in contropiede che sigla la rete della vittoria. Grande stagione per i rossoneri, che sfiorano il triplete per un soffio: portano a casa Campionato, Coppa Italia e una finale di Champions League persa contro l’Arsenal, alla prima affermazione continentale. Tornando ai nerazzurri, è solo per la cronaca la vittoria per 3-0 a Udine all’ultima giornata.

I nerazzurri concludono la stagione all’8° posto con 61 punti, una finale persa di Coppa Italia e l’eliminazione agli ottavi di Champions League.
Si sente in bilico, Ste_22?
“Io ho fatto il massimo possibile per questa squadra… è stata la mia prima stagione ma poteva andare peggio. Sta alla società decidere di confermarmi alla guida della squadra”
Ha qualche rimpianto?
“Solo di non aver avuto sempre gli uomini migliori al massimo della forma nei momenti decisivi... E putroppo di non aver centrato la qualificazione alla Champions. Un anno di purgatorio in Europa League ci farà bene”
 

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Ste_22

Allievi A
14 Ottobre 2010
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Trimestre Giugno – Agosto 2013: Arriva Drogba!

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Appiano Gentile (Co), 1 Febbraio 2013
Riepilogo stagionale – E’ l’Arsenal a trionfare in Champions League: i londinesi battono il Milan 1-0. In Europa league derby di Roma mancato: il Fulham elimina la Roma in semifinale evitando una stracittadina in finale. La Lazio comunque vince 2-1 e si porta a casa la coppa per la prima volta nella sua storia dopo la finale persa contro l’Inter nel 1998, Klose è il capocannoniere della competizione con 9 goal. In Italia il campionato è vinto dal Milan con 83 punti; seguono: Roma 80, Juventus 71 e il sorprendentissimo Parma a 68. In Europa League vanno Napoli, Lazio, Sampdoria e Inter. Retrocedono Siena, Pescara e Chievo. Promosse Spezia, Hellas Verona e Grosseto. In Inghilterra trionfa per la seconda volta di fila il Manchester City, in Francia il PSG, in Olanda il Twente, in Spagna il Real Madrid che vince l’infinito scontro col Barcellona, in Portogallo lo Sporting, in Germania divario di 14 punti per il Bayern campione.

Rinnovo contratti – Si ritorna dietro il tavolo delle trattative per il rinnovo dei contratti: Alvarez, Belec e Duncan trovano un accordo. Mudingayi e Jonathan e sorprendentemente il giovane difensore belga Nouhei rifiutano l’accordo economico proposto e si svincolano insieme a Casetellazzi, che firma un contratto con lo Zenit.
“Auguro loro le migliori fortune, non c’è stato un accordo economico ma le loro richieste erano alte. Mi dispiace per Nouhei, ma evidentemente le poche presenze da titolare devono avergli dato alla testa, non mi poteva chiedere il quintuplo dello stipendio dopo che solo sei mesi fa aveva firmato un contratto da professionista, sono sconcertato.”

Luglio – Con l’apertura ufficiale del mercato il 1° luglio, approda il vero primo acquisto della gestione Ste_22: è Aristide Bancè, prima punta classe 1984 sconosciuto in Italia ma apprezzato in Germania, dove il 29enne del Burkina Faso ha messo a segno 8 gol nella scorsa stagione in Bundesliga con la maglia dell’Augsburg. Arriva per 455mila euro con un contratto di 4 anni.
I tifosi contestano tre cessioni eccellenti: quelle di Sneijder, Milito e Alvarez. Ai tifosi imbufaliti, Ste_22 spiega le sue ragioni in conferenza stampa: “Sono stati ceduti perché ci sono state offerte economiche irrinunciabili… vedrete che verranno rimpiazzati con giocatori all’altezza e funzionali al progetto, per favore abbiate fiducia nel mio lavoro.” L’olandese è stato venduto per 46 milioni al Manchester United, Alvarez per 32 milioni al Valencia, e Milito per 21 milioni all’Ajax per un totale di circa 100 milioni di tesoretto da spendere sul mercato. La delusione è però palese anche all’interno della squadra: voci di corridoio dicono che Zanetti vuole abbandonare la squadra dopo le ultime mosse di mercato, ma Ste_22 convince la bandiera argentina a rimanere, rifiutando tutte le offerte ricevute. Dopo pochi giorni arriva un inatteso blitz: per la cifra di 11 milioni ritorna in Europa Didier Drogba. Ste_22 lo presenta soddisfatto: “L’avevo detto che avrei rimpiazzato Milito con un attaccante dello stesso livello. Per me, Didier può dare ancora tantissimo, e la sua esperienza europea ci aiuterà tantissimo.” L’ivoriano firma un biennale da 4 milioni a stagione. Prezzo d’acquisto ridotto e ingaggio accettabile: è un bel colpo.

Agosto – Nella quiete dei primi giorni di Agosto, Ste_22 mette a segno altri due colpi: arrivano Jordi Alba dal Barcellona (20 milioni) e Alessandro Florenzi dalla Roma (8 milioni). Ste_22 dichiara: “Arrivano due ragazzi giovani e di talento. Il futuro è loro”. Nelle prime amichevoli l’Inter sembra aver finalmente trovato un equilibrio: Ste_22 aggiusta il suo 3-4-1-2 in un 3-5-1-1, viene sacrificata una punta per infoltire il centrocampo e i risultati sono buoni: i gol arrivano comunque, e la difesa incassa solo un gol in quattro partite amichevoli. Come ciliegina finale di un’ottima campagna acquisti approdano Tello e Bartra , entrambi 20enni a parametro zero e cresciuti nella “cantera” del Barcellona. Ste_22 li presenta entrambi: “Sono due ragazzi cresciuti nel vivaio del Barcellona. hanno entrambi vent’anni e si sono svincolati perché dov’erano prima non avrebbero avuto abbastanza spazio, lo stesso motivo per cui anche Jordi Alba è qui. Bartra è un difensore centrale, mentre Tello è un’ala destro d’attacco che può giocare anche a sinistra, come esterno di centrocampo e come seconda punta. Con l’aggiunta di Bartra, ora abbiamo una generazione di giovani difensori che possono sostituire Juan Jesus, Ranocchia e Samuel. Insieme a Bianchetti, Mbaye e Richard Harty che ho promosso oggi dalla Primavera in prima squadra, abbiamo 4 ragazzi che potranno completare la loro crescita senza pressioni e che avranno sicuramente delle chances per mettersi in mostra. Ora il mercato è ufficialmente concluso. Sono molto soddisfatto perché sono riuscito a portare qui tutti i nostri obiettivi e abbiamo chiuso con un attivo in bilancio di 40 milioni di euro. Non mi nascondo sugli obiettivi di questa stagione e lo dichiaro apertamente: punto ad arrivare almeno in finale sia in Europa League che in Coppa Italia e tra le prime tre in campionato. Se otterremo di meno, sarà un fallimento.”
 

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PrinceBoaMatador

Primavera
24 Agosto 2011
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Ste_22 ha detto:
Trimestre Giugno – Agosto 2013: Arriva Drogba!

[attachment=0:1aaoucj1]Gazzetta Trimestre Giugno - Agosto '13.jpg[/attachment:1aaoucj1]

Appiano Gentile (Co), 1 Febbraio 2013
Riepilogo stagionale – E’ l’Arsenal a trionfare in Champions League: i londinesi battono il Milan 1-0. In Europa league derby di Roma mancato: il Fulham elimina la Roma in semifinale evitando una stracittadina in finale. La Lazio comunque vince 2-1 e si porta a casa la coppa per la prima volta nella sua storia dopo la finale persa contro l’Inter nel 1998, Klose è il capocannoniere della competizione con 9 goal. In Italia il campionato è vinto dal Milan con 83 punti; seguono: Roma 80, Juventus 71 e il sorprendentissimo Parma a 68. In Europa League vanno Napoli, Lazio, Sampdoria e Inter. Retrocedono Siena, Pescara e Chievo. Promosse Spezia, Hellas Verona e Grosseto. In Inghilterra trionfa per la seconda volta di fila il Manchester City, in Francia il PSG, in Olanda il Twente, in Spagna il Real Madrid che vince l’infinito scontro col Barcellona, in Portogallo lo Sporting, in Germania divario di 14 punti per il Bayern campione.

Rinnovo contratti – Si ritorna dietro il tavolo delle trattative per il rinnovo dei contratti: Alvarez, Belec e Duncan trovano un accordo. Mudingayi e Jonathan e sorprendentemente il giovane difensore belga Nouhei rifiutano l’accordo economico proposto e si svincolano insieme a Casetellazzi, che firma un contratto con lo Zenit.
“Auguro loro le migliori fortune, non c’è stato un accordo economico ma le loro richieste erano alte. Mi dispiace per Nouhei, ma evidentemente le poche presenze da titolare devono avergli dato alla testa, non mi poteva chiedere il quintuplo dello stipendio dopo che solo sei mesi fa aveva firmato un contratto da professionista, sono sconcertato.”

Luglio – Con l’apertura ufficiale del mercato il 1° luglio, approda il vero primo acquisto della gestione Ste_22: è Aristide Bancè, prima punta classe 1984 sconosciuto in Italia ma apprezzato in Germania, dove il 29enne del Burkina Faso ha messo a segno 8 gol nella scorsa stagione in Bundesliga con la maglia dell’Augsburg. Arriva per 455mila euro con un contratto di 4 anni.
I tifosi contestano tre cessioni eccellenti: quelle di Sneijder, Milito e Alvarez. Ai tifosi imbufaliti, Ste_22 spiega le sue ragioni in conferenza stampa: “Sono stati ceduti perché ci sono state offerte economiche irrinunciabili… vedrete che verranno rimpiazzati con giocatori all’altezza e funzionali al progetto, per favore abbiate fiducia nel mio lavoro.” L’olandese è stato venduto per 46 milioni al Manchester United, Alvarez per 32 milioni al Valencia, e Milito per 21 milioni all’Ajax per un totale di circa 100 milioni di tesoretto da spendere sul mercato. La delusione è però palese anche all’interno della squadra: voci di corridoio dicono che Zanetti vuole abbandonare la squadra dopo le ultime mosse di mercato, ma Ste_22 convince la bandiera argentina a rimanere, rifiutando tutte le offerte ricevute. Dopo pochi giorni arriva un inatteso blitz: per la cifra di 11 milioni ritorna in Europa Didier Drogba. Ste_22 lo presenta soddisfatto: “L’avevo detto che avrei rimpiazzato Milito con un attaccante dello stesso livello. Per me, Didier può dare ancora tantissimo, e la sua esperienza europea ci aiuterà tantissimo.” L’ivoriano firma un biennale da 4 milioni a stagione. Prezzo d’acquisto ridotto e ingaggio accettabile: è un bel colpo.

Agosto – Nella quiete dei primi giorni di Agosto, Ste_22 mette a segno altri due colpi: arrivano Jordi Alba dal Barcellona (20 milioni) e Alessandro Florenzi dalla Roma (8 milioni). Ste_22 dichiara: “Arrivano due ragazzi giovani e di talento. Il futuro è loro”. Nelle prime amichevoli l’Inter sembra aver finalmente trovato un equilibrio: Ste_22 aggiusta il suo 3-4-1-2 in un 3-5-1-1, viene sacrificata una punta per infoltire il centrocampo e i risultati sono buoni: i gol arrivano comunque, e la difesa incassa solo un gol in quattro partite amichevoli. Come ciliegina finale di un’ottima campagna acquisti approdano Tello e Bartra , entrambi 20enni a parametro zero e cresciuti nella “cantera” del Barcellona. Ste_22 li presenta entrambi: “Sono due ragazzi cresciuti nel vivaio del Barcellona. hanno entrambi vent’anni e si sono svincolati perché dov’erano prima non avrebbero avuto abbastanza spazio, lo stesso motivo per cui anche Jordi Alba è qui. Bartra è un difensore centrale, mentre Tello è un’ala destro d’attacco che può giocare anche a sinistra, come esterno di centrocampo e come seconda punta. Con l’aggiunta di Bartra, ora abbiamo una generazione di giovani difensori che possono sostituire Juan Jesus, Ranocchia e Samuel. Insieme a Bianchetti, Mbaye e Richard Harty che ho promosso oggi dalla Primavera in prima squadra, abbiamo 4 ragazzi che potranno completare la loro crescita senza pressioni e che avranno sicuramente delle chances per mettersi in mostra. Ora il mercato è ufficialmente concluso. Sono molto soddisfatto perché sono riuscito a portare qui tutti i nostri obiettivi e abbiamo chiuso con un attivo in bilancio di 40 milioni di euro. Non mi nascondo sugli obiettivi di questa stagione e lo dichiaro apertamente: punto ad arrivare almeno in finale sia in Europa League che in Coppa Italia e tra le prime tre in campionato. Se otterremo di meno, sarà un fallimento.”

Mi è sembrato un ottimo mercato, anche se le tre cessioni eccellenti rischiavano di rovinarlo.
Puoi fare bene, però onestamente non so se la rosa è così pronta per gli obiettivi prefissati.
 

Ivan1990

Juniores
17 Gennaio 2013
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io nella mia inter... ho ceduto dopo un'ottima stagione snejider(24 goal in serie A) a 55 mln al barcellona, che cercava il sostituto di xavi, milito per 20 è partito direzione o.marseille, palacio e cassano entrambi cercati da un scatenato tottenam che ha messo sul piatto 35 mln per entrambi(cifra che non si poteva ignorare), cessione di silvestre per (10 mln) alla roma. Poi cessioni di chivu,stankovic,cambiasso(per un tesoretto di 50 mln totali). Jonathan-mudingay gargano sono stati ceduti per altri 33 mln complessivi di tesoretto... una squadra da rifondare quasi ceduti tutti gli over 30... fiducia data a coutinho-alverez e una squadra da costruire intorno a loro. Iniziano gli acquisti con un budget notevole dato le cessioni. Preso Hummels 15mln per la difesa insieme a gallas 10 mln , sulle fascie i colpi sono stati armero dall'udinese per una cifra di 35 mln dopo una contrattazione infinita, e il ritorno del giovane santon per 14 mln. A centrocampo zona delicata per le idee del mister sono stati presi nuri sahin a 15 mln, Wilshere a 20mln, gourcouf a 10mln, e un pastore dopo 1 stagione di panchina al psg per 18 mln, e Gotze per 14 mln. In attacco serviva qualità ed per trovarla sono stati prelevati per mancanza di spazio dal real madrid 2 nomi bomba, Higuain e Benzema 70 mln la spesa per entrambi... preso anche riviere a 14 mln e il ritorno di Longo per completare la rosa... Rifondazione completata!!
 

Ste_22

Allievi A
14 Ottobre 2010
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Quadrimestre Agosto – Dicembre 2013: Avvio pessimo

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Appiano Gentile (Co), 1 Gennaio 2014
Agosto – La nuova Inter riparte il 24 agosto a San Siro, affrontando il neopromosso Spezia nella prima giornata di campionato. Sembra una gara facile sulla carta, ma i liguri riescono a strappare lo 0-0 uscendo dal Meazza con un punto preziosissimo. Ci si aspettava molto di più dai nerazzurri, ma i carichi di lavoro e la poca intesa della punta Bancè (preferito a Drogba) coi compagni si fanno sentire. Tanto merito allo Spezia, che ha difeso ordinatamente chiudendosi e respingendo ogni azione avversaria. Delusione per il pubblico che sperava in una vittoria che desse subito slancio alla classifica.

L’Arsenal porta a casa anche la Uefa Super Cup: l’11 di Wenger sconfigge la Lazio 2-1.

Settembre – L’Inter si riscatta alla seconda giornata e a San Siro arriva la prima vittoria: il Catania viene steso 3-1 e Drogba e Bancè mettono a segno entrambi la prima rete in Italia con la nuova maglia. Terza giornata e l’Inter affronta la seconda neopromossa in tre giornate, il Grosseto viene battuto 2-1 ed è la prima vittoria stagionale in trasferta, non senza difficoltà. Dopo Drogba e Bancè la settimana precedente, un altro acquisto segna il primo gol da nerazzurro: E’ Florenzi, che alla prima da titolare mette a segno il provvisorio 1-0 dopo pochi minuti. La marcia si arresta alla quarta giornata con un gol di Osvaldo che manda k.o. l’Inter in quel di Roma contro i giallorossi. Tre giorni dopo inizia l’avventura in Europa League per l’Inter, il cui sorteggio non è stato particolarmente agevole; le avversarie sono: Liverpool, Borussia Dortmund e Dhroffsmitz. Subito trasferta ad Anfield, e i nerazzurri vengono puniti per le troppe occasioni sprecate. Termina 2-0 per i reds, reti di Coates e Suso. Ci si rituffa nel campionato, e arrivano due vittorie contro Atalanta (0-1) e Napoli (2-1). In classifica l’Inter è seconda a 13 punti, in testa c’è la Lazio a 15. Seconda giornata di Europa League: prima casalingo contro il Borussia Dortmund. Si ripete il copione di Anfield, coi tedeschi che danno l’impressione di poter incassare il gol da un momento all’altro, ma sui rapidi capovolgimenti di fronte sono letali: Gotze, Reus e Lewandowski colpiscono senza pietà, nell’arco tra il primo e il secondo tempo. L’Inter si mangia le mani per le molte occasioni fallite da Drogba, Cassano e Palacio e per i miracoli di Weidenfeller; solo Tello entrato a 5’ dalla fine, in pieno recupero rende meno amaro il passivo: pregevole contropiede in solitario 40 metri palla al piede per l’ex Barcellona, che scarta Weidenfeller, si decentra e segna il primo gol in maglia nerazzurra, seppur inutile. Ora la situazione del girone è parecchio complicata: Liverpool e Bourussia sono a 6 punti, l’Inter è insieme al Dhroffsmitz a quota 0.

Ottobre - Si ritorna al campionato e l’Inter acciuffa per un pelo il pari in casa con la Sampdoria: Nagatomo e Guarin rispondono a Maxi Lopez e Juan Antonio. In settimana l’11 di Ste_22 esordisce in casa in Coppa Italia nel primo turno contro il Livorno: la prova fornita non è esaltante, ma l’1-0 di Cassano dà abbastanza sicurezza in vista del ritorno. Tornando al campionato, l’Inter rallenta ancora il passo, pareggiando al Friuli contro l’Udinese. Trasferta a Livorno contro gli amaranto per il ritorno di Coppa Italia: Ste_22 e Stramaccioni schierano molte riserve nonostante la risicata vittoria dell’andata; formazione rimaneggiata anche per il Livorno che schiera un 11 parzialmente diverso da quello visto a San Siro. I nerazzurri giocano meglio dell’andata, e ci pensa ancora Cassano ad assicurare la vittoria con un gol a 10’ dalla fine: il barese approfitta insaccando una palla non trattenuta da Fiorillo sugli sviluppi di un’azione di corner. Livorno eliminato e Inter agli ottavi di finale contro la Sampdoria. Si ritorna al campionato e l’Inter e in particolare un Palacio in gran forma stendono un Bologna che in fondo non meritava il 4-1 finale. Terza giornata di Europa League: in casa col Dhroffsmitz non si può sbagliare, un’altra sconfitta equivarrebbe a una quasi certa eliminazione. Ste_22 schiera Jordi Alba titolare dopo la buona prova contro il Bologna (finora lo spagnolo aveva convinto poco) e rilancia Drogba titolare, rimasto in panchina per tutta la gara contro i felsinei. L’ivoriano nonostante le due reti messe a segno finora in stagione, non è parso il goleador implacabile visto con la maglia del Chelsea. Su di lui pesano le molte occasioni fallite durante le altre gare di campionato; tant’è che Bancè, seppur avendo segnato solo una rete ma avendo convinto di più, sembra sul punto di potergli soffiare il posto da titolare. Ma Drogba si scatena: la sua potenza e la sua velocità mettono in panico gli avversari che non riescono a contenerlo e dopo pochi minuti è già 1-0. Sempre Drogba s’infila nei varchi lasciati dagli avversari e colpisce per altre tre volte. Dopo soli 38 minuti, il bomber della Costa d’Avorio ha messo a segno quattro reti quasi in fotocopia, tutte infiliandosi in mezzo alla difesa avversaria come un coltello rovente nel burro, ispirato a turno dai filtranti dei compagni. Gli avversari restano annichiliti e non riescono a rimediare alle loro lacune difensive: Cassano trova il 5-0 dopo pochi minuti dall’inizio della ripresa con un destro da fuori area. Zanetti sigla il sesto gol dell’incontro (primo personale in stagione) sempre con un tiro da fuori sugli sviluppi di un corner, ed è ancora Cassano che colpisce con un gol in contropiede, poco prima di uscire: doppietta personale e standing ovation, (preceduta da quella tributata a Drogba che con questa prestazione mostruosa mette a tacere i critici) finisce 7-0. Avversari strapazzati, e grazie anche alla vittoria del Liverpool sul Borussia Dortmund la classifica si accorcia per l’Inter, che torna in corsa per la qualificazione: Liverpool 9, Borussia 6, Inter 3 e Dhroffsmitz 0. Tre giorni dopo l’Inter è di scena allo Juventus Stadium contro la. L’Inter non demerita, tiene botta fino alla fine ma è costretta a cedere: finisce 2-1 per i bianconeri, reti di Asamoah, pareggio di Palacio e gol vittoria di Isla. Secondo turno di Coppa Italia tre giorni dopo in casa contro la Sampdoria: i padroni di casa fanno valere il fattore campo e stendono i blucerchiati 4-0.

Novembre – Trasferta a Firenze: nonostante le molte occasioni da entrambe le parti finisce 0-0. Tre giorni dopo è ora di affrontare nuovamente il Dhroffsmitz in trasferta: è tutta un’altra squadra rispetto a quella che ha subito 7 reti a Milano, e infatti proprio i padroni di casa passano in vantaggio: da un cross in mezzo viene pescato l’attaccante Clawitz che lasciato troppo libero da solo dai difensori interisti conclude al volo di piatto a due passi dalla porta. L’Inter reagisce e poco dopo con un’incursione di Nagatomo trovano l’1 pari; l’Inter schiaccia gli avversari e a 20’ dalla fine è Palacio con un tiro basso da fuori area a trovare il gol-vittoria. Non buona è la notizia della vittoria del Borussia contro il Liverpool: Entrambe sono ora a 9 punti, l’Inter rimane staccata a 6 e il Dhroffsmitz è a 0, eliminato con due turni di anticipo. Rimangono ancora alcune residue speranze di qualificazione. L’onda positiva della vittoria porta l’Inter a vincere in casa col Genoa (2-0) e sbrigare la formalità del ritorno in Coppa Italia contro la Sampdoria (2-1) con Stramaccioni e Ste_22 che concordano nel schierare chi ha avuto meno spazio finora tra giovani e riserve. Da qui inizia un periodo negativo: sconfitta a Cagliari 2-1 (Doppietta dell’ex Pinilla e prima parte di stagione strepitosa per i sardi, terzi in classifica) e un pareggio miracoloso acciuffato col Torino 2-2. Arriva il match di San Siro contro il Liverpool in Europa League. L’Inter corre molti pericoli, con Suarez e Borini che vanno molto vicini alla rete del vantaggio. La partita diventa dura, spigolosa e sembra avviarsi verso il pareggio che eliminerebbe i nerazzurri. Ma Ste_22 azzecca il cambio togliendo un Bancè inconsistente e inserendo Drogba tenuto caldo per l’ultimo scampolo di match: l’ivoriano non tradisce e al 78’ parte in velocità lanciato in contropiede e batte Reina in uscita con un tiro all’angolino basso; è la quinta rete europea per il bomber. L’Inter soffre nel finale ma porta a casa una grande vittoria, anche se quella del Borussia Dortmund contro il Dhroffsmitz rende vano lo sforzo fatto per battere i reds: ora bisogna sperare in una difficile sconfitta del Liverpool contro il Dhroffsmitz già eliminato o vincere a Dortmund con almeno 4 reti di scarto. Le speranze sono ridotte al lumicino.

Dicembre – E’ un mese da incubo per i nerazzurri: solo 4 punti in cinque giornate di campionato e la squadra scivola fuori dalla zona europea avvicinandosi pericolosamente alle zone calde del fondo classifica. Un doppietta di Klose condanna l’Inter all’Olimpico e la settimana successiva è El Shaarawy a giustiziare i nerazzurri che perdono il derby nel finale di gara per colpa di una disattenzione difensiva su un calcio d’angolo. Si nota molto che la squadra che ha la testa alla disperata qualificazione in Europa League. Nel match di Dortmund Ste_22 preferisce Bancè a Drogba. Dopo pochi minuti dall’inizio ci pensa Gundogan a rendere in salita la strada dei nerazzurri. Cross di Gotze, il centrocampista colpisce al volo, centra la parte bassa della traversa, la sfera rimbalza sulla linea ed è lo stesso Gundogan a fiondarsi per primo sul pallone e insaccare. L’Inter soffre, soprattutto sugli scatti in velocità di Gotze. Handanovic è costretto a fare gli straordinari per limitare il passivo a una rete. La speranza di vincere con 4 reti di scarto è ormai svanita e la partita sembra ormai persa ma ci pensa Bancè in pochissimi minuti a ribaltare il risultato a 20’ dalla fine: prima conclude a rete in contropiede e poi sigla la rete del sorpasso pochi minuti dopo saltando in dribbling un uomo al limite e insaccando all’angolo basso. L’ingresso di Livaja (che si mangia un gol clamoroso a tu per tu con Weidenfeller) è inutile: il margine di vittoria non basta, e come previsto, il Liverpool vince facilmente contro il Dhroffsmitz. Inter, Liverpool e Borussia Dortmund concludono a 12 punti il girone, ma i nerazzurri sono condannati per la differenza reti negli scontri diretti. E’ un risultato amarissimo, le immagini simbolo di questa assurda e bruciante eliminazione sono le lacrime di Gargano e Ste_22, impietosamente riprese dalle telecamere.
In conferenza stampa il tecnico è distrutto: “E’ stato un fallimento, ma dopo le prime due sconfitte abbiamo vinto tutte le gare rimanenti. Non meritavamo questa eliminazione, è una beffa uscire avendo il miglior attacco e con la seconda difesa del girone. Potevamo arrivare lontano in questa coppa… Abbiamo toppato il primo obiettivo stagionale”. L’Inter non riesce più ad esprimersi e pareggia 0-0 a San Siro col Palermo e cade a Parma 1-0 (gara clamorosa in cui i gialloblu falliscono anche due rigori a favore). Ora è ufficialmente crisi. I nerazzurri sono tredicesimi in classifica, non segnano da quattro gare di campionato e hanno collezionato 1 punto nelle ultime 5 gare. Ste_22 è con le spalle al muro, il suo ruolo di team manager/co-allenatore traballa pericolosamente, i giornali riportano notizie di un’imminente cacciata di Ste_22 se non ci sarà un’inversione di tendenza. I tifosi sono inferociti con una squadra che ha smarrito la via della rete e che è uscita prematuramente dall’Europa. Al tecnico vengono contestati il modulo 3-5-1-1 che non garantisce supporto all’attacco e la troppa rotazione degli uomini, con la scelta di lasciare spesso fuori Drogba.
In conferenza stampa prima dell’ultima gara dell’anno in casa con l’Hellas Verona, Ste_22 si difende: “Il modulo non c’entra, lo scelgo in base ai ragazzi che ho a disposizione. Io faccio giocare solo chi è in forma. E’ vero, segniamo poco ma siamo tanto sfortunati… Io non mollo, non abbandonerò la squadra in questo momento difficile, non è nella mia natura. Non dò retta a chi reclama le mie dimissioni. La sfortuna finirà e torneremo a vincere. Il mio sarà un progetto vincente, lo ripeto ancora una volta”. Le parole del manager sembrano aver dato la scossa all’ambiente: l’Hellas viene travolto 4-0 con le reti di Guarin, Drogba, Nagatomo e Cassano; proprio quest’ultimo è stato giudicato in questo primo scorcio di stagione troppo spesso apatico e fuori dalla manovra di gioco. Il barese risponde con una prova super, una rete e due assist. Ora si tornerà in campo in un inedito quarto di finale di Coppa Italia a Capodanno contro il Napoli.
La prima metà di stagione è stata molto negativa; nei prossimi sei mesi, l’obiettivo è risalire la classifica e cercare la finale di Coppa Italia.

L’Inter è decima in campionato con 27 punti, A un punto dal Catania settimo e ultima nel cerchio delle zone che contano. In testa c’è la Juve a 44 punti, seconda la Roma 40, Milan a 39, Lazio insieme al sorprendente Cagliari a 37, Palermo 35 (altra sorpresa), poi il vuoto e il Catania a 28 insieme alla Fiorentina. Ad ambire all’ultimo posto europeo, nel gruppone insieme all’Inter ci sono anche Parma e Torino (27) Sampdoria e Udinese (26) Atalanta (25) Napoli a 24. Più indietro Bologna e Verona a 22. Con un piede e forse di più in serie B Spezia (13) Genoa (12) e Grosseto (10).

In Brasile il Santos, già campione della Copa Libertadores vince anche il Campionato Brasiliano. Secondo il Corinthians, terzo il San Paolo, quarto l’Internacional e quinto il Botafogo.
 

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Ste_22

Allievi A
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Semestre Gennaio - Giugno 2014 - Rimonta, terzo posto e Coppa Italia

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Appiano Gentile (Co), 1 Luglio 2014
Rinnovo contratti – Primo giorno dell’anno ed è subito tempo del rinnovo dei contratti. Riesce a strappare un aumento d’ingaggio solo il colombiano Guarin che dai 2.7 milioni passa a 5.2. Muro contro muro che porta al rinvio delle trattative a giugno per Gargano, Pereira, Cincilla, Bianchetti, Romanò e Richard Harty. Addirittura non si presenta al tavolo delle trattative il capitano Zanetti, in memoria delle ruggini avute col manager in sede di mercato estivo. Ora Ste_22 dovrà ricucire la fiducia col proprio capitano anche se sul piano professionale non c’è stata nessuna conseguenza, col manager che finora ha puntato spesso e volentieri sul 40enne argentino.
In proposito, Ste_22 dichiara: “Forse è meglio per tutti aspettare fino al termine della stagione per parlare di contratti, vista la situazione attuale di classifica. Abbiamo fatto un grande sforzo per accettare le richieste di Guarin, ora voglio che dimostri di valere quello che guadagna. Per gli altri troveremo una soluzione a Giugno, soprattutto sono fiducioso per i giovani.”

Gennaio – Inedito confronto di Capodanno, in Coppa Italia al San Paolo contro il Napoli. L’Inter gioca una gran partita e domina gli azzurri vincendo 4-0. Vanno a segno Palacio per due volte, Drogba e Coutinho. Ritorno fissato la settimana successiva a San Siro. Colpo a sorpresa da parte del vulcanico presidente De Laurentiis: per 52 milioni di euro porta sotto il Vesuvio la stella del Santos neo campione del Brasile Neymar. Maglia numero 9 per lui e immediato esordio nel match di ritorno di Coppa. Stramaccioni e Ste_22 di comune accordo, vista la vittoria col largo margine ottenuta all’andata, schierano parecchi giovani e riserve. Mazzarri schiera Neymar come laterale destro e Jordi Alba ne approfitta, con pericolose incursioni che sfruttano gli spazi non coperti e sfornando cross pericolosi per Livaja. L’Inter passa in vantaggio con Stankovic, e viene recuperata da un contropiede di Cavani nato da uno svarione di Harty. Nella ripresa, il Napoli non ci crede proprio più e lascia il pallino del gioco in mano ai padroni di casa che vanno a segno Livaja (imbeccato in mezzo da un cross basso di Pereira), Florenzi (gran tiro da fuori) e ancora Stankovic allo scadere (contropiede di Nagatomo che serve il serbo solo davanti a De Sanctis, piazzando la sfera all’angolo basso destro) Termina 4-1. Impatto duro col calcio europeo per Neymar che viene annullato da Jordi Alba, con lo spagnolo che a inizio match non esita a entrare in tackle sulla caviglie al primo accenno di dribbling irrisorio, venendo ammonito. Il brasiliano dopo lo spunto iniziale, si eclissa ed esce completamente dalla partita prima di essere, molto tardivamente, sostituito con Insigne al 64’. Male la prima, con tanto di 5 in pagella. L’Inter ora incontrerà la sorpresa Grosseto in semifinale, che ha approfittato della sfide non impossibili della sua parte di tabellone per arrivare a un passo dalla finale. L’altra semifinale sarà Milan- Fiorentina. Il trend positivo continua anche in campionato: Lo Spezia è un avversario ostico a dispetto della classifica e l’Inter fa molta fatica a bucare la difesa dei liguri, ma Livaja riesce a trovare il guizzo vincente con una pesantissima rete nel finale. La giornata successiva è la volta della trasferta a Catania e qui i nerazzurri fanno ancora più fatica, coi i siciliani che passano in vantaggio con Bergessio, ma Palacio (da subentrante) rimette il match in equilibrio: 1-1. Terza giornata: antipasto di semifinale di Coppa Italia in campionato contro il Grosseto fanalino di coda; i ragazzi di Ste_22 e Stramaccioni sono esagerati, e infliggono un pesantissimo passivo agli avversari giocando per tutti i 90’ a ridosso dell’area di rigore avversaria e approfittando di tutte le disattenzioni della difesa avversaria. Finisce addirittura 8-0 con 5 reti di Drogba (tutte e cinque nei primi 27’) nel primo tempo e Guarin, Nagatomo e Bancè nella ripresa. Gara sublime di Drogba che entra nella storia del campionato Italiano col poker messo a segno e va in testa alla classifica dei cannonieri. Ora il numero 11 è tornato definitivamente il killer implacabile conosciuto ai tempi del Chelsea, dopo il primi mesi di adattamento al calcio italiano. Cassano va in testa alla classifica degli assist-man (ben 3 oggi) lasciandosi anche lui alle spalle l’opaco avvio di stagione. Un’altra vittoria la settimana successiva sempre a San Siro contro la Roma di Zeman e di Juan, che dopo un anno e mezzo all’Internacional ritorna nella capitale. E’ proprio il centrale brasiliano il protagonista in negativo del vantaggio nerazzurro: su una palla vagante in area, perde il contrasto di fisico con Palacio cadendo a terra e consentendo all’attacante con la treccina di infilare indisturbato Lobont. Il numero 8 raddoppia poco dopo ma la Roma ad inizio ripresa reagisce e pareggia con Osvaldo che anticipa di testa Samuel su un cross dal fondo. Guarin ristabilisce le distanze al 71’, prima che nel finale Destro porti il risultato finale sul 3-2.

Mercato – Nessuna operazione di mercato per l’Inter, la rosa rimane quella di inizio stagione. Sul fronte internazionale si registrano il ritorno di Fernando Torres in Spagna, tra le file del Valencia. Altro trasferimento col botto è quello di Fabregas dal Barcellona al Manchester City: lo sceicco Mansour ha messo sul piatto 73,4 milioni di euro per assicurarsi le prestazioni dello spagnolo.

Febbraio – Continua la striscia positiva con le vittorie contro l’Atalanta in casa (1-0). Nuova goleada a Napoli contro gli azzurri, 0-4 con tripletta di un Palacio che ormai mette sempre più in imbarazzo Ste_22 nelle scelte dell’11 titolare. L’argentino segna sempre quando viene chiamato in causa, ma Drogba e Cassano sono titolari inamovibili e solo l’assenza di uno dei due può dare spazio al numero 8. Ancora una vittoria per 0-4 la settimana successiva a Marassi contro la Sampdoria e 7 giorni dopo l’Udinese viene regolata a San Siro 3-0. La difesa dell’Inter è diventata un muro di cemento armato, la porta è imbattuta da 360 minuti, le vittorie arrivano a ripetizione e la squadra è risalita fino al quarto posto; Roma, Milan e soprattutto la Juventus sono ancora distanti ma con una squadra così solida e imbattuta da due mesi, tutto pare possibile.

Marzo - Il filotto di vittorie continua e seppur con fatica, l’Inter esce da Bologna coi tre punti: segna subito Guarin dopo 2’, pareggia Gabbiadini al 62’ e alla fine ci pensa Bancè allo scadere a siglare la rete della vittoria con un colpo di testa su cross di Jordi Alba. Arriva l’esame di maturità: a San Siro c’è la Juventus capolista e anche qui l’Inter infila l’ennesima vittoria consecutiva del 2014: segnano Nagatomo al 23’ con una gran bordata imparabile da fuori area e Bancè in contropiede al 60’ lanciato in profondità, che sorprende Buffon con un tocco sotto a scavalcare il numero uno bianconero. La Juve accorcia con Marchisio, con una un potente tiro da fuori area che sbatte contro la parte bassa della traversa prima di finire in rete, ma è troppo tardi per sperare in un pareggio. I bianconeri non meritano la sconfitta, ma anche grazie ad un Handanovic che chiude la saracinesca in più occasioni l’Inter vince e si porta a –9 dalla vetta. I tifosi sognano la clamorosa rimonta possa concludersi con la vittoria dello scudetto anche se il margine è ancora ampio. A turbare la serenità dell’ambiente ci pensa una notizia resa nota nel post partita che ha a dir poco del clamoroso: “L’A.C. Milan annuncia di aver ingaggiato per la prossima stagione Javier Zanetti”. Lo scontro col manager Ste_22 ha portato l’argentino ad abbandonare l’Inter e accasarsi coi cugini rossoneri per quella che probabilmente sarà l’ultima stagione della carriera dell’argentino, che a 41 anni di cui 19 trascorsi all’Inter, rimane a Milano ma all’altra sponda del Naviglio. La stampa e i tifosi impazziscono e Ste_22 vede una nuova tempesta abbattersi su di sé dopo quella appena passata del pessimo avvio di stagione.
“Sono deluso. Non so che dire… avremmo potuto trovare un accordo a giugno ma ha preferito cambiare ambiente. Forse è colpa mia, non sono riuscito a essere sempre in sintonia con un campione così carismatico”
Giocherà ancora e indosserà la fascia di capitano?
“Fino a giugno è tesserato con noi, e se lo riterrò utile lo schiererò in campo. Per la fascia non lo so… devo ancora prendere una decisione. Non so come reagirà il pubblico”.
Dopo queste polemiche si ritorna con la testa al campo ed è il turno della Fiorentina a San Siro. I viola stanno facendo un ottimo campionato e tallonano l’Inter all’inseguimento della zona Champions. Zanetti, dopo l’annuncio shock siede in panchina e la fascia di capitano viene indossata da Esteban Cambiasso. L’Inter preme tanto ma non riesce a superare la difesa viola, con Viviano che si supera in più occasioni per mantenere inviolata la porta; in avanti Ljaijc e Toni non incidono: il muro Samuel – Ranocchia - Juan Jesus è insuperabile. Pizarro, Valero e Aquilani bloccano spesso le iniziative di Guarin, Gargano e Cambiasso obbligando a sviluppare il gioco sugli esterni ma senza produrre risultati. Finisce 0-0 e la contemporanea vittoria della Roma, del Milan e della Juventus capolista spengono le speranze scudetto durate una sola settimana, mentre il distacco dal vertice è di 10 punti. La marcia riprende a Genova contro un Genoa che annaspa dall’inizio della stagione in piena zona retrocessione. Ad aprire le danze è Gargano dopo soli 2’, che approfitta di un flipper in area su un’azione d’angolo per segnare un facile tap-in a un metro dalla porta anticipando Moretti in scivolata disperata. Il raddoppio arriva al quarto d’ora: palla per Cassano che pianta Granqvist con una finta di corpo appena fuori dall’area e col destro piazza la sfera alla sinistra di Frey che non può arrivarci. Nella ripresa il Genoa prova a reagire ma colpisce un palo con Immobile lanciato in contropiede da solo contro Belec (Handanovic indisponibile) e ancora con Jankovic dopo un’azione personale. L’Inter tiene botta e cinicamente affonda in letali contropiedi col subentrato Jordi Alba. E’ proprio lo spagnolo a trovarsi da solo in area dopo il cross effettuato da Coutinho in contropiede; per lui è un gioco da ragazzi controllare e piazzare la palla con un piatto potente alla sinistra di Frey in uscita. Allo scadere segna un altro subentrante: è Bancè che infila la difesa genoana su un’imbeccata in avanti di Cambiasso presentandosi di fronte a Frey e beffandolo con un morbido colpo d’esterno destro. Lo 0-4 è eccessivo per i rossoblu ma premia un’Inter cinica. La settimana successiva è dedicata all’andata e al ritorno delle semifinali di Coppa Italia. Allo “Zecchini” di Grosseto c’è pochissimo pubblico, che evidentemente non crede nelle possibilità di approdare in finale della propria squadra, ad ora ultima in classifica e quasi matematicamente retrocessa. L’Inter schiera 7/11 dei titolari: ancora spazio per Belec in porta, a centrocampo presenziano per la prima volta insieme Romanò e Duncan e dietro Drogba si rivede Stankovic, già a segno in questa edizione della Coppa contro il Napoli. Già alla prima azione l’Inter si porta in vantaggio: Nagatomo filtra dalla fascia in mezzo per Stankovic che lascia indietro tutti i difensori, si presenta da solo davanti a Bremec e lo infila alla sua destra con la palla che bacia il palo prima d’insaccarsi. L’Inter ha in mano il pallino del gioco e trova il raddoppio dopo dieci minuti: lo scatenato Stankovic entra in area, prova a dribblare Bremec ma l’estremo difensore lo atterra: l’arbitro decreta il calcio di rigore e ammonizione per il portiere. Dal dischetto di presenta Juan Jesus, in cerca della prima rete in maglia nerazzurra ma Bremec si distende alla sua destra e neutralizza il tiro dal dischetto respingendo a lato. Il resto del match è un monologo dell’Inter che trova il raddoppio ad inizio ripresa con Drogba con un bel destro da fuori. Sforzini e Lanzafame sono totalmente inconsistenti per i padroni di casa e l’Inter porta a casa un comodo 0-2 esterno che ipoteca la finale. Nel frattempo il Milan batte in casa la Fiorentina 2-1 e l’ipotesi derby-rivincita in finale per il secondo anno di fila è concreta. La gara di ritorno non presenta sorprese, anche se il Grosseto prova a mettercela tutta per ribaltare il passivo dell’andata; l’Inter è cinica e colpisce con Drogba garantendosi la finale contro la Fiorentina che ribalta il pronostico e a sorpresa batte il Milan al “Franchi” 1-0.

Aprile – La striscia di risultati utili continua e vengono battuti Cagliari (3-1), Torino (6-1 con la difesa del Torino che crolla dopo il 2-1 subìto al 60’ e concede spazi ai nerazzurri che cinicamente infilano Gomis per quattro volte nell’ultima mezz’ora), e Lazio (1-0 allo scadere firmato Drogba). Il derby è un banco di prova fondamentale per l’Inter: il confronto con i cugini farà capire se le ambizioni Champions della squadra di Ste_22 sono reali o meno. Il match è molto equilibrato, le due squadre sono molto dinamiche, creano molte occasioni ma il primo tempo finisce in parità. Le emozioni vere arrivano nella ripresa: al 50’, su un’azione d’angolo per il Milan si crea una mischia in area e la palla finisce sui piedi di El Shaarawy che da pochi passi appoggia in rete per il vantaggio rossonero. La mossa decisiva che stravolge l’equilibrio del match è l’inserimento di Palacio da parte di Ste_22 nell’ultima mezz’ora al posto di un Cassano poco ispirato. L’argentino trova il pari dopo una discesa sulla fascia da parte di Jordi Alba, che passa in mezzo per il numero 8 che salta Yepes e insacca per il pari. Dopo pochissimi minuti, è ancora Palacio che si infila nella difesa avversaria lanciato in contropiede e fulmina Amelia nell’uno contro uno. Il Milan è frastornato e a pochi minuti dalla fine l’attaccante col codino trova la tripletta con un bel destro da fuori area che si insacca all’angolino basso sinistro. Dalla possibile sconfitta, il derby si conclude col trionfo interista con Palacio abbracciato dai compagni, mentre la Curva Nord festeggia. L’argentino con questa tripletta raggiunge Drogba in testa alla classifica marcatori, un risultato incredibile visto l’impiego part-time che ha avuto questa stagione. Finisce 1-3 e l’Inter ora è terza in classifica, alla pari con la Roma ma avanti nel confronto degli scontri diretti. E’ una sconfitta amarissima invece per il Milan che oltre al derby perde le residue speranze-scudetto: la Juventus diventa irraggiungibile per tutti e diventa così matematicamente campione d’Italia.

Maggio – Ottimo inizio mese, così come del resto il rendimento da Gennaio fino ad ora: vittoria in trasferta a Palermo (0-1) e in casa contro il Parma (2-1), vittoria che dà ai nerazzurri la certezza matematica del terzo posto. Una rimonta incredibile, che ha portato a un’impronosticabile qualificazione Champions. Arriva il confronto con la Fiorentina nella finale di Coppa Italia, e ha un significato simbolico dato che i viola sono l’unica squadra insieme al Catania a non aver perso contro l’Inter nel girone di ritorno del campionato. I nerazzurri scendono in campo affamati e la voglia di vincere qualcosa dopo l’amaro inizio di stagione è tanta. Passando al match, i viola passano in svantaggio dopo 18 minuti grazie a un goffo tentativo di Borja Valero di anticipare Bancè (preferito a Drogba in questa finale, che parte dalla panchina) dopo una respinta di Neto su un potente tiro di Guarin; lo spagnolo si tuffa di testa per buttare fuori il pallone, ma colpisce male e la sfera s’infila in rete con lo spagnolo si dispera per l’autogol. Al 23’ su corner di Cambiasso è Juan Jesus a svettare più in alto di tutti e insaccare: 2-0 e finalmente arriva la prima rete in nerazzurro per il brasiliano, dopo il rigore fallito in semifinale contro il Grosseto. La sensazione è che dopo questa rete la finale sia già finita, e difatti l’Inter controlla la gara e i viola sono inermi spettatori. El Hamdaoui e Seferovic vengono sovrastati da Ranocchia, Juan Jesus e Samuel e anche l’ingresso al 15’ della ripresa di Jovetic serve a ben poco. Ma prima del suo ingresso, ll’Inter trova il tris su azione d’angolo con Gargano: corner lungo di Cambiasso, la palla rimbalza sul lato corto dell’area piccola e l’uruguaiano, dimenticato dai difensori viola in un attimo controlla e infila Neto sul suo palo. Poco dopo entra Drogba e c’è gloria anche per lui su un’altra letale azione d’angolo con l’ivoriano che trova il colpo di testa vincente al primo pallone toccato. I viola sono annichiliti, il punteggio di 4-0 è pesante ma l’Inter ha dominato dall’inizio alla fine annullando gli avversari.
Al fischio finale è festa: l’Inter vince la Coppa Italia 2013/14!
Finalmente Ste_22 trova il suo primo trofeo della carriera, ottenuto in una stagione partita in modo pessimo e i suoi giocatori festeggiano.
Il manager dichiara: “Sono molto felice per questo trofeo, a Dicembre sembrava prospettarsi una stagione da incubo, eravamo tredicesimi in campionato e fuori dall’Europa League. Oggi abbiamo vinto la Coppa Italia e siamo arrivati al terzo posto in campionato qualificandoci alla prossima Champions. I ragazzi hanno fatto qualcosa di eccezionale, e in questo 2014 non abbiamo ancora perso… abbiamo preso pochissimi gol e abbiamo un gruppo che ora è solido, a dispetto di tutte le voci che sono circolate. Ora ci godiamo questo trofeo, è una mia risposta a chi mi ha criticato e non credeva nel mio lavoro”.
L’ultima giornata di campionato è solo una formalità: Gargano e Palacio regolano un Verona già salvo che non aveva più nulla da chiedere a questa stagione, l’incontro finisce 2-0.
 

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Ste_22

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Trimestre Giugno – Agosto 2014 - Ritorna Recoba

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Appiano Gentile (Co), 1 Febbraio 2013

Riepilogo stagionale – Dopo due anni, il Chelsea vince la Champions League: nella finale tutta inglese, i blues stendono il Manchester City 3-0. Il cammino europeo del Milan e del sorprendente Parma si ferma ai quarti di finale: i rossoneri escono per la differenza reti in trasferta contro i campioni in carica dell’Arsenal (che usciranno in semifinale), e il finalista City fa fuori i gialloblu dopo aver vinto a fatica al “Tardini” 3-2 e poi travolgendo i ducali in casa 3-0. In semifinale i Citizens incontrano la Juve, unica italiana superstite e vince il confronto 4-2 (0-2 a Torino e 2-2 a Manchester).
La finale di Europa League vede contro Borussia Dortmund e Tottenham e sono i tedeschi a portarsi a casa a la coppa, vincendo 1-0.
In Italia la Juventus vince lo scudetto, con 87 punti e con 5 punti di distacco dal Milan campione uscente. L’Inter arriva così terza con 80 punti dopo una grande rimonta durante tutto il girone di ritorno. I nerazzurri hanno il miglior attacco (nonché i due cannonieri del campionato Drogba e Palacio a quota 15 gol) e la quarta miglior difesa. Ultimo posto Champions per la Roma a 72 punti. In Europa League vanno Fiorentina 68, Cagliari 63 (stagione super, coi sardi che sono rimasti in zona Champions fino a febbraio) e il Napoli di Neymar a 59 protagonista di una risalita dalle zone di centro classifica grazie all’arrivo del brasiliano. Fuori dalle zone europee: Lazio 57, Palermo 55, Torino 54, Catania, Bologna e Parma (che paga anche gli sforzi in Champions) 52, Sampdoria 51, Atalanta 50, Udinese 48 e Hellas Verona a 37 che ottiene la permanenza in Serie A. Retrocedono: Genoa 33 (Dopo 5 anni di permanenza in A) Spezia e il Grosseto a 22. Retrocessioni ampiamente prevista per le ultime due visto il divario tecnico palesato, dimostrando di non avere un organico adatto al palcoscenico del massimo campionato.
Dopo una sola stagione ritornano in Serie A il Siena, che vince il campionato di Serie B, e il Chievo. Terzo il Cesena che riassapora la Serie A dopo due stagioni.

All’estero il Manchester City vice campione d’Europa vince la sua terza Premier League consecutiva. In Spagna il Barcellona vince la Liga con due punti di vantaggio sul Real Madrid. In Francia secondo titolo di fila per il PSG, così come in Germania per il Bayern Monaco che vince con 8 punti di vantaggio sul Leverkusen. In Olanda vince il PSV, e in Portogallo il Braga che non partiva in primissima fila tra le papabili vincenti.

Numeri della stagione nerazzurra – Il più presente è stato Samir Handanovic con le sue 41 presenze seguito da Coutinho con 40 e Juan Jesus con 39. Il numero 40 è stato il più ammonito con ben 7 gialli ma è stato il difensore con la media voto più alta insieme a Samuel (6.2). L’unico espulso della stagione è stato Cambiasso. Drogba è stato il giocatore col più alto rendimento insieme a Cassano (6.4) e anche il bomber stagionale (23 reti segnate in 31 match disputati). Gli altri bomber sono Palacio (19 reti), Bancè (13 reti), Cassano (12), Nagatomo (7), Gargano (6), Guarin, Obi e Florenzi (4), 3 reti per Coutinho, Stankovic e Livaja; 2 reti per Jordi Alba, Tello e Benassi; Una realizzazione per Samuel, Juan Jesus, Silvestre e Zanetti. Cassano, Nagatomo e Jordi Alba sono stati i tre migliori assist-man rispettivamente con 18, 11 e 9 assist. I migliori per rendimento dopo Drogba e Cassano sono stati Gargano e Guarin (6.3), i già citati Samuel e Juan Jesus insieme a Nagatomo e Palacio (6.2) Poi Ranocchia e Florenzi (6.1). Con la perfetta sufficienza del 6 Silvestre, Jordi Alba, Obi, Mbaye e Stankovic.
Interrogato sul rendimento della squadra in questa stagione Ste_22 esprime giudizi a ruota libera: “Drogba dopo un avvio difficile è riuscito a integrarsi alla grande nei meccanismi del campionato italiano: è devastante e ha dimostrato di essere ancora un grandissimo. Cassano ha fornito un rendimento altalenante fornendo alcune prestazioni indolenti e tante prove super. Il trio Ranocchia, Samuel, Juan Jesus ha dimostrato di essere invalicabile e Handanovic in porta è una sicurezza e non ha pari nel suo ruolo. Per me globalmente sono la miglior difesa al mondo in questo momento. Nagatomo per me sia sulla corsia destra che su quella sinistra è il migliore, è una garanzia e apprezzo l’abnegazione di Coutinho a fare l’esterno a destra. Dovrà migliorare in fase difensiva, ma in fase offensiva è il top. Cambiasso è il mio capitano e il mio leader del centrocampo e l’aiuto che gli danno Guarin e Gargano è preziosissimo. Belec si è rivelato un ottimo secondo portiere. Silvestre mi ha dato grandissime garanzie in difesa ed è anche lui un potenziale titolare. Bianchetti sta crescendo molto bene, sarà il futuro leader della difesa. Jordi Alba, con la sua duttilità, da esterno a trequartista, è un’ottima alternativa a Nagatomo. Mbaye deve crescere, ma questa stagione ha fatto bene quando è stato chiamato in causa e ha imparato anche a fare l’esterno a sinistra. Mi hanno deluso un po’ Bartra e Richard Harty, dovranno lavorare molto ma hanno comunque avuto le loro opportunità. Mi spiace per Pereira, non è riuscito a giocare molto perchè ha patito la concorrenza. Florenzi e Obi mi sono piaciuti molto: lottano, corrono, hanno abnegazione trovano anche la rete. Mariga mi ha stupito più di tutti nel reparto di centrocampo: è cresciuto tantissimo, ha una forza fisica devastante e ha tutto per essere un titolare fisso. Duncan dovrà crescere, vedremo se sarà il caso di prestarlo. Benassi mi è piaciuto e sono contento che sia riuscito a segnare i suoi primi due gol in Serie A, spero che continui così. Romanò? Non lo so… non mi sembra ancora pronto deve avere più personalità. Stankovic? A Gennaio non faceva più parte del mio progetto lo ammetto, ma nei quarti e nelle semifinali di Coppa Italia mi ha dimostrato di voler ancora fare parte di questa squadra con delle prestazioni maiuscole, e anche nel finale di stagione ha messo a disposizione la sua esperienza. Tello l’ho lanciato subito e mi ha ripagato anche con quel magnifico gol contro il Borussia Dortmund a San Siro. L’ho fatto giocare spesso da subentrante e forse ha patito un po’ il ruolo da laterale destro soffrendo un po’. Livaja è un ragazzo serio, un lavoratore e lotta per la squadra: è stato importante anche se l’ho chiamato poche volte in causa. Sta crescendo anche lui.” Bilancio finale della stagione? Aveva detto “Punto ad arrivare almeno in finale sia in Europa League che in Coppa Italia e tra le prime tre in campionato. Se otterremo di meno, sarà un fallimento” è quindi una stagione fallimentare…? “E’ andata male solo la prima parte della stagione, con quella clamorosa eliminazione in Europa League… avevamo un girone tostissimo che non abbiamo passato solo per la differenza reti. Qualcuno invocava la mia cacciata alla fine di Dicembre. Ma da Gennaio questa è diventata un’altra squadra e abbiamo compiuto una rimonta inarrestabile che da tredicesimi ci ha portato ad essere terzi in campionato a soli 7 punti dalla prima che, tra parentesi, abbiamo avuto la soddisfazione anche di battere. Siamo imbattuti da sei mesi e abbiamo pareggiato solo due partite. Ultimo ma non ultimo abbiamo vinto la Coppa Italia… vedetela come volete, ma una stagione che si chiude con un trofeo in bacheca non è fallimentare.”

Rinnovo contratti – E’ periodo di rinnovo contratti per coloro che hanno rinviato le trattative a Gennaio. Dopo la clamorosa rottura con Zanetti che ha firmato per il Milan, anche il giovane Richard Harty non aspetta l’inizio delle trattative e negli ultimi giorni di Maggio si svincola firmando un accordo coi vice campioni di Francia del Saint Etienne. Gli altri giocatori dal futuro incerto travano un accordo: Romanò passa dai 632mila euro a 1 milione, Bianchetti da 800mila euro a 1.5 milioni, Pereira dopo qualche giorno di tira e molla mantiene i suoi attuali 6 milioni e Gargano da 3.1 a 5.2 milioni. Cincilla non accetta la proposta fornita e porta a scadenza il suo contratto svincolandosi.
“Mi dispiace che dopo Nouhei l’anno scorso, anche quest’anno perdiamo dei giovani cresciuti nel nostro settore giovanile. Devo insegnare loro che viene prima l’abnegazione per la squadra e poi si pensa al denaro… Nel caso di Harty non si può firmare un contratto da professionista e dopo sei mesi chiedere un ritocco dell’ingaggio dopo un paio di presenze in Serie A. Se questo è il modo di ragionare, io lascio la porta aperta per andare dove meglio credono. Il tira e molla con Pereira è stato creato dal fatto che il suo stipendio ad ora non mi pare adatto a un non titolare. Io ho accettato la proposta, ma vederemo se durante il mercato ci sarà qualcuno interessato, o se durante l’estate mi dimostrerà di poter essere un titolare”

Luglio – Ste_22 non perde tempo e piazza subito il primo colpo di mercato, arriva a costo 0 il 17enne brasiliano Leandro, laterale sinistro che può giocare da terzino ma può adattarsi a fare l’esterno di centrocampo nel consueto 3-5-1-1. Guadagnerà 243mila euro per tre anni. Pochi giorni dopo avviene un clamoroso ritorno, dopo quasi 10 anni ritorna all’Inter uno dei più controversi giocatori della storia recente nerazzurra, Alvaro Recoba. Il 36enne uruguaiano, nei mondiali in corso in Brasile, si è messo in luce mettendo a segno due reti nel corso del torneo. Ste_22 ha fatto leva sulla voglia di riscatto del “Chino”, che all’Inter ha altalenato luci e ombre e vorrebbe chiudere la carriera con una seconda chances. Il Nacional Montevideo percepirà 3.5 milioni da questa operazione e Recoba guadagnerà 1.7 milioni per tre anni. Dopo pochi giorni, Ste_22 trova l’accordo con lo Sporting Lisbona sulla base di 20 milioni di euro per la cessione di Rodrigo Palacio. I tifosi storcono il naso, e non approvano molto la cessione del 31enne bomber argentino anche perché l’Inter perde uno dei due capocannonieri della scorsa stagione. Ste_22 effettua anche un’altra cessione: quella di Jordi Alba al Liverpool, con i reds che mettono sul piatto 43 milioni, un’offerta irrinunciabile.
Nel frattempo il mondiale brasiliano temina con la vittoria dei padroni di casa, che battono 2-0 l’Italia in finale. Juan Jesus e Coutinho diventano campioni del mondo.
 

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Allievi A
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Trimestre Agosto - Dicembre 2014

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Appiano Gentile (Co), 1 Gennaio 2015
Agosto – L’inizio del mercato agostano vede l’arrivo di due genoani, che lasciano il grifone dopo la retrocessione in Serie B. Si tratta di Sebastièn Frey (anche lui un ex che ritorna 13 anni dopo con la squadra che l’ha lanciato in Serie A) e di Juraj Kucka, centrocampista centrale in passato più volte vicino a vestire nerazzurro. Costo delle operazioni: 7.7 e 8 milioni per 2 e 1.5 milioni di ingaggio. Biennale per il portiere francese e quadriennale per lo slovacco. Ste_22 non può non rifiutare un’altra offerta mostruosa proveniente dall’Inghilterra: l’Arsenal offre 68 milioni di euro per Andrea Ranocchia e seppur a malincuore, Ste_22 lascia partire il fresco vice campione del mondo verso Londra accettando l’offerta. Il 9 agosto il mercato in entrata vede l’arrivo per il costo di 2 milioni del giovane trequartista croato della Dinamo Zagabria Mateo Kovacic che firma un triennale da 452mila euro.
Il primo banco di prova per la nuova Inter è un’amichevole contro lo Zenit: gli unici nuovi arrivi che giocano sono Frey nel secondo tempo (mai impegnato) e Kucka subentrato a un quarto d’ora dalla fine che ha mostrato discreti movimenti. Per la cronaca il match termina 2-1 con reti di Bukharov a portare in vantaggio i russi e poi Coutinho e Drogba a ribaltare il risultato. Le altre amichevoli estive erano terminate 0-1 contro lo Shakhtar Donetsk (prima sconfitta dell’anno, seppur in amichevole determinata da uno sfortunato autogol di Mbaye al 90’) e uno spettacolare 5-2 contro il Motherwell.

Nel frattempo il San Paolo diventa campione della Copa Libertadores, battendo 1-0 e 2-0 nel doppio confronto gli argentini del Godoy Cruz. Grande protagonista del torneo e anche del mondiale brasiliano è il centrocampista Lucas Moura che oltre a vincere il mondiale, la Copa con annessa classifica cannonieri, è in testa anche alla classifica marcatori del brasilerao. Il talento verdeoro fa gola al PSG che lo fa suo versando nelle casse del club paulista 57 milioni di euro. Non è l’unica operazione folle di questo mercato: il Chelsea compra Thiago Silva dal PSG per 65 milioni e Iniesta dal Barcellona per 52 milioni. Ancora più clamoroso è che dopo soli sei mesi Cesc Fabregas lascia il Manchester City per accasarsi allo United per 75 milioni. In Italia spuntano le operazioni di Deco dalla Fluminense al Napoli e di Lichtsteiner dalla Juventus al Milan.
Rimangono con la valigia in mano Pereira e Gargano corteggiati da Valencia e Liverpool, ma le trattative non si concretizzano anche per colpa dei tempi stretti prima della conclusione del mercato. Rifiutata anche un’offerta del Bayern Monaco per Cassano, ritenuta troppo bassa.
Ste_22 sul mercato commenta: “Abbiamo fatto delle cessioni dolorose ma economicamente erano irrinunciabili… Palacio, Jordi Alba e Ranocchia erano delle pedine importanti ma abbiamo dei validi sostituti, in particolare i giovani che così si valorizzeranno avendo ancora più spazio. Ne approfitto per annunciare che il Chelsea ci ha prestato per questa stagione il giovane Piazon, un trequartista che insieme a Kovacic potrà sostituire Cassano quando necessario e vi assicuro che non faranno rimpiangere Palacio. Frey è venuto qui per fare il secondo di Handanovic. Kucka è un’ottima alternativa in mezzo al campo e Leandro è un giovane prospetto per il futuro. Capitolo diverso per Recoba: lui è venuto qui perché ha lasciato un lavoro incompiuto… metterà a disposizione la sua esperienza e sarà l’uomo che inserirò spesso negli ultimi venti minuti. E’ vero che ha 36 anni, ma ha appena giocato un mondiale facendo molto bene ed è ancora uno dei migliori specialisti sui calci piazzati. Ambizioni per la stagione? Arrivare più lontano possibile in Champions, giocarci il campionato fino alla fine e tornare in finale di Coppa Italia per difendere il trofeo”

Il 23 agosto riparte il campionato: la prima partita è in casa contro il Torino. Ste_22 lascia fuori Drogba non ancora pronto e fa affidamento su Bancè. Dopo soli 3’ l’Inter passa in vantaggio: Obi dal fondo passa in mezzo per Gargano che controlla aggirando D’Ambrosio e da fermo trova un tiro all’incrocio imprendibile per Gomis. Altri 3’ e arriva il 2-0: cross dal fondo di Nagatomo, Cassano si tuffa insieme ad Agostini, il barese manca il pallone e il difensore colpisce malamente verso l’esterno dell’area, sopraggiunge Bancè che di rimbalzo tira all’incrocio destro sul quale Gomis anche qui non può fare nulla. Al 14’ Bancè trova il tris e la personale doppietta: filtrante profondo per l’attaccante del Burkina Faso che difende il pallone col fisico, entra in area a infila il portiere con un tiro rasoterra alla sua destra. Match già chiuso, 3-0 dopo solo un quarto d’ora. L’unica reazione del Toro è un palo colpito da Meggiorini. Nella ripresa l’unica nota da segnalare è l’ingresso di Recoba nel finale che trova anche la rete al primo pallone toccato: Bancè si porta sul fondo, crossa in mezzo, D’Ambrosio manca la sfera, e Recoba si infila in tuffo tra lui e Gomis con un tempismo perfetto e insacca. San Siro esplode per il ritorno immediato alla rete di uno degli idoli di un tempo, ma il Chino non esulta per rispetto verso la sua ex squadra, in cui ha giocato nel 2006/07. E’ un ottimo avvio di stagione, l’Inter quest’anno fa sul serio.

Il Borussia Dortmund porta a casa anche la UEFA Super Cup: i campioni in carica dell’Europa League sconfiggono a Montecarlo il Chelsea campione d’Europa 3-1.

Settembre – Trasferta ad Udine per l’Inter: il match finisce 1-4. Armero porta in avanti i friulani con un’incursione centrale in velocità con Silvestre che perde il duello in velocità col colombiano che si presenta davanti a Frey e lo infila. La reazione arriva con Cassano che prima pareggia con un tiro da fuori area rasoterra che supera Brkic, e poco dopo in contropiede, il numero 99 si presenta da solo in area, dribbla il portiere serbo e deposita in rete. L’Udinese è spesso pericola con le azioni di Muriel, Di Natale e Barreto; l’Inter fatica a difendere con ordine, ma il risultato rimane a favore dei nerazzurri che arrotondano ulteriormente con le reti di Silvestre da corner e Nagatomo.

Il primo stop arriva in casa col Cagliari: l’11 sardo trova un prezioso 1-1: Nagatomo porta i nerazzurri in vantaggio nel primo tempo, e al 28’ della ripresa il neo entrato Casarini trova il pari nato da un contropiede di Nenè sulla fascia che serve in mezzo per l’ex centrocampista del Bologna che da solo in area controlla e batte Handanovic; il forcing finale dei nerazzurri è inutile, con una sequenza di corner su cui la difesa sarda difende con le unghie. Il portiere Avramov è decisivo in più occasioni.

Il primo match di un certo spessore è la settimana successiva al San Paolo contro il Napoli. L’incontro è molto acceso (Gargano viene subito ammonito per un intervento su Neymar ed è protagonista di un altro paio di episodi in cui avrebbe meritato il secondo giallo) con una difesa nerazzurra in emergenza (Titolari Bianchetti, Mbaye insieme a Juan Jesus, i primi due all’esordio in campionato e il terzo al rientro dopo un infortunio che ne ha pregiudicato la presenza dalla prima giornata). Il Napoli punta tutto sulle ripartenze sulle fasce di Neymar e Insigne per servire Cavani. Le reti arrivano tutte nella ripresa: vantaggio Inter con Drogba servito in profondità che batte De Sanctis nell’uno contro uno, e azione di Pereira che serve con una palla bassa ancora per l’ivoriano che controlla e fulmina il portiere da due passi. Nel finale di gara Cavani serve in area Neymar, e Mbaye nel vano tentativo di fermarlo, lo colpisce sgmabettandolo causando il rigore con annessa espulsione. Cavani si incarica della realizzazione spiazzando Handanovic e il San Paolo si infuoca sperando in un pari che non arriva. Finisce 1-2 per l’Inter.

Dopo tre giorni comincia anche il cammino in Champions League: le squadre avversarie dell’Inter nel girone B sono i vice-campioni del Manchester City, il Fenerbahce e l’Olimpiacos. La prima partita è a San Siro contro il City. L’Inter non mostra alcun timore reverenziale nei confronti degli inglesi e affronta gli avversari giocando alla pari. In avanti Recoba viene lanciato per la prima volta da titolare da Ste_22 a supporto di Drogba, ma l’uruguaiano è impalpabile e fuori dalla manovra per tutti i 79 minuti giocati. L’unico lampo è al 22’ con un tentativo di pallonetto che sorprende Hart costringendolo al colpo di reni per deviare il pallone sopra la traversa. Il vantaggio nerazzurro arriva comunque con Drogba, ben lanciato da Guarin, che lascia indietro Kompany e appena entrato in area colpisce forte la sfera che impatta sulla parte bassa della traversa, rimbalzando in rete con Hart proteso in un inutile tuffo: prima rete in Champions League in nerazzurro per il numero 11, dopo le 5 realizzazioni messe a segno la scorsa stagione in Europa League. Il City trova il pari prima dello scadere del primo tempo, con Balotelli (lasciato troppo libero) che su una deviazione dopo un cross dal fondo, trova da fuori area un tiro all’angolino basso, inarrivabile per Handanovic. Prima volta a San Siro da avversario per Balotelli, che festeggia guardando la Curva Nord ammutolita mentre viene abbracciato dai compagni. Nella ripresa gli uomini di Ste_22 calano vistosamente e giocano per difendere il pari. Il City ha due occasioni fallite da Aguero a pochi passi da Handanovic: una conclusa incredibilmente a lato dopo essere stato pescato in area e una sparata alle stelle su azione d’angolo dopo aver controllato la sfera a un paio di metri da Handanovic. Nel finale, Ste_22 fa entrare Kucka al posto di un Recoba fuori dalle azioni di gioco, con l’intento di infoltire il centrocampo dopo i rischi subiti. Allo scadere un’azione dell’ex Maicon mette i brividi: cross dal fondo, il neo entrato Dzeko in tuffo anticipa Samuel, ma manca di un nulla l’impatto col pallone che scorre anche davanti ad Handanovic in uscita disperata e che poi viene spazzato via tra i sospiri di sollievo da parte di tutto lo stadio. Il match finisce, e visto il numero di occasioni avute dagli avversari per vincere, è da considerarsi un punto guadagnato anche se l’Inter recrimina per un’ostruzione non sanzionata in area di Zabaleta su Gargano con l’uruguaiano che cade a terra. A parte l’apnea finale, l’Inter ha dimostrato di avere le carte in regola per potersela giocarsela con tutti. Nell’altro match il Fenerbahce batte l’Olimpiacos 3-2 e balza provvisoriamente in testa al gruppo B.

Si ritorna al campionato e va in scena la sfida contro l’Hellas a Verona con poco pubblico sugli spalti del “Bentegodi”. L’Inter fatica a prendere in mano l’incontro e il duo Bojinov – Martinho crea più di un grattacapo. A risolvere l’incontro ci pensa Kucka (titolare per la prima volta) che a un quarto d’ora dalla fine viene servito dalla sinistra da Nagatomo: lo slovacco controlla poco fuori dall’area di rigore ed esplode un tiro potente che sbatte sull’interno del palo alla sinistra di Rafael prima di insaccarsi. Per i padroni di casa pesa anche un grave errore di Bojinov che nel finale a tu per tu conclude addosso ad Handanovic. Con fatica, i nerazzurri portano a casa anche questi tre punti e ora l’Inter è seconda dietro l’Atalanta a punteggio pieno.

Andata del primo turno di Coppa Italia: a San Siro c’è il Varese. Ste_22 schiera 9/11 dei titolari, con Cassano e Drogba che lasciano spazio a Recoba e Bancè. E’ proprio l’attaccante africano a trovare subito la rete dopo 2’: bastano meno di dieci passaggi dal calcio d’inizio per far arrivare palla al numero 9 che due passi dentro l’area scarica un potente tiro alle spalle del portiere. Al 6’ arriva il raddoppio con Obi che approfitta di un passaggio mal intercettato da un difensore in area per superare Bastianoni per la seconda volta. Il tris arriva al 21’ con un’azione di Coutinho dalla destra che serve Recoba con un rasoterra, il Chino stoppa la palla poco fuori dall’area e colpisce col suo magico sinistro a giro piazzando la sfera all’incrocio. Seconda rete dal ritorno in nerazzurro, e stavolta il numero 10 può esprimere tutta la sua gioia in piedi su un cartellone mentre i tifosi festeggiano. Il match nella ripresa si apre con un Varese più aggressivo ed Ebagua al 55’ lanciato in contropiede, vince il duello di fisico con Silvestre e batte Handanovic con un rasoterra. L’Inter non si scompone e ristabilisce le distanze a dieci minuti dalla fine col subentrato Kucka che trova la seconda rete in tre giorni dalla stessa posizione dove aveva segnato contro l’Hellas: stavolta il tiro è più spettacolare e s’infila preciso all’incrocio dei pali alla sinistra del portiere. L’incontro si conclude 4-1 e l’Inter ipoteca il passaggio agli ottavi.

Il pensiero ritorna al campionato: il Catania è un avversario ostico, ma ci pensano Bancè e Piazon, che segna la prima rete stagionale (non convincendo però molto) a risolvere il match. Complice la prima sconfitta in campionato dell’Atalanta, i nerazzurri di Milano scavalcano gli orobici e vanno in testa alla classifica.

Ottobre – Seconda giornata di Champions League: l’Inter vola ad Atene per affrontare l’Olimpiacos. Al “Karaiskakis” va in scena una o forse la miglior partita della gestione di Ste_22 almeno per quanto riguarda il passivo, ma anche esprimendo un ottimo gioco. I nerazzurri partono forte e dopo 14’ Coutinho dal fondo crossa in mezzo per Cassano che manca il tuffo di testa, ma dietro c’è Drogba che da solo controlla e batte Carroll. Il raddoppio arriva al 23’ sempre dal fondo ma dalla fascia opposta: cross di Nagatomo, Drogba schiaccia di testa sui piedi di Carroll che si siede provando goffamente a parare senza riuscirci. Il tris arriva nel recupero del primo tempo: Cassano dribbla un uomo sul lato corto dell’area e prova un tiro debole a giro che un Carroll disastroso respinge sui piedi di Drogba che appoggia in rete. Nella ripresa la musica cambia poco: al 57’ filtrante profondo di Cassano per Drogba, i difensori rimangono a guardare mentre l’ivoriano controlla e fa partire un colpo da biliardo che s’insacca nell’angolo basso per la quarta volta. Quinta segnatura al 71’: è ancora Cassano a imbeccare in velocità Drogba che entra in area e conclude di potenza alle spalle di Carroll per la quinta rete personale. Standing ovation della panchina nerazzurra per Drogba al momento della sostituzione con Bancè, che trova la rete anche lui con una precisa conclusione all’angolo basso. Settima rete per Coutinho, che proprio allo scadere viene servito da Bancè che entra in area e scarica all’indietro per il brasiliano che lascia partire un potente tiro che finisce in rete. Finisce 0-7, un cappotto pesantissimo per i greci. Ste_22 nel dopogara a proposito della prestazione monstre di Drogba dichiara: “E’ un fenomeno vero, è il mio candidato al pallone d’oro. Paga solo la discontinuità di forma, ma quando è al 100% è letale”
Con la vittoria del City sul Fenerbahce ora la classifica recita: Manchester City e Inter 4, Fenerbahce 3 e Olympiacos 0.

Continua il trend positivo, con un netto 4-0 al Chievo. Mattatore del match è Bancè con una tripletta, che dimostra di essere un potenziale titolare anche quando Drogba non c’è. Ottima prova da parte di tutti.

A turbare l’ambiente, arriva una nuova polemica: secondo voci di spogliatoio pare che Recoba abbia accusato Ste_22 di un infortunio capitatogli prima di Catania – Inter accusato dopo il primo allenamento effettuato appena tornato dalla nazionale, mettendo sotto accusa il suo dispendioso metodo di lavoro. Intervistato sull’argomento il manager risponde: “Il metodo di lavoro è lo stesso per tutti i giocatori. Alvaro deve abituarsi a questi ritmi, anche se è difficile per un 37enne. E’ normale che appena tornato da una gara in sudamerica con la nazionale si sia fatto male. Ammetto che c’è stato un confronto, ma non ha pregiudicato la considerazione che ho verso di lui”

Dopo le polemiche, l’Inter torna a pensare agli impegni sul campo: tocca alla gara di ritorno di Coppa Italia a Varese e come prevedibile, i nerazzurri scendono in campo con un ampio turnover. La gara ha il ritmo di una partitella d’allenamento, almeno fino al 42’, minuto in cui Ebagua controlla un lancio in profondità e va al corpo a corpo con Pereira al limite dell’area: l’uruguaiano lo atterra e l’arbitro lo espelle lasciando l’Inter in 10. Nella ripresa anche se in inferiorità, l’Inter controlla la gara anche se il Varese prova ad affondare in contropiede. All’83’ arriva comunque il gol partita: Bancè punta l’area, scarica all’indietro per Benassi che lascia partire un tiro un po’ fiacco ma comunque angolato, sul quale Bastianoni non è impeccabile, 0-1 Inter e Varese spento definitivamente. L’Inter ora avanza agli ottavi, dove incontrerà il Grosseto già eliminato in semifinale lo scorso anno. Clamorosa eliminazione della Roma contro lo Spezia.

Dopo tre giorni è ora del big match a Torino contro la Juventus, Coi nerazzurri primi a 20 punti e i bianconeri secondi a 18. Il match parte subito nervosamente con Silvestre che dopo un minuto atterra Asamoah all’altezza della linea di fondo. Due mosse a sorpresa da parte di Ste_22: Piazon titolare dietro Drogba e Tello titolare sulla fascia destra, nonostante un’anonima prova contro il Varese tre giorni prima. E’ proprio lo spagnolo l’uomo più pericoloso per l’Inter con un tiro nel primo tempo da fuori area su cui Buffon si supera deviando in angolo, e nella ripresa con un tiro centrale su cui il numero uno bianconero si accartoccia a para. La svolta dell’incontro arriva nella ripresa: su un’incursione di Giaccherini, Cambiasso entra da dietro in maniera scomposta, ma colpendo prima la palla e poi l’avversario: l’arbitro non ne vuole sapere ed estrae il rosso per il capitano dell’Inter. E’ la seconda decisione sbagliata da parte del direttore di gara, che non aveva concesso un rigore alla Juve nel primo tempo per atterramento di Matri in area con Handanovic che esce sui piedi dell’attaccante. La partita si innervosisce e i falli si moltiplicano: Silvestre e Giovinco vengono a contatto, col fantasista bianconero trattenuto dai compagni. Proprio il difensore argentino, qualche minuto dopo paga molto cara un’entrata in ritardo sulla caviglia di Asamoah: rosso anche per lui e Inter in 9. I compagni protestano, mentre il numero 6 lascia mestamente il terreno di gioco. Si prova a tornare a giocare a calcio, e la Juve ci prova con Giaccherini che entra in area saltando Samuel e davanti ad Handanovic prova un colpo sotto che finisce alto. L’Inter può solo difendersi e anche se a fatica, ci riesce ringraziando Handanovic che proprio alla fine, in tuffo, riesce a parare una staffilata di Giovinco scagliata da poco fuori dall’area di rigore. E’ stata una partita strana, dominata più dal nervosismo che dal gioco. Finisce 0-0 e l’Inter mantiene inviolata la porta per la quarta gara di seguito e rimane in cima alla classifica.

La partita successiva è contro la Sampdoria, con i doriani che passano in vantaggio al 18’ con una punizione di Soriano dalla tre quarti campo all’altezza del fallo laterale. La palla viene scodellata in mezzo all’area e tutti mancano la sfera, compreso Handanovic che esce a vuoto e incredibilmente la palla si insacca. L’Inter fatica e sbaglia molti passaggi, anche grazie a una Samp compatta. Però alla prima occasione i nerazzurri trovano il pari con un tiro da fuori di Drogba al 42’. Nella ripresa la Samp spinge ma non riesce a concludere. Poli paga carissimo un errato disimpegno difensivo servendo la palla sui piedi di Pereira che innesca Drogba che controlla, entra in area, disorienta Rossini e conclude alle spalle di Romero. L’Inter fa molta fatica, ma grazie a una buona dose di cinismo porta a casa la gara e i tre punti: 2-1.

Terzo match di Champions League in casa contro il Fenerbahce. Ste_22 schiera a sorpresa Piazon al posto Cassano a supportare Drogba. Al 17’ Sow in spaccata su un cross in area anticipa Handanovic in uscita alzando la palla di mezzo metro sopra la traversa. L’Inter impone il proprio gioco e su un’azione personale di Piazon trova il vantaggio al 41’: il brasiliano irrompe dalla fascia destra e quasi sulla linea di fondo anziché crossare, conclude facendo passare la palla tra palo e portiere. Dimostrazione di personalità da parte del brasiliano, alla prima da titolare in Champions. Ad inizio ripresa, alla prima azione, Drogba viene servito in area e conclude all’angolo basso trovando il raddoppio. Alla ripresa del gioco, Cambiasso ruba la sfera e lancia ancora Drogba che conclude addosso a Volkan che però respinge ancora verso l’ivoriano che ribadisce in rete per la sua personale doppietta e il suo ottavo gol in tre partite di Champions. Uno score mostruoso. L’Inter dopo questa fiammata fatica a mantenere il pallino del gioco, e sugli sviluppi di una punizione il Fenerbahce trova un calcio di rigore a favore: cross in mezzo, Stoch si stacca dalla mischia e Obi interviene in ritardo dopo che il giocatore avversario si era già liberato del pallone. Giallo per il nigeriano e calcio di rigore. Sow s’incarica della realizzazione, Handanovic intuisce l’angolo toccando con la mano ma il tiro è troppo forte e si insacca. L’ultima emozione la regala Nagatomo che su un’uscita a spazzare di Volkan, conclude al volo prima che il pallone esca e prima per il portiere rientri in porta, ma il suo tiro si stampa sulla traversa. Finisce 3-1 e la contemporanea vittoria 3-0 del City in casa contro l’Olimpiacos delinea questa classifica: Manchester City e Inter 7, Fenerbahce 3, Olimpiacos 0. Il match di ritorno coi turchi potrebbe, con una vittoria, garantire la qualifcazione con due turni d’anticipo.

L’Inter si rituffa nel campionato andando a Cesena, e in un “Manuzzi” semivuoto arriva la prima sconfitta stagionale e dell’anno che interrompe la striscia d’imbattibilità del nerazzurri che si ferma a dieci mesi e mezzo, incredibilmente contro l’ultima in classifica nonché peggior attacco del campionato. Il gol vittoria arriva dopo soli due minuti di gioco: cross di Meza Coli in area con Handanovic che compie una papera clamorosa non trattenendo il cross, la palla finisce addosso a Juan Jesus che sorpreso, incespica su Handanovic e Succi ne approfitta rubando il pallone e infilandolo in rete. L’Inter reagisce, ma il Cesena con qualche fallo rude (4 ammoniti a fine gara) e con una buona prova difensiva riesce a limitare le iniziative avversarie che si limitano solo con un paio di punizioni dalla distanza da parte di Cassano. Gran prova tra i pali di Ravaglia, con una grandissima parata su un tiro a foglia morta di Pereira nel primo tempo. Entrano Kucka, Livaja e Recoba per aumentare il fuoco offensivo ma l’Inter questa volta non ce la fa. Arriva la prima sconfitta e la Juventus scavalca i nerazzurri in classifica mentre il Cesena si riattacca inaspettatamente al treno salvezza. Ste_22 viene intercettato a fine gara ed è scuro in volto “Queste sono gare che non vanno perse, sono quelle che fanno perdere gli scudetti. Siamo stati anche sfortunati, ma non è una scusante… ci rimetteremo subito in carreggiata”

L’occasione per il riscatto arriva tre giorni dopo in Coppa Italia contro il Grosseto. Il protagonista in negativo dell’incontro è però Juan Jesus, che procura due rigori agli avversari: nel primo tempo atterra in area Sforzini venendo ammonito, e nel secondo tempo sgambetta Lupoli appena entrato in area concedendo un secondo calcio di rigore che costa al brasiliano il rosso. Entrambi i rigori vengono trasformati da Foglio. I sono comunque l’intervallo alle reti di Drogba, Bancè e Guarin. Il 3-2 finale non è garanzia di qualificazione, ma dà buone chances di passaggio del turno.

Novembre - La fatica dell’Inter è sempre più evidente e i nerazzurri impattano sullo 0-0 anche in trasferta contro il Parma terzultimo.

Arriva la trasferta a Istanbul contro il Fenerbahce. L’Inter parte subito forte con un gran numero sulla sinistra di Cassano, che mette in mezzo per l’accorrente Pereira che colpisce di destro e insacca. il momento difficile non è passato, perché prima della fine del primo tempo Sow trova il pari approfittando del troppo spazio lasciatogli da Bianchetti che consente al francese di entrare in area e freddare Handanovic. Nella ripresa entrambe le squadre ci provano ma non riescono a trovare il gol della vittoria, ma la gara finisce in pari e l’Inter deve rinviare la qualificazione dato che lo 0-0 del primo tempo di Olimpiacos – Manchester City consentiva il passaggio di turno dell’Inter, ma lo 0-1 finale degli inglesi rinvia tutto alla prossima gara che sarà prorprio a Manchester contro i Citizens.

Il ritorno al campionato non porta ancora alla vittoria: a Palermo l’Inter si ferma sull’1-1. I rosanero vanno in vantaggio dopo venti minuti con una gran punizione all’incrocio dalla trequarti di Barreto. L’Inter soffre, è in affanno e trovano con Bancè poco prima dello scadere la rete del pari. I tifosi storcono il naso e cominciano ad avanzare perplessità sul periodo dei nerazzurri, con Ste_22 che ha provato a tornare alla difesa a quattro per riportare un equilibrio tattico, ma senza miglioramenti sensibili.

Ritorno alla difesa a tre nel ritorno di Coppa Italia contro il Grosseto allo “Zecchini”. L’Inter continua a faticare e a non trovare il bandolo della matassa faticando parecchio; su un’azione d’angolo, mentre la palla sta per uscire sul fondo, Samuel entra in scivolata per anticipare Lupoli ma l’argentino prima di colpire il pallone colpisce il piede d’appoggio dell’ex under 21 facendolo cadere a terra. L’argentino rimane a terra costernato mente l’arbitro estrae il giallo e indica il dischetto. Si presenta sempre Foglio in cerca della terza rete all’Inter nel doppio confronto, ma Frey si distende alla sua sinistra e respinge in angolo. L’Inter gioca per 75’ con Mariga come falsa punta, data l’indisponibilità di tutti gli attaccanti ma il keniota dimostra che non è il suo mestiere e Ste_22 decide di sostituirlo col giovane Kovacic, finora un oggetto misterioso. Alla prima imbeccata, il croato trova la rete che toglie le castagne dal fuoco: ingresso in area e destro che non lascia scampo al portiere Oberhauser. Prima rete in nerazzurro per il giovane croato, che consente una gestione tranquilla del finale di gara. Troppe apprensioni e sofferenze, ma l’Inter passa il turno.

Arriva il derby, in un momento assolutamente non brillante per i nerazzurri. L’Inter patisce la velocità di Robinho, El Shaarawy e Bojan, ed è proprio lo spagnolo dopo soli 5’ a rubare la palla a Nagatomo che cincischia troppo davanti all’area di rigore e a fulminare Handanovic. Il raddoppio dei rossoneri arriva poco dopo con un tiro di Robinho che Handanovic respinge malauguratamente sui piedi di El Shaarawy che insacca. Ad affossare definitivamente la squadra di Stramaccioni e Ste_22 ci pensa Bartra, lanciato a sorpresa titolare, che prende un rosso diretto dopo un’entrata scomposta su Boateng. Primo tempo da incubo, ma nella ripresa anche se in 10, l’Inter entra in campo diversa e schiaccia i rossoneri nella propria area. Bancè si mangia le mani per due traverse colpite, e prima Guarin e poi Cassano che si divorano due gigantesche occasioni con Abbiati che si supera dimostrandosi una saracinesca. Il colpo del k.o. arriva a 10’ dalla fine, quando El Shaaraawy s’invola da solo sulla fascia e serve l’accorrente Robinho che lascia indietro tutti i difensori nerazzurri e indisturbato infila in rete. L’Inter prova a cercare la rete della bandiera, ma non ci riesce. Il match finisce e Ste_22 e la squadra vengono sommersi dai fischi per il pesante passivo subìto.
Manager, ora è crisi? “E’ un momento difficile, la Juve si è allontanata ma è a soli 4 punti. Ci ha scavalcato anche il Milan, ma oggi loro hanno giocato un gran partita. Noi non siamo morti” I prossimi incontri saranno difficile e decisivi… “Abbiamo il Manchster City in casa loro, l’Atalanta e la Roma. Non sono facili incontri, ma se otteniamo un buon risultato a Manchster e otterremo la qualificazione respireremo un po’.” Che mi dice del cambio di modulo? “Ho provato a cambiare modulo per dare più armonia alla squadra, ma non è facile riuscire a risolvere i problemi solo con questo. Ritornerò al 3-5-1-1 e proverò questi esperimenti in qualche partita meno impegnativa”

L’Inter non si sblocca neanche a Bergamo: 1-1 contro l’Atalanta. L’Inter annaspa per tutto l’incontro e al 60’ Handanovic esce sui piedi di Denis procurando un rigore che lo stesso argentino realizza. Il pari arriva su un guizzo di Coutinho che appoggia in rete spuntando dalla mischia su un cross di Nagatomo. L’Inter potrebbe anche vincere la partita perché poco prima della fine Cigarini atterra in area Bancè, ma Guarin che si era incaricato della realizzazione fallisce facendosi ipnotizzare dal portiere degli orobici Blazic. L’Inter rallenta ulteriormente, mentre i bergamaschi rimangono la grande sorpresa dell’inizio del torneo rimanendo agganciati al treno Champions.

La Champions ritorna, e i nerazzurri evitano affanni ulteriori tornando finalmente a giocare un buon calcio e espugando l’Etihad stadium di Manchester, battendo il City (già qualificato)1-2. Ste_22 sembra aver riportato ordine alla squadra avanzando Nagatomo e Coutinho e liberandoli dai compiti difensivi. Di contro arretrano di qualche metro Guarin e Obi, che garantiscono una mano in fase difensiva. Il City è più pericoloso ma è l’Inter a trovare la rete che le consente di chiudere il primo tempo in vantaggio. Gargano innesca Bancè in velocità e il numero 9 lascia tutti indietro e fredda Hart. Nella ripresa al 70’ arriva il pari di Aguero, che si beve la difesa nerazzurra insaccando a tu per tu con Handanovic. La risposta arriva subito, con Cassano che s’inventa un colpo sotto da poco fuori l’area di rigore che si infila all’incrocio con Hart proteso vanamente in tuffo. L’Inter gestisce il risultato e al triplice fischio scatta la festa in campo: è qualificazione! L’Inter ora ha un punto più degli inglesi e ha un abbordabile match in casa contro l’Olimpiacos all’ultima giornata che potrebbe garantire la vittoria del girone e un sorteggio più tranquillo per gli ottavi di finale.

La striscia positiva prosegue contro la Roma, con una netta vittoria 0-3. Grande protagonista è Recoba, autore di una tripletta. Segna al 2’ approfittando di un retropassaggio errato di Bradley, poi al 7’ raccogliendo una sponda di Bancè in area, e al 78’ quando Nagatomo entra in area da solo, serve il Chino che appoggia di piatto in rete. Gara vivace e Inter che sembra tornata agli standard di inizio stagione.

Dicembre - Uno stop interno invece arriva la settimana successiva contro il Bologna: le super parate di Stojanovic e le traverse di Juan Jesus su corner e Guarin con un tiro da fuori fermano i nerazzurri sullo 0-0. Juve che si allontana ulteriormente e l’Inter scivola al quarto posto.

Ultimo match di Champions: a Milano arriva l’Olimpiacos. Inter abbastanza rimaneggiata, mentre i greci cercano il riscatto dopo aver perso tutte le gare giocate finora. I biancorossi nel primo tempo passano in vantaggio con Djebbour ma vengono recuperati da Guarin che entra di forza in area e infila il portiere Megyeri. Nella ripresa segna ancora Djebbour , ma la rete del pari la sigla Nagatomo alla prima realizzazione stagionale. Il gol della vittoria lo segna Tello, che dal limite dell’area conclude all’incrocio più lontano segnando una rete spettacolare. 3-2 e l’Inter vince il girone, il City arriva secondo, il Fenerbahce retrocede in Europa League mentre l’Olimpiacos arriva ultimo a 0 punti.

Sull’onda dell’entusiasmo per la qualificazione arriva anche una netta vittoria contro la Lazio per 3-0: Vanno a segno Guarin, Drogba e Bancè.

La penultima partita dell’anno è infausta per i nerazzurri: a Firenze è una doppietta su rigore di Jovetic a dare la vittoria ai viola. Il primo fallo è di Cambiasso, mentre il secondo è di Juan Jesus su Ljajic.

L’Inter si rimette subito in carreggiata e a San Siro ritrova i tre punti dominando l’incontro col Siena, andando a segno con Nagatomo e con una doppietta di Bancè che va in testa alla classifica marcatori.

La premiazione del pallone d'oro non dà ragione alle speranze di Ste_22: vince ancora una volta Messi, seguito da Aguero e dallo Juventino Vidal.

Anche senza Lucas, il San paolo vince ancora il campionato brasiliano.
 

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