Sorpresa Inter, un giovane ragazzo come team manager: "Sarò un dirigente, ma anche il braccio destro di Stramaccioni"
Pinzolo (TN), 15 luglio 2012
La presentazione a Pinzolo tra la sorpresa generale: “Ho l’Inter nel sangue, quest’anno possiamo arrivare lontano. Chi ha paura non arriva in alto”
Finalmente arriva il giorno del chiarimento. La sala stampa di Pinzolo è piena già un’ora prima della conferenza stampa di fine ritiro dell’allenatore Stramaccioni, in cui verrà presentato e in cui parlerà il nuovo membro dello staff del mister romano.
LA BOMBA — Alle ore 11.30 inizia la conferenza. Mister Stramaccioni e il nuovo ragazzo si siedono uno di fianco all’altro, il tecnico prende subito la parola e presenta il ragazzo: “Buongiorno a tutti… vedo che la presenza di questo ragazzo non è passata inosservata, vi siete concentrati più su di lui che sul mio lavoro con la squadra” dice ridendo, e aggiunge: “Questo è un bene, perché sarà uno dei tanti ruoli che ricoprirà nel mio staff” alcuni giornalisti si guardano con aria perplessa. Stramaccioni si fa serio e dichiara: “Lui è Ste_22, sarà il nostro team manager, ma non sarà l’unico ruolo che ricoprirà. Avrà il compito di essere il mio braccio operativo sul mercato, interagirà con la squadra e avrà un costante rapporto con loro e sarà la prima persona con cui dovranno parlare per trattare rinnovi di contratto e cessioni. Sarà il nostro rappresentante con cui gli altri club dovranno parlare e sarà la mente tecnica che mi aiuterà durante il mio lavoro ogni giorno, domenica compresa, siederà in panchina e mi aiuterà nelle scelte tecniche” nella sala stampa si notano facce a dir poco stupite, e molti giornalisti scrivono freneticamente sui loro blocchi e sui loro portatili, altri escono di corsa col telefono all’orecchio per comunicare alla loro redazioni la notizia bomba.
INTERISTA DA SEMPRE— Stramaccioni non fa una piega e continua: “Non fatevi ingannare dal fatto che ha solo 22 anni, ha la testa per svolgere questo lavoro e le spalle abbastanza larghe per sopportare la pressione che inevitabilmente gli metterete, io e il Presidente Moratti abbiamo valutato e approvato insieme questa scelta” girandosi verso il nuovo team manager, sorridendo, aggiunge “Lui è interista da sempre, ha accettato immediatamente… è stata una trattativa durata dieci minuti” Spezzando la sua tensione iniziale, anche Ste_22 si fa scappare un sorriso.“Ho parlato abbastanza, lascio a lui la parola” aggiunge l’allenatore.
BUONI PROPOSITI — Ste_22 si schiarisce la voce e avvicinandosi al microfono rilascia le sue primissime parole: “Buongiorno a tutti, sono Ste_22 e come ha già detto il Mister, sono il nuovo team manager dell’Inter. Non è l’unico compito che ricoprirò in questa che è la mia squadra e società del cuore, lo vedrete strada facendo. Ho seguito tutto il ritiro della squadra e ho già instaurato un buon rapporto con tutti i ragazzi della rosa. Faranno un’ottima stagione, ne sono sicuro. Ringrazio sinceramente il Presidente Moratti e Andrea Stramaccioni per avermi voluto per ricoprire questo ruolo. Darò sempre il massimo e anche di più, questo è il lavoro dei miei sogni. Prego, ora sono a disposizione per qualunque domanda vogliate farmi.”
Il tono sereno e sicuro di se di Ste_22 desta una buona impressione sui colleghi presenti. Il primo prende il microfono e dà il via al balletto delle domande, finalmente dopo due settimane di ritiro e curiosità il team manager è a disposizione della stampa.
SOGNI E TANTA RESPONSABILITA’ — Sulla chiamata di Moratti “Faccio ancora fatica a crederci. Sono emozioni che solo il calcio di certi livelli può trasmettere. La mia sarà una grande esperienza in una squadra che nel corso degli anni ha vinto tutto. Ora ne faccio parte e ne sono orgogliosissimo. Farò di tutto per onorare la fiducia che mi è stata data. Vivrò per questa squadra, ho l’Inter nel sangue sin da quando sono nato” ma guai a parlare di predestinazione: “Mi sento fortunato. Predestinato è impegnativo”. I concetti cardine del nuovo team manager sono concentrazione e impegno “E' un sogno fare questo lavoro. Devo essere concentrato su come affrontare ogni singola situazione, ma in me c'è solo concentrazione, non paura. Da quando il presidente me lo ha comunicato, nella mia testa gira solo l'idea di far bene. Chi ha paura non arriva in alto.” Accettare un simile lavoro è una follia? ”Forse è incoscienza giovanile... Io vedo un gruppo di grandi giocatori e questa è una squadra forte, composta di giocatori importanti. Ho fiducia in loro, nella società e in me stesso. Possiamo fare grandi cose.”
PIEDI PER TERRA — Cosa le servirà per far bene? “Quando sono uscito dal primo incontro con il presidente ho pensato che ero stato me stesso, che avevo espresso le sue idee. Se Moratti, uno che ha scritto pagine storiche del calcio mondiale, ha pensato di darmi una possibilità, è per quello che ha visto in me. Ho la certezza del mio lavoro, delle mie idee. L'entusiasmo è a mille e non ho paura di bruciarmi. Devo trasmettere il meglio che so fare. Ho una società che mi sta vicino. Questi campioni straordinari faranno il resto.” Inevitabile chiedere un pensiero su chi ha orbitato intorno al pianeta Inter negli ultimi anni e sulla pesantezza del suo ruolo. Ste_22 dribbla la domanda: “Non corro questo rischio perché mi sento lontano anni luce da chi c’era prima di me, e anche perché in Italia è la prima volta che qualcuno ricopre un ruolo tipico della cultura calcistica inglese. Mi piace molto il modo di lavorare di Alex Ferguson, al timore nel Manchester United da 25 anni… è davvero un modello per me e per il calcio. E’ sempre stato sulla cresta dell’onda, davvero un fenomeno. Per me è il manager con la M maiuscola, anche se il mio lavoro ha elementi da allenatore, general manager, team manager, e scout. Non saprei nemmeno io come definirlo, ma team manager mi sembra abbastanza appropriato anche se non spiega del tutto quale sarà la mia mansione. Io comunque mi sveglierò ogni giorno cercando di far bene.
IDEE E RAPPORTI UMANI — “Ho in squadra giocatori che hanno dato tanto al mondo del calcio” prosegue il 23enne manager “A loro non si può insegnare niente. Io voglio trasmettere le mie idee che sono quelle di fare risultato, meglio se dopo essere stati padroni della partita. E' un obiettivo semplice e condiviso. Ho visto uno spogliatoio buono e i primi sono stati allenamenti con intensità e ritmo. Siamo soddisfatti. In un termine solo ci credo molto”. Su che cosa abbia detto alla squadra in questi giorni di lavoro, afferma: “Sono stato sincero, me stesso. Per me è un orgoglio stare a contatto con questi campioni che finora avevo visto dall'altra parte di un cespuglio, lontano...Sono giocatori di grande professionalità, dei campioni. Non hanno bisogno di particolari indicazioni da parte mia, ma terrò costantemente il polso della situazione all’interno dello spogliatoio. Voglio essere semplicemente una persona di loro fiducia, non qualcuno che li debba controllare, dimostrerò anche queste mie capacità umane coi ragazzi.”
LAVORO SILENZIOSO — Il manager ammette di aver voluto iniziare a lavorare a fari spenti senza attirare l’attenzione esterna: “Pensavo di iniziare a lavorare di soppiatto, ma la mia presenza vi ha subito incuriosito. Meglio l’attenzione su di me, piuttosto che sui giocatori, che hanno potuto prepararsi senza pressioni. Dentro di me penso che se la dirigenza dell'Inter aveva anche solo pensato a me, era già una soddisfazione.
MORATTI PONE GLI OBIETTIVI— Il presidente è stato chiaro col manager: “Il presidente mi ha chiesto di lavorare, di mettere in campo le mie qualità e di tornare a far vincere l'Inter. Ogni cosa ha il suo corso. Voglio portare entusiasmo e voglia di lottare per riportare i colori nerazzurri dove meritano. La passione del presidente ha aumentato anche la mia.” Altrettanto chiaro il manager è riguardo all’obiettivo stagionale: “Quest’anno puntiamo più in alto possibile in campionato e vogliamo arrivare fino in fondo nelle Coppe. Abbiamo le caratteristiche per poterlo fare.”
GIOVANI, MODULO E QUOTIDIANITA’— Il discorso riguardante i giovani è spinoso: “Dare spazio ai giovani è un discorso delicato, e vedrete che col mister lo affronteremo dando una risposta sul campo. I nostri giovani sono un patrimonio della società e vanno gestiti bene. Come e quando proporre un giovane è una scelta importante e delicata perché nel nostro calcio si può precorrere l'evoluzione di un ragazzo. In questo ritiro c'erano già aggregati alcuni ragazzi della Primavera e la società deciderà quando e come inserirli,o se sarà più saggio far fare loro esperienza in club minori o in serie minori.” Ci si chiede se l’Inter manterrà il consueto 4-3-1-2 o virerà sul più “modaiolo” 3-5-2: “Stramaccioni ha a che fare con veri campioni che possono adattarsi a qualunque situazione tattica… sarà l’ultimo dei suoi e dei miei problemi. Valuteremo avversario per avversario. Partiremo con un 4-4-2 di base che si adatterà alle esigenze. Il giovane milanese però, non anticipa i problemi e pensa nel quotidiano: ”Voglio ragionare giorno per giorno. Io sono rimasto sempre lo stesso. Sono pieno di orgoglio e felice di rappresentare l'Inter, ma sono sempre me stesso. Sono conscio che bisogna fare bene.”
ZANETTI COME MODELLO — Inevitabili sono le domande riguardo a come il neo manager si sia rapportato col gruppo: “Sarò scontato ma mi ha colpito Zanetti” dice sorridendo “Andrebbe clonato, per me non è umano, è bionico. Io voglio entusiasmo. Il nostro capitano è un giovane dentro. E' più grande di me, ma in questo ritiro aveva la voglia di un Primavera. Dobbiamo esprimere quella rabbia per il bene dell'Inter.”
QUESTIONE SNEIJDER— Alla domanda se c’è una ricetta per poter rivedere l’olandese in versione triplete, Ste_22 ha solo parole di elogio per il fantasista, ma non chiude le porte le porte a una sua possibile cessione: “E' un campione, il simbolo della qualità e della tecnica di questa squadra. E' un giocatore di spessore che incide a livello internazionale se sta bene. Non deve essere risollevato, deve solo entrare in campo e fare tutto quello che gli abbiamo visto fare quando è arrivato qui con noi. Per me è un giocatore dell'Inter e resta qui. Non ho avuto indicazioni dalla società o dal giocatore. Poi certo, se arriva una offerta come quella per Ibrahimovic e Thiago Silva, diventano tutti cedibili. Sono onesto, è difficile resistere a certe offerte economiche, ma deve essere il giocatore a dare il suo assenso al trasferimento.”
MERCATO POSITIVO— A proposito delle cessione di Pazzini, il manager puntualizza, rispondendo a chi fa notare che in attacco la coperta è troppo corta: “Pazzini è un giocatore di grande valore, lo sappiamo. però non ho problemi a dire che alla base dell'attuale situazione c'è una scelta dell’allenatore: come centravanti la nostra opzione è Diego Milito. Sulla base di questa scelta, faremo le valutazioni come strategie di mercato. Vi ricordo che manca ancora un mese prima della conclusione del mercato e se trovassi l’occasione, non avrei problemi ad acquistare una punta che possa avvicendarsi con Diego nel corso della stagione. Dimenticate che il suo ruolo può essere anche ricoperto da Palacio e Livaja, due su cui puntiamo tanto.” “Credo che l'Inter abbia portato a termine un mercato intelligente". È il pensiero del manager sul mercato dei nerazzurri "Forse c'è sfuggito qualche grosso colpo come Lucas e Lavezzi” continua “ma credo che abbiamo gettato le basi per la costruzione dell'Inter che vuole diventare grande. L'Inter ha ridotto di 40 milioni di euro lordi gli ingaggi dei giocatori. Senza colpi eccezionali abbiamo gettato basi importanti".
CASSANO E I NUOVI ARRIVI— Il giudizio sui nuovi arrivati è largamente positivo: “Sono sicuro che tutti gli acquisti che abbiamo fatto fino ad ora daranno, il loro contributo. Per quanto riguarda il mercato sono contento dei giocatori che ho a disposizione e conto su di loro. In questo momento, penso che sia praticamente completa. Ripeto, se poi dovessi portare qualche altro giocatore all'Inter sarà sicuramente perché ci saranno le condizioni per farlo e per migliorare il gruppo. Probabilmente nelle nostre teste e in quella del Presidente per primo, c'era l'idea di cercare di costruire qualcosa di nuovo. Fermo restando il grandissimo ciclo che l'Inter ha realizzato negli ultimi dieci anni, per noi è un'estate particolare: sono andati via dieci giocatori, ne sono arrivati in questo momento sei nuovi, quindi è un cambiamento importante.” Su Cassano: “E’ un talento indiscutibile, farà bene perché è l’ultima chances della sua carriera, e lui lo sa”
LA JUVE E LE ALTRE— Juventus molto rafforzata dopo le operazioni di calciomercato? “Per parlare di organici definitivi occorrerebbe aspettare la chiusura del mercato. Ha vinto l'ultimo campionato, le abbiamo fatto i complimenti, ma siamo ancora un po' lontani dall’inizio del campionato. Certo, devo ammettere cha ha completato la rosa con tasselli molto importanti che li rendono più completi dell’anno scorso” Paura del Milan? “Paura no, è da temere, da rispettare perchè per il Milan parla chiaro la classifica: è arrivata davanti a noi e dovremo cercare di colmare il gap". Le possibili outsider? “In questo momento è difficile dirlo, ma sulla carta dico le due romane e la Fiorentina, che ha rivoluzionato tutta la rosa”.
Il tempo a disposizione della stampa è terminato, ma le domande per il manager da parte dei giornalisti sarebbero ancora tante. Stramaccioni e Ste_22 salutano i presenti e abbandonano la sala stampa.