Carriera [CARDIFF CITY FC] - Statistiche individuali di fine stagione 20/21

papawaigo77

Juniores
Moderatore
7 Ottobre 2012
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Chapter 1: Who Am I.


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Mi chiamo George Skylls. Sono nato a Cardiff il 28 febbraio 1985.
Sono gallese doc. Nel mio paese lo sport più in voga è il rugby, ma io sono stato stregato sin da piccolo dal football.
Mio padre ha voluto mi chiamassi così in onore di George Best, grande numero 7 della storia del calcio britannico e suo idolo calcistico.

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Perché proprio Best? Da piccoli ci siamo trasferiti a Manchester, ho sempre vissuto lì. Siamo cresciuti nel suo mito.
Provengo da una famiglia normalissima: madre casalinga e padre operaio. I miei parenti che non seguono il rugby tifano United, visti i trascorsi di una leggenda conterranea come Ryan Giggs.
Mi viene da ridere se penso al mio cognome in senso letterario. Già... le skills... con la ‘I’ ovviamente... tutti mi dicevano che ce l’avrei fatta a diventare un calciatore di successo. Invece? Invece nulla.
Una carriera da modesto centrocampista in cerca dell'assist vincente, con pochi gol all'attivo.
Quando avevo 14 anni un provino sfumato al Salford, nella periferia di Manchester. Poi giusto qualche scampagnata nei campi di Non League, prima di decidere di ritirarmi all’età di 28 anni ed iniziare a studiare per il patentino da allenatore. Preso, ovviamente... con il massimo dei voti. La tesi? Un inno al mio maestro putativo: Arsène Wenger.
Quando ho rivelato a mio padre la squadra per la quale tengo voleva diseredarmi.
Papà tifo Arsenal”... “Don’t joke with me, you f*****g c*nt!”.
Ovviamente il Cardiff rimane la squadra della mia città natale, però l’Arsenal di Wenger è stata la molla della passione, ed io a quel club e al mio maestro, devo tutto.
Tante partite viste allo stadio, prima da tifoso, poi da addetto ai lavori. Quattro ore di strada, di mezzi pubblici e di riflessioni sognatrici nel tragitto che separa Manchester da Londra, quartiere Arsenal.

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Proprio dove sorgono Highbury e l'attuale Emirates Stadium.
Un giorno, chissà, riuscirò anche io ad allenare una squadra così. Magari proprio l'Arsenal. Sarebbe un sogno prima che un obiettivo!​
 

ElDiablo

Prima squadra
22 Gennaio 2020
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Oh finalmente... ma cosa c’è qui? Una super intro! Ti seguo ovviamente, curioso di scoprire quale sarà la nuova meta. Sapore di Inghilterra ovviamente. Bella l’idea di un alterego di fantasia con una storia propria. :)
 
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Johan_14

Primavera
28 Dicembre 2018
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Seguo, curioso di vedere cosa hai in mente.
Partenza dal basso per poi arrivare all'Arsenal magari? (sperando che nel frattempo l'AI non devasti la squadra in modo incomprensibile....).
 
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papawaigo77

Juniores
Moderatore
7 Ottobre 2012
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Chapter 2: Opportunities.

Il primo step post ottenimento del patentino UEFA è appoggiarmi ad un agenzia per estendere i tentacoli nel mondo del football. Al giorno d'oggi essere nelle mani di un buon procuratore è fondamentale.
Fortunatamente Fitz Hall, ex capitano del Crystal Palace ed attuale membro della CAA Base Limited (una delle principali agenzie mondiali), è venuto a conoscenza della mia tesi e si è innamorato delle mie idee.
Accade tutto velocemente. Concordo un appuntamento a Londra con la segreteria e l'occasione si presenta la settimana successiva.

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Mi presento al colloquio nei loro uffici a Soho: sono presenti i loro vertici.
Qualche chiacchiera di conoscenza, ci scambiamo diverse idee sul calcio moderno, esaminiamo il mio profilo e... la parola magica viene pronunciata... “Job done!”.
Contratto firmato. Sarò assistito dalla stessa agenzia di Heung Min Son, Kyle Walker, Eberechi Eze e di diversi allenatori esperti e promettenti. Fantastico, sono al settimo cielo!

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Si rompono quindi gli indugi: posso ambire ad un club importante.
La sparo: “Mi mandate all’Arsenal?”. Non sembrano cogliere l’ironia.
Elliott Fillingham, intermediario che si occuperà di trovarmi un posto, chiarisce il target dei club ai quali si punterà per me: “Con i tempi che corrono le società guardano favorevolmente ad allenatori come te. Giovani, con idee innovative e che costano poco. Ho radici in Scozia, ma possiamo guardare anche a Olanda, Zweite Bundesliga, Championship o Turchia. Sono dei campionati che seguono il filone britannico. Cosa ne dici?”.
Annuisco. Già partire così in alto senza avere un passato nobile da calciatore mi lusinga. Ora resta da capire dove muoverò i primi passi.​
 

ElDiablo

Prima squadra
22 Gennaio 2020
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Partire dall’Arsenal mi sembra piuttosto irrealistico, dunque colgo una certa ironia nelle tue parole. Credo che i tuoi agenti ti riserveranno una destinazione a sorpresa... Profumo d’Inghilterra, resto connesso.
 

everton17

Pulcini
18 Settembre 2019
79
88
18
bella intro papa, se il sogno é l’arsenal direi che finire in championship sarebbe già un primo grande traguardo per farci conoscere e ambire poi a posizioni di lusso in categoria superiore
 

papawaigo77

Juniores
Moderatore
7 Ottobre 2012
1,547
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Grazie a tutti intanto per i commenti raga. Grazie a @everton17 per i complimenti.

Chapter 3: Identity.

La mia ispirazione parte da qui.

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L'Arsenal 2013/2014 era una creatura paradisiaca.
La squadra di Wenger quando scendeva in campo aveva il sorriso, i giocatori ammiccavano con il pallone, era un undici tremendamente empatico con il pubblico.
Vorrei replicare soprattutto l'atteggiamento di divertimento nei giocatori e, conseguentemente, per chi guarda le partite.

La chiave: comporre dei triangoli/rombi in tutte le zone del campo per avere la possibilità di giocate rapide. In quell'annata i Gunners praticavano uno stile basato sul possesso palla, non nauseabondo e sterile. Avvenivano delle verticalizzazioni improvvise dopo degli uno-due di qualità sulla trequarti, resi possibili da una sorta di "triplo-10" dietro l'unica punta. In mezzo al campo fosforo e piedi di velluto erano l'ingrediente principale del menù dei 90 minuti.

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I due concetti cardine su cui poggia la mia idea di gioco sono: qualità e tempo.
La qualità della giocata intesa sia in senso estetico che in senso pratico. Un passaggio ben fatto, una triangolazione nello spazio, una verticalizzazione... la ricerca della qualità sarà la mia ossessione. Il tempo è strettamente legato alla qualità. Se c'è tempo, c'è anche qualità. A volte, anche una squadra non eccelsa tecnicamente riesce a fare giocate estetiche e di qualità, se queste vengono effettuate con il tempo giusto.

La mia proposta è quella di 'intasare' gli spazi centrali con gli avamposti e dare ampiezza con i terzini/esterni bassi (chiamarli terzini, al giorno d'oggi, è riduttivo). Scambi nello stretto, idee chiare e velocità d'esecuzione. L'imbastitura dal portiere sarà utilizzata spesso, soprattutto per fare uscire il pressing opposto e stancare gli attaccanti avversari, oltre che per scatenare un vero e proprio 'liberi tutti' per risalire il campo velocemente. Proprio come quell'Arsenal, mia musa ispiratrice.

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Un mio mantra è il double-five (o doble pivote). Giocherò quasi esclusivamente con due centrocampisti centrali che si interscambieranno i compiti di avanzamento palla al piede e disimpegno. Le altre posizioni in campo ruoteranno. Non ho dogmi. Il mio obiettivo è quello di portare la squadra ad assimilare i concetti di gioco basilari quasi in maniera mnemonica, per lasciare più spazio all'interpretazione soprattutto negli ultimi 25 metri, dove a fartela vincere, a volte, è una giocata del singolo. Ci saranno partite in cui giocheremo a tre dietro, come a quattro, in maniera camaleontica in relazione all'avversario e al momento della partita.

In fase di non possesso, se le circostanze lo permetteranno, attuerò un pressing alto ed organizzato, volto a soffocare la manovra avversaria, portandola all'errore, possibilmente ostruendo le linee di passaggio primarie, con il risultato di ottenere un lancio lungo o un rallentamento nell'attaccare la mia squadra.

Questa è l'identità che spero di tatuare sulla pelle ai miei giocatori, chiunque essi siano. In onore del maestro. In onore di Wenger.​

Special thanks a Total Football Analysis per le immagini.
Qui un articolo molto ben scritto proprio da loro in relazione a quella stagione ed uno dei modi di esprimere calcio più bello che io ricordi.

 

ElDiablo

Prima squadra
22 Gennaio 2020
5,012
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Molto bella la disamina tattica con cui vuoi introdurci nel tuo mondo balistico, interessante il movimento di uno dei due esterni che si abbassa per agire in fase di costruzione, mentre l’altro funge da seconda punta o addirittura - immagino in certe occasioni - attaccante puro. L’asimmetria la fa da padrone, e mi sembra chiara l’idea di dominare il gioco con possesso e densità, mirando poi negli ultimi 20/25m ad affidarsi all’estro o il talento dei giocatori più audaci e tecnici a disposizione. Una sorta di Wenger-ball rivisitato a dovere. Ci sarà da divertirsi. Restiamo dunque in trepidante attesa di scoprire la destinazione.
 

Ronin

Prima squadra
Senior Mod
7 Gennaio 2011
25,535
49,595
113
Sicuramente sono dei concetti tattici molto interessanti, ma il difficile è riuscire ad adoperarli in campo. Becchi il Wycombe Wanderers che si chiude dietro meglio della nostra difesa al Mondiale del 2006, becchi il centrale del Rotherham United che con un a sciabolata di 50 metri trova il suo compagno che riesce ad infilarsi tranquillamente in mezzo ai due DC, per non parlare del fatto che a Superstar-Leggenda andarsene via in dribbling non è semplice, la CPU riesce troppo spesso a capire in anticipo cosa farai, i difensori, anche quelli più scarsi, intervengono sempre in modo pulito, e spesso un cambio di direzione repentino che in realtà dovrebbe sorprende un difensore, a PES ha l'utilità di un calzino quando ti fai la doccia
 

papawaigo77

Juniores
Moderatore
7 Ottobre 2012
1,547
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Sicuramente sono dei concetti tattici molto interessanti, ma il difficile è riuscire ad adoperarli in campo. Becchi il Wycombe Wanderers che si chiude dietro meglio della nostra difesa al Mondiale del 2006, becchi il centrale del Rotherham United che con un a sciabolata di 50 metri trova il suo compagno che riesce ad infilarsi tranquillamente in mezzo ai due DC, per non parlare del fatto che a Superstar-Leggenda andarsene via in dribbling non è semplice, la CPU riesce troppo spesso a capire in anticipo cosa farai, i difensori, anche quelli più scarsi, intervengono sempre in modo pulito, e spesso un cambio di direzione repentino che in realtà dovrebbe sorprende un difensore, a PES ha l'utilità di un calzino quando ti fai la doccia
I limiti di PES purtroppo sono noti. Però con l'aggiustamento delle tattiche, l'inserimento del fuorigioco automatico a tutte le squadre di CPU (come suggerito dal buon @alberico) e con qualche altra accortezza sull'edit dei singoli e sulle istruzioni di squadra, si riesce ad avere un risultato soddisfacente. Ti dico... io mi diverto ancora, nonostante sia praticamente lo stesso gioco dell'anno scorso, perché sperimento, provo, azzardo. Chiaro, conscio dei difetti che questo gioco ha.
 

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