Noi umani selezioniamo quel che ci arriva dal mondo: se fossimo senza filtri, inondati da tutto quel che c’è intorno a noi da vedere, sentire, ascoltare, annusare, avremmo alcune difficoltà. Per cui tralasciamo quel che non ci pare importante: vi ricordate il colore della carta da parati dell’anticamera del vostro dentista? Se non siete commercianti in carte da parati (o se non è particolarmente orrenda o bellissima) probabilente no: la percezione tralascia, mette da parte quel che non ci serve sapere. Ma ora che ve lo ho chiesto, chissà, magari la prossima volta ci farete caso!
E come mai ve lo racconto? Al di là delle spiegazioni da maghi Magò o da sociologhi, il fenomeno esiste: quel che pensiamo ha effetti sul nostro vissuto. Su che cosa focalizziamo la nostra attenzione? Sono fortunata perchè mi ritengo fortunata? Perché focalizzo la mia attenzione sugli accadimenti che me lo confermano, e tralascio gli altri? Definisco ‘un’eccezione’ quando le cose vanno come voglio io, o quando non lo fanno? Su quale sfondo di (miei) modi di vedere il mondo faccio risaltare (o no) quel che vedo? Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? E la vita?