Diario di bordo - Giorno 1
“Io sono un sentimentalista”
Mi trovavo nella mia abitazione a Casilda, in provincia di Santa Fe, Rosario non è poi così lontana da qui. La mia ultima avventura non si era conclusa granché bene, e ultimamente stava accadendo un po’ troppo spesso. Dopo i trionfi epici con l’
Universidad de Chile e poi con la nazionale cilena, avevo condotto buone avventure ma non avevo più portato a casa il risultato davvero sperato.
Abbandonai
Siviglia per l
’Argentina, ma poi tutto andò a rotoli: uscimmo agli ottavi del Mondiale russo. Stessa sorte nefasta poi con il
Santos, e ora anche con
l’Atletico Mineiro era naufragato tutto: tutto quanto sembrava frastagliarsi.
Quanto rivorrei un giorno la panchina della mia amata Argentina...
Con Messi, ai tempi della nazionale
A Casilda me la godevo tra giornate soleggiate, curavo un po’ le piantine, gli alberi, mi godevo il tramonto sorseggiando qualche rum che definirei simpaticamente “violento”... Insieme a me c’era
Rubén, un mio caro amico con cui giocai nelle giovanili dei Newell’s, appassionato di calcio e motori, sognava di seguirmi un giorno in qualche mia avventura balistica.
<<Non ne ho più voglia...>> gli ripetevo ogni volta in cui mi chiedeva dove avrei allenato la stagione futura. Volevo riposare un po’.
<
<Sei pazzo, Jorge? Se solo avessi avuto dalla vita la tua grande abilità... il tuo acume calcistico, la tua passione viscerale...>>
Quelle parole lusingavano, ma la voglia di sedermi di nuovo su di una panchina all’interno di uno stadio, girare il mondo e tenermi occupato dal lunedì alla domenica gestendo un gruppo di giocatori, sembrava svanita.
Rubén però posò per un secondo il bicchiere contenente il rum, e mi guardò con uno sguardo diverso dal solito:
<<Senti Jorge, devo dirti una cosa...>>
M’iniziai a preoccupare quando lo notai immediatamente crucciato.
<<
Forse ho fatto una cosa sbagliata, ma ora è tardi...>>
Rubén tirò fuori dalla sua tasca un foglio piegato in quattro: era la stampa di un’e-mail datata due giorni prima...
Era scritta in francese, riconobbi subito il nome di colui che aveva firmato l’oggetto: si trattava di
Luis Campos.
Per i più attenti e conoscitori questo nome, in termini calcistici, dice già tutto, o comunque abbastanza. Un
Re Mida del calcio moderno che da diversi anni stava facendo le fortune proprio di un club francese... il
Lille.
Luis Campos era un nome forte... a 27 anni inizia ad allenare, a 40 dice basta e diventa lo scout di Mourinho al Real Madrid. Ha fatto 300 milioni di plusvalenze solo al Monaco. Dopo ha portato il Lille in Champions con le sue idee, dalla scrivania, dopo anni di “pseudo-naufragi”, e l’ultima estate aveva incassato 160 milioni dalle sue cessioni.
L’e-mail parlava chiaro:
“
Sig.Sampaoli
Grazie della sua gentile risposta.
Siamo lieti di invitarla in sede in data 2 giugno per la firma del contratto.
Manterremo il massimo riserbo sino all’incontro.
A presto, il ds del Lille,
Luis Campos”
Luis Campos
Subito guardai Rubén e gli dissi senza mezzi termini “
ma che sei scemo!?”, fulminandolo vivo. Lui è intimorito, resta in silenzio qualche minuto, poi però inizia a parlare, dice che qualche giorno prima aveva visto quella mail sul mio cellulare ed era stato più forte di lui rispondere, il Lille aveva appena rescisso il contratto con
Gaultier e cercava un degno sostituto, il mio nome era tra i più papabili. Sui giornali non era trapelato nulla, Rubén era entusiasta, ci credeva tanto. Voleva motivarmi: <<
È una grande occasione Jorge, tornare in Europa, in un club dove ha allenato anche Marcelo, “la tua musa calcistica”, potresti fare meglio di lui, io verrò con te, ti aiuterò, in campo, fuori, dove vorrai...>>
Di facciata sono crucciato ma dentro di me qualcosa inizia a muoversi.
Sono un passionale, ascolto gli istinti... rispondo alla mail e prenoto un volo per Lille per due: Rubén verrà con me. Così facciamo su i bagagli rapidamente direzione Lille Lesquien, l’aereoporto della città francese.
Una vocina dentro di me diceva “
proviamoci”, e io... beh,
io sono un sentimentalista...
L’aereoporto di Lille
To be continued...