Appena 12 giorni dopo la consacrazione del Boca Juniors a campione della Copa de la Liga contro il Tigre, ieri sera, con la partita tra Barracas Central e Central Córdoba, è iniziato ufficialmente il campionato argentino. Una pausa brevissima, un mercato che sarà aperto per i prossimi due mesi, e con la maggiore novità legata alle retrocessioni, che ritornano dopo tre anni e mezzo.. Come accade ormai dal 2015, quando 10 squadre sono passate in Primera División fino a raggiungere il numero di 30 (quest'anno sono 28), il campionato argentino si giocherà in un unico girone da tutti contro tutti. Le tante squadre e i problemi di calendario non permettono più di far svolgere il torneo con il classico Apertura e Clausura. La prima giornata si giocherà tra venerdì 3 e lunedì 6 e si concluderà il 23 ottobre, quasi un mese prima dei Mondiali. Sarà dunque una stagione molto lunga e con un programma serrato per i club, con 27 giornate spalmate in 143 giorni. Per questo motivo nei quattro mesi che durerà il torneo ci saranno turni infrasettimanali. A questo punto è evidente che forse siamo di fronte alla peggiore organizzazione di un torneo, senza una sosta adeguata e con l'alterazione del calendario a causa dei Mondiali in Qatar che inizieranno a Novembre. Nella storia del calcio argentino il caos organizzativo non è però una novità. Ci furono dei tornei Nacionales che iniziarono appena una settimana dopo il Metropolitano, come quello del 1978 e quello del 1980, e altri con le finali del torneo Nacionales che si giocarono dopo l'inizio del Torneo Metropolitano, come nel 1984 (campione il Ferro) e nel 1985 (titolo all'Argentinos Juniors)
Il mercato sarà un altro argomento che potrebbe creare problemi alle squadre e polemiche nei talk-show televisivi. Ad esempio, un giocatore può giocare le prime cinque o sei giornate per un club e dalla settima cambiare casacca. Oppure emigrare all'estero. Questo è dovuto al fatto che il mercato interno chiuderà il 7 luglio, quando si saranno già giocati sei turni di campionato. Inoltre, se un club vende un giocatore all'estero, ha tempo fino all'8 agosto per aggiungere eventualmente un nuovo rinforzo. In questo caso 12 delle 27 giornate saranno già andate in soffitta. Certo, non arriveremo mai ad assistere al bizzarro regolamento del 1949, che aveva il mercato aperto per tutto il girone di andata e poi un'altra apertura di mercato verso la fine del campionato, con il caso emblematico di Isaac Scliar che in quella stagione militò nello stesso anno nel Vélez, nel Boca e nel Tigre. Il mercato aperto fino ad Agosto fa però felici le squadre argentine che saranno impegnate agli ottavi di finale della Copa Libertadores e della Copa Sudamericana. Se perderanno pezzi chiave potranno correggere il tiro in corsa. Vale la pena ricordare che la ristrutturazione del 1985 promossa da Julio Grondona, quando il torneo di Primera iniziava a svolgersi stagionalmente (da Agosto a Maggio come la controparte europea), fu proprio per evitare l'esodo di giocatori da un club all'altro in pieno svolgimento del campionato, cosa che ultimamente sta andando a farsi benedire, con la stagione che si gioca nel corso dell'anno solare
Le retrocessioni saranno due e non quattro come stabilito prima della pandemia del Coronavirus. Attualmente nel Promedio le ultime due della classifica sono Godoy Cruz e Patronato. Però dalla prossima stagione saranno 4 le squadre che cadranno in Primera Nacional, a discapito di due promosse (l'obiettivo futuro è quello di portare il campionato a 20 massimo 22 formazioni). Altra certezza è che il Boca Juniors (vincitore della Copa de la Liga) sfiderà la vincente del campionato per il Trofeo de Campeones. Se gli Xeneizes dovessero però vincere pure il campionato, il rivale uscirà da una spareggio tra i due secondi classificati (Tigre come finalista perdente della Copa de Liga e la seconda classificata del campionato). Se il Matador dovesse chiudere al secondo posto, saranno Boca e Tigre a giocarsi il Torneo de Campeones
Per quanto riguarda il mercato sono stati davvero pochi i movimenti. Ad oggi, ci sono state 18 incorporazioni tra i vari club. Il Platense è quello che ha fatto più operazioni sul mercato, con cinque nuovi innesti, tra cui l'ex Boca Juniors e Lazio Mauro Zárate. Tuttavia la notizia bomba è l'annuncio di un principio di accordo tra il Vélez Sarsfield e l'uruguagio Diego Godín, che a Gennaio ha lasciato Cagliari per trasferirsi ai brasiliani dell'Atletico Mineiro. L'Estudiantes rinforza la difesa con l'esperto centrale Luciano Lollo proveniente dal Banfield. Il Racing mette sotto contratto Emiliano Vecchio svincolatosi dal Rosario Central, mentre il Sarmiento riporta in patria Lucas Castro, che ha giocato l'ultima stagione in Turchia nell'Adana Demirspor. Nel mercato in uscita le cessioni più importanti per ora, oltre a quella di Julián Alvarez al Manchester City, sono quelle di Miguel Merentiel dal Defensa y Justicia al Palmeiras e quella di Kevin Lomónaco dal Lanús al Bragantino. Quattro invece sono stati i giocatori che si sono ritirati prima dell'inizio della stagione. Hanno appeso le scarpette al chiodo Darío Cvitanich (Banfield), Marco Ruben (Rosario Central), Patricio Toranzo (Huracán) e Jorge Ortiz (Arsenál de Sarandí). In questa lista a breve potrebbe però aggiungersi Diego Valeri del Lanús, che sta metitando se ritirarsi o meno. Anche i tecnici hanno un po' movimentato il mercato. Martín Palermo ha lasciato l'Aldosivi, che però non ha ancora scelto il sostituto. Diego Dabove ha detto addio al Banfield (che ha scelto al suo posto Claudio Vivas) per andare a sedersi sulla panchina dell'Huracán dopo l'esonero di Frank Kudelka. Il San Lorenzo dato il benservito a Pedro Troglio si affida di nuovo a Ruben Darío Insua, che ritorna nel barrio Boedo dopo quasi 20 anni dall'ultima volta. Cambia la guida tecnica anche il Vélez. Dopo il buon lavoro svolto dall'interim Julio Vaccari (che ha qualificato il Fortín per gli ottavi di Copa Libertadores), è subentrato l'uruguagio Alexander Medina esonerato ad Aprile dai brasiliani dell'Internacional