A me l'unica cosa che dà fastidio del digitale è che, al netto di offerte di Steam, promozioni ecc.ecc. ma io parlo di costo base, il prezzo di un gioco digitale è lo stesso del gioco retail. E questa cosa non sta né in cielo né in terra. Una volta fatto il gioco, la versione retail ha costi di packaging, di stampa di copertina e manuale (quei pochissimi giochi che ancora ce l'hanno), di distribuzione fisica, di rivendita al dettaglio; tutti costi, immagino non irrisori, che non esistono con la versione digital, dove al massimo c'è una persona in più che carica il gioco e il manuale sul server e basta.
Per me, detto proprio terra terra, il futuro è senza alcun dubbio lo streaming. Finora limitato dalla non omogeneità delle connessioni, dalla frammentazione dei vari servizi, dalla relativa giovane età della tecnologia, ma immagino che tra 5 o 10 anni sarà una realtà molto più consolidata. L'unico rischio è quello che il consumatore finale sia costretto a fare una sfilza di abbonamenti per giocare a quello che vuole (ed è per questo che non sono assolutamente d'accordo quando leggo che quello di Stadia è un modello fallimentare, al contrario, secondo me è il modello più conveniente per il giocatore: pago solo il gioco che voglio giocare).