EA Sports con me ha chiuso. Mi hanno rovinato un gioco. Per cosa? Figurine virtuali. Che costano pure soldi veri. Mi son bastati 60 giorni di FIFA 19 (venendo da 10 anni di FIFA 11) per farmelo disinstallare e buttare nella spazzatura. Però ho capito una cosa. Che se qualcuno attende con tanta ansia novità su delle modalità, piuttosto che sul gioco nel suo gameplay... Sono forse io ad esser rimasto indietro. Perché FIFA piace così, anche se lo si critica. Anzi, chi ne parla male lo compra lo stesso. Lo scemo sono io. Mi si spezza solo il cuore a pensare a chi sta mesi e mesi a cambiare slides, cercando di far diventare per adulti un gioco programmato per bambini. La poca pazienza che mi è rimasta, in quanto a videogame, preferisco sprecarla per KONAMI. Tanto, mal che vada. Peggio di così... Qui si parla tanto di simulazione. Però poi si devia sul calcetto, Volta, le crocchette e i cereali. Sfiorando la presa in giro. Nel 2010, forse per la prima volta nei videogiochi, ci veniva data la possibilità di selezionare un omino e fargli fare col pallone tutto ciò che si voleva. In qualsiasi modo e direzione. Avversari permettendo. In tutti questi anni - con volontà - chissà cosa sarebbe potuto uscir fuori. Ed invece no. A guardarlo oggi, è proprio un altro gioco. Le pitch notes. Quante arie. Manco sono in grado di riprodurlo, un pitch credibile che ricordi vagamente il calcio a 11. Scusate lo sfogo.