Difficoltà: Campione
Velocità di gioco -1
Burnley FC History
La squadra della città omonina, nel Lancashire. Viene fondata nel 1882 ed è una delle storiche squadre fondatrici della allora Football League ribattezzata successivamente Premier League.
Nel suo palmares vi sono 2 campionati di prima divisione nel lontano 1921 e 1960 e una FA Cup nel 1914. A livello internazionale solo un piazzamento ai quarti di finale nel 1961.
Rimane comunque, assieme solamente al Preston e al Wolverhampton, l'unica squadra inglese ad aver vinto almeno una volta i campionati di tutte e 4 le divisioni professionistiche inglesi.
Per quasi 40 anni fino al 2009 non ha militato in Premier, dalla quale è tornata in seconda divisione al primo anno.
Stessa sorte l'anno scorso, promozione e subito retrocessione.
Questa retrocessione ha portato ad uno scossone societario unico nella storia del calcio inglese.
A fronte della retrocessione subita, un gruppo di ignoti ha assalito e corcato di botte ogni singolo membro della dirigenza, costringendoli alle dimissioni. La squadra solo pochi mesi fa è quindi andata all'asta per sconguirare il suo fallimento totale e la ripartenza dalle serie dilettantistiche. Con grande stupore all'asta la società è stata venuta ad un gruppo di ragazzi non meglio identificati che si firmano semplicemente S.S.
Dietro di loro vi sarebbe una cordata di tifosi supportati da un magnate indiano patito per il calcio inglese e gli hooligans in particolare.
E' chiaro a tutti che dietro quella sigla, via sia la famigerata Suicide Squad. Una fronda violenta di tifosi che si pensavano ormai emarginati e dissolti ma che invece sono cresciuti e voglio attivamente partecipare alla rinascita della loro squadra.
A conferma di tutto ciò vi è l'annuncio del nuovo tecnico.
Andrew Porter
Suicide Squad History
L'Inghilterra inizia a tremare per la paura di dover affrontare i Suicide Squad.
E' considerata da tutti come la più pericolosa da le firm del Regno Unito.
E' nata nel 1983 e prende il nome dagli attentati suicidi dei Kamikaze contro le ambasciate e caserme statunitensi del libano.
Il fondatore della SS, Andrew Porter, è stato radiato a vita dagli stadi e accanto al suo comodino conserva con amore i ritagli di giornale che parlano delle sanguinose gesta della sua armata.
Negli anni ’80 e ’90 la Suicide Squad ebbe il suo apice “sportivo”, difendendo il proprio territorio e la propria squadra con una terribile violenza fisica contro chiunque trovassero in mezzo al loro cammino.
Non gli importava di essere 5 contro 10 o 10 contro 100, si buttavano nella mischia in quelli che sembravano veri e proprio attacchi suicidi, ma che quasi sempre sorprendentemente li vedevano vincitori.
Sebbene dopo la strade di Hillsborough la premier Margareth Thatcher adottò una serie di misure contro gli Holligans, la SS non si fermò e continuò nel proprio operato; nel 2002 la Suicide Squad fu ritenuta colpevole della morte di un giovane tifoso di 17 anni del Nottingham Forrest (di Andrew McNee fu la mano assassina) e nel 2009 dopo il derby contro il Blackburn ed il successivo scontro tra tifoserie la polizia inglese ribattezzò la scena come un sequel del film Bravehart. 15 mesi dopo furono arrestati ben 12 membri e accumularono pene detentive complessive di 32 anni.
La mente dietro quella guerriglia fu proprio Andrew Porter.
Simon, “storico” membro della Suicide Squad (anch’esso ormai radiato a vita) ricorda gli anni del suo “operato” con le seguenti parole: “Negli anni ’80 e ’90 quello che facevamo era meglio del sesso, tra una bella bionda e una rissa avrei scelto subito la seconda. Il nostro obiettivo principale era fare gruppo, prendere a pugni e calci chi non ci rispettava e difendere il nostro amato territorio.”
Il piccolo Sam, figlio di Andrew Porter (il fondatore) alla domanda su cosa volesse fare da grande ha risposto che vorrebbe ricalcare le orme del padre e diventare un famoso hooligans. Andrew Porter ha inoltre scritto un libro (Suicide Squad: the Inside Story of a Football Firm) dove si “vanta” di aver sfidato tutte le firm del Regno Unito.
Ora la SS sembra essersi calmata ma la paura di un suo ritorno è sempre nelle menti di tutti gli amanti del bel calcio inglese, le acque nella piccola cittadina sono appunto calme, si respirava un’aria tranquilla prima della retrocessione in Championship e l'avvento di questa nuova proprietà con in panchina niente meno che Andrew Porter in persona sta già facendo tremare tutte le istituzioni sportive e civili.
In questa città povera, dove il tempo sembra essersi fermato, i tifosi della firm aspettano al varco le altre tifoserie, sono i padroni, fanno tremare l’Inghilterra e il prossimo anno ne vedremo delle belle perché anche se i membri più violenti sono stati interdetti a vita dagli stadi, una nuova schiera di giovani, figli della disoccupazione, è pronta a difendere le gradinate della Long Side e a tenere alta la bandiera della temibile Suicide Squad.
La squadra della città omonina, nel Lancashire. Viene fondata nel 1882 ed è una delle storiche squadre fondatrici della allora Football League ribattezzata successivamente Premier League.
Nel suo palmares vi sono 2 campionati di prima divisione nel lontano 1921 e 1960 e una FA Cup nel 1914. A livello internazionale solo un piazzamento ai quarti di finale nel 1961.
Rimane comunque, assieme solamente al Preston e al Wolverhampton, l'unica squadra inglese ad aver vinto almeno una volta i campionati di tutte e 4 le divisioni professionistiche inglesi.
Per quasi 40 anni fino al 2009 non ha militato in Premier, dalla quale è tornata in seconda divisione al primo anno.
Stessa sorte l'anno scorso, promozione e subito retrocessione.
Questa retrocessione ha portato ad uno scossone societario unico nella storia del calcio inglese.
A fronte della retrocessione subita, un gruppo di ignoti ha assalito e corcato di botte ogni singolo membro della dirigenza, costringendoli alle dimissioni. La squadra solo pochi mesi fa è quindi andata all'asta per sconguirare il suo fallimento totale e la ripartenza dalle serie dilettantistiche. Con grande stupore all'asta la società è stata venuta ad un gruppo di ragazzi non meglio identificati che si firmano semplicemente S.S.
Dietro di loro vi sarebbe una cordata di tifosi supportati da un magnate indiano patito per il calcio inglese e gli hooligans in particolare.
E' chiaro a tutti che dietro quella sigla, via sia la famigerata Suicide Squad. Una fronda violenta di tifosi che si pensavano ormai emarginati e dissolti ma che invece sono cresciuti e voglio attivamente partecipare alla rinascita della loro squadra.
A conferma di tutto ciò vi è l'annuncio del nuovo tecnico.
Andrew Porter
Suicide Squad History
L'Inghilterra inizia a tremare per la paura di dover affrontare i Suicide Squad.
E' considerata da tutti come la più pericolosa da le firm del Regno Unito.
E' nata nel 1983 e prende il nome dagli attentati suicidi dei Kamikaze contro le ambasciate e caserme statunitensi del libano.
Il fondatore della SS, Andrew Porter, è stato radiato a vita dagli stadi e accanto al suo comodino conserva con amore i ritagli di giornale che parlano delle sanguinose gesta della sua armata.
Negli anni ’80 e ’90 la Suicide Squad ebbe il suo apice “sportivo”, difendendo il proprio territorio e la propria squadra con una terribile violenza fisica contro chiunque trovassero in mezzo al loro cammino.
Non gli importava di essere 5 contro 10 o 10 contro 100, si buttavano nella mischia in quelli che sembravano veri e proprio attacchi suicidi, ma che quasi sempre sorprendentemente li vedevano vincitori.
Sebbene dopo la strade di Hillsborough la premier Margareth Thatcher adottò una serie di misure contro gli Holligans, la SS non si fermò e continuò nel proprio operato; nel 2002 la Suicide Squad fu ritenuta colpevole della morte di un giovane tifoso di 17 anni del Nottingham Forrest (di Andrew McNee fu la mano assassina) e nel 2009 dopo il derby contro il Blackburn ed il successivo scontro tra tifoserie la polizia inglese ribattezzò la scena come un sequel del film Bravehart. 15 mesi dopo furono arrestati ben 12 membri e accumularono pene detentive complessive di 32 anni.
La mente dietro quella guerriglia fu proprio Andrew Porter.
Simon, “storico” membro della Suicide Squad (anch’esso ormai radiato a vita) ricorda gli anni del suo “operato” con le seguenti parole: “Negli anni ’80 e ’90 quello che facevamo era meglio del sesso, tra una bella bionda e una rissa avrei scelto subito la seconda. Il nostro obiettivo principale era fare gruppo, prendere a pugni e calci chi non ci rispettava e difendere il nostro amato territorio.”
Il piccolo Sam, figlio di Andrew Porter (il fondatore) alla domanda su cosa volesse fare da grande ha risposto che vorrebbe ricalcare le orme del padre e diventare un famoso hooligans. Andrew Porter ha inoltre scritto un libro (Suicide Squad: the Inside Story of a Football Firm) dove si “vanta” di aver sfidato tutte le firm del Regno Unito.
Ora la SS sembra essersi calmata ma la paura di un suo ritorno è sempre nelle menti di tutti gli amanti del bel calcio inglese, le acque nella piccola cittadina sono appunto calme, si respirava un’aria tranquilla prima della retrocessione in Championship e l'avvento di questa nuova proprietà con in panchina niente meno che Andrew Porter in persona sta già facendo tremare tutte le istituzioni sportive e civili.
In questa città povera, dove il tempo sembra essersi fermato, i tifosi della firm aspettano al varco le altre tifoserie, sono i padroni, fanno tremare l’Inghilterra e il prossimo anno ne vedremo delle belle perché anche se i membri più violenti sono stati interdetti a vita dagli stadi, una nuova schiera di giovani, figli della disoccupazione, è pronta a difendere le gradinate della Long Side e a tenere alta la bandiera della temibile Suicide Squad.
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