19 OTTOBRE 2019
Sono seduto alla scrivania del mio ufficio, non sto facendo niente di particolare, navigo un po' sui internet leggendo pareri, decisamente poco positivi, sulla stagione in corso dello Sporting.
Bussano alla porta, guardo l'ora e poi annuisco, è sicuramente lui. "Avanti!" dico, la porta si apre ed entra Marco Silva, "Ciao, Marco. Come stai? Tutto bene", parliamo del più e del meno per un paio di minuti, poi vado dritto al sodo "Immagino tu sappia perché ti ho convocato qui...", lui annuisce, cupo, e io proseguo "La società è decisamente preoccupata dagli ultimi risultati, la Taça era un obiettivo che abbiamo fallito al primo turno e in Europa siamo decisamente indietro, la partita di giovedì sarà un crocevia fondamentale per il passaggio del turno.
Lui annuisce ancora e io continuo "Non voglio dirti che questo sarà un dentro o fuori ma mentirei se non dicessi che saremo costretti a trarre delle conclusi in base al risultato"
Lui mi risponde "Sì, so di essere in bilico e farò di tutto per evitarvi dispiaceri ma, in caso riesca a convincervi che merito di rimanere, vorrei parlare anche di mercato. Il presidente potrebbe regalarmi qualche colpo?", io ci rifletto un po', dubito che il presidente possa fare colpi di gran livello, lui vede la mia indecisione e dice "Senti, io onestamente vedo qualche problema lì davanti, Vietto rende a fasi alterne e manca un sostituto di livello, se tu riesci a dar via Luiz Phellype, che non trova spazio nei miei schemi, forse con i soldi che ricaveremmo potremmo prendere qualcuno", questo è già più plausibile, annuisco più convinto.
Lui si lascia andare ad un sorriso e poi mi dice "Ho qualche nome, senti qua"
GONCALO PACIENCIA: "Questo è il primo nome, è un giocatore imprevedibile e dalla grande esperienza europea, potrebbe fare il caso nostro anche perché all'Eintracht non trova tutto questo spazio, il costo può essere alto ma questo giocatore può fare al caso nostro."
PATRIK SCHICK: Devo aver fatto una faccia perplessa perché lui mi ferma subito "Lo so, lo so, ma aspetta prima di storcere il naso, lui è un giocatore che ha mostrato le sue qualità ai tempi di Genova ma poi, vuoi le aspettative troppo alte, vuoi qualche infortunio di troppo, si è bloccato. Qui si è lontani dalle aspettative dei pubblichi europei, qui potrebbe rinascere."
"Ok" mi dice "ora, con il tuo permesso, parlerei dei trequartisti. Geraldes in Europa non è abbastanza, vorrei un trequartista nemmeno troppo giovane che possa trascinare la squadra ed aiutare Geraldes nella sua crescita.
Ho messo da parte alcuni nomi e gradirei ricevere un tuo parere":
MANUEL FERNANDES: "Ecco, lui è l'esatto esempio di quello che ti dicevo prima, il suo valore è decisamente basso, si aggira verso i 5 milioni, ed è un giocatore intelligente, dalla grande qualità, sarà anche stato al Benfica ma, se ci da disponibilità, è un giocatore davvero utile, tutte le squadre che puntano a tornare a lottare per la gloria prendono spunto dalle migliori, no?"
XEKA: "Allora, lui non è esattamente un trequartista ma potremmo spostare in avanti Battaglia, permettendogli alcuni inserimenti che, con la sua prestanza fisica e la sua intelligenza, potrebbero tornarci utili mentre Xeka sarebbe il nostro mediano.
Il valore è basso per quel che può dare, una decina di milioni e potrebbe farci il salto di qualità."
Io chiudo le pagine di appunti che mi ha portato e gli dico "Tu pensa a tenere salda la panchina ed io farò del mio meglio per accontentarti"; lui esce soddisfatto e io rimango a guardare pensieroso fuori dalla finestra.