1º Luglio 2020...
“ Serve un colpo di genio, un allenatore che sappia programmare con pazienza e poco budget, insieme a me. Obiettivo principale? Salvarci e tornare a essere una squadra di qualità. Obiettivo successivo? Tornare lì, in Europa… “
Pensavo questo, una volta giunto per la prima volta allo stadio, osservando quel prato verde e quel silenzio ridondante...
Ma prima, andiamo con ordine...
•••
> Zagabria, 27 Giugno 2020
«Ufficiale – l’A.C.Milan comunica di aver comunicato al Signor Zvonimir Boban la risoluzione del contratto con effetto immediato per il ruolo di Chief Football Officer del Club. Il Club ringrazia Zvonimir per il suo operato in questi 9 mesi e gli augura il meglio per il futuro professionale»
Quel maledetto “kuckin sin” di Gazidis aveva da poco gongolato per l’interruzione del mio rapporto con lui e il Milan. La cosa peggiore è che quell’evento destabilizzante, il casus belli dell’incontro con Rangnick, era avvenuto in un momento durante il quale la squadra sta crescendo e si vedeva un grande lavoro di Pioli.
Non avvisarci dei contatti con Rangnick è stato irrispettoso e inelegante. Non è da Milan, almeno quello che ricordavo fosse, il Milan.
Sono felice che Paolo resti a Milano. Lui è la storia del club e sta svolgendo un lavoro fantastico... Per me era giunto il tempo di farmi da parte.
E forse devo fare autocritica: il mio carattere non sempre mi ha aiutato...
Io sono un tipo senza filtri.
Il politically correct, no, non fa per me.
Lo sanno bene anche Antonio Conte, Mario Balotelli e il mio caro amico Pippo Inzaghi...
Proprio mentre mi tormentavo di perchè, il mio cellulare iniziò a squillare, e ricevetti una chiamata.
Una proposta accattivante: «Zvonimir, qui il progetto non decolla, abbiamo bisogno di te qui, dobbiamo rifare tutto daccapo. Abbiamo saputo della tua rottura con il Milan...
Vieni da noi a fare il direttore sportivo...»
Esitai un secondo... Tuffarmi in quel mondo, in una nazione che non si conosce così profondamente...
Qualche remore dentro di me c’era...
Ma la voglia di iniziare qualcosa di nuovo sovrastava ogni cosa.
E allora decisi di accettare, curioso di cosa mi avrebbe riservato questa volta il Dio del calcio.
Un’illusione di poco conto… oppure una sfida di cui essere fiero in eterno?
Questo me lo dirà - come ogni cosa - il tempo...
Non avvisarci dei contatti con Rangnick è stato irrispettoso e inelegante. Non è da Milan, almeno quello che ricordavo fosse, il Milan.
Sono felice che Paolo resti a Milano. Lui è la storia del club e sta svolgendo un lavoro fantastico... Per me era giunto il tempo di farmi da parte.
E forse devo fare autocritica: il mio carattere non sempre mi ha aiutato...
Io sono un tipo senza filtri.
Il politically correct, no, non fa per me.
Lo sanno bene anche Antonio Conte, Mario Balotelli e il mio caro amico Pippo Inzaghi...
Proprio mentre mi tormentavo di perchè, il mio cellulare iniziò a squillare, e ricevetti una chiamata.
Una proposta accattivante: «Zvonimir, qui il progetto non decolla, abbiamo bisogno di te qui, dobbiamo rifare tutto daccapo. Abbiamo saputo della tua rottura con il Milan...
Vieni da noi a fare il direttore sportivo...»
Esitai un secondo... Tuffarmi in quel mondo, in una nazione che non si conosce così profondamente...
Qualche remore dentro di me c’era...
Ma la voglia di iniziare qualcosa di nuovo sovrastava ogni cosa.
E allora decisi di accettare, curioso di cosa mi avrebbe riservato questa volta il Dio del calcio.
Un’illusione di poco conto… oppure una sfida di cui essere fiero in eterno?
Questo me lo dirà - come ogni cosa - il tempo...
To be continued...
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