Cara Alessandra,
non ci conosciamo e non conosco nemmeno tuo marito ma volevo mandarti un messaggio.
A Novembre farò 37 anni, non so come ci sono arrivato, mi sembra ieri che litigavo con i miei per decidere l'orario del coprifuoco.
Oggi ho un lavoro da Manager in una multinazionale, una bimba di quasi 6 anni che quest'anno inizierà la scuola, una compagna di nazionalità diversa, una ex-moglie e una gatto.
Poco, pochissimo tempo libero e sopratutto tante responsabilità e tanti cose che mi ricordano ogni giorno quanto è stancante, difficile e a volte sopravvalutato essere adulti.
In questo susseguirsi di giornate copia & incolla, dove non mi accorgo che il tempo passa e invecchia in fretta, accadono però degli avvenimenti, piccole pillole di felicità che ancora mi emozionano.
Un bacio inaspettato di mia figlia, uno sguardo di complicità con la mia compagna, il profumo della pancetta fritta nel burro e la salvia per condire i "casoncelli" che fa mia mamma.
I pensieri di colpo si spengono, non pensi più a quello che devi fare domani ma sei lì in quel momento in quel giorno. Vivi.
Era il 1997 quando un mio compagno di liceo fece irruzione a casa mia con una copia di ISSPRO98, antenato di questo stupido gioco di calcio chiamato PES.
Mi divertii come un matto, e casa mia era diventata una specie di sala giochi dove mese dopo mese anno dopo anno organizzavamo immensi tornei di calcio con la Playstation. Con i miei amici, con i miei fratelli, con gli amici dei miei fratelli.
Nel 2006 finita l'università mi sono trasferito da Roma a Bergamo dove vivo tutt'ora.
Ciao ciao fratelli, ciao ciao amici, e inizia il loop della vita adulta con lavoro e le altre responsabilità.
Mentirei se ti dicessi che mi piace giocare ai videogames. Non mi piace più, non mi entusiasma, non mi fa felice.
Tuttavia non ho mai smesso di comprare PES in questi 20 anni. PES si, mi piace ancora, mi diverte, mi emoziona e mi rilassa.
La sensazione quando ogni anno inserisco il nuovo gioco nella Play è di pura, egoistica, personale felicità.
In pratica torno bambino, adolescente, quando si poteva sognare liberamente senza che la vita ti ricordasse che i sogni purtroppo quasi mai si trasformano in realtà.
Nella vita ovviamente ci sono centinaia di cose più belle, profonde e emozionanti di un videogame. Un amore, un figlio, una promozione sul lavoro, un viaggio in una paese lontano.
Ma cosa ti permette con meno di 50 euro all'anno di immergerti in un mondo tutto tuo per qualche ora a settimana e risvegliare il tuo essere bambino?
Un saluto a tutte due!