Ferenc Puskas, il maggiore galoppante
All’anagrafe Ferenc Purczeld, nasce nel 1927 a Budapest. 10 anni più tardi, il padre decise di cambiare il cognome di famiglia in Puskas.
Seconda punta molto veloce e con un ottimo colpo di testa (nonostante l’altezza non prorompente), esordisce a 16 nell’Honvéd di Budapest, la squadra dell’esercito. Nelle quasi 15 stagioni passate con l’Honvéd, vince cinque campionati di Ungheria e si aggiudica per quattro volte il titolo di capocannoniere.
L’incredibile media, da far quasi invidia a Messi e Ronaldo, é di 354 partite giocate nella massima serie del campionato ungherese con un referto di 357 gol.
Nel 1956 (e con il conseguente inizio della rivoluzione ungherese), Puskas (e tutta la squadra dell’Honvéd) decide di non rientrare a Budapest preferendo rimanere in Europa con la squadra. Per colpa di questa decisione, la UEFA squalifica tutti i giocatori per 2 anni.
Nel 1958, al termine della squalifica, si accasa al Real Madrid di Alfredo Di Stefano. Nei blancos vince sei campionati spagnoli, tre Coppe dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Coppa di Spagna. In 180 partite giocate nel campionato spagnolo, realizza 156 gol. Grazie alla sua permanenza al real, ottiene la naturalizzazione spagnola
In nazionale, vince da capitano la medaglia d’oro olimpica nel 1952. Affronta il mondiale del 1954 da grande favorita, ma perde tra le polemiche la finale contro la Germania; polemiche dovute alle accuse di Doping contro la formazione tedesca e, soprattutto, all’accusa di Puskas contro il tecnico tedesco di aver ordinato a Liebrich di fargli male nella partita di qualificazione tra Ungheria e Germania (che fini 8-3 per gli ungheresi). Giocò quindi quella partita con un dolore alla caviglia che comunque gli permise di segnare un gol e farsene annullare uno (per dubbio fuorigioco).
Puskás fece anche quattro apparizioni nella Nazionale spagnola, tra il 1961 e il 1962, ma senza segnare reti.
Ehm....forse forse i soprannomi e nomignoli dati da Konami non sono tanto presi a caso....