Le mie carriere in divenire… meglio detto in cantiere:
alla fine porterò avanti più carriere (in fifa 19 contrariamente ai precedenti capitoli si possono salvare solo 4 carriere) ma ne racconterò soltanto una per ovvie ragioni di tempo e per non ammorbarvi troppo.
Le Candidate:
Partiamo dalla prima candidata, una mia vecchia conoscenza con cui ogni anno mi cimento in una carriera.
1. Notts County (League Two)
Nel panorama calcistico l’inghilterra per ovvie ragioni vanta i club più antichi del pianeta. A livello di squadre nel senso più ampio del termine professioniste e non il club in assoluto più antico appartiene alla città di Sheffield con lo Sheffiled FC. Tra i professionisti invece a farla da padrone in questa caratteristica è la città di Nottingham e non con il più famoso Forest ma con la più piccola compagine Notts County che data 1862. Squadra conosciuta per aver dato i colori alla nostra vecchia signora. In occasione dell’ innaugurazione dello Juventus Stadium la squadra italiana decise di invitare per un match amichevole proprio il Notts County.
La squadra non ha quasi mai conosciuto grandi momenti nella sua lunghissima storia se non nel lontano 1893-94 in cui vinse uno dei suoi due trofei la FA Cup, l’altro è una coppa Anglo-Italiana nel 1994-95(torneo noto a chi ha qualche annetto sulle spalle come il sottoscritto).
Il fascino di questa compagine pur se non c’è bisogno di dirlo nasce dalla sua antica storia in perfetto stile britannico. I suoi tifosi, come altri milioni di appassionati di calcio d’oltremanica sono ben coscienti che nella loro vita difficilmente vedranno i propri begnamini alzare un trofeo e che sarebbe molto più facile tifare per qualche grande club di premier league. In inghilterra questo concetto, pur se stanno cambiando un pochino le cose, non è quasi mai contemplato. L’identità di una città, zona, quartiere resta il collante principale che rende il football inglese qualcosa di unico nel panorama mondale. La Squadra attualmente milita nella serie più bassa delle leghe professioniste, la league two. L’obiettivo realistico per un club di questa portata resta l’approdo in league One o al massimo la possibilità di provare l’ebrezza della champioship. Nella sua storia è stata anche un club della prima divisione quando ancora non esisteva la premier league, la sua ultima apparizione risale al 1991-92.
L’avventura da provare in Fifa con questo club deve essere accompagnata da una grande pazienza e la consapevolezza di dover guidare la squadra per un lungo numero di stagioni al fine di raggiungere risultati interessanti.
2. Millwall (Championship)
I cattivi, quelli brutti e nascosti in un ansa del Tamigi, portuali, disoccupati, gente al limite della legalità che formano una tifoseria conosciuta per un passato non certo da educanda. Cugini di cui si vorrebbe perdere le tracce, uno stadio nel quale ci si pensa due volte prima di accedervi se non si è del quartiere. Una Londra lontana dalle strade ordinate con le casette le cui colonne esterne disegnano un quadro idilliaco di certi rioni. E lontana anche da quella city frenetica, moderna e asettica.
In questo contesto non certo idilliaco ma intriso di atmosfera vive una squadra che nella sua storia non ha vinto praticamente nulla ma che viene seguita dal suo pubblico in un rito quasi religioso. La squadra non ha particolari ambizioni anche perché non può permettersele ma sicuramente da un paio di stagioni sta tornando a macinare un gioco anche piacevole e soprattutto redditizio. Oggi ai blocchi di partenza non è riconosciuta come una delle possibili pretendenti alla promozione il premier anzi sono in molti a scommettere in una sua possibile retrocessione negli inferi delle due leghe minori.
Con queste premesse vorrei provare una carriera sulla falsa riga dello scorso anno puntando fortemente sulla rosa attuale apportando solo minimi cambiamenti dettati da oggettive circostanze come il ritiro di alcuni giocatori per raggiunti limiti di età o sostituzione di alcuni giocatori che esprimeranno il desiderio di andare via. Sul mercato in entrata la politica è quella di limitare al massimo acquisti e mantenere comunque un mercato quanto meno realistico improntato su pochi giovani giocatori dal costo minimo.
3. Sheffield Wednesday (Championship)
La città dell’acciaio, terza per dimensioni (tolto Greater London) giusto dietro Birmingham e Leeds. Una regione prettamente industriale che dopo la crisi si è rifatta il look diventando un posto anche presentabile. La città ospita due club professionisti oltre al club amatoriale di cui abbiamo parlato prima. Le squadre sono lo United e il Wednesday. Il nome di questa seconda compagine prende spunto dalla sua nascita nel lontano 1867 quando un club di cricket che soleva giocare di mercoledì aveva preso nel nome detto giorno. I giocatori di cricket per non rimanere “disoccupati” nei lunghi mesi invernali decisero di giocare a calcio ampliando la società di cricket con il football. Solo nel 1887 la squadra divenne professionista. Nel suo palmares si contano 4 titoli inglesi, tre FA cup e una coppa di lega oltre una supercoppa.
La squadra gioca le sue partite casalinghe a Hillsborough tristemente noto per la tragedia durante una finale tra Liverpool e Nottingham Forest in cui persero la vita 96 reds.
Gli obiettivi qui possono essere, nel medio lungo periodo, piuttosto intriganti. Riportare la Città di Sheffield nella Premier è fattibile e potersi ritaglare un ruolo da protagonista nel massimo campionato anche. Vedremo.
4. Cadiz Club de Futbol (Liga 1/2/3)
Lasciamo la terra d’Albione per raggiungere una terra più assolata e caliente.
La Spagna, con la sua grande tradizione calcistica rappresenta un altro dei cardini di questo sport.
Terra a me ben conosciuta per averci vissuto tra i 22 anni e i 26. Il calcio spagnolo è sicuramente dominato dal dualismo Real/Barça ma fermarsi a questo sarebbe davvero riduttivo. Sono numerosissime le compagini che meritano attenzione e grande rispetto per la loro tradizione. Senza citarle tutte basti pesnare all’Athletic Club, al Sevilla al Betis al Depor ecc. Tra le piccole compagini che hanno fatto parlare di se negli anni della liga c’è il Cadiz, compagine che vide il suo periodo d’oro negli anni ’80. Oggi “el submarino amarillo” (chiamato così molto prima dell’attuale Villareal) milità nuovamente nella seconda divisione spagnoal dopo un lungo periodo buio. Cambiare carriera e paese credo possa essere da stimolo. Gli obiettivi di questa compagine saranno difficilmente il poter competere con i due grandi mostri sacri del calcio spagnolo ma si arrivare in prima divisione e togliersi qualche soddisfazione .
un caro saluto