Videogiochi, Psicologia e Cervello

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22 Novembre 2014
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eddisbanfi
Ciao ragazzi,

ho voluto aprire questo topic per condividere con voi idee riguardanti la fruizione dei videogiochi.
Siccome la maggior parte di voi sono maggiorenni, me compreso, volevo si parlasse di una fruizione consapevole del medium videogioco.
La psicologia dell'individuo correlata all'uso che ne fa.

Quando si abusa col consumo, quando invece si abusa con alcuni pensieri figli del pregiudizio di un'opinione pubblica spesso superficiale, svogliata nell'analisi, e tronfia di pregiudizi.
Io ad esempio sono una persona tendente all'ansia, una persona fondamentalmente introversa e insicura, facile all'arrabbiarsi anche se non per futili motivi. E in molti momenti della mia vita mi sono chiuso in me stesso, magari davanti alla TV o al monitor, giocando spesso e, spesso, non contando le ore passate con il controller in mano.

Ma sono anche un vorace lettore di libri e di articoli, una persona fondamentalmente curiosa, che spesso si "rimprovera" perchè, con tutti i libri interessanti e gli argomenti stuzzichevoli di cui ho letto poco e di cui vorrei leggere di più, forse dovrei dedicare -in maniera equilibrata- il mio tempo anche nella lettura.

Sono anche uno che per buona parte della sua vita si è trincerato dentro se stesso, spesso rifuggendo occasioni sociali per via di una serie di fregature (cui non voglio fare vittimismo), e crescendo sono diventato molto più attento al cibo salutare e all'attività fisica bilanciata, e quindi, come col nutrimento che si dà allo stomaco, si deve fare attenzione anche al nutrimento che si dà al cervello.

La cosa migliore sarebbe tenere un diario in cui annoto i benefici concreti di un 2-3 giorni passati magari di più sulle pagine da leggere, che con un consumo spesso automatico e senza voglia e sentimenti di una sessione passata giocando con l'incombente e ipotetica perdita della cognizione del tempo che passa a svolgere un'attività che facilmente ci "avvolge" su di essa.

Ma anche far diventare un po' più "attivo" e piacevole quello passato videogiocando. Perchè dico "attivo"? Perchè a me capita, a voi non so, che, preso dalla noia, spesso dall'apatia di una giornata qualunque o di un periodo lungo e complicato, accendo la console o il PC e avvio il gioco del momento, quello che più mi prende, senza che veramente ne abbia voglia. E il consumo diventa molto meccanico, senza sentimento, senza piacere, e me ne accorgo dopo un po' (ultimamente me ne accorgo molto prima, perchè ci faccio caso). Di questo consumo, poi, cosa rimane? A me personalmente di aver buttato il mio tempo, non tanto per l'hobby in se (che ha molti aspetti positivi, a livello di stimoli e crescita del cervello e del pensiero), ma per il momento scelto per il consumo.

Lasciando perdere discorsi "da TG5", del tipo che i videogiochi rendono i nostri ragazzi violenti e sessualmente squilibrati, vorrei condividere -come detto prima- esperienze, opinioni, articoli, bibliografie sull'argomento, con voi.

Spero di essermi espresso chiaramente sull'intento del dibattito.
 

the elder

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31 Luglio 2010
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Ciao ragazzi,

ho voluto aprire questo topic per condividere con voi idee riguardanti la fruizione dei videogiochi.
Siccome la maggior parte di voi sono maggiorenni, me compreso, volevo si parlasse di una fruizione consapevole del medium videogioco.
La psicologia dell'individuo correlata all'uso che ne fa.

Quando si abusa col consumo, quando invece si abusa con alcuni pensieri figli del pregiudizio di un'opinione pubblica spesso superficiale, svogliata nell'analisi, e tronfia di pregiudizi.
Io ad esempio sono una persona tendente all'ansia, una persona fondamentalmente introversa e insicura, facile all'arrabbiarsi anche se non per futili motivi. E in molti momenti della mia vita mi sono chiuso in me stesso, magari davanti alla TV o al monitor, giocando spesso e, spesso, non contando le ore passate con il controller in mano.

Ma sono anche un vorace lettore di libri e di articoli, una persona fondamentalmente curiosa, che spesso si "rimprovera" perchè, con tutti i libri interessanti e gli argomenti stuzzichevoli di cui ho letto poco e di cui vorrei leggere di più, forse dovrei dedicare -in maniera equilibrata- il mio tempo anche nella lettura.

Sono anche uno che per buona parte della sua vita si è trincerato dentro se stesso, spesso rifuggendo occasioni sociali per via di una serie di fregature (cui non voglio fare vittimismo), e crescendo sono diventato molto più attento al cibo salutare e all'attività fisica bilanciata, e quindi, come col nutrimento che si dà allo stomaco, si deve fare attenzione anche al nutrimento che si dà al cervello.

La cosa migliore sarebbe tenere un diario in cui annoto i benefici concreti di un 2-3 giorni passati magari di più sulle pagine da leggere, che con un consumo spesso automatico e senza voglia e sentimenti di una sessione passata giocando con l'incombente e ipotetica perdita della cognizione del tempo che passa a svolgere un'attività che facilmente ci "avvolge" su di essa.

Ma anche far diventare un po' più "attivo" e piacevole quello passato videogiocando. Perchè dico "attivo"? Perchè a me capita, a voi non so, che, preso dalla noia, spesso dall'apatia di una giornata qualunque o di un periodo lungo e complicato, accendo la console o il PC e avvio il gioco del momento, quello che più mi prende, senza che veramente ne abbia voglia. E il consumo diventa molto meccanico, senza sentimento, senza piacere, e me ne accorgo dopo un po' (ultimamente me ne accorgo molto prima, perchè ci faccio caso). Di questo consumo, poi, cosa rimane? A me personalmente di aver buttato il mio tempo, non tanto per l'hobby in se (che ha molti aspetti positivi, a livello di stimoli e crescita del cervello e del pensiero), ma per il momento scelto per il consumo.

Lasciando perdere discorsi "da TG5", del tipo che i videogiochi rendono i nostri ragazzi violenti e sessualmente squilibrati, vorrei condividere -come detto prima- esperienze, opinioni, articoli, bibliografie sull'argomento, con voi.

Spero di essermi espresso chiaramente sull'intento del dibattito.
Interessante.
Appena ho un po' di tempo (e voglia) ti rispondo con calma.
 

Diego_Die91

Primavera
11 Settembre 2019
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Diego_Die91
Ciao ragazzi,

ho voluto aprire questo topic per condividere con voi idee riguardanti la fruizione dei videogiochi.
Siccome la maggior parte di voi sono maggiorenni, me compreso, volevo si parlasse di una fruizione consapevole del medium videogioco.
La psicologia dell'individuo correlata all'uso che ne fa.

Quando si abusa col consumo, quando invece si abusa con alcuni pensieri figli del pregiudizio di un'opinione pubblica spesso superficiale, svogliata nell'analisi, e tronfia di pregiudizi.
Io ad esempio sono una persona tendente all'ansia, una persona fondamentalmente introversa e insicura, facile all'arrabbiarsi anche se non per futili motivi. E in molti momenti della mia vita mi sono chiuso in me stesso, magari davanti alla TV o al monitor, giocando spesso e, spesso, non contando le ore passate con il controller in mano.

Ma sono anche un vorace lettore di libri e di articoli, una persona fondamentalmente curiosa, che spesso si "rimprovera" perchè, con tutti i libri interessanti e gli argomenti stuzzichevoli di cui ho letto poco e di cui vorrei leggere di più, forse dovrei dedicare -in maniera equilibrata- il mio tempo anche nella lettura.

Sono anche uno che per buona parte della sua vita si è trincerato dentro se stesso, spesso rifuggendo occasioni sociali per via di una serie di fregature (cui non voglio fare vittimismo), e crescendo sono diventato molto più attento al cibo salutare e all'attività fisica bilanciata, e quindi, come col nutrimento che si dà allo stomaco, si deve fare attenzione anche al nutrimento che si dà al cervello.

La cosa migliore sarebbe tenere un diario in cui annoto i benefici concreti di un 2-3 giorni passati magari di più sulle pagine da leggere, che con un consumo spesso automatico e senza voglia e sentimenti di una sessione passata giocando con l'incombente e ipotetica perdita della cognizione del tempo che passa a svolgere un'attività che facilmente ci "avvolge" su di essa.

Ma anche far diventare un po' più "attivo" e piacevole quello passato videogiocando. Perchè dico "attivo"? Perchè a me capita, a voi non so, che, preso dalla noia, spesso dall'apatia di una giornata qualunque o di un periodo lungo e complicato, accendo la console o il PC e avvio il gioco del momento, quello che più mi prende, senza che veramente ne abbia voglia. E il consumo diventa molto meccanico, senza sentimento, senza piacere, e me ne accorgo dopo un po' (ultimamente me ne accorgo molto prima, perchè ci faccio caso). Di questo consumo, poi, cosa rimane? A me personalmente di aver buttato il mio tempo, non tanto per l'hobby in se (che ha molti aspetti positivi, a livello di stimoli e crescita del cervello e del pensiero), ma per il momento scelto per il consumo.

Lasciando perdere discorsi "da TG5", del tipo che i videogiochi rendono i nostri ragazzi violenti e sessualmente squilibrati, vorrei condividere -come detto prima- esperienze, opinioni, articoli, bibliografie sull'argomento, con voi.

Spero di essermi espresso chiaramente sull'intento del dibattito.
Bel topic complimenti e complimenti anche per come ti esprimi, si vede che sei un vorace lettori di libri a differenza mia purtroppo.
Cerco di farla breve perché con la mia storia potrei star qua a scrivere e annoiarvi per giorni.
Ho 31 anni e un figlio di 9, causa separazione con la mia ex compagna mi sono ridovuto appoggiare dai miei in cerca di una nuova sistemazione e nel frattempo mi sono felicemente fidanzato con una ragazza davvero straordinaria.
Molto spesso faccio autocritica e mi sottovaluto ma credetemi,ho passato mesi e mesi infernali in cui ho anche pensato al gesto estremo perché si, mi sentivo inutile nella vita di tutti e di essere un peso per tutti.
Ritornando al "gaming". Gioco da quando ho 8 anni e difendo questa mia grande passione con le unghie e con i denti andandone soddisfatto e difendendomi da gente attorno a me che commenta: "ma ancora a 31 anni stai dietro a queste cazzate?Quando finirai?". La mia risposta e' MAI.
Odio e non sopporto questa cosa che non devono essere rispettate le passioni altrui qualsiasi esse siano.
Lavoro 8/9/10h al giorno e riesco a dividere il mio tempo libero tra calciotto,palestra,Juve,amici,chitarra,mountain bike e giustamente tempo alla mia ragazza,nipoti e quando e' con me dedico tutte le mie energie a mio figlio tra compiti,giochi,catechismo ecc ecc.
Dov'e' il problema se la sera del fine settimana voglio dedicare tempo alla mia PS5? Voglio star sveglio fino alle 4? E' un problema vostro? NO.
Anche a me capita di avere del tempo libero e mettermi a giocare senza uno scopo ben preciso, non mi ci metto con concentrazione e mi innervosisco in un secondo. Diverse volte mi rendo conto che esagero ad arrabbiarmi quando "perdo" o non sconfiggo un nemico, ma visto l'impegno che ci metto e la passione che ci metto, quando una cosa non mi riesce mi arrabbio :D
Giocare mi ha sempre dato sollievo e fatto scoprire cose su di me che non pensavo di avere,perché su tanti giochi se non aguzzi l'ingegno non riesci ad andare avanti e qualcuno ti permette anche di "imparare" l'inglese.
Credo e sono sicuro di essere andato off-topic :)
Scusate.
 
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Prima squadra
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eddisbanfi
Molto spesso faccio autocritica e mi sottovaluto ma credetemi,ho passato mesi e mesi infernali in cui ho anche pensato al gesto estremo perché si, mi sentivo inutile nella vita di tutti e di essere un peso per tutti.

Penso sia lo scotto che pagano le persone che possiedono sensibilità, umiltà, e le persone estremamente riflessive. Mi spiace quando sento che una persona sia passata da un momento simile, ma penso anche che passare per momenti simili sia l'occasione per riflettere su cose più profonde dell'esistenza, e per cercare di migliorare come esseri umani.

Gioco da quando ho 8 anni e difendo questa mia grande passione con le unghie e con i denti andandone soddisfatto e difendendomi da gente attorno a me che commenta: "ma ancora a 31 anni stai dietro a queste cazzate?Quando finirai?". La mia risposta e' MAI.

Questo è un tema ricorrente, anche se non quello specifico del topic, ma ti posso solo dire che io, ad esempio, in uno dei periodi più duri e complicati della mia vita, NON giocavo ai videogiochi, reprimevo il mio essere perchè? Perchè frequentavo una compagnia di individui secondo i quali giocare ai videogiochi era stupido e infantile: meglio passare la sera, davanti a uno spritz, a parlare dei mobili comprati all'ikea il venerdì precedente o di minchiate molto meno rilevanti.
Vero? VERO? Eh? No, assolutamente no, un'altra serata così e veramente avrei compiuto io il gesto estremo, anche se per ragioni diverse da quelle che hanno portato pure me a pensarci in passato.
Guardacaso poi mi sono accorto fosse una compagnia per me tossica. E quando non assecondi le tue passioni, perchè pensi di sbagliare o di ESSERE sbagliato, diventi una calamita per le persone tossiche.
E queste situazioni non portano mai a nulla di buono.

Giocare mi ha sempre dato sollievo e fatto scoprire cose su di me che non pensavo di avere,perché su tanti giochi se non aguzzi l'ingegno non riesci ad andare avanti e qualcuno ti permette anche di "imparare" l'inglese.

Io ho sempre detto e ripetuto che, se mi avessero insegnato la matematica tramite un GDR (come ad esempio Diablo, o qualsiasi altro su quella falsariga), io forse avrei amato la matematica. Invece che odiarla con ogni mia cellula.
E questo è un esempio di come una cosa più "alta" dell'industria videoludica, ovvero la scuola pubblica, ha fallito.
Fallito per ignoranza, paradossalmente (dato che parliamo di istruzione e scuola...).

Credo e sono sicuro di essere andato off-topic :)

Un pochetto sì perchè non era esattamente questo il tema del dibattito, MA
ma
nessuno ti dice che hai sbagliato a scrivere questa introduzione, anzi: avendo condiviso degli episodi abbastanza delicati io l'ho apprezzato (e non sarò il solo) e sei stato un grande
E

Puoi e devi scrivere, se ti va, altre esperienze che provengono da un mondo che a molti, qui dentro, piace.
 

Diego_Die91

Primavera
11 Settembre 2019
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Penso sia lo scotto che pagano le persone che possiedono sensibilità, umiltà, e le persone estremamente riflessive. Mi spiace quando sento che una persona sia passata da un momento simile, ma penso anche che passare per momenti simili sia l'occasione per riflettere su cose più profonde dell'esistenza, e per cercare di migliorare come esseri umani.



Questo è un tema ricorrente, anche se non quello specifico del topic, ma ti posso solo dire che io, ad esempio, in uno dei periodi più duri e complicati della mia vita, NON giocavo ai videogiochi, reprimevo il mio essere perchè? Perchè frequentavo una compagnia di individui secondo i quali giocare ai videogiochi era stupido e infantile: meglio passare la sera, davanti a uno spritz, a parlare dei mobili comprati all'ikea il venerdì precedente o di minchiate molto meno rilevanti.
Vero? VERO? Eh? No, assolutamente no, un'altra serata così e veramente avrei compiuto io il gesto estremo, anche se per ragioni diverse da quelle che hanno portato pure me a pensarci in passato.
Guardacaso poi mi sono accorto fosse una compagnia per me tossica. E quando non assecondi le tue passioni, perchè pensi di sbagliare o di ESSERE sbagliato, diventi una calamita per le persone tossiche.
E queste situazioni non portano mai a nulla di buono.



Io ho sempre detto e ripetuto che, se mi avessero insegnato la matematica tramite un GDR (come ad esempio Diablo, o qualsiasi altro su quella falsariga), io forse avrei amato la matematica. Invece che odiarla con ogni mia cellula.
E questo è un esempio di come una cosa più "alta" dell'industria videoludica, ovvero la scuola pubblica, ha fallito.
Fallito per ignoranza, paradossalmente (dato che parliamo di istruzione e scuola...).



Un pochetto sì perchè non era esattamente questo il tema del dibattito, MA
ma
nessuno ti dice che hai sbagliato a scrivere questa introduzione, anzi: avendo condiviso degli episodi abbastanza delicati io l'ho apprezzato (e non sarò il solo) e sei stato un grande
E

Puoi e devi scrivere, se ti va, altre esperienze che provengono da un mondo che a molti, qui dentro, piace.
Si diciamo che post separazione ho "perso" un po la testa e sono arrivato ad un punto che non mi riconoscevo più.
Avevo perso 10kg,non mangiavo e come dicevi prima anche tu,ho totalmente abbandonato play station ecc ecc.
Se non ho fatto il gesto che volevo è perchè grazie a Dio ci sono persone che ci tengono a me e che sono riusciti a tirarmi su.
Io di norma se ho qualcosa che non va non ne parlo con nessuno e non voglio preoccupare nessuno.
Per quanto riguarda la matematica siamo messi uguale hahahha
Parlo di quello che mi è successo perchè credo mi abbia reso una persona migliore e sono contento di esserne uscito alla grande :) (non parlo di tunnel della droga ecc ecc)
 

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Io di norma se ho qualcosa che non va non ne parlo con nessuno e non voglio preoccupare nessuno.

So di cosa parli.
Grazie alla mia (ormai ex) psicologa ho capito, fra le tante cose, che bisogna chiedere aiuto, se si ha bisogno, e accettarlo, fidarsi, invece di chiudere tutto dentro una bolla.

Perchè di norma anche la naturale condivisione di pareri aiuta (è un po' anche quello che facciamo qui, con argomenti più o meno leggeri) a uscire dal proprio punto di vista che a volte può consolidarsi così tanto da diventare una gabbia di ferro battuto.

E anche perchè spesso c'è gente, professionista o no, in grado di farlo.

Ad esempio dopo il primo lockdown ero arrivato a pesare molto fuori dal mio peso forma, e non essendo altissimo parevo un barile dell'umido. Volevo perdere peso, ma non sapevo da dove partire. Avevo la forza e la buona volontà, ma non gli strumenti per sapere come cominciare. Sono andato da un nutrizionista (basta coi dietologi) e, facendo poca fatica, ho perso 17 kg in un annetto e mezzo.


Tornando all'argomento io adoro e riconosco i meriti costruttivi della nostra passione preferita, che porta molti benefici.
Ma mi interrogo anche sulla qualità sia della fruizione che del piacere provato quando si gioca. Essendo io sempre stato tendente a chiudermi in me stesso ritagliandomi i miei spazi, e rendendomi conto che con l'età faccio un pelino più di fatica a condividerli, penso che una riflessione, sia per chi ha delle competenze sia per chi invece no (e io ad esempio non ne ho, anche se magari mi piace avventurarmi tra articoli e stralci scritti), sia interessante da fare.
 
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Cioè per dire il cibo piace a tutti.

Quando smette di diventare un piacere, e per molti diventa qualcosa di diverso perchè il rapporto che si ha col cibo inizia a diventare poco sano, sappiamo riconoscere anoressia e bulimia.

Parlando di videogiochi e intrattenimento digitale, ma soprattutto di videogiochi, senza arrivare agli estremi, che possono essere videodipendenza o altro, ci possono essere dei momenti in cui il nostro passatempo preferito perde un po' di significato, specie in periodi particolari della nostra vita.

Alla fine come in un rapporto di coppia, si cerca sempre di fare la cosa giusta senza essere invadenti o inopportuni senza farci caso, perchè a quel rapporto ci tieni (e non è che a tutti i costi vuoi troncarlo).
 
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No io non sono mai arrivato al punto di diventare videodipendente anche perché ho anche altre passioni che ogni tanto riescono a tenermi lontano dallo schermo.
Il cibo e' molto pericoloso si e complimenti per i 17kg persi :)
Io mi ero reso conto che li avevo persi, ma non nel modo giusto, ero presente fisicamente ma assente mentalmente e mi sono perso qualche passaggio di mio figlio che e' sempre stato li con me perché sono semplicemente suo Babbo :)
Ho chiesto scusa a diverse persone perché quel periodo hanno conosciuto un Diego sbagliato ma, come ti ho detto prima, questa cosa mi ha aiutato moltissimo.
Forse pensando al gesto estremo sono stato anche troppo esagerato ma quando sei in quei momenti non ti rendi conto, non vedi una fine e una soluzione. Io ero il problema e non sapevo come uscirne e nel frattempo avevo da pensare a mio figlio,al mio lavoro ecc ecc.
Sono abituati a vedermi sempre con il sorriso in faccia, scherzare e ridere e quindi non pensano che io potrei soffrire e,ogni tanto, usare quel sorriso come una maschera.

Diciamo che ora la PS5 e' diventato il mio orticello da curare, per questo me la "prendo" quando mi chiedono quando finira' :D
 

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Diciamo che ora la PS5 e' diventato il mio orticello da curare, per questo me la "prendo" quando mi chiedono quando finira' :D

Le nostre passioni sono quelle che ci hanno salvato la vita, e continuano a farlo. Ecco perchè una domanda riguardante la sua fine "perchè passione poco nobile" è superficiale e indelicata.

Qualsiasi sia la passione che uno nutre e coltiva.
 

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Le nostre passioni sono quelle che ci hanno salvato la vita, e continuano a farlo. Ecco perchè una domanda riguardante la sua fine "perchè passione poco nobile" è superficiale e indelicata.

Qualsiasi sia la passione che uno nutre e coltiva.
Anche perché chiudendomi in camera,con le cuffie e la play accesa non do fastidio a nessuno :)
4/5 anni fa giocando a Cod online ho conosciuto 2-3 persone che nel corso degli anni si sono rilevate importantissime per me...quindi :)
In quel periodaccio avevo trovato tanto appoggio nella chitarra,amo la musica e se ti dico che mi ha salvato la vita credimi che e' cosi.
Domanda scortese, quanti anni hai? :)
 

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Anche perché chiudendomi in camera,con le cuffie e la play accesa non do fastidio a nessuno :)
4/5 anni fa giocando a Cod online ho conosciuto 2-3 persone che nel corso degli anni si sono rilevate importantissime per me...quindi :)
In quel periodaccio avevo trovato tanto appoggio nella chitarra,amo la musica e se ti dico che mi ha salvato la vita credimi che e' cosi.
Domanda scortese, quanti anni hai? :)

40 tondi tondi.

Anche io nell'ambito gaming online/forum pesteam ho conosciuto persone con cui ho costruito bei rapporti, importanti.
 
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Diego_Die91

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40 tondi tondi.

Anche io nell'ambito gaming online/forum pesteam ho conosciuto persone con cui ho costruito bei rapporti, importanti.
Si su questo forum si sta bene, io mi trovo bene in ogni topic :)
Il bello e' che ogni fase della mia vita da "gamer" me la ricordo, ha un gioco o un momento particolare che mi ricorda quando ero bambino, poi un gioco ha una sua musica e ogni volta magari che capita di ascoltarla alla radio viene la pelle d'oca.
Da una parte posso anche capire quelli che "criticano" il fatto che a 31 anni ancora passi le ore li davanti...ma cosa devo fare? Accendi la tv e senza Netflix,Dazn o Prime e' tutto lo stesso copione deprimente: omicidi,guerra,politici che si scagliano uno vs l'altro,Grande Fratello,Totti e Ilary....sempre la stessa solfa.
Non accettano il fatto che la PlayStation sia una vera e propria passione. C'e' gente che ci lavora,gente che vive grazie a questo,chi per giocare o chi per creare videogiochi.
Amo questo mondo e tutto quello che gli gira intorno e mi mangio ancora i gomiti per non essere potuto andare a Lucca qualche settimana fa.
Tengo la mia PS5 protetta da una custodia antipolvere, i joystick dentro una custodia portatile con cavetto e l'usb delle cuffie...la sera mi metto li,finiti i miei impegni,accendo le lampade "Paladone" e via...passo da malato? Non faccio del male a nessuno, ammetto che magari qualche ora di sonno me la porta via ma amen hahaha
 

Bale

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20 Febbraio 2017
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Caro @ninosbangif , l'intento del tuo dibattito è ben chiaro e in molte frasi che hai scritto mi ci ritrovo.
E come te, spesso ho analizzato "dall'esterno" il mio modo di fare e, in questo caso, dell'impulso che mi spinge ad accendere la console e giocare.
In questo caso, a differenza tua, difficilmente gioco in modo passivo.
L'unico momento in cui riesco giocare è la sera quando mia moglie magari si addormenta oppure ha un turno più lungo del previsto. In certi casi anche nel weekend.
Di conseguenza la mia voglia di giocare viene alimentata giornalmente tra le news che leggo, i forum che frequento e qualche video sul tubo. Spesso fin troppo direi.

Secondo me il punto principale delle questione è cercare in noi il motivo per cui giochiamo. Indubbiamente c'è la passione ma in alcuni casi, per esperienza personale, credo si possa definire come "un'evasione dalla realtà".
Una situazione che non per forza è sinonimo di problematiche o di una vita disagiata.
Credo che il nostro lato infantile, che ognuno di noi conserva, si esprime in questo modo.
 

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