MALEDETTI SAINTS
Come un si bemolle di Lou Reed, quel grido lascerò il silenzio notturno: "Santi, viii odiooo!"
Jo Kohndo aveva sostituito Ludo Naasken da settimane ormai, ma nessun miglioramento si era notato nel gioco dei Saints e, quel ch'è peggio, tantomeno nella classifica.
Nella forma era cambiato molto: modulo, atteggiamento tattico, nomi, solo la classifica era identica. Ed il puzzo di sigaro nell' ufficio del coach.
"Lili Marlene torna a casa" non sembrava uscire da un altoparlante, ma una preghiera disperata che si liberava da quella stanza: "cercasi football disperatamente".
La finestra era aperta, l'aria fredda e umida si impastava col fumo e dava un sapore rasposo piu del solito all'amaro Straben che rimestava tra lingua e palato mentre stramalediceva i suoi giocatori. E quel che non sentivano perché a quell'ora erano altrove ,probabilmente a ostentarsi in qualche locale con una birra in una mano ed i fianchi di una ragazza illusa nell'altra, sarebbe giunto loro al mattino successivo. Per meglio dire lo avrebbero sentito le loro gambe, dopo l'allenamento vagamente punitivo cui sarebbero stati sottoposti.
Ma c'era anche della scienza in quella scelta. Col corpo esausto forse avrebbero ascoltato meglio la lezione tattica.
Colla bocca impastata di fumo notò sul ripiano a destra la bottiglia di Cannonau che da qualche giorno si guadagnava sempre piu attenzione. Colmato uno di quei bicchieri danesi da degustazione, ringraziò per l'ispirazione sorseggiò e tornò la tormentarsi con moduli, schemi ed i suoi Santi maledetti.