Atalanta-Milan è uno spettacolo, ma la festa è solo rossonera
Gli uomini di Pioli espugnano il Gewiss Stadium in un match esaltante, la Dea paga i troppi errori difensivi
9ª giornata Serie A
ATALANTA-MILAN 2-3
MARCATORI: 66' Rebic (M), 69' Saelemaekers (M), 72' Muriel (A), 76' Pellegri (M), 86' Tolói (A).
NOTE: ammoniti De Roon e Djimsiti (A).
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Palomino, Djimsiti, Tolói; Gosens, Pasalic (86' Pessina), De Roon, Maehle (80' Miranchuk); Ilicic (66' Malinovskyi); Muriel, Zapata. All. Gasperini.
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Théo Hernández, Tomori, Romagnoli A., Florenzi; Kessie, Bakayoko; Rebic, Brahim Díaz (76' Messias), Castillejo (66' Saelemaekers); Ibrahimovic (69' Pellegri). All. Pioli.
BERGAMO - Spettacolo puro al Gewiss Stadium e Atalanta che, paradossalmente, deve saper trarre da questa sconfitta - la seconda di fila in campionato, addirittura la sesta in stagione contando anche la Champions League - le indicazioni giuste per cambiare rotta fin dalla prossima, altrettanto difficile partita in casa della Roma. Il Milan vince 3-2, e lo fa al termine di un'incredibile girandola di emozioni concentrate negli ultimi trenta minuti. Non che la prima ora, di grandissima intensità, non fosse stata all'altezza: ma il risultato non si era sbloccato, merito soprattutto di Musso nel primo tempo, e di Maignan in avvio di ripresa, oltre che del palo che salvava il portiere rossonero sulla sassata di Gosens. Poi, sono arrivati i gol, a grappoli: apre Rebic, imbeccato da Ibrahimovic, al 66', e appena tre minuti dopo raddoppia Saelemaekers, appena entrato. Per l'Atalanta sembra notte fonda, ma Muriel la riporta subito in partita, raccogliendo il cross basso di Zapata e insaccando all'altezza dell'area piccola. Il Milan però ritrova subito il doppio vantaggio con un altro rinforzo dalla panchina, Pellegri, che sfonda per vie centrali e trafigge Musso. La Dea torna a riversarsi in attacco con la forza della disperazione, e all'86' Tolói la riapre ancora. Saelemaekers, in contropiede, divora la palla del 2-4, poi l'ultima occasione per pareggiare, al 6' di recupero, capita sui piedi di Miranchuk, ma Maignan para senza problemi. Il tabellino dice ancora sconfitta, e per l'Atalanta la classifica inizia a farsi preoccupante: ma il bicchiere, questa volta, è da guardare per forza mezzo pieno. Vietato scoraggiarsi.
Il punto sulla giornata
Non solo per l'Atalanta si può parlare di crisi, ma soprattutto per l'Inter, umiliato 4-0 a San Siro dal Bologna e alla terza sconfitta nelle ultime cinque uscite: in serata vertice straordinario tra Marotta ed emissari della proprietà cinese, la panchina di Simone Inzaghi è seriamente a rischio. Continua a volare invece la Roma, prossima avversaria della Dea, che batte il Genoa a domicilio e mantiene due punti di vantaggio sulla Juventus, vincente in casa col Verona. Prosegue anche la favola della Samp e della Fiorentina, che battono rispettivamente Verona e Salernitana e si confermano terza e quarta forza del campionato. La Lazio vince al San Paolo contro un Napoli a sua volta in caduta libera e distanzia proprio gli uomini di Spalletti, che vengono raggiunti anche dall'Udinese dilagante a Cagliari. Oltre a quella di Inzaghi, quindi, sono davvero tantissime le panchine a scricchiolare: da Castori a Ballardini, da Juric allo stesso Mazzarri, che pure subentrando a Semplici sembrava avere dato una scossa ai sardi. Ma nemmeno alcuni mostri sacri sembrano più inamovibili: non lo è Spalletti - un punto nelle ultime tre, ad onor del vero, difficili partite contro il Milan e le due romane - e non lo è nemmeno Gasperini.