Il lunedì mattina, successivo alla vittoria col Brescia, mi reco in sede per preparare l'allenamento pomeridiano, studiare un po' le nostre statistiche e leggere le mail, come sono solito fare.
Vengo presto raggiunto nel mio ufficio da
Marotta, il quale si congratula con me per l'ottima prestazione di domenica e per il gioco espresso che sta attirando sempre più adepti, addetti ai lavori e tifosi. Lo ringrazio e lo lascio al suo lavoro.
Mi metto quindi a leggere la posta. Ci sono quattro messaggi di
Ausilio, tutti dal titolo piuttosto eloquente:
"Abbiamo ceduto Young",
"Borja può tornare in Spagna",
"Crocevia per Godín" e
"Ipotesi di scambio".
La prima missiva quasi mi rincuora. E' fatta per
Ashley Young all'Everton per circa 3 milioni di euro. Non faceva parte del progetto per tanti motivi, non è voluto essere per forza un "tagliare i ponti" con la gestione
Conte. Sono contento possa tornare ad essere protagonista in Inghilterra, in un club blasonato.
Nella seconda il nostro DS mi comunica la forte volontà di
Imanol Alguacil di affiancare
Borja Valero al promettentissimo
Mikel Merino come vero e proprio tutor. Non se ne parla,
carajo! Privarmi di un'alternativa a centrocampo a metà campionato non mi sembra una mossa intelligente. Lo spagnolo è un giocatore che apprezzo, è in scadenza, ma almeno fino a giugno deve far parte di questa squadra e chiudere in bellezza, seppur da gregario. Aggiungiamoci che reperire un vice
Brozović, che mi soddisfi altrettanto, spendendo poco o niente è pressoché impossibile, oltre al guadagno della cessione che sarebbe esiguo. Chiudere in Spagna potrebbe essere allettante per lui, però boccio la trattativa sul nascere.
Passo alla terza. L'offerta del Napoli per il
Flaco si è fatta allettante, mi dice, difficile rinunciare a una tale cifra (circa 17 milioni di euro). Leggo di un tira e molla durato pochissimo, abbiamo alzato da subito la posta e
Giuntoli non avrebbe avuto alcuna esitazione. Do' il mio definitivo benestare alla chiusura. Vale lo stesso discorso fatto per
Young. Stimo moltissimo l'uruguaiano, però il futuro per lui all'Inter non c'è. Proprio in considerazione della mia valutazione del giocatore, è giusto vada a ritagliarsi ancora uno spazio da titolare se possibile, piuttosto che fare il terzo fisso nelle gerarchie. L'unico rammarico è averlo venduto ad una diretta concorrente. L'elevata proposta dei partenopei, però, ha tagliato definitivamente la testa al toro.
La quarta mail è una bozza di trattativa impostata per un terzino destro, un suo vecchio pupillo, che vorrebbe portare a Milano a tutti i costi:
Matteo Darmian. Lo scambio sarebbe con
Antonio Candreva, che andrebbe quindi a Parma.
Non esiste. L'accordo era chiaro: non si compra tanto per...
Le caratteristiche del numero 36 dei ducali non mi convincono, troppo terzino vecchio stampo come
D'Ambrosio e troppo poco dotato tecnicamente per essere il titolare dell'Inter che ho in mente per la prossima stagione, qualora dovessi rimanere in carica. La chiusura della mia risposta, prima dei saluti di rito, è una battuta ed un monito:
"Se avvalli questa operazione ti corro dietro in Piazza Duomo con una mannaia!". A buon intenditor...