3 Giugno 2020,
a Coverciano si riuniscono i grandi maestri del calcio italiano per un convegno avente come perno le difficoltà del calcio italiano che hanno portato all'ennesimo fallimento europeo. Inoltre il calo di appeal dell'ex campionato più bello del mondo ha portato ad un calo cospicuo degli introiti derivanti dalle pay-tv e dagli sponsor. Il convegno viene presieduto da Arrigo Sacchi, che ha voluto al suo fianco altri grandi maestri: Nevio Scala, Zdenek Zeman, Fabio Capello, Giovanni Galeone, Francesco Guidolin, Maurizio Sarri e Giovanni Trapattoni. Questa convention segna l'anno zero per il calcio italiano, la FIGC vuole fortemente che i club italiani ritornino competitivi e nei giorni precedenti un'ampia campagna mediatica sostenuta anche dal popolo dei social, ha sostanzialmente liquidato tutta la marea di giovani allenatori che senza un minimo di esperienza si ritrovano in Serie A, certo alcuni con buoni risultati, ma risultati estemporanei che non si traducono in una crescita di prestigio del campionato ed in un miglioramento nelle competizioni europee. Gli unici allenatori che i social hanno salvato sono Antonio Conte, Vincenzo Italiano, Roberto de Zerbi, Gian Piero Gasperini, Claudio Ranieri e i fratelli Inzaghi.
Nell'aprire il dibattito Arrigo Sacchi fa notare assieme i suoi colleghi, che il calcio italiano è diventato bulimico di risultati e che troppo spesso si è esonerato allenatori senza dare loro il tempo per poter lavorare, di concentrarsi sul gioco e sulle idee, oltre allo sviluppo dei singoli calciatori. La giovane età di un allenatore non è sinonimo di competenza e di calcio moderno cita Arrigo, raccogliendo gli applausi della platea di giornalisti presenti, che cominciano con le domande.
Sky Sport: " Con il massimo rispetto per tutti voi grandi maestri, ma ritenete ancora valido il vostro gioco basato sulla zona, verticalizzazioni e pressing asfissiante?"
Arrigo Sacchi: " Non esiste un solo metodo di gioco valido, infatti in Europa non tutti praticano il guardiolismo, pensate un pò l'Ajax di tre stagioni fà molto simile all'Atalanta dei nostri giorni, squadre dai mezzi limitati ma che hanno raggiunto risultati sportivi importanti, seppur non hanno vinto il trofeo continentale, ma non mi pare che le altre italiane impegnate in Coppa siano state capaci di centrare obiettivi più prestigiosi, rispetto alle proprie risorse".
Zdenek Zeman: " Scusa Arrigo, vorrei dire io pratico ritmi veloci e verticalizzazione, avversario fa gioco lento con palla a me mi viene comodo"
Gazzetta dello Sport : "Vorremmo chiedere quale sarebbe la vostra ricetta per rilanciare il calcio italiano ed il campionato di serie A..."
Giovanni Trapattoni: "Il campionato si rilancia in un modo tale che, non è che se sei più vecchio non devi più allenare , che poi fai la prima esperienza in serie A e ti tagliano le gambe dopo tre mesi e la stagione per la società salta per aria. Uno sta nel mondo del calcio da trent'anni, se l'avversario gioca con una sola punta e inutile stare a parlare di fare tic tac col pallone, uno ci mette tre difensori e non quattro, ovvio".
Arrigo Sacchi " Gentilissimo Giovanni, è proprio questo voglio specificare, si è perso il senso dell'umiltè e si è lasciati prendere tutti dall'indolensa che ormai caratterizza il calcio italiano globalmente e le scelte delle società, basta vedere inglesi e spagnoli, loro sì che fanno giochi spettacolari, fisici che riconciliano con il calcio, e lì gli allenatori non vengono buttati via dopo sette giornate."
CalcioMediaset: " E possibile quindi tornare a vedere tutti voi o qualcuno di voi in panchina per la stagione imminente?"
Fabio Capello: " La FIGC è stata chiara nella necessità del processo di rifondazione del nostro campionato, ecco noi siamo quasi tutti allenatori ad eccezione di Maurizio che abbiamo dato tanto al calcio italiano degli anni 80-90 con risultati intangibili, poi nessuno di noi ha deciso di andare in pensione"
Nevio Scala: "Dopo tanti anni , l'idea di tornare ad allenare mi affascina soprattutto se ho la possibilità di avere un allenatore in seconda che poi possa prendere il mio posto, insomma credo che abbiamo anche molto da dare in Europa, dove poi tutta questa innovazione non c'è. forse la squadra che fa un gioco più anni 90 è proprio l'Atalanta ed i risultati le danno ragione"
Dopo questo confronto, accuse e segnali criptici lanciati, iniziano valzer e giri di telefonate, una parte di queste le vedremo nei titoloni cubitali del giornali del 4 giugno, L'ANNO ZERO DEL CALCIO ITALIANO è PARTITO.
a Coverciano si riuniscono i grandi maestri del calcio italiano per un convegno avente come perno le difficoltà del calcio italiano che hanno portato all'ennesimo fallimento europeo. Inoltre il calo di appeal dell'ex campionato più bello del mondo ha portato ad un calo cospicuo degli introiti derivanti dalle pay-tv e dagli sponsor. Il convegno viene presieduto da Arrigo Sacchi, che ha voluto al suo fianco altri grandi maestri: Nevio Scala, Zdenek Zeman, Fabio Capello, Giovanni Galeone, Francesco Guidolin, Maurizio Sarri e Giovanni Trapattoni. Questa convention segna l'anno zero per il calcio italiano, la FIGC vuole fortemente che i club italiani ritornino competitivi e nei giorni precedenti un'ampia campagna mediatica sostenuta anche dal popolo dei social, ha sostanzialmente liquidato tutta la marea di giovani allenatori che senza un minimo di esperienza si ritrovano in Serie A, certo alcuni con buoni risultati, ma risultati estemporanei che non si traducono in una crescita di prestigio del campionato ed in un miglioramento nelle competizioni europee. Gli unici allenatori che i social hanno salvato sono Antonio Conte, Vincenzo Italiano, Roberto de Zerbi, Gian Piero Gasperini, Claudio Ranieri e i fratelli Inzaghi.
Nell'aprire il dibattito Arrigo Sacchi fa notare assieme i suoi colleghi, che il calcio italiano è diventato bulimico di risultati e che troppo spesso si è esonerato allenatori senza dare loro il tempo per poter lavorare, di concentrarsi sul gioco e sulle idee, oltre allo sviluppo dei singoli calciatori. La giovane età di un allenatore non è sinonimo di competenza e di calcio moderno cita Arrigo, raccogliendo gli applausi della platea di giornalisti presenti, che cominciano con le domande.
Sky Sport: " Con il massimo rispetto per tutti voi grandi maestri, ma ritenete ancora valido il vostro gioco basato sulla zona, verticalizzazioni e pressing asfissiante?"
Arrigo Sacchi: " Non esiste un solo metodo di gioco valido, infatti in Europa non tutti praticano il guardiolismo, pensate un pò l'Ajax di tre stagioni fà molto simile all'Atalanta dei nostri giorni, squadre dai mezzi limitati ma che hanno raggiunto risultati sportivi importanti, seppur non hanno vinto il trofeo continentale, ma non mi pare che le altre italiane impegnate in Coppa siano state capaci di centrare obiettivi più prestigiosi, rispetto alle proprie risorse".
Zdenek Zeman: " Scusa Arrigo, vorrei dire io pratico ritmi veloci e verticalizzazione, avversario fa gioco lento con palla a me mi viene comodo"
Gazzetta dello Sport : "Vorremmo chiedere quale sarebbe la vostra ricetta per rilanciare il calcio italiano ed il campionato di serie A..."
Giovanni Trapattoni: "Il campionato si rilancia in un modo tale che, non è che se sei più vecchio non devi più allenare , che poi fai la prima esperienza in serie A e ti tagliano le gambe dopo tre mesi e la stagione per la società salta per aria. Uno sta nel mondo del calcio da trent'anni, se l'avversario gioca con una sola punta e inutile stare a parlare di fare tic tac col pallone, uno ci mette tre difensori e non quattro, ovvio".
Arrigo Sacchi " Gentilissimo Giovanni, è proprio questo voglio specificare, si è perso il senso dell'umiltè e si è lasciati prendere tutti dall'indolensa che ormai caratterizza il calcio italiano globalmente e le scelte delle società, basta vedere inglesi e spagnoli, loro sì che fanno giochi spettacolari, fisici che riconciliano con il calcio, e lì gli allenatori non vengono buttati via dopo sette giornate."
CalcioMediaset: " E possibile quindi tornare a vedere tutti voi o qualcuno di voi in panchina per la stagione imminente?"
Fabio Capello: " La FIGC è stata chiara nella necessità del processo di rifondazione del nostro campionato, ecco noi siamo quasi tutti allenatori ad eccezione di Maurizio che abbiamo dato tanto al calcio italiano degli anni 80-90 con risultati intangibili, poi nessuno di noi ha deciso di andare in pensione"
Nevio Scala: "Dopo tanti anni , l'idea di tornare ad allenare mi affascina soprattutto se ho la possibilità di avere un allenatore in seconda che poi possa prendere il mio posto, insomma credo che abbiamo anche molto da dare in Europa, dove poi tutta questa innovazione non c'è. forse la squadra che fa un gioco più anni 90 è proprio l'Atalanta ed i risultati le danno ragione"
Dopo questo confronto, accuse e segnali criptici lanciati, iniziano valzer e giri di telefonate, una parte di queste le vedremo nei titoloni cubitali del giornali del 4 giugno, L'ANNO ZERO DEL CALCIO ITALIANO è PARTITO.
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