ho giocato a tutta la serie di PES, ed addirittura sono un fan da quando esistevano (e possedevo) le varie versioni di ISS, su SuperNintendo, poi su Nintendo64, e quindi sulla PSX. questo, per dire che non parlo da "bimbominkia" il cui primo ed unico gioco giocato della serie è PES2014, ma ho una certa esperienza (e contributi versati alle casse Konami.. ).
Sistemato il preambolo, devo dire che per la prima volta in tutta la serie PES, la mia assoluta fedeltà alla serie stessa vacilla, e non mi trovo per niente soddisfatto del gioco che ho acquistato.
Benintesi, da PES 3 in poi, OGNI pes ha avuto qualche pecca da migliorare (es: portieri stupidi, difensori che abboccavano ai passaggi in orizzontale, o i giocatori 'marvel' che volavano indisturbati come astronavi da guerra impossibili da abbattere, etc..) ma, bene o male, era un gioco godibile.
Con PES2014 la svolta: tonnellate di simulazione in più, rovesciati sul gioco: equilibrio, posizione relativa, velocità relativa, morale, e tra un po' pure mosche sul campo e via: tutti di sicuro abbiamo pensato: "the more, the better". Pure io l'ho pensato!
Ma poi mi sono ricreduto. Forte dell'approccio avuto da sempre con la serie PES, cioè quello di giocare al massimo delle potenzialità e difficoltà del gioco, ed imparare via via col tempo a condurre squadra e giocatori alla vittoria, imparando dalle sconfitte (perché si sa, si impara sempre più da quelle che non vincendo a mani basse)... eppure non ho trovato in questo gioco una "chiave di lettura". Per ora ho usato metafore e giri di parole, ma proverò a fare degli esempi concreti:
è una cosa bellissima il passaggio filtrante manuale: la possibilità di "piazzarla dove vuoi", il "miraggio dell'assoluto controllo, come se avessi il pallone tra i piedi"... ma in realtà, nei fatti, si tratta di un tipo di passaggio che 100% manuale è quasi inutilizzabile!!! il bersaglio scappa improvvisamente via veloce (sommando la "forza" impressa dal controller, alla velocità del giocatore, alla sua precisione etc..), e quindi quasi sempre (non solo io ma chiunque ha giocato con me) ciò si traduce o in lanci a meta stile rugby, imprendibili per chiunque, o, di contro, in fiappelline ciabattate cercando di limitare la potenza, che addirittura spesso finivano dietro il giocatore destinatario del passaggio.
Per uno come me che spesso verticalizza, è come tagliare le ali ad un gabbiano. diventa un pollo dal collo lungo, ovvero non riuscivo a giocare. Già qui, mi sono posto qualche domanda: al di là di ripetere per ore il tutorial (peraltro il tutorial è secondo me più semplice, in quanto preimpostato, rispetto alle situazioni di gioco reali, dove non hai tempo di pensare, e questo gap è troppo alto), il fatto è che per dare una simulazione così accurata, c'è bisogno anche di un controllo ed una "conoscenza" del contesto, adeguatamente accurato, e ciò non è possibile in un videogame!
voglio dire: nella realtà, calibriamo (ovviamente più o meno capaci e bravi) il peso, la coordinazione del nostro corpo, la potenza del calcio ed il (fondamentale!) punto dove colpiamo la palla, perché abbiamo i nostri famosi 5 sensi a dircelo in un millesimo di secondo. Ecco perché, nella realtà, "the more the better": più il cervello è abituato a rendersi conto di dove è e cosa fa, più calciamo preciso e dove serve. Ma in un videogame, c'è sempre quella diversità, quel gap, dato dal fatto che l'unico senso che usiamo è la VISTA, perché NON siamo il giocatore, bensì lo guardiamo e controlliamo, e quindi è impossibile gestire tutte le variabili che il gioco gestisce in un movimento del genere dell' 'omino' come si dice dalle mie parti, tramutandosi spesso in un "tira alla bell'e meglio", o nei casi migliori, in una costante approssimazione.
questo, per i gesti tecnici in sé. "Però," mi son detto, "pur non sacrificando troppo la simulazione, posso mettere i filtranti in semi-auto (cioè che decido con la potenza quanto spararli lunghi ed insieme la traiettoria, quindi non totalmente in mano all'analogico ed al bersaglio fugace), così riesco a giocare, mantenendo tutte quelle altre peculiarità sui passaggi che lo rendono cmq una bella sfida".
Pensavo di aver risolto ed invece... qui mi casca l'asino, ed è la cosa che più mi ha indispettito quest'anno: la sensazione che per evitare che il gioco diventasse un pinball casuale (dati i tanti fattori di casualità, o chiamiamola simulazione fisica), ho notato che Konami ha impostato certi automatismi del tutto irreali.
Ho fatto una prova: ho giocato a quel punto sia a modalità Professionista, sia modalità Campione, sia la Superstar.
Bene: con la modaltà professionista, vincevo a mani basse tutto. qualsiasi competizione della master, qualsiasi partita: con il mio Milan, peraltro senza alcun acquisto (quindi la squadra forte ma non eccelsa di oggi) davo anche 6 pappine al Barça in Champions, per non parlare in coppa italia con le squadre sega della lega B. Perché? perché a quel livello di difficoltà ai nostri giocatori riesce tutto: sono più resistenti ai contrasti, i passaggi genericamente più precisi, ma soprattutto i tiri vanno sempre a rete, i giocatori avversari non pressano mai ed anzi, qualche volta sbagliano pure grossolanamente in difesa. Way too Easy.
però vabbè, in effetti il "professionista" è il livello "Facile", e quindi magari ci poteva stare.. così, alla ricerca dei cambiamenti (in modo da capire 'cosa' mi cambiasse aumentando la difficoltà e quindi quali fossero i punti 'da allenare') ho alzato a "Campione".
Ed ecco che la situazione si ribalta completamente: benché io usassi le stesse cautele nel giocare, le stesse tattiche, la stessa precisione e forza in passaggi e tiri, e benché non avessi atteso un mese prima di giocare al livello Campione, bensì 20 minuti (la partita dopo), tutti quei "parametri simulativi" ho notato si sono invertiti clamorosamente: i miei giocatori diventano imprecisi all'ossesso nei passaggi (percentuale azzeccata: 50%, contro l'87% della modalità professionista), i giocatori avversari pressano bene (unica nota positiva), ma in compenso iniziano a comparire delle misteriose situazioni illogiche, dove alla squadra CPU riesce TUTTO, compreso tiri all'angolino da 35mt fuori area (non di CR7, ma dello scarsone del Quaztolla) che viaggiano dritti come missili (peraltro non so a voi, ma nelle mie partite la squadra cpu tira sempre e SOLO all'angolino. mai preso un gol rasoterra o di testa o boh..! sempre e solo all'angolino), possessi di palla indistruttibili, progressioni rompighiaccio... mentre magari, se sono in vantaggio io, tiri apparentemente sicuri a rete escono, o si stampano quasi sempre sul palo, o ancora i miei migliori giocatori (el shaarawi, balotelli, kakà, per dirne alcuni) perdono per strada la palla mentre corrono, o la perdono (senza mai ricevere punizione a favore) appena uno scarsone del Ganzoraccio per dire gli respira accanto.
Così, come quasi sempre mi è successo verso l'80° minuto (se in pareggio o in vantaggio) che il portiere sfoderasse la sua ennesima cappellata, "scivolando" quando arriva il pallone (voglio chiamarlo "scivolando", in realtà si butta come sempre in parata ma il computer vistosamente frena la sua traiettoria, o gli fa passare la palla tra le mani) in modo che il computer riesca a segnare, pareggiare ed addirittura ribaltare il match. Oppure ancora, la difesa, impeccabile fino al 90°, che sempre "magicamente" si apre a ventaglio lasciando all'attaccante (per giunta infallibile) avversario, una pianura padana di spazio per segnare indisturbato all'angolino.
Paradossalmente, cambiando di livello ancora, mettendo il Superstar, le differenze si attenuano, se non che gli avversari sono ancora più infallibili in attacco (e di lì, clamorose sconfitte quali Milan 0 - Guangzhou 5).
Qualcuno potrebbe dire: "beh non vinci, per questo ti lamenti". E vi dirò: no. Anzi, quando perdo, è quando mi diverto di più, perché in teoria dimostra che ho una nuova sfida da affrontare. con tutti i Pes è sempre stato così, tanto che addirittura mi stancavo quando dopo alcune stagioni in ML vincevo il triplete tranquillamente e non mi divertivo più. Ma qui è diverso: è frustrante. Frustrante non per la sconfitta in sé, ma perché dietro alle promesse di "SIMULAZIONE", quindi attinenza alla realtà, quindi emersione del "talento" personale al di là delle "fortune degli algoritmi" o dei giocatori Marvel, in realtà noto tanti punti che sono stati "sistemati alla bell'e meglio" con una sana dose di steroidi per il computer.
Nel gioco contro avversari umani cambia un po', diventando più casuale per entrambi, ma sinceramente ho anche una vita, e quindi non posso sempre giocare contro qualcuno: alle volte, vorrei solo farmi un'oretta spensierata in ML contro il computer e giocare a fare il manager/giocatore seguendo una storia sportiva. Non parlo nemmeno dell'online, che porta con sé l'attenuazione di quanto detto sopra (come per gli 1v1 "di persona"), ma è condito da migliaia di bimbiminkia con formazioni assurde che sfruttano quei due o tre bachi del gioco arrivando a segnare sempre con lo stesso pattern, o in alternativa sfruttando il "lag cheating" per vincere quando tatticamente sono inferiori, come m'è successo più volte.. per questo, evito ormai l'online come la peste.
Insomma, tutto questo lungo post, per dire che questa versione mi ha deluso soprattutto per la foga di voler inserire variabili simulative che non sempre sono gestibili da un utente umano per il semplice fatto che "non si trova realmente sul campo", e quindi, volando sul confine tra simulazione e "casualità", vengono spesso intercettati da algoritmi che forzano il confronto su binari favorevoli solo al computer (o talvolta, è successo, solo ed inspiegabilmente al giocatore! mi è capitato di segnare con El Shaarawi dopo 3 rimbalzi impossibili sempre ricaduti sui miei piedi anche con il giocatore spalle alla porta), dando una forte sensazione di "posticcio", perlomeno a chi vorrbbe giocare un "calcio" (pes) vario, cercando di adattarsi all'avversario e tentando varie soluzioni, anziché affidarsi ai soliti pattern che ogni volta colgono la difesa impreparata per definizione (perché ripeto, siamo in una "simulazione" che quindi ha una componente algoritmica, per quanto raffinata, e non in presenza di 22 giocatori vivi e con una propria personalità e proprie scelte).
Anche l'invenzione delle Combinazioni non mi è piaciuta affatto: sono sempre stato abituato ad inventarmele da me li per lì sul campo, anche se notavo a volte che i giocatori non rispondevano a ciò che la mia mente partoriva. Per quello, pensavo che questa nuova cosa fosse una manna dal cielo per colmare il gap. In realtà, le tattiche sono tassative e preimpostate (si può solo scegliere, non inventare), e quando le si fanno scattare, è raro non solo che vadano a buon fine (e quello è giusto), ma addirittura che i compagni di squadra ci provino a fare i movimenti richiesti, oltre al fatto che il dover attivare le combinazioni, immancabilmente rallenta il possessore di palla (bisogna pensare a cosa fanno gli altri, e toccare tasti in un momento in cui ci si dovrebbe muovere e smistare il pallone), col rischio di perdere il pallone (ma non eravamo il possessore di palla? il possessore di palla non gioca per perderla..)
Altre storture che ho notato, sono i Cross. Non so perché, ho anche comprato un joypad pensando fosse la causa, ma quando crosso al centro da fondo campo, se il giocatore è in corsa e non ho attivato la combinazione giusta, il cross parte sempre in diagonale verso il fondo, a 45°: cosa irreale, perché è possibile che un giocatore "sbagli er crosse" (come insegna il mitico Serse Cosmi), ma non che sia incapace di direzionare la palla verso il centro se in corsa. Non dico un cross pilotato come nei vecchi pes, ma perlomeno che vada verso l'area anziché la curva, pure se premo l'analogico verso il basso nettamente.
Ne avrei altre ancora di osservazioni ma mi fermo qui; Quello che vorrei da PES è che tornasse più dipendente dalle scelte del giocatore che non da pura casualità o da forzature della CPU per ovviare a questa, pur mantenendo una certa simulatività fisica, che ci piace.
Vorrei che i livelli di difficoltà fossero caratterizzati più da un grado maggiore di intraprendenza della squadra avversaria e delle proprie capacità, ma in modo graduale ed equilibrato: nella realtà, giocare contro una squadra di Serie C non equivale a giocare contro dei fantocci, benché non siano tecnicamente validi come Messi, né però al contrario giocare Real-Barcelona significhi far diventare il Real Madrid una squadra di impediti solo perché la controlla un giocatore umano (al di là delle capacità del giocatore in sé), o forzar il Barça a perdere perché io ho perso tutte le altre 5 partite prima (ad esempio, ho vinto un Milan-Juve da ultimo in classifica con 0 punti contro la Juve prima in classifica, vincendo 3-0 a mani basse e ancora mi chiedo come fosse possibile, se il mio milan fosse stato davvero così impedito).
Insomma, non vorrei un ritorno all'arcade ma più "realismo", che "realismo" non vuol dire necessariamente "simulazione" (cioè integrazione di variabili sempre più complicate), ma alle volte, nei giochi, può comprendere il "buonsenso" del tenere conto che un giocatore di Pes non ha la palla tra i piedi ed il "tocco al piede" del pallone, e, d'altra parte, che non si può però per quello forzare a priori le giocate, o la capacità della squadra del computer dopandola per tenere il ritmo, o sovrastare, la capacità del giocatore umano.
Per questo, il mio pes ideale uscirebbe una volta ogni 3 anni, come facevano i vecchi pes, per dar modo di TESTARE VERAMENTE le innovazioni, anziché buttare la copia sul mercato per fare fatturato prima dei competitors: adesso, coi DLC, è possibilissimo aggiornare le rose e le modalità anche senza spendere 70€ ogni anno, per un gioco che anziché migliorare, va peggiorando.
poi, ognuno la pensi come vuole... ma tristmente, se continua così, pes 2015 e pes 2016 saranno i primi a non comparire nella lunga fila di custodie sul mio scaffale.
Sistemato il preambolo, devo dire che per la prima volta in tutta la serie PES, la mia assoluta fedeltà alla serie stessa vacilla, e non mi trovo per niente soddisfatto del gioco che ho acquistato.
Benintesi, da PES 3 in poi, OGNI pes ha avuto qualche pecca da migliorare (es: portieri stupidi, difensori che abboccavano ai passaggi in orizzontale, o i giocatori 'marvel' che volavano indisturbati come astronavi da guerra impossibili da abbattere, etc..) ma, bene o male, era un gioco godibile.
Con PES2014 la svolta: tonnellate di simulazione in più, rovesciati sul gioco: equilibrio, posizione relativa, velocità relativa, morale, e tra un po' pure mosche sul campo e via: tutti di sicuro abbiamo pensato: "the more, the better". Pure io l'ho pensato!
Ma poi mi sono ricreduto. Forte dell'approccio avuto da sempre con la serie PES, cioè quello di giocare al massimo delle potenzialità e difficoltà del gioco, ed imparare via via col tempo a condurre squadra e giocatori alla vittoria, imparando dalle sconfitte (perché si sa, si impara sempre più da quelle che non vincendo a mani basse)... eppure non ho trovato in questo gioco una "chiave di lettura". Per ora ho usato metafore e giri di parole, ma proverò a fare degli esempi concreti:
è una cosa bellissima il passaggio filtrante manuale: la possibilità di "piazzarla dove vuoi", il "miraggio dell'assoluto controllo, come se avessi il pallone tra i piedi"... ma in realtà, nei fatti, si tratta di un tipo di passaggio che 100% manuale è quasi inutilizzabile!!! il bersaglio scappa improvvisamente via veloce (sommando la "forza" impressa dal controller, alla velocità del giocatore, alla sua precisione etc..), e quindi quasi sempre (non solo io ma chiunque ha giocato con me) ciò si traduce o in lanci a meta stile rugby, imprendibili per chiunque, o, di contro, in fiappelline ciabattate cercando di limitare la potenza, che addirittura spesso finivano dietro il giocatore destinatario del passaggio.
Per uno come me che spesso verticalizza, è come tagliare le ali ad un gabbiano. diventa un pollo dal collo lungo, ovvero non riuscivo a giocare. Già qui, mi sono posto qualche domanda: al di là di ripetere per ore il tutorial (peraltro il tutorial è secondo me più semplice, in quanto preimpostato, rispetto alle situazioni di gioco reali, dove non hai tempo di pensare, e questo gap è troppo alto), il fatto è che per dare una simulazione così accurata, c'è bisogno anche di un controllo ed una "conoscenza" del contesto, adeguatamente accurato, e ciò non è possibile in un videogame!
voglio dire: nella realtà, calibriamo (ovviamente più o meno capaci e bravi) il peso, la coordinazione del nostro corpo, la potenza del calcio ed il (fondamentale!) punto dove colpiamo la palla, perché abbiamo i nostri famosi 5 sensi a dircelo in un millesimo di secondo. Ecco perché, nella realtà, "the more the better": più il cervello è abituato a rendersi conto di dove è e cosa fa, più calciamo preciso e dove serve. Ma in un videogame, c'è sempre quella diversità, quel gap, dato dal fatto che l'unico senso che usiamo è la VISTA, perché NON siamo il giocatore, bensì lo guardiamo e controlliamo, e quindi è impossibile gestire tutte le variabili che il gioco gestisce in un movimento del genere dell' 'omino' come si dice dalle mie parti, tramutandosi spesso in un "tira alla bell'e meglio", o nei casi migliori, in una costante approssimazione.
questo, per i gesti tecnici in sé. "Però," mi son detto, "pur non sacrificando troppo la simulazione, posso mettere i filtranti in semi-auto (cioè che decido con la potenza quanto spararli lunghi ed insieme la traiettoria, quindi non totalmente in mano all'analogico ed al bersaglio fugace), così riesco a giocare, mantenendo tutte quelle altre peculiarità sui passaggi che lo rendono cmq una bella sfida".
Pensavo di aver risolto ed invece... qui mi casca l'asino, ed è la cosa che più mi ha indispettito quest'anno: la sensazione che per evitare che il gioco diventasse un pinball casuale (dati i tanti fattori di casualità, o chiamiamola simulazione fisica), ho notato che Konami ha impostato certi automatismi del tutto irreali.
Ho fatto una prova: ho giocato a quel punto sia a modalità Professionista, sia modalità Campione, sia la Superstar.
Bene: con la modaltà professionista, vincevo a mani basse tutto. qualsiasi competizione della master, qualsiasi partita: con il mio Milan, peraltro senza alcun acquisto (quindi la squadra forte ma non eccelsa di oggi) davo anche 6 pappine al Barça in Champions, per non parlare in coppa italia con le squadre sega della lega B. Perché? perché a quel livello di difficoltà ai nostri giocatori riesce tutto: sono più resistenti ai contrasti, i passaggi genericamente più precisi, ma soprattutto i tiri vanno sempre a rete, i giocatori avversari non pressano mai ed anzi, qualche volta sbagliano pure grossolanamente in difesa. Way too Easy.
però vabbè, in effetti il "professionista" è il livello "Facile", e quindi magari ci poteva stare.. così, alla ricerca dei cambiamenti (in modo da capire 'cosa' mi cambiasse aumentando la difficoltà e quindi quali fossero i punti 'da allenare') ho alzato a "Campione".
Ed ecco che la situazione si ribalta completamente: benché io usassi le stesse cautele nel giocare, le stesse tattiche, la stessa precisione e forza in passaggi e tiri, e benché non avessi atteso un mese prima di giocare al livello Campione, bensì 20 minuti (la partita dopo), tutti quei "parametri simulativi" ho notato si sono invertiti clamorosamente: i miei giocatori diventano imprecisi all'ossesso nei passaggi (percentuale azzeccata: 50%, contro l'87% della modalità professionista), i giocatori avversari pressano bene (unica nota positiva), ma in compenso iniziano a comparire delle misteriose situazioni illogiche, dove alla squadra CPU riesce TUTTO, compreso tiri all'angolino da 35mt fuori area (non di CR7, ma dello scarsone del Quaztolla) che viaggiano dritti come missili (peraltro non so a voi, ma nelle mie partite la squadra cpu tira sempre e SOLO all'angolino. mai preso un gol rasoterra o di testa o boh..! sempre e solo all'angolino), possessi di palla indistruttibili, progressioni rompighiaccio... mentre magari, se sono in vantaggio io, tiri apparentemente sicuri a rete escono, o si stampano quasi sempre sul palo, o ancora i miei migliori giocatori (el shaarawi, balotelli, kakà, per dirne alcuni) perdono per strada la palla mentre corrono, o la perdono (senza mai ricevere punizione a favore) appena uno scarsone del Ganzoraccio per dire gli respira accanto.
Così, come quasi sempre mi è successo verso l'80° minuto (se in pareggio o in vantaggio) che il portiere sfoderasse la sua ennesima cappellata, "scivolando" quando arriva il pallone (voglio chiamarlo "scivolando", in realtà si butta come sempre in parata ma il computer vistosamente frena la sua traiettoria, o gli fa passare la palla tra le mani) in modo che il computer riesca a segnare, pareggiare ed addirittura ribaltare il match. Oppure ancora, la difesa, impeccabile fino al 90°, che sempre "magicamente" si apre a ventaglio lasciando all'attaccante (per giunta infallibile) avversario, una pianura padana di spazio per segnare indisturbato all'angolino.
Paradossalmente, cambiando di livello ancora, mettendo il Superstar, le differenze si attenuano, se non che gli avversari sono ancora più infallibili in attacco (e di lì, clamorose sconfitte quali Milan 0 - Guangzhou 5).
Qualcuno potrebbe dire: "beh non vinci, per questo ti lamenti". E vi dirò: no. Anzi, quando perdo, è quando mi diverto di più, perché in teoria dimostra che ho una nuova sfida da affrontare. con tutti i Pes è sempre stato così, tanto che addirittura mi stancavo quando dopo alcune stagioni in ML vincevo il triplete tranquillamente e non mi divertivo più. Ma qui è diverso: è frustrante. Frustrante non per la sconfitta in sé, ma perché dietro alle promesse di "SIMULAZIONE", quindi attinenza alla realtà, quindi emersione del "talento" personale al di là delle "fortune degli algoritmi" o dei giocatori Marvel, in realtà noto tanti punti che sono stati "sistemati alla bell'e meglio" con una sana dose di steroidi per il computer.
Nel gioco contro avversari umani cambia un po', diventando più casuale per entrambi, ma sinceramente ho anche una vita, e quindi non posso sempre giocare contro qualcuno: alle volte, vorrei solo farmi un'oretta spensierata in ML contro il computer e giocare a fare il manager/giocatore seguendo una storia sportiva. Non parlo nemmeno dell'online, che porta con sé l'attenuazione di quanto detto sopra (come per gli 1v1 "di persona"), ma è condito da migliaia di bimbiminkia con formazioni assurde che sfruttano quei due o tre bachi del gioco arrivando a segnare sempre con lo stesso pattern, o in alternativa sfruttando il "lag cheating" per vincere quando tatticamente sono inferiori, come m'è successo più volte.. per questo, evito ormai l'online come la peste.
Insomma, tutto questo lungo post, per dire che questa versione mi ha deluso soprattutto per la foga di voler inserire variabili simulative che non sempre sono gestibili da un utente umano per il semplice fatto che "non si trova realmente sul campo", e quindi, volando sul confine tra simulazione e "casualità", vengono spesso intercettati da algoritmi che forzano il confronto su binari favorevoli solo al computer (o talvolta, è successo, solo ed inspiegabilmente al giocatore! mi è capitato di segnare con El Shaarawi dopo 3 rimbalzi impossibili sempre ricaduti sui miei piedi anche con il giocatore spalle alla porta), dando una forte sensazione di "posticcio", perlomeno a chi vorrbbe giocare un "calcio" (pes) vario, cercando di adattarsi all'avversario e tentando varie soluzioni, anziché affidarsi ai soliti pattern che ogni volta colgono la difesa impreparata per definizione (perché ripeto, siamo in una "simulazione" che quindi ha una componente algoritmica, per quanto raffinata, e non in presenza di 22 giocatori vivi e con una propria personalità e proprie scelte).
Anche l'invenzione delle Combinazioni non mi è piaciuta affatto: sono sempre stato abituato ad inventarmele da me li per lì sul campo, anche se notavo a volte che i giocatori non rispondevano a ciò che la mia mente partoriva. Per quello, pensavo che questa nuova cosa fosse una manna dal cielo per colmare il gap. In realtà, le tattiche sono tassative e preimpostate (si può solo scegliere, non inventare), e quando le si fanno scattare, è raro non solo che vadano a buon fine (e quello è giusto), ma addirittura che i compagni di squadra ci provino a fare i movimenti richiesti, oltre al fatto che il dover attivare le combinazioni, immancabilmente rallenta il possessore di palla (bisogna pensare a cosa fanno gli altri, e toccare tasti in un momento in cui ci si dovrebbe muovere e smistare il pallone), col rischio di perdere il pallone (ma non eravamo il possessore di palla? il possessore di palla non gioca per perderla..)
Altre storture che ho notato, sono i Cross. Non so perché, ho anche comprato un joypad pensando fosse la causa, ma quando crosso al centro da fondo campo, se il giocatore è in corsa e non ho attivato la combinazione giusta, il cross parte sempre in diagonale verso il fondo, a 45°: cosa irreale, perché è possibile che un giocatore "sbagli er crosse" (come insegna il mitico Serse Cosmi), ma non che sia incapace di direzionare la palla verso il centro se in corsa. Non dico un cross pilotato come nei vecchi pes, ma perlomeno che vada verso l'area anziché la curva, pure se premo l'analogico verso il basso nettamente.
Ne avrei altre ancora di osservazioni ma mi fermo qui; Quello che vorrei da PES è che tornasse più dipendente dalle scelte del giocatore che non da pura casualità o da forzature della CPU per ovviare a questa, pur mantenendo una certa simulatività fisica, che ci piace.
Vorrei che i livelli di difficoltà fossero caratterizzati più da un grado maggiore di intraprendenza della squadra avversaria e delle proprie capacità, ma in modo graduale ed equilibrato: nella realtà, giocare contro una squadra di Serie C non equivale a giocare contro dei fantocci, benché non siano tecnicamente validi come Messi, né però al contrario giocare Real-Barcelona significhi far diventare il Real Madrid una squadra di impediti solo perché la controlla un giocatore umano (al di là delle capacità del giocatore in sé), o forzar il Barça a perdere perché io ho perso tutte le altre 5 partite prima (ad esempio, ho vinto un Milan-Juve da ultimo in classifica con 0 punti contro la Juve prima in classifica, vincendo 3-0 a mani basse e ancora mi chiedo come fosse possibile, se il mio milan fosse stato davvero così impedito).
Insomma, non vorrei un ritorno all'arcade ma più "realismo", che "realismo" non vuol dire necessariamente "simulazione" (cioè integrazione di variabili sempre più complicate), ma alle volte, nei giochi, può comprendere il "buonsenso" del tenere conto che un giocatore di Pes non ha la palla tra i piedi ed il "tocco al piede" del pallone, e, d'altra parte, che non si può però per quello forzare a priori le giocate, o la capacità della squadra del computer dopandola per tenere il ritmo, o sovrastare, la capacità del giocatore umano.
Per questo, il mio pes ideale uscirebbe una volta ogni 3 anni, come facevano i vecchi pes, per dar modo di TESTARE VERAMENTE le innovazioni, anziché buttare la copia sul mercato per fare fatturato prima dei competitors: adesso, coi DLC, è possibilissimo aggiornare le rose e le modalità anche senza spendere 70€ ogni anno, per un gioco che anziché migliorare, va peggiorando.
poi, ognuno la pensi come vuole... ma tristmente, se continua così, pes 2015 e pes 2016 saranno i primi a non comparire nella lunga fila di custodie sul mio scaffale.