Sezione dedicata ai vaneggiamenti di un pazzo, al libero sfogo del bipolarismo e, perché no, anche al più becero politicamente scorretto.
"Tutti hanno paura di essere se stessi, per paura di non essere accettati, rifiutati o esclusi, per questo tendono a nascondersi dietro una maschera di più facile accettazione"
Articolo 1
Domanda: La morte ti fa bello?
Qualche giorno fa, mi stavo facendo allegramente i fatti miei quando, preso dalla noia, mi sono messo a leggere le tendenze di Twitter (cosa che faccio abitualmente seduto sul trono del potere). Scorrendo tra le varie voci ho letto l'hashtag #Provenzano e mi sono incuriosito a tal punto che ho cominciato a leggere i vari messaggi. Tra i vari messaggi di giubilo e auguri di sofferenza eterna (tra cui il mio), con mio grande stupore, mi sono ritrovato a leggere numerosi messaggi di "R.I.P." (Riposa In Pace o Rest In Peace che dir si voglia, il significato è identico). Il mio cervello s'è fermato lì. Incapace di comprendere, elaborare e passare oltre. La domanda che ha fatto crashare il sistema è stata:
"Riposa in pace ad un sadico assassino vigliacco criminale?"
Ebbene si. Non erano nemmeno pochi. Quindi mi sono fermato a riflettere e mi sono chiesto quello che poi è il domandone iniziale di tutto l'ambaradam: la morte ti fa bello?
Prima di rispondere qualsiasi cosa vorrei esortarvi a riflettere su alcune cose come, ad esempio, il significato delle parole (la parola è la cosa più potente mai inventata e al contempo la più leggera), l'uomo o l'essere a cui sono rivolte, il perché si è propensi al condono di tutti i peccati dinnanzi all'oscura signora.
Augurare la "pace" eterna, significa sperare che l'anima in questione possa volare serena tra le ere senza ulteriori peripezie, fatiche o affanni; possa superare indenne il giudizio di una qualsivoglia divinità superiore e possa godere nei secoli dei secoli di beatitudine e felicità. Per come la vogliate interpretare o leggere, questo mi sembra più un "premio" che un "diritto". Se a Provenzano è stato augurato ogni bene ultraterreno, a papa Giovanni Paolo II che cosa avremmo dovuto augurare, di prendere direttamente il posto alla destra del Padre?
L'uomo Provenzano non è stato un boss della mafia, è stato il Boss dei boss. Non si muoveva foglia che lui non volesse, non sparava fucile, non moriva essere vivente e non pioveva nemmeno se lui non ne avesse desiderio. Questo suo "potere" autoimposto, però, non era elargito a fin di bene, ma a scopi puramente egoistici di mantenimento dello status quo, a scopi puramente vendicativi, a scopi omicidari, finalizzati comunque all'attività criminale di stampo mafioso. Più che un uomo di merda era una merda d'uomo, in quanto le sue mani sporche di sangue lo sono sempre state indirettamente. Faceva uccidere, non uccideva. Faceva esplodere, non minava. Un pusillanime che ha passato quarant'anni chiuso sottoterra in una botola fatiscente sotto un casale sperduto nel nulla da cui comandava i suoi sicari. Perché un tizio del genere dovrebbe "godersi" il trapasso?
Si ha davvero così paura di crepare, che pur di avere un minimo di speranza di un'eternità di gioia s'è disposti a perdonare l'imperdonabile a chiunque? Come se Dio, Allah, Bhudda, Manitù o Shiva fossero dei cretini con la sveglia al collo che non si accorgono delle malefatte, ma sono ben svegli quando c'è da premiare ogni azione minimamente "caritatevole". Non credo che funzioni così. Sul piatto della bilancia ci saranno tutte le cose buone e tutte le cose cattive commesse e non si andrà per compensazione: non è che ogni azione malvagia viene condonata se equiparata ad una azione benevola di eguale entità. Esplicito: mettere al mondo un figlio (atto d'amore supremo) non compensa l'aver ucciso un uomo (atto peggiore possibile). La "bilancia" non deve essere in equilibrio, ma deve pendere da una o l'altra parte. Ma ora sto divagando, vado OT pure quando i post e i thread l'invento io. Eppure, in questo logoro borgo che chiamiamo mondo, c'è gente che pensa questo. Un esercito di ignavi.
"Papà pig, insomma, la morte ti fa bello?" No. Personalmente ritengo che uno "S.....O" morto sia meglio di uno vivo e che l'essere trapassato non perdona, non giustifica e non condona una vita all'insegna della malvagità e della cattiveria, in nessun caso. Un bullo violento e vigliacco che crepa a 20 anni perché corre in auto e sbanda non mi suscita pianto o tristezza, ma brillante indifferenza e forse anche un pò di sollievo. Non sono tipo da dire "eh, ma avrebbe potuto essere...", non è così che va: si viene giudicati tutti per quel che si è fatto in vita e se fino ad ora sei stato un bieco individuo da bieco individuo devi essere ricordato, così a 20, così a 40, così a 80 anni.
Lo so, è un pò estremo come punto di vista, poco "cristiano" e forse incondivisibile. Ciò che penso spesso lo è, ma io non vesto maschere e se faccio schifo a qualcuno me ne faccio una ragione, poi tiro dritto e vado avanti.
Grazie per l'attenzione, se non mi chiudono la discussione prima, ci scriviamo alla prossima!
"Tutti hanno paura di essere se stessi, per paura di non essere accettati, rifiutati o esclusi, per questo tendono a nascondersi dietro una maschera di più facile accettazione"
Articolo 1
Domanda: La morte ti fa bello?
Qualche giorno fa, mi stavo facendo allegramente i fatti miei quando, preso dalla noia, mi sono messo a leggere le tendenze di Twitter (cosa che faccio abitualmente seduto sul trono del potere). Scorrendo tra le varie voci ho letto l'hashtag #Provenzano e mi sono incuriosito a tal punto che ho cominciato a leggere i vari messaggi. Tra i vari messaggi di giubilo e auguri di sofferenza eterna (tra cui il mio), con mio grande stupore, mi sono ritrovato a leggere numerosi messaggi di "R.I.P." (Riposa In Pace o Rest In Peace che dir si voglia, il significato è identico). Il mio cervello s'è fermato lì. Incapace di comprendere, elaborare e passare oltre. La domanda che ha fatto crashare il sistema è stata:
"Riposa in pace ad un sadico assassino vigliacco criminale?"
Ebbene si. Non erano nemmeno pochi. Quindi mi sono fermato a riflettere e mi sono chiesto quello che poi è il domandone iniziale di tutto l'ambaradam: la morte ti fa bello?
Prima di rispondere qualsiasi cosa vorrei esortarvi a riflettere su alcune cose come, ad esempio, il significato delle parole (la parola è la cosa più potente mai inventata e al contempo la più leggera), l'uomo o l'essere a cui sono rivolte, il perché si è propensi al condono di tutti i peccati dinnanzi all'oscura signora.
Augurare la "pace" eterna, significa sperare che l'anima in questione possa volare serena tra le ere senza ulteriori peripezie, fatiche o affanni; possa superare indenne il giudizio di una qualsivoglia divinità superiore e possa godere nei secoli dei secoli di beatitudine e felicità. Per come la vogliate interpretare o leggere, questo mi sembra più un "premio" che un "diritto". Se a Provenzano è stato augurato ogni bene ultraterreno, a papa Giovanni Paolo II che cosa avremmo dovuto augurare, di prendere direttamente il posto alla destra del Padre?
L'uomo Provenzano non è stato un boss della mafia, è stato il Boss dei boss. Non si muoveva foglia che lui non volesse, non sparava fucile, non moriva essere vivente e non pioveva nemmeno se lui non ne avesse desiderio. Questo suo "potere" autoimposto, però, non era elargito a fin di bene, ma a scopi puramente egoistici di mantenimento dello status quo, a scopi puramente vendicativi, a scopi omicidari, finalizzati comunque all'attività criminale di stampo mafioso. Più che un uomo di merda era una merda d'uomo, in quanto le sue mani sporche di sangue lo sono sempre state indirettamente. Faceva uccidere, non uccideva. Faceva esplodere, non minava. Un pusillanime che ha passato quarant'anni chiuso sottoterra in una botola fatiscente sotto un casale sperduto nel nulla da cui comandava i suoi sicari. Perché un tizio del genere dovrebbe "godersi" il trapasso?
Si ha davvero così paura di crepare, che pur di avere un minimo di speranza di un'eternità di gioia s'è disposti a perdonare l'imperdonabile a chiunque? Come se Dio, Allah, Bhudda, Manitù o Shiva fossero dei cretini con la sveglia al collo che non si accorgono delle malefatte, ma sono ben svegli quando c'è da premiare ogni azione minimamente "caritatevole". Non credo che funzioni così. Sul piatto della bilancia ci saranno tutte le cose buone e tutte le cose cattive commesse e non si andrà per compensazione: non è che ogni azione malvagia viene condonata se equiparata ad una azione benevola di eguale entità. Esplicito: mettere al mondo un figlio (atto d'amore supremo) non compensa l'aver ucciso un uomo (atto peggiore possibile). La "bilancia" non deve essere in equilibrio, ma deve pendere da una o l'altra parte. Ma ora sto divagando, vado OT pure quando i post e i thread l'invento io. Eppure, in questo logoro borgo che chiamiamo mondo, c'è gente che pensa questo. Un esercito di ignavi.
"Papà pig, insomma, la morte ti fa bello?" No. Personalmente ritengo che uno "S.....O" morto sia meglio di uno vivo e che l'essere trapassato non perdona, non giustifica e non condona una vita all'insegna della malvagità e della cattiveria, in nessun caso. Un bullo violento e vigliacco che crepa a 20 anni perché corre in auto e sbanda non mi suscita pianto o tristezza, ma brillante indifferenza e forse anche un pò di sollievo. Non sono tipo da dire "eh, ma avrebbe potuto essere...", non è così che va: si viene giudicati tutti per quel che si è fatto in vita e se fino ad ora sei stato un bieco individuo da bieco individuo devi essere ricordato, così a 20, così a 40, così a 80 anni.
Lo so, è un pò estremo come punto di vista, poco "cristiano" e forse incondivisibile. Ciò che penso spesso lo è, ma io non vesto maschere e se faccio schifo a qualcuno me ne faccio una ragione, poi tiro dritto e vado avanti.
Grazie per l'attenzione, se non mi chiudono la discussione prima, ci scriviamo alla prossima!