PARTENOPE ENDGAME – The Queen 2 – 0
Èdouard, Golovin.
DDR 1927 – The Queen 2 – 0
Payet (2)
Inizio in tutta salita per la squadra regale nelle due trasferte di esordio (in attesa della terza, a proposito: 3 trasferte di fila alle prime 3 non si erano mai viste in nessun campionato dal dopoguerra ad oggi, ottimo sto cervellone ch’ha fatto il calendario…
).
Che dire, un po’ di giorni di inattività pessistica e lontananza dal pad si son fatti sentire e la manovra - per buoni tratti - ha stentato a decollare. In definitiva, i due match sono stati forse più equilibrati di quanto non dicano i punteggi finali ma, vuoi un po' di buona sorte che non mi ha affatto assistito, vuoi soprattutto perché - alla fin fine - se non la butti dentro, c’hai poco da fare/dire, le due sconfitte ahimè ci stanno tutte.
Si rompono gli indugi ai piedi del Vesuvio in casa di
@jonnvald. Nel primo tempo l’equilibrio è pressoché totale, ma i padroni di casa riescono comunque a passare in vantaggio: su un innocuo filtrante alto, Bailly è in tranquillo e netto anticipo sull’avanti partenopeo (forse N’Jie, non ricordo) ma, nonostante il quadrato pigiato, piuttosto che allontanare e spazzare la palla lontano dall’area di rigore, la poggia come un’attaccante che fa la sponda all’accorrente Èdouard, il quale ringrazia sentitamente per il cadeau e insacca indisturbato. Abbozzo una reazione ad inizio ripresa, ma i partenopei pian piano prendono sempre più campo e fatico ad uscire, sia con il fraseggio sia spazzando, non era più cosa insomma (le solite fasi di assedio da cui si fatica ad uscire in questo PES), fino al meritato raddoppio di Golovin che chiude la partita.
Dopodiché faccio un salto nella capitale ad affrontare la mitica DDR (non la Germania Est, ignoranti…). Ringrazio l’amico
@Shulsi per aver resistito sveglio (ha retto bene, nell’attesa faceva bisboccia con il prof.
@Steve_79_ ). Inizio discretamente, con un paio di occasioni, purtroppo per me davvero mal sfruttate da Jovic. Intorno al 15° l’episodio che sposta gli equilibri: al limite della mia area Callejon sviene - come nella realtà - alla vicinanza di Emre Can che aveva l’alito pesante causa wurstel&crauti ingurgitati dal tedesco appena prima del match (il silent check del VAR aggraverà l’episodio, non trattavasi di alitosi assassina bensì di rutto accompagnato da scoreggia mortale, per cui è scattata correttamente anche l’ammonizione). Ovviamente punizione da limite ben tirata e gol, con Sommer che passeggia sulla linea di porta. Da lì in poi i padroni di casa vanno a nozze, bravi a gestire il possesso palla come da marchio di fabbrica shulsonico. Ad inizio ripresa, dopo uno dei classici batti&ribatti al limite dell’area, il solito Emre Can - ancor più appesantito dal litrozzo di Hacker-Pschorr tracannato nell’intervallo - si appennica con palla tra i piedi e bolla al naso (sarà un caso o, più probabilmente, l’invidia per il padrone di casa…) ed il solito Payet (s’è salvato solo per il nome di battesimo, altrimenti gli avrei già stroncato la carriera, con tanto di minacce corporali captate dal sistema di sorveglianza capitolino) ruba palla e insacca in tutta tranquillità.
Di lì alla fine, poco altro.
I numeri dicono praticamente tutto. Due partite, due sconfitte, 0 gol fatti. C’è poco da recriminare, sconfitte meritate, anche se mi sento di dire che
“mancò la fortuna, non il valore”.
Testa bassa e pedalare in vista dei prossimi probanti impegni.
Come da recentissima ed avanzata tecnologia, allego le polaroid dei risultati.
Visualizza allegato 136539Visualizza allegato 136540
Aloa.