Marsiglia – L’amour fou [I CANDIDATI PER LA PANCHINA]

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ElDiablo

Prima squadra
22 Gennaio 2020
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L’AMOUR FOU

Intro
L’aria che dal golfo soffia su Chateau d’If, dove Edmond Dantès visse diverse notti inquiete, è di nuovo gonfia di aspettative, di sogni...

181238

I marsigliesi sembrano vestiti una responsabilità storica da onorare: complicato stabilire se davvero avesse ragione Schopenhauer nel perorare la città di Marsiglia come la più bella di Francia.

Marsiglia è una città unica come la sua squadra, l’Olympique.
Una storia divisa tra amore eccessivo e tanto odio, a intermittenza: un ottovolante di successi e abissi, vittorie e anni bui, sconfitte e inchieste.

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Una città con l’orecchio teso verso lo stadio.
Tutti a Marsiglia sanno quando gioca l’Olympique, si sente dalle vibrazioni nell’aria che salgono dal Vélodrome e raggiungono i vicoli stretti, sparsi attorno alla Canebière.

Una città che pretende aria di rivincita. Rivincita di un calcio proletario, dove lo stadio è animato dalle curve, i virages, dai gruppi ultrà, contro una Parigi borghese e un po’ snob. Spettatori, non tifosi, pensano i marsigliesi dei parigini. Marsiglia no, è l’antieroe con la faccia sporca, quello che non ti aspetti, ma che ti appassiona. Oggi. Ma solo qualche anno fa, quelli ricchi, noiosi e vincenti erano loro.

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Marsiglia è l’inferno e il paradiso.
Una città bella e violenta, un club che negli anni ’90 è diventato campione d’Europa, ma è stato retrocesso pochi mesi dopo. Padrone, ma allo stesso tempo prigioniero di una posto che porta tutto all’estremo. Intrappolato come Edmond Dantes nel castello d’If, quella minuscola prigione sull’isola che guarda in faccia la baia e il Vecchio Porto. Da qui partirà la sua vendetta, la sua riscossa sociale.

Marsiglia è una città difficile, con un alto tasso di criminalità e il club e i giocatori rischiano sovente di finire nel mirino.
«Si dice sempre che l’OM è un club diverso dagli altri. È un po’ banale, ma è vero. Bisogna ammettere che c’è di tutto. Il bene, il male, ma soprattutto l’eccesso»: il quadro preciso di cosa sia questa squadra e questa città lo fa Robert Pirès, campione del mondo e d’Europa, che ha passato due anni (1998-2000) sui campi d’allenamento della Commanderie.

«Troppo amore, troppo tifo, troppa collera. Troppa violenza. Quando tutto va bene, tutto va fin quasi troppo bene. C’è una sorta di euforia che s’impossessa della città. Al contrario, quando i risultati sono meno buoni, tutto prende delle proporzioni, a volte, insensate».

181240

Non è facile essere un calciatore a Marsiglia. Nel 2010, qualche mese dopo la vittoria del campionato, i due fratelli Ayew, l’argentino Lucho González e il brasiliano Vitorino Hilton sono stati vittime, in casa propria, di rapine a mano armata. Commando di quattro o cinque persone che entravano in casa, minacciavano e in alcuni casi picchiavano i giocatori, rubando oggetti, denaro, gioielli. Lucho se ne tornerà al Porto qualche mese dopo l’aggressione. Hilton, che voleva tornare in Brasile, si accontenterà del Montpellier: «Quando senti i tuoi bambini ti chiedono, spaventati, se quei signori torneranno anche stanotte, pensi prima di tutto a proteggere la tua famiglia». È successo addirittura ad André-Pierre Gignac, uno dei leader dello spogliatoio, originario della zona e considerato quasi intoccabile. Quasi, appunto.
Nessuno era davvero sicuro, per questo il club ha dovuto prendere precauzioni, organizzando uno speciale piano sicurezza per i propri giocatori che costa tra i 600.000 e gli 800.000 euro all’anno. Adesso c’è una società privata di sorveglianza che pattuglia le ville dei giocatori 24 ore su 24, e gli agenti di sicurezza effettuano ronde ogni mezz’ora. Ulteriore garanzia, l’organizzazione è affidata a gente di Parigi, e non della zona, per evitare fughe di notizie. Da allora le cose vanno meglio. Sembra un romanzo criminale, ma è la realtà.

A Marsiglia è questo il prezzo che si paga per il successo
e per giocare nel club più importante di
Francia.

181241


[Alla fine ho seguito il consiglio di @giaforg
e ho deciso di aprire entrambe le carriere dedicandomi a due progetti contemporaneamente, ma con massima serietà e costanza, per la prima volta. Le carriere, però, avranno delle differenze sostanziali, che vi svelerò nei prossimi aggiornamenti]
 
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Finalmente veniamo a conoscenza del nostro destino, seguirò entrambe le master con interesse
 
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giaforg

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L’AMOUR FOU

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L’aria che dal golfo soffia su Chateau d’If, dove Edmond Dantès visse diverse notti inquiete, è di nuovo gonfia di aspettative, di sogni...

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I marsigliesi sembrano vestiti una responsabilità storica da onorare: complicato stabilire se davvero avesse ragione Schopenhauer nel perorare la città di Marsiglia come la più bella di Francia.

Marsiglia è una città unica come la sua squadra, l’Olympique.
Una storia divisa tra amore eccessivo e tanto odio, a intermittenza: un ottovolante di successi e abissi, vittorie e anni bui, sconfitte e inchieste.

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Una città con l’orecchio teso verso lo stadio.
Tutti a Marsiglia sanno quando gioca l’Olympique, si sente dalle vibrazioni nell’aria che salgono dal Vélodrome e raggiungono i vicoli stretti, sparsi attorno alla Canebière.

Una città che pretende aria di rivincita. Rivincita di un calcio proletario, dove lo stadio è animato dalle curve, i virages, dai gruppi ultrà, contro una Parigi borghese e un po’ snob. Spettatori, non tifosi, pensano i marsigliesi dei parigini. Marsiglia no, è l’antieroe con la faccia sporca, quello che non ti aspetti, ma che ti appassiona. Oggi. Ma solo qualche anno fa, quelli ricchi, noiosi e vincenti erano loro.

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Marsiglia è l’inferno e il paradiso.
Una città bella e violenta, un club che negli anni ’90 è diventato campione d’Europa, ma è stato retrocesso pochi mesi dopo. Padrone, ma allo stesso tempo prigioniero di una posto che porta tutto all’estremo. Intrappolato come Edmond Dantes nel castello d’If, quella minuscola prigione sull’isola che guarda in faccia la baia e il Vecchio Porto. Da qui partirà la sua vendetta, la sua riscossa sociale.

Marsiglia è una città difficile, con un alto tasso di criminalità e il club e i giocatori rischiano sovente di finire nel mirino.
«Si dice sempre che l’OM è un club diverso dagli altri. È un po’ banale, ma è vero. Bisogna ammettere che c’è di tutto. Il bene, il male, ma soprattutto l’eccesso»: il quadro preciso di cosa sia questa squadra e questa città lo fa Robert Pirès, campione del mondo e d’Europa, che ha passato due anni (1998-2000) sui campi d’allenamento della Commanderie.

«Troppo amore, troppo tifo, troppa collera. Troppa violenza. Quando tutto va bene, tutto va fin quasi troppo bene. C’è una sorta di euforia che s’impossessa della città. Al contrario, quando i risultati sono meno buoni, tutto prende delle proporzioni, a volte, insensate».

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Non è facile essere un calciatore a Marsiglia. Nel 2010, qualche mese dopo la vittoria del campionato, i due fratelli Ayew, l’argentino Lucho González e il brasiliano Vitorino Hilton sono stati vittime, in casa propria, di rapine a mano armata. Commando di quattro o cinque persone che entravano in casa, minacciavano e in alcuni casi picchiavano i giocatori, rubando oggetti, denaro, gioielli. Lucho se ne tornerà al Porto qualche mese dopo l’aggressione. Hilton, che voleva tornare in Brasile, si accontenterà del Montpellier: «Quando senti i tuoi bambini ti chiedono, spaventati, se quei signori torneranno anche stanotte, pensi prima di tutto a proteggere la tua famiglia». È successo addirittura ad André-Pierre Gignac, uno dei leader dello spogliatoio, originario della zona e considerato quasi intoccabile. Quasi, appunto.
Nessuno era davvero sicuro, per questo il club ha dovuto prendere precauzioni, organizzando uno speciale piano sicurezza per i propri giocatori che costa tra i 600.000 e gli 800.000 euro all’anno. Adesso c’è una società privata di sorveglianza che pattuglia le ville dei giocatori 24 ore su 24, e gli agenti di sicurezza effettuano ronde ogni mezz’ora. Ulteriore garanzia, l’organizzazione è affidata a gente di Parigi, e non della zona, per evitare fughe di notizie. Da allora le cose vanno meglio. Sembra un romanzo criminale, ma è la realtà.

A Marsiglia è questo il prezzo che si paga per il successo
e per giocare nel club più importante di
Francia.

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[Alla fine ho seguito il consiglio di @giaforg
e ho deciso di aprire entrambe le carriere dedicandomi a due progetti contemporaneamente, ma con massima serietà e costanza, per la prima volta. Le carriere, però, avranno delle differenze sostanziali, che vi svelerò nei prossimi aggiornamenti]
Città e squadra di un fascino unico, dove si fondono la cultura occidentale e quella orientale... Il Velodrome e' di un calore unico e può essere davvero un fattore...
 
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ElDiablo

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22 Gennaio 2020
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Finalmente veniamo a conoscenza del nostro destino, seguirò entrambe le master con interesse
Città e squadra di un fascino unico, dove si fondono la cultura occidentale e quella orientale... Il Velodrome e' di un calore unico e può essere davvero un fattore...
Grazie ragazzi. Vi prometto due avventure immersive e appassionanti seppure con delle diversità che renderò note a breve...
Marsiglia una squadra che mi ha stregato per la sua passione sfrenata e questo amore folle, a volte eccessivo, da parte del tifo e della città. Ci sarà da divertirsi.
 
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giaforg

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Chi sarà a vestire i panni di Edmond Dantes della panchina, vendicando gli anni bui del Castello d'If calcistico in cui è stata rinchiusa ingiustamente la squadra? Ci sarà al suo fianco un Abate Faria a consegnargli la mappa del tesoro che lo renderà ricco e nobile? Saprà il nostro amico Diablo essere all'altezza di Alessandro Dumas nel raccontarne le gesta? Lo scopriremo solo vivendo...
 
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22 Gennaio 2020
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Grazie!


Chi sarà a vestire i panni di Edmond Dantes della panchina, vendicando gli anni bui del Castello d'If calcistico in cui è stata rinchiusa ingiustamente la squadra? Ci sarà al suo fianco un Abate Faria a consegnargli la mappa del tesoro che lo renderà ricco e nobile? Saprà il nostro amico Diablo essere all'altezza di Alessandro Dumas nel raccontarne le gesta? Lo scopriremo solo vivendo...
Eheheh bella metafora amico… presto arriveranno tutte le risposte :cool:
 
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22 Gennaio 2020
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Marsiglia, Rudi Garcia comunica l'addio: "Decisione condivisa"

181287

L’ex tecnico della Roma saluta l'OM dopo quasi tre stagioni alla guida del club e una finale di Europa League persa un anno fa. Il presidente Eyraud: "Un grande uomo, sempre rispettoso della società"

MARSIGLIA – Rudi Garcia non sarà l'allenatore dell'Olympique Marsiglia nella prossima stagione: lo ha annunciato lo stesso tecnico francese in una conferenza stampa congiunta col patron della società Jacques-Henri Eyraud: "Avevo deciso di andare via e l'ho comunicato al presidente che ha accettato", queste le parole dell'ex allenatore, fra le altre, di Roma e Lille. A pesare sulla scelta il mancato raggiungimento dell'obiettivo stagionale, la qualificazione in Champions League, reso ancora più pesante dall'aver fallito anche l'arrivo in zona Europa League. Nessun dettaglio, invece, sui termini economici della questione: Garcia aveva da poco rinnovato fino al 2021 e nei giorni scorsi era filtrata la notizia di un costo per l'addio pari a circa 10 milioni di euro, voce seccamente smentita dal numero 1 del club francese: "Sono parole che non hanno nulla a che fare coi fatti - ha spiegato Eyraud - quello che posso dire è che Rudi è un grande allenatore ma soprattutto un grande uomo, che ha mostrato rispetto per la nostra società”.
 

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22 Gennaio 2020
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CARATTERISTICHE MASTER

Come vi avevo annunciato, parto con il doppio impegno Marsiglia/Fiorentina per varie motivazioni, ma comunque ho stabilito che ambedue le master avranno peculiarità differenti.
Non volevo in alcun modo aprire una carriera e poi pensare all’altra ipotetica, cosa che spesso può accadere, per questo per la prima volta ho spodestato le mie convinzioni sulla master unica optando per la doppia, solo e se fatta bene e con qualche stimolo motivante. In questo periodo di stop ho provato tre club (le due citate + Betis) e mi son innamorato di queste due squadre: se avessi iniziato solo con la Viola, avrei magari rimpianto di non aver provato il Marsiglia, e viceversa.

Le carriere vorrei viaggiassero più o meno di pari passo, ad esempio:
Siamo al primo incontro di settembre?
Bene, gioca la Fiorentina in Italia e lo stesso weekend il Marsiglia in Francia. L’aggiornamento dovrebbe procedere di pari passo, in una sorta di “spazio temporale” parallelo.
Ora veniamo alle singole peculiarità.

SETTAGGI MARSIGLIA (Full Manual):
Difficoltà: Ibrida*
Budget: Ridotto
Difficoltà trattative: Normale
Frequenza trasferimenti: molto bassa


*Leggenda nella trasferte con Psg ed eventuali prime 10 del ranking
*Superstar tutte le altre partite
*Campione con le ultime tre in classifica e squadre di seconda divisione in coppa di Lega


SETTAGGI FIORENTINA (Full Manual):
Difficoltà: Superstar
Budget: Normale
Difficoltà trattative: Normale
Frequenza trasferimenti: molto bassa


-La master con la Fiorentina sará più interattiva, con più domande, sondaggi in cui voi utenti potrete aiutarmi con il proseguo della storia e a volte sarete i veri aghi della bilancia in alcune scelte. Una sorta di sliding doors in cui direte la vostra su moduli, acquisti, ballottaggi di formazione ecc…
-La master con il Marsiglia invece sarà più narrativa, una sorta di racconto più incentrato anche sull’accesa e focosa tifoseria francese e la crisi finanziaria del club.

-La master Fiorentina avrà un progetto mirato al ritorno ai vertici della A del club, e avrà almeno nelle intenzioni una durata più lunga (3 stagioni circa).
-La master con il Marsiglia è un progetto almeno sulla carta leggermente più breve, di 2 anni, volto a riportare il club in Europa e provare a spodestare il Psg dal trono passando per le idee anziché per i milioni del club degli sceicchi.

Ambo le master iniziano a Maggio 2019, riportando in ordine temporale i veri fatti accaduti in quel periodo, e da un determinato momento in poi inizia la narrazione vera e propria nella quale ci metto del mio. Anche qui sliding doors...

Direi che dopo queste premesse, si può partire ufficialmente...

CHE LA MASTER ABBIA INIZIO!
 

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181482

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Marsiglia in crisi finanziaria, il nuovo corso è un rebus, e si dimette Zubizarreta

Marsiglia, giugno 2019.

La situazione in casa OM non è delle migliori. Il clima teso, i malumori interni, la tifoseria poco entusiasta della stagione appena conclusa e l’addio di Rudi García gettano nel caos il futuro imminente del club. Anche Zubizarreta ha detto addio, additando la proprietà di non avergli dato garanzie necessarie per costruire un futuro solido e credibile già da questa stagione. Ora il Marsiglia si ritrova senza un direttore sportivo, senza un tecnico e con una rosa da allestire di fretta e furia in un clima tutt’altro che sereno con l’obiettivo di tornare alla ribalta nel breve termine.
Il proprietario, il miliardario McCourt, inoltre non ha nascosto i problemi finanziari dell’OM, che si ritroverebbe dunque ad attuare un piano di societario e mercato in piena emergenza economica.
 
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Fuori il tecnico e fuori ds. Marsiglia è una polveriera e chi prenderà le redini avrà parecchio da fare
 
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Il Marsiglia vende: Ocampos al Sevilla, Gustavo al Fenerbache

Lucas Ocampos è un nuovo giocatore del Siviglia. Dopo le indiscrezioni spagnole dei giorni scorsi, ora arriva anche l’ufficialità. L’esterno offensivo classe ’94 arriva dal Marsiglia a titolo definitivo (affare da circa 15 milioni) e ha firmato un contratto fino al 2024. Dopo l’ultima ottima stagione in Francia sotto la guida di Rudi García, nella quale ha superato quota 15 reti, il calciatore era un prezzo pregiato del club francese ma le pessime acque in ambito finanziario in cui naviga il club hanno obbligato la proprietà a sacrificare il calciatore. I tifosi, contrari alla decisione, mugugnano. La situazione appare insostenibile: sarà una stagione complicata? Si. Lo dimostra anche l’altra cessione eccellente in casa Marsiglia: quella del centrocampista Luiz Gustavo.
Il brasiliano si è trasferito nelle ultime ore di mercato al Fenerbahce. avrebbe fatto davvero di tutto pur di lasciare la Francia e passare in Turchia. Stando alle recenti indiscrezioni, infatti, il centrocampista avrebbe pagato di tasca sua pur di convincere il club francese a lasciarlo partire, secondo quanto riportato da L’Equipe.
Due cessioni eccellenti da parte di due calciatori titolari nell’ultima stagione, e dotati di un buon appeal internazionale. La squadra deve ripartire, ma la situazione ai blocchi di partenza non è confortante.

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RAVANELLI NUOVO DS DEL MARSIGLIA!
Fabrizio Ravanelli, ex attaccante della Juventus che giocò nel Marsiglia dal 1997 al 1999, contattato da «L’Équipe du Soir», è ufficialmente parte dell’organigramma del club di Marsiglia nel ruolo di direttore sportivo. «Ho sempre detto che ero interessato a tornare a Marsiglia un giorno. Tutti sanno che amo questa città, i tifosi e il calcio che si gioca in Francia, molto vicini al calcio italiano in termini tattici e fisici.», ha dichiarato come riporta L’Equipe. «Jacques-Henri Eyraud sapeva da molto tempo che volevo tornare a Marsiglia, porterò la mia esperienza e la mia mentalità, perché a Marsiglia sono stato apprezzato non solo come giocatore, ma anche come uomo», ha aggiunto. Il club, in evidenti difficoltà, si affida dunque a un italiano per rilanciarsi. In società potrebbe rientrare anche una leggenda del club come Desailly, ma in lizza c’è anche Barthez.


181607

PAPIN ELETTO VICEPRESIDENTE
Jean-Pierre Papin torna al Marsiglia nelle vesti di dirigente. Secondo La Provence, l’ex calciatore francese ha deciso di fare ritorno nel club che l’ha lanciato per contribuire al ritorno della squadra nelle alte sfere del calcio francese e internazionale. Il francese è ritenuto uno dei migliori attaccanti di sempre, e certamente saprà dare il suo contributo per la ripresa dell’OM insieme a Fabrizio Ravanelli.
 
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