Il Club..
Heart of Midlothian F.C.

C’è un cuore fatto a mosaico di pietruzze sul selciato, lungo il Royal Mile, la via che sale al castello di Edinburgo attraverso una delle ambientazioni cittadine più suggestive che ci siano. È il cuore del Midlothian, la regione che sorge intorno alla città. Un simbolo nobile, come nobilissimi e austeri sono molti simboli di qualunque organizzazione, in Gran Bretagna. Lo Heart of Midlothian non poteva che dare il nome anche a una delle due squadre locali.

L’anno di fondazione è il 1874, il che pone gli Hearts, nome abituale della società, tra i club più antichi del Regno Unito: la Scottish FA era nata un anno prima, mentre la League non sarebbe sorta che nel 1890, e fino a quel momento gli Hearts, come vennero subito chiamati, giocarono una lunga serie di partite amichevoli e di coppette regionali contro squadre del circondario, compresi i rivali cittadini dell’Hibernian, dai quali la separazione non era solo calcistica, ma anche sociale e religiosa, un po’ come accadeva a Glasgow tra Celtic (origini irlandesi, proprio come gli “Hibs”) e i Rangers.
I 16.000 spettatori per la partita, all’Hampden Park di Glasgow, furono un pubblico record per l’epoca, e i tifosi degli Hearts ebbero modo di esultare ancora negli anni seguenti, con la vittoria in campionato nel 1895, quando la stagione fu di sole diciotto partite eppure la squadra riuscì a terminare con cinque punti di vantaggio sul Celtic, e ancora nel 1897, mentre la Scottish Cup arrivò ancora nel 1896, 1901 e 1906, in quell’era pionieristica.
Dopo questi periodi di splendore iniziale, nei quali gli Hearts erano perlomeno equiparabili alle potenze Celtic e Rangers e produssero giocatori del calibro di Bobby Walker, venne un lungo momento di buio, che in parte fu propiziato da una struggente partecipazione del club alle vicende della Grande Guerra, quella del 1914-18: l’intera squadra infatti si arruolò volontaria e incoraggiò tutti i tifosi a fare altrettanto. Sette di loro non fecero più ritorno.

Gli
Hearts sono la terza squadra più tifata e una delle più titolate di Scozia, inoltre è riuscita, per quattro volte (insieme ad Aberdeen e Hibernian) a rompere il potere della
Old Firm. Dal 1906 al 1954 gli
Hearts non vinsero alcun trofeo importante: tuttavia nel decennio seguente godettero di diversi successi, come i due campionati vinti nel 1958 e nel 1960, nonché una
Scottish Cup nel 1956 e quattro
Scottish League Cup, tra 1954, 1958, 1959 e 1962. Il periodo d’oro finì nella stagione 1964-‘65, quando gli
Hearts vennero sconfitti 2-0 dal Kilmarnock, perdendo il campionato all’ultima giornata per la sola differenza reti.
Da quel momento i
Maroons andarono in declino: retrocessero infatti nel 1977 dalla appena creata
Scottish Football League. Nonostante l’immediata risalita nel 1978, la squadra di Edimburgo passò gli anni seguenti scendendo e risalendo da una lega all’altra, a causa della sua struttura antiquata, non rinnovata rispetto ad altre squadre. Quando gli
Hearts non riuscirono più a risalire in
Premier League arrivò Wallace Mercier, che riportò il club ai suoi vecchi fasti. La risalita si concluse nel 1988. Nei primi anni novanta gli
Hearts ottennero poi un impressionante sfilza di 22 risultati utili consecutivi, tra questi la vittoria sui rivali dell’Hibernian per 2-1 nella Scottish Cup del 1994.

Nel giugno 2013, sembrava tutto finito. Gli
Heart Of Midlothian, una delle squadre più gloriose del calcio scozzese, si ritrovava sull’orlo del fallimento.
Un buco di 25 milioni di sterline lasciato dal presidente, il russo d’adozione lituana
Vladimir Romanov, aveva posto il club in amministrazione controllata.
Mentre il club retrocede in seconda divisione anche per colpa di una penalizzazione di 15 punti,
i tifosi si mobilitano. Prima acquistando circa 10mila abbonamenti spalmati su più stagioni, quindi cercando di riunire tutte le proprie associazioni di rappresentanza, per fare fronte comune dal punto di vista economico.

Viene così creata la
Foundation of Hearts, che due anni fa riuscì ad ottenere il
78,97% delle quote dagli amministratori delle holding di Romanov. La scorda stagione, la proprietà è passata nelle mani della BidCo 1874 guidata da Ann Budge, attuale presidentessa del club. Il compito della BidCo è quella di sostenere economicamente la squadra attraverso un piano quinquennale, che permetta alla società di essere risanata economicamente e di essere riconsegnata alla fine del ciclo di nuovo ai tifosi, che potranno disporne.