L’estate di Luis Campos è stata valutata super positivamente da allenatore, tifosi e addetti ai lavori. Ora il lavoro passa ad Allegri. Come giocherà la sua Juventus 2021-22? Sono stati inseriti 5 innesti di livello (Audero, Laimer, De Paul, Chalov e Modric) e ora è compito dell’allenatore risolvere il cubo di Rubik
L’acquisto all’ultimo minuto di De Paul cambia la percezione degli avversari per la Juventus ed è quindi naturale chiedersi come giocherà la squadra nella stagione a seguire.
Nella scorsa stagione, gli schemi utilizzati sono stati prevalentemente 2, il 3-4-2-1 ed il 4-3-3
In entrambi gli schemi il tipo di gioco era simile: dovendo il più delle volte affrontare delle squadre molto chiuse, l’idea era quella di portare in avanti almeno di attaccare con almeno 6 uomini(2 sulle fasce, 2 nei cosiddetti “half-spaces” e 2 in posizione centrale).
Nel 4-3-3 erano i due terzini a garantire l’ampiezza (Pellegrini e Ghiglione), le due ali si accentravano, la punta stazionava in area (Donis,Mavididi, Quaison e Badaloni lo facevano tutti con caratteristiche diverse) e la mezz’ala sinistra (in genere Bernardeschi o Quaison) aveva il compito di garantire gli inserimenti da dietro.
Nel 3-4-2-1, il movimento dei giocatori era un po’ più complesso, nonostante il principio del “2+2+2” sia rimasto simile. Chiesa, nel ruolo di esterno destro, aveva dei compiti di copertura limitati, mentre buona parte del suo lavoro di copertura veniva svolto dal terzo di destra in difesa (Cistana o Caceres). Quest’ultimo aveva pure importanti compiti in fase offensiva, trasformandosi quasi in un terzino aggiunto.
In fase offensiva lo schema diventava quasi un 2-4-2-2
Questo tipo di gioco, decisamente offensivo era necessario per giocare contro le squadre che si chiudevano a riccio in difesa: il portare così tanti uomini oltre la linea del pallone, però, portava dei problemi in fase di recupero del pallone e di contropiede: una volta saltata la prima linea di pressing, i giocatori avversari avevano a disposizione delle autentiche praterie e la maggior parte dei gol presi nella stagione 2020-2021 è arrivata a causa di ripartenze male arginate.
Un altro punto focale relativo alla Juventus 2020-2021 era il centrocampo. Mandragora si è dimostrato un regista di livello ma il resto del reparto non si è dimostrato all’altezza del resto della squadra (Vranckx ancora un po’ acerbo, Sturaro spesso fuori posizione, Nicolussi benino ma mai continuo per 90 minuti..), tanto che spesso nel 4-3-3 al regista si affiancavano Bazoer (che “nasce” come difensore/mediano) e Bernardeschi. Per sopperire a questa mancanza la, squadra tendeva a “saltare” il centrocampo, cercando di salire tramite le progressioni sulle fasce laterali o sporadicamente affidandosi al lanciio lungo (soluzione leggermente più in voga da quando c’è Badaloni che in questo fondamentale è maestro). Il mercato estivo ha potenzialmente trasformato la zona nevralgica del campo da punto debole a punto di forza. Di sicuro i giocatori acquistati saranno molto più coinvolti dei loro predecessori all’interno della costruzione di gioco anche se i primi mesi serviranno a trovare gli automatismi necessari.
Nelle prime 3 partite della nuova stagione (supercoppa e 2 di campionato) il tecnico è ripartito dagli stessi schemi di gioco ma l’atteggiamento della squadra è stato decisamente più prudente.
Il “Vecchio” 2+2+2 è stato accantonato: in serie A le squadre concedono più spazi e, soprattutto, un atteggiamento troppo spregiudicato contro certe squadre vorrebbe dire consegnarsi a morte certa. L’acquisto di Modric e De Paul (che ancora non ha esordito), inoltre, consegna all’allenatore due eccezionali palleggiatori e questo dovrebbe portare ad una squadra che gioca in modo meno verticale e più ragionato.
Per parlare di schemi è ancora presto ma possiamo pensare ad alcune evoluzioni possibili, anche in ottica futura considerato il potenziale utilizzo dei nuovi giocatori in rosa che per forza di cose sono ancora da scoprire.
Il fiore all’occhiello della campagna acquisti è stato Luka Modric. Non ha certo bisogno di presentazioni ma attualmente è anche il profilo più difficile da inserire per il mister. Con il pallone tra i piedi è ancora tra i migliori del suo ruolo al mondo ma Allegri dovrà essere bravo a creare una specie di “gabbia” intorno a lui, in modo che alcune sue carenze a livello aerobico vengano compensate. Nelle prime partite è stato impiegato come trequartista nel 3-4-2-1 ma non ha convinto al 100% (contro l’Inter è stato soffocato dal loro centrocampo, contro la Samp è andato a segno e fatto vedere buone cose ma sicuramente 20 metri indietro può rendere), con la Lazio nel 4-3-3 si è dimostrato più a suo agio e la sua collocazione potrebbe essere quella.
Laimer, invece, è di gestione decisamente più semplice per Allegri. Sa fare tante cose e le sa fare bene. Può giocare nel centrocampo a 2 così come in quello a 3 (preferibilmente da mezz’ala destra) e sa fare bene anche il terzino e l’esterno a tutta fascia (Ghiglione e Chiesa hanno finalmente una degna riserva). Il suo acquisto, così come quello di De Paul, può portare la squadra a giocare con una sorta di 4-4-2, con uno degli esterni più bloccati ed uno (Chiesa) più libero di attaccare sulla fascia opposta.
Arriviamo a De Paul: anche in questo caso l’inserimento non sarà così immediato. Pure De Paul può fare tante cose, tutte bene, però non sarà semplice trovare la casellina giusta per farlo rendere al massimo delle potenzialità. La sua collocazione ideale sarebbe come trequartista nel vecchio 3-4-2-1 ma la sensazione è che in futuro tale disposizione sarà abbandonata appunto per consentire a Modric di rendere al meglio. In un 4-3-3 potrebbe giocare come ala a sinistra ma in questa posizione le sue qualità sarebbero limitate. Sempre nel 4-3-3 non si esclude la sua collocazione come regista al posto di Mandragora ma l’azzurro ha fatto benissimo la stagione scorsa e Allegri non sembra intenzionato a rinunciarci. Non si esclude durante l’anno di passare talvolta al 4-3-1-2 ma non sarà mai una soluzione definitiva, in quanto Chiesa è incollocabile in questa disposizione.
Per Chalov il discorso è più semplice. La squadra ha 3 attaccanti:, Mavididi, Badaloni e, appunto, Chalov. A questi si aggiungono eventualmente Tevez e Quaison. C’è abbondanza, fin troppa e di partita in partità si deciderà di far giocare chi sta meglio o meglio si adatta all’avversario. Nello specifico il russo potrebbe anche giocare largo a sinistra ma è una prima punta moderna fortissima e allargarlo vorrebbe dire limitarne a dismisura il potenziale. Sarebbe interessante però, in futuro, vederlo in alcuni attacchi a 2 (sia con il 3-5-2 che con il 4-4-2): per caratteristiche potrebbe accoppiarsi bene a tutti gli altri attaccanti in rosa e potrebbero nascere alcune situazioni interessanti relativamente al suo impiego