15/06/2023
Farioli saluta lo Schalke
Ci siamo, è il momento dei saluti.
Prendo tutte le mie cose dall'armiadietto e faccio un ultimo giro negli spogliatoi.
Ripercorro tutta la stagione con la mente.
Il mio arrivo, la prima conferenza, il saluto dei calciatori e i primi allenamenti quando eravamo quasi in quaranta sul campo.
Mentre in città c'era ancora euforia per il ritorno in Bundesliga, io ero concentrato e un po' preoccupato su come raggiungere la salvezza.
Le certezze della rosa erano il bomber Simon Terodde, reduce da 30 gol in Bundes 2 che poi avrei messo ai margini, e il portiere Fährmann a cui poi ho dato la fascia togliendola a Yoshida.
Le prime giornate in casa non vincevamo mai, e i punti arrivavano col contagocce e solo in trasferta.
Per un bel po' siamo stati la difesa più battuta del campionato.
Ricordo la faccia sconsolata dei ragazzi negli spogliatoi con le maglie sudate e le diverse sporche a fine match.
Poi è arrivato gennaio con le tante partenze e l'arrivo di Agustin e Durm.
L'attaccante segna all'esordio contro il Wolfsburg in casa e vinciamo 1 a 0.
Stesso risultato la domenica dopo contro l'Herta Berlino, sempre gol suo e poi il crack della caviglia che lo avrebbe tenuto fuori fino alla quartultima giornata.
La settimana dopo vinciamo sul campo dell'Eintracht Francoforte 1 a 0 con un suo gol e la salvezza è cosa fatta! Che flash.
Durante la sua assenza ci sono stati anche i gol di Frey, addirittura una tripletta in una delle poche vittorie in mezzo a tanti pareggi preziosi per raggiungere quota 40 punti.
Le ultime due partita Veltins Arena ci ha visto perdere per 3 a 0 contro Bayern Monaco e Bayer Leverkusen ma ormai non contava più niente e i tifosi cantavano e saltavano per tutti i novanta minuti.
Passa tutto nella mia testa nel giro di pochi minuti fin quando sento una pacca sulla spalla.
È il presidente Buchta che avrò incrociato sì e no cinque volte in tutta la stagione e che raramente ho visto ridere.
Accenna un mezzo sorriso e mi tende la mano pronunciando queste poche parole:
"Grazie di tutto mister, è in gamba "si dice così in Italia no? Buona fortuna..."