14/04/2023
Incontro con la dirigenza...
Farioli si allontana dallo Schalke?
Arrivo alle 10,00 in punto in ufficio dove ad attendermi c'è il presidente Buchta, il direttore sportivo Schober e il vice allenatore Büskens.
Dopo i complimenti per i risultati dell'ultimo periodo arriviamo subito al dunque e dico:
Io: "la stagione è stata più complicata del previsto e non mi riferisco solo al fatto che ho preso in mano una squadra già fatta, staff compreso, e con trenta e più elementi in rosa, di cui metà sono stati ceduti o non utilizzati...
A gennaio ho chiesto quattro giocatori e ne sono arrivati due (Durm e Augustin) e il secondo si è rotto praticamente subito...
Con la stampa non mi sono mai lamentato, ma se vogliamo proseguire insieme voglio delle garanzie per il futuro...
So che non siamo ancora salvi ma abbiamo sette punti di vantaggio sulla terzultima e a prescindere credo sia essenziale pianificare..."
Il presidente mi guarda con un'espressione enigmatica, a metà tra l'accondiscente e il perplesso e m'interrompe dicendo:
Buchta: "Siamo consapevoli delle difficoltà che ha dovuto affrontare ma abbiamo sempre creduto nel suo lavoro e i fatti ci stanno dando ragione.
Purtroppo economicamente veniamo da anni difficili, il parco giocatori è figlio della cattiva gestione degli anni passati e al momento non ci sono le risorse che permettano di dare le garanzie che chiede.
L'età di molti giocatori è avanzata, ci sono i contratti in scadenza, e inoltre arriveranno richieste per i giocatori più interessanti, e questo soprattutto grazie al suo lavoro.
Pensiamo a gente come Tauer, Skarke, Ivan, Ouwejan, Kral...che lei ha saputo valorizzare...
A lei va anche il merito di aver avuto il coraggio di tenere fuori gente come Terodde, bomber della scorsa stagione e idolo della curva, aver tolto la fascia di capitano a Yoshida...tutte scelte che denotano grande personalità...ma per darle le garanzie che chiede, oltre a dei sostanziosi introiti finanziari servirebbe un'ulteriore rivoluzione della rosa che passerebbe da un calciomercato che al momento non possiamo garantirle..."
Nella mia testa passano mille pensieri in un secondo.
In Turchia sulla panchina dell'Alanyaspor ho sfiorato la qualificazione in Europa League e il salto in Bundesliga mi ha dato entusiasmo e motivazione all'inizio, ma poi mi sono scontrato con la realtà ed è stata dura affrontare settimane e settimane di frustrazione per il tanto lavoro e pochi risultati positivi se escludiamo le ultime partite.
Mi prendo qualche momento e poi dico la mia, in maniera schietta e sincera.
Io: "Ok, capisco. Ma io sono un allenatore che ha bisogno di programmare il futuro su basi solide che riguardano il presente.
In poche parole mi state dicendo che se arrivano offerte per i giocatori più importanti, è possibile che vengano ceduti?
Inoltre non essendoci le possibilità economiche, anche avere carta bianca sarebbe inutile visto che dovrei scegliere giocatori di seconda o terza fascia...giusto?
A questo punto, visto che il mio contratto è fino a giugno, per correttezza rivediamoci a fine stagione e spero a salvezza acquisita...
Dopodiché se le condizioni non cambiano, ognuno è libero di perseguire per la propria strada"
Il presidente Buchta si scambia una rapida occhiata con Schober e Büskens che non dicono niente ma sono evidentemente imbarazzati.
Mi chiedo se fosse stato meglio vederci direttamente a giugno ma rincaro la dose prima di uscire dall'ufficio.
Io: "Presidente...vorrei che i giocatori non vengano a sapere in alcun modo di quanto emerso da questa discussione.
Il mio unico interesse è tenerli concentrati sul campo e sulle partite che mancano da qui alla fine.
È giusto e meglio per tutti che credano che stiamo costruendo un qualcosa che duri nel tempo e nel migliore dei modi, con serenità e sintonia...grazie per la disponibilità e la sincerità...ci aggiorniamo più avanti, adesso che le mie condizioni le conoscete sarà più facile prendere delle decisioni..."
Incontro con la dirigenza...
Farioli si allontana dallo Schalke?
Arrivo alle 10,00 in punto in ufficio dove ad attendermi c'è il presidente Buchta, il direttore sportivo Schober e il vice allenatore Büskens.
Dopo i complimenti per i risultati dell'ultimo periodo arriviamo subito al dunque e dico:
Io: "la stagione è stata più complicata del previsto e non mi riferisco solo al fatto che ho preso in mano una squadra già fatta, staff compreso, e con trenta e più elementi in rosa, di cui metà sono stati ceduti o non utilizzati...
A gennaio ho chiesto quattro giocatori e ne sono arrivati due (Durm e Augustin) e il secondo si è rotto praticamente subito...
Con la stampa non mi sono mai lamentato, ma se vogliamo proseguire insieme voglio delle garanzie per il futuro...
So che non siamo ancora salvi ma abbiamo sette punti di vantaggio sulla terzultima e a prescindere credo sia essenziale pianificare..."
Il presidente mi guarda con un'espressione enigmatica, a metà tra l'accondiscente e il perplesso e m'interrompe dicendo:
Buchta: "Siamo consapevoli delle difficoltà che ha dovuto affrontare ma abbiamo sempre creduto nel suo lavoro e i fatti ci stanno dando ragione.
Purtroppo economicamente veniamo da anni difficili, il parco giocatori è figlio della cattiva gestione degli anni passati e al momento non ci sono le risorse che permettano di dare le garanzie che chiede.
L'età di molti giocatori è avanzata, ci sono i contratti in scadenza, e inoltre arriveranno richieste per i giocatori più interessanti, e questo soprattutto grazie al suo lavoro.
Pensiamo a gente come Tauer, Skarke, Ivan, Ouwejan, Kral...che lei ha saputo valorizzare...
A lei va anche il merito di aver avuto il coraggio di tenere fuori gente come Terodde, bomber della scorsa stagione e idolo della curva, aver tolto la fascia di capitano a Yoshida...tutte scelte che denotano grande personalità...ma per darle le garanzie che chiede, oltre a dei sostanziosi introiti finanziari servirebbe un'ulteriore rivoluzione della rosa che passerebbe da un calciomercato che al momento non possiamo garantirle..."
Nella mia testa passano mille pensieri in un secondo.
In Turchia sulla panchina dell'Alanyaspor ho sfiorato la qualificazione in Europa League e il salto in Bundesliga mi ha dato entusiasmo e motivazione all'inizio, ma poi mi sono scontrato con la realtà ed è stata dura affrontare settimane e settimane di frustrazione per il tanto lavoro e pochi risultati positivi se escludiamo le ultime partite.
Mi prendo qualche momento e poi dico la mia, in maniera schietta e sincera.
Io: "Ok, capisco. Ma io sono un allenatore che ha bisogno di programmare il futuro su basi solide che riguardano il presente.
In poche parole mi state dicendo che se arrivano offerte per i giocatori più importanti, è possibile che vengano ceduti?
Inoltre non essendoci le possibilità economiche, anche avere carta bianca sarebbe inutile visto che dovrei scegliere giocatori di seconda o terza fascia...giusto?
A questo punto, visto che il mio contratto è fino a giugno, per correttezza rivediamoci a fine stagione e spero a salvezza acquisita...
Dopodiché se le condizioni non cambiano, ognuno è libero di perseguire per la propria strada"
Il presidente Buchta si scambia una rapida occhiata con Schober e Büskens che non dicono niente ma sono evidentemente imbarazzati.
Mi chiedo se fosse stato meglio vederci direttamente a giugno ma rincaro la dose prima di uscire dall'ufficio.
Io: "Presidente...vorrei che i giocatori non vengano a sapere in alcun modo di quanto emerso da questa discussione.
Il mio unico interesse è tenerli concentrati sul campo e sulle partite che mancano da qui alla fine.
È giusto e meglio per tutti che credano che stiamo costruendo un qualcosa che duri nel tempo e nel migliore dei modi, con serenità e sintonia...grazie per la disponibilità e la sincerità...ci aggiorniamo più avanti, adesso che le mie condizioni le conoscete sarà più facile prendere delle decisioni..."