Super League
Alla prima esperienza su una panchina europea Matías Almeyda centra subito il bersaglio grosso e porta l'Aek a vincere il campionato greco, riportando così ad Atene un titolo che mancava dalla stagione 2017/2018. Per arrivare allo scudetto numero 13 della loro storia, i gialloneri hanno dovuto battagliare fino all'ultima giornata con un agguerrito Panathinaikos. Dopo aver chiuso la stagione regolare al secondo posto, a soli due punti proprio dai biancoverdi, la squadra del "Pelado" Almeyda nei playoff per il titolo non ha sbagliato praticamente nulla, e nelle successive 10 giornate ha fatto registrare 8 vittorie, diverse pesanti come il successo per 3-1 al Pireo con l'Olympiacos, e due pareggi, arrivati entrambi nello scontro diretto con il Panathinaikos, che paga un finale un po' in affanno con i pareggi con Aris e Paok, ma soprattutto il ko alla penultima giornata con i nemici di sempre dell'Olympiacos, che spiana la strada ad un Aek che nell'ultimo turno supera agevolmente 4-0 il Volos. Nonostante una moltitudine di stranieri, ben 20 su 31 giocatori, Almeyda ha saputo gestire alla grande la rosa, inventandosi anche delle trovate tattiche interessanti, come lo spostamento di Nordin Amrabat, di ruolo esterno, a fare la mezz'ala nel 4-3-1-2 con cui il tecnico argentino ha rivoluzionato i gialloneri. Partito prima con la difesa a 3, e poi con il 4-2-3-1, in corso d'opera l'ex tecnico del River Plate ha puntato sul modulo a diamante non potendosi privare in attacco delle due punte formate dal capitano e suo connazionale Sergio Araujo, autore di 7 gol e 7 assist, e del bomber della squadra Levi Garcia, con la punta di Trinidad e Tobago che ha messo a referto 14 reti. Stagione superlativa per il marocchino Amrabat, che a 36 anni piazza 8 gol e 4 assist, come ottima è stata l'annata dell'ex promessa serba Mijat Gacinovic, che ha timbrato 9 volte il cartellino, e del messicano Orbelín Pineda (6 centri) bravo a disimpegnarsi sia come interno che come trequartista. A un ottimo attacco ha risposto comunque una difesa solida che ha subito solo 17 reti (meglio ha fatto il Panathinaikos con 16) e magistralmente condotta dal croato Domagoj Vida e dal camerunense Harold Moukoudi