"Klopp merita la Premier.
Atalanta,che bel film in Champions.
E io vorrei allenare..."
Riecco Di Matteo: "Volevo uno stop, ora si può ricominciare"
Atalanta,che bel film in Champions.
E io vorrei allenare..."
Riecco Di Matteo: "Volevo uno stop, ora si può ricominciare"
Roberto Di Matteo si candida per tornare a lavorare, ai nostri microfoni: "Mi sono fermato per stare in famiglia".
Roberto Di Matteo non ha una squadra da allenare da ormai quattro anni, dall'ultima esperienza con l'Aston Villa nel 2016.
Nel mondo è conosciuto soprattutto per quella sorprendente vittoria in Champions League sulla panchina del Chelsea, ma adesso è arrivata l'ora di voltare pagina.
Ai nostri microfoni ha spiegato il motivo di questa sua lunga assenza dai prati verdi di calcio.
"Mi sono fermato per stare in famiglia dopo decenni trascorsi fuori casa. I contatti non sono mancati, ma volevo uno stop. Ora si può ricominciare".
Ed ha anche le idee chiare su quale ruolo vorrebbe ricoprire, anche se non adesso più nel futuro della sua carriera.
"Un giorno vorrei allenare negli Stati Uniti. Il soccer, come lo chiamano laggiù, sta diventando sempre più popolare. Mi piacerebbe un’esperienza da quelle parti ma è ancora troppo presto.Sento di potere e dare ancora tanto qua in Europa"
Quindi ora rimane solamente da capire la probabile destinazione del tecnico italiano,che a quanto pare è già stato contattato da svariati club Europei
"Mi sono già arrivate un paio di chiamate se devo essere sincero,ma non posso dire nulla,siamo solamente ad inzio estate,valuterò le varie proposte con calma"
Di Matteo & Co.
quando la media punti in Champions è da record.Sei ancora il tecnico con la media punti più alta in Chmpions League,davanti addirittura ad un monumento come Carletto Ancelotti.Questi sono i primi 3 posti
1) Roberto Di Matteo, Chelsea 2011/2012. Media punti: 2,67.
2) Carlo Ancelotti, Real Madrid 2013/2014. Media punti: 2,62.
3) Ottmar Hitzfeld, Borussia Dortmund 1996/1997. Media punti: 2,55.
"Beh,vuole dire che allora non sono poi così scarso"(ride)
Arrivare in panchina come vice e ritrovarsi a vincere la Champions League. La storia di Roberto Di Matteo con il Chelsea è di quelle impossibili da scordare: dopo una promozione in Championship sfiorata con il Milton Keynes Dons e un’altra in Premier League raggiunta con il West Bromwich,sei stato scelto da Villas-Boas come suo vice nei blues. Era il 29 giugno 2011.Undici mesi prima di scrivere la storia.
"Ricordo ancora il giorno in cui mi avviasarono,non ci credevo.Era una grossa opportunità per me"
Villas Boas era uno dei tecnici più “cool” del momento, con il Porto aveva vinto l’Europa League completando una stagione perfetta conquistando anche campionato e coppa nazionale. In pratica, una sorta di “triplete”. Era giovane,33 anni,parlava e vestiva bene,aveva grandi progetti,i fotografi sgomitavano per accaparrarsi i migliori scatti di questo nuovo guru del calcio europeo. Abramovich lo aveva pagato come un calciatore, sborsando 15 milioni di euro al Porto.
Ed invece lo “Special Two“, come verrà presto ribattezzato, vivrà mesi d’inferno a Londra. Cercherà di effettuare un ricambio generazionale sbagliando, però, completamente i destinatari: Lampard, Terry, Anelka, Ashley Cole ed Essien, in pratica la spina dorsale della squadra.
"Purtroppo sono delle scelte che si fanno,a volte si azzeccano,altre volte no.Purtroppo a certi livelli di tempo non ne hai per fare esperimenti"
E se in Champions League più o meno la situazione regge, in Inghilterra il percorso dei Blues è piuttosto complicato: a marzo si ritrovano addirittura fuori dalle prime quattro posizioni che garantirebbero la qualificazione automatica per l’edizione successiva della massima competizione europea. Quando il Chelsea perde 1-0 contro il West Bromwich Albion,Abramovich si rassegna e decide di cambiare mister.
Prendi il posto di Villas-Boas come “caretaker”, un modo elegante per dire che fungerai da traghettatore, niente più. Un trimestre per capire chi è meritevole di rimanere e poi piazza pulita in estate, di nuovo: la più classica delle gestioni di un fallimento.
Ti sentivi pronto?
"Se ci penso adesso,sono stato un pazzo ad accettare.Stavo per prendere le redini di una squadra come il Chlesea in un momento della stagione non affatto semplice,farcita di campioni dove se non ti fai rispettare ti possono mangiare vivo.
La piazza era calda per via dei risultati negatività,non era di certo un bel momento per esordire.
L'incoscienza della gioventù a volte paga"
Da qui ha inizio il tuo sogno che ti porterà a vincere la FA Cup, ma soprattutto la Champions League, la prima nella storia del club.
Ricordiamo che non sei arrivato con il tappeto rosso steso all'appuntamento con gli Ottavi di Chamions League.
"Già!!Si trattatava del ritorno in casa contro la squadra rivelazione di quell'anno,il Napoli.
All’andata era stato un mezzo massacro per il Chelsea, che aveva strappato un 3-1 al San Paolo giocando oggettivamente malissimo.
In realtà i Blues sotto la nuova gestione avevano già giocato e vinto due partite, in FA Cup e in Premier, contro Birmingham City e Stoke
"Sì è vero,ma nulla a che fare con l'impresa che ci aspettava in Champions"
Ti affidi alla vecchia guardia: dentro Cole, Terry, Lampard ed Essien, più l’inamovibile Drogba che sta, con la sua personalità, lentamente quasi cancellando dalla rosa uno come Fernando Torres, arrivato dal Liverpool come macchina da gol e trasformatosi in pulcino bagnato.
Ribalti il 3-1 subìto a Napoli dal tuo predecessore – vincendo 4-1 a Londra –, elimini il Benfica ai quarti e il Barcellona in semifinale ed infine, alzi al cielo il trofeo più ambito d’Europa dopo una finale vinta ai rigori contro il Bayern all’Allianz Arena.
"Che dire,sono stati mesi incredibili.Penso che nessuno avrebbe mai scommesso un soldo su di noi campioni e sopratutto su di me.Avevavmo creato uno zoccolo duro perfetto,quando hai un gruppo che lavoro all'unisono,la tecnica ed i tatticismi possono anche venire un pelo meno secondo me."
Tu sei spesso descritto come "quello che ha vitno la Champions con catenaccio e contropiede",sei d'accordo?
"Beh non hanno tutti i torti,che piaccia o meno era così che giocavamo.Però i risultati erano arrivati.Anche oggi si vedono molte squadre ricorrere a questo stratagemma per portarla a casa,eppure non vedo dove stia il problema.Il problema è come sempre di chi vuole aprire bocca e muovere l'aria solo per il gusto di farlo"
Se davvero ritornerai,sarà ancora questa la tua filosofia di gioco?
"Difficile a dirsi.Dipende molto dalla squadra e dai giocatori.Se alleni il Real Madrid non puoi giocare a difenderti."
Grazie Roberto,allora a presto speriamo
"Speriamo,a presto"