Carriera ● DAVIDE ANCELOTTI / Preston North End - Diario di bordo 1ª stagione ●

ElDiablo

Prima squadra
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29 Maggio 2022.



DAVIDE ANCELOTTI
“FIGLIO DI UN RE”

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Diario di bordo - Introduzione


Sono cresciuto con il calcio nel sangue e nelle vene, e non sarebbe potuto essere altrimenti.

Eppure, il calcio che tanto amo mi ha anche fatto versare qualche lacrima…
Lacrime d’amore, di sofferenza e anche di gioia.

Non mi è mai pesato il cognome che porto anche se molto spesso me lo hanno fatto pesare gli altri.

Le qualità del calciatore non avevano a che vedere con quelle di papà, così ho deciso di appendere prematuramente al chiodo gli scarpini e studiare per diventare un vero allenatore di calcio… ambizioso, vero!?

Se posseggo perlomeno le sue stesse doti di allenatore? Beh, questo lo dirà il tempo…


Vi confesso una cosa però: sono stufo di essere bollato come figlio di papà…
come un numero 2… o peggio ancora, un raccomandato: adesso voglio camminare sulle mie gambe…

Voglio guadagnarmi tutto sul campo, affinché ogni sconfitta e ogni vittoria dipendano solo ed esclusivamente dalle mie scelte.


Voglio prendere da solo quel volo e staccare il cordone ombelicale che tutti hanno bollato intorno al mio nome e soprattutto cognome.


… io sono pronto!


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@Principe SM @gabs @PES PLAYER @giuliosr @Xabier @Tebrin @Ronin @Daxt89 @Depress @0snake7 @vertical_aberdeen @giaforg
 

ElDiablo

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STAGIONE 22/23 - Preston North End

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•Chiamata Blues?


Si parte da Preston!
 
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ElDiablo

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Si riparte da zero. Inizia una nuova avventura.
Questo per una “combo” di motivazioni e novità che voglio apportare al mio viaggio calcistico. Questo nasce dall’esigenza di misurarmi con nuove impostazioni che, provate in amichevole, mi hanno dato una spinta nell’immergermi in una nuova esperienza.


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1) La voglia di cambiare campionato era troppa. Nelle mie avventure mi sono sempre misurato prettamente con La Liga (Espanyol, Celta Vigo, Rayo Vallecano e quest’anno Cadice) e ho sentito la volontà di provare una nuova esperienza in un altro campionato europeo.

2) Hernan Crespo era diventato un allenatore pronto al salto ma la squadra costruita a Cadice era ormai troppo forte e questo mi ha improvvisamente tolto tanti stimoli.

3) Ho deciso, inoltre, da questa stagione, di passare al full manual, abbandonando l’assistito che sin qui ha sempre truccato troppo i risultati (script davvero esagerato!), ho bisogno di più libertà e imprevedibilità dal gioco, sia da parte mia che da parte della cpu.

4) Necessito di sperimentare anche nuovi settaggi, a partire dalle coppe (che proverò a disputare fuori master) passando al minutaggio che ora toccherà i 25 minuti per una sensazione più “autentica” di partita di calcio, e alla gestione del budget, che stavolta verrà curato fuori dalla carriera senza attenermi troppo alle cifre del gioco.

5) Ultimo ma non meno importante: la narrazione. Quest’avventura sarà molto più “diario”, voglio giocare con più calma (ecco perché ho allungato il minutaggio) e dedicarmi di più alla narrazione e alle grafiche, costruendo un contorno più ricco rispetto all’avventura di Cadice, che era molto sentita ma a volte spoglia di dettagli salienti.


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Minutaggio: 25 minuti
Difficoltà : Superstar / Leggenda
Passaggio assistito: no
Tiro: manuale
Filtrante: manuale
Coppe: fuori master
Gestione budget: fuori master
Difficoltà trattative: Elevate

Altro: Calciomercato di gennaio parzialmente aggiornato (principali colpi e qualche chicca). Aggiungerò alcuni primavera alla squadra selezionata + a qualche big creandoli da zero
 
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Principe SM

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15 Dicembre 2019
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Hai fatto bene a ricominciare per avere più stimoli.
Mi permetto un piccolo appunto sul full manual.
A me si aprì un mondo e non riuscirò mai più a giocare assistito...unica cosa che se giochi con una telecamera in cui la porta è piccola, è molto difficile angolare il tiro come si vuole.
Almeno a me, capitava spesso di tirare centralmente e dopo un'azione ben riuscita a fatica diventava frustrante tirare centrale o fuori.
Comunque fai un po' di prove e vedi tu.
Sulla manovra non c'è ombra di dubbio: in manuale è molto più libero e tutti meno "prestabilito" ;)
Buona master amico mio!
 
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Tebrin

Primavera
17 Settembre 2017
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Tebrin
Eccomi!! Seguo! Interessante avventura e mi fa piacere ti sei rimesso subito al lavoro :D
 
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giaforg

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29 Maggio 2022.



DAVIDE ANCELOTTI
“FIGLIO DI UN RE”

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Diario di bordo - Introduzione


Sono cresciuto con il calcio nel sangue e nelle vene, e non sarebbe potuto essere altrimenti.

Eppure, il calcio che tanto amo mi ha anche fatto versare qualche lacrima…
Lacrime d’amore, di sofferenza e anche di gioia.

Non mi è mai pesato il cognome che porto anche se molto spesso me lo hanno fatto pesare gli altri.

Le qualità del calciatore non avevano a che vedere con quelle di papà, così ho deciso di appendere prematuramente al chiodo gli scarpini e studiare per diventare un vero allenatore di calcio… ambizioso, vero!?

Se posseggo perlomeno le sue stesse doti di allenatore? Beh, questo lo dirà il tempo…


Vi confesso una cosa però: sono stufo di essere bollato come figlio di papà…
come un numero 2… o peggio ancora, un raccomandato: adesso voglio camminare sulle mie gambe…

Voglio guadagnarmi tutto sul campo, affinché ogni sconfitta e ogni vittoria dipendano solo ed esclusivamente dalle mie scelte.


Voglio prendere da solo quel volo e staccare il cordone ombelicale che tutti hanno bollato intorno al mio nome e soprattutto cognome.


… io sono pronto!


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Presente!
 
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ElDiablo

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Hai fatto bene a ricominciare per avere più stimoli.
Mi permetto un piccolo appunto sul full manual.
A me si aprì un mondo e non riuscirò mai più a giocare assistito...unica cosa che se giochi con una telecamera in cui la porta è piccola, è molto difficile angolare il tiro come si vuole.
Almeno a me, capitava spesso di tirare centralmente e dopo un'azione ben riuscita a fatica diventava frustrante tirare centrale o fuori.
Comunque fai un po' di prove e vedi tu.
Sulla manovra non c'è ombra di dubbio: in manuale è molto più libero e tutti meno "prestabilito" ;)
Buona master amico mio!
Io ho fatto qualche prova ieri e per ora la porta la centro abbastanza … L’unica difficoltà ce l’ho con i tiri a giro. Finiscono quasi sempre in curva :rotfl:
Devo prenderci un po’ la mano, prima li usavo spesso, ora mi sa che utilizzerò prettamente il tiro di potenza almeno all’inizio.
Il filtrante manuale invece mi gasa un casino. È tutto un altro gioco stavolta mi ci fionderò seriamente e già ora non voglio più tornare indietro…

Grazie come sempre, my friend !


Eccomi!! Seguo! Interessante avventura e mi fa piacere ti sei rimesso subito al lavoro :D
Seguo, curioso sulla scelta che farai
Seguo. aspettative importanti quando si parla di un figlio d'arte!
Grazie a tutti. L’idea Davide Ancelotti mi balenava in testa da un po’. Qualche nodo ancora da sciogliere sulla squadra. Sarebbe stato bello partire dalla Reggiana, ma essendo in C non sarà possibile.
 

giaforg

Juniores
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Io ho fatto qualche prova ieri e per ora la porta la centro abbastanza … L’unica difficoltà ce l’ho con i tiri a giro. Finiscono quasi sempre in curva :rotfl:
Devo prenderci un po’ la mano, prima li usavo spesso, ora mi sa che utilizzerò prettamente il tiro di potenza almeno all’inizio.
Il filtrante manuale invece mi gasa un casino. È tutto un altro gioco stavolta mi ci fionderò seriamente e già ora non voglio più tornare indietro…

Grazie come sempre, my friend !






Grazie a tutti. L’idea Davide Ancelotti mi balenava in testa da un po’. Qualche nodo ancora da sciogliere sulla squadra. Sarebbe stato bello partire dalla Reggiana, ma essendo in C non sarà possibile.
Magari, rimanendo nelle vicinanze e nella tradizione della buona cucina, tanto cara a papà Carlo, ci sarebbe Parma...
 

ElDiablo

Prima squadra
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CAPITOLO 1: CHIAMATA BLUES?



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Dopo la vittoria della Champions col Real Madrid, avevo deciso: era ora di mettermi in proprio.
Il gol di Vinicius Jr. nella notte del 28 maggio contro il Liverpool aveva sancito la vittoria della quarta Champions da allenatore di mio padre… e la prima per me, da secondo allenatore.
Il segnale che, ora, c’era da iniziare un nuovo ciclo. Almeno per me.

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La notte della vittoria di Champions con il Liverpool

Era arrivata una telefonata da Bill Kenwright, il general manager dell’Everton, qualche giorno dopo. Si era sparsa la voce che volevo iniziare la mia carriera da primo allenatore, probabilmente.
Ho un ottimo rapporto con la società di Liverpool e ne conservo un bel ricordo.

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Kenwright, general manager Everton

Il tecnico Frank Lampard già in estate era sulla graticola, la fiducia era ormai ai minimi termini e buona parte dei dirigenti volevano cambiare guida tecnica.
Sapevo che avevano contattato El Loco Bielsa, ma lui, appunto, aveva fatto “il loco”, e la trattativa era destinata a saltare.
Il club inglese voleva intraprendere un percorso di crescita all’insegna della progettualità e del risparmio, la scelta di un tecnico giovane e in rampa di lancio come la mia non poteva che conciliarsi al meglio con questa visione.
“Davide, my friend… you’re ready!?”, aveva esclamato con voce guizzante Bill.

Il messaggio era chiaro. Voleva sapere ero davvero pronto a staccare il cordone ombelicale da papà e provare a diventare un vero allenatore di calcio, sedendo su una panchina che infondo avevo già avuto modo di conoscere abbastanza bene.
Con buona parte della dirigenza ci eravamo conosciuti ovviamente durante l’esperienza di mio padre alla guida dei Toffees, nell’anno e mezzo trascorso .
“Bill, sarò sincero. Mi serve tempo”, risposi.
… mi concesse 48 ore. Giorni in cui il pensiero continuava a rimbombarmi nella testa.
Ero pronto? E se mi bruciassi la carriera? Sono davvero in grado di fare l’allenatore? In Premier League!? Queste domande mi accompagnavano con costanza. Mio padre, con il suo fare pacato che lo contraddistingue, mi disse “ci stai già pensando troppo”, e forse aveva la ragione.

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Frank Lampard, tecnico dei Toffees vicino all’esonero

Avevo diverse riserve. Non volevo bruciare le tappe. L’Everton è un club che non se la passa bene, ma è una piazza di tifosi che comunque pretende. E non poco. Inoltre, il presidente Moshiri non garantiva al club grande solidità economica. E i giornali iniziavano a vociferare di un’ipotetica cessione del club, che era ormai in vendita (valore stimato 500 milioni di sterline). Non il massimo per un club che - comunque - non ha mai smesso di investire: i Toffees sta n costruendo il nuovo stadio per una cifra di 622 milioni e con un rosso nell’ultimo bilancio di ben 420 milioni. Farhad Moshiri e il suo staff, in sette anni, han speso oltre 700 milioni di sterline per comprare più di 50 giocatori. Soltanto 400 sono rientrati dalle cessioni. Come visto, i risultati non sono arrivati: l’Everton non si qualifica a una coppa europea dalla stagione 2017/18.

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Moshiri, proprietario del club

Nella stagione appena conclusa la squadra aveva terminato al quintultimo posto, a soli 4 punti dalla retrocessione, dopo aver cambiato tre allenatori: prima Rafa Benítez, poi Duncan Ferguson e poi Frank Lampard. La campagna acquisti non era stata granché: nessun acquisto di rilievo, nessuna spesa veramente importante, a differenza della gestione di mio padre quando vennero acquistat James Rodríguez, Allan, Doucouré e Godfrey.
Sono diverse stagioni che i Toffees deludono: anche in precedenza gli oltre cento milioni spesi per Gbamin, André Gomes, Moise Kean e Iwobi non portarono a niente di meglio della posizione numero 12.

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Allan, arrivato a Goodison Park nel 2020 dal Napoli

Un momento dunque non roseo per il club, che viene anche dato fra le pretendenti alla retrocessione insieme a squadre molto meno attrezzate sotto il profilo tecnico… si, avete letto bene: retrocessione! Un evento che non avviene da ben 70 stagioni per questo storico club inglese. Uno smacco sportivo per almeno tre generazioni di tifosi. L'Everton infatti non retrocede in Championship dal 1951. Risalito nel 1954, il club ha da allora collezionato 15 trofei, di cui 4 coppe della Premier. La bacheca, però, non si apre dal 1996, anno in cui i Toffies vinsero il Charity Shield (oggi Community Shield) e da allora il club ha iniziato un lento declino verso la parte destra della classifica.
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Moise Kean, uno degli ultimi acquisti scellerati dell’Everton



Tutto questo per dire che, forse, la chiamata, per quanto gradita, era forse anche un’arma a doppio taglio per la carriera di un allenatore che deve ancora decollare… Non trovate? Come avrei dovuto rispondere alla chiamata di Bill Kenwright?


CONTINUA…
 
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giaforg

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Dopo la vittoria della Champions col Real Madrid, avevo deciso: era ora di mettermi in proprio.
Il gol di Vinicius Jr. nella notte del 28 maggio contro il Liverpool aveva sancito la vittoria della quarta Champions da allenatore di mio padre… e la prima per me, da secondo allenatore.
Il segnale che, ora, c’era da iniziare un nuovo ciclo. Almeno per me.

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La notte della vittoria di Champions con il Liverpool

Era arrivata una telefonata da Bill Kenwright, il general manager dell’Everton, qualche giorno dopo. Si era sparsa la voce che volevo iniziare la mia carriera da primo allenatore, probabilmente.
Ho un ottimo rapporto con la società di Liverpool e ne conservo un bel ricordo.

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Kenwright, general manager Everton

Il tecnico Frank Lampard già in estate era sulla graticola, la fiducia era ormai ai minimi termini e buona parte dei dirigenti volevano cambiare guida tecnica.
Sapevo che avevano contattato El Loco Bielsa, ma lui, appunto, aveva fatto “il loco”, e la trattativa era destinata a saltare.
Il club inglese voleva intraprendere un percorso di crescita all’insegna della progettualità e del risparmio, la scelta di un tecnico giovane e in rampa di lancio come la mia non poteva che conciliarsi al meglio con questa visione.
“Davide, my friend… you’re ready!?”, aveva esclamato con voce guizzante Bill.

Il messaggio era chiaro. Voleva sapere ero davvero pronto a staccare il cordone ombelicale da papà e provare a diventare un vero allenatore di calcio, sedendo su una panchina che infondo avevo già avuto modo di conoscere abbastanza bene.
Con buona parte della dirigenza ci eravamo conosciuti ovviamente durante l’esperienza di mio padre alla guida dei Toffees, nell’anno e mezzo trascorso .
“Bill, sarò sincero. Mi serve tempo”, risposi.
… mi concesse 48 ore. Giorni in cui il pensiero continuava a rimbombarmi nella testa.
Ero pronto? E se mi bruciassi la carriera? Sono davvero in grado di fare l’allenatore? In Premier League!? Queste domande mi accompagnavano con costanza. Mio padre, con il suo fare pacato che lo contraddistingue, mi disse “ci stai già pensando troppo”, e forse aveva la ragione.

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Frank Lampard, tecnico dei Toffees vicino all’esonero

Avevo diverse riserve. Non volevo bruciare le tappe. L’Everton è un club che non se la passa bene, ma è una piazza di tifosi che comunque pretende. E non poco. Inoltre, il presidente Moshiri non garantiva al club grande solidità economica. E i giornali iniziavano a vociferare di un’ipotetica cessione del club, che era ormai in vendita (valore stimato 500 milioni di sterline). Non il massimo per un club che - comunque - non ha mai smesso di investire: i Toffees sta n costruendo il nuovo stadio per una cifra di 622 milioni e con un rosso nell’ultimo bilancio di ben 420 milioni. Farhad Moshiri e il suo staff, in sette anni, han speso oltre 700 milioni di sterline per comprare più di 50 giocatori. Soltanto 400 sono rientrati dalle cessioni. Come visto, i risultati non sono arrivati: l’Everton non si qualifica a una coppa europea dalla stagione 2017/18.

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Moshiri, proprietario del club

Nella stagione appena conclusa la squadra aveva terminato al quintultimo posto, a soli 4 punti dalla retrocessione, dopo aver cambiato tre allenatori: prima Rafa Benítez, poi Duncan Ferguson e poi Frank Lampard. La campagna acquisti non era stata granché: nessun acquisto di rilievo, nessuna spesa veramente importante, a differenza della gestione di mio padre quando vennero acquistat James Rodríguez, Allan, Doucouré e Godfrey.
Sono diverse stagioni che i Toffees deludono: anche in precedenza gli oltre cento milioni spesi per Gbamin, André Gomes, Moise Kean e Iwobi non portarono a niente di meglio della posizione numero 12.

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Allan, arrivato a Goodison Park nel 2020 dal Napoli

Un momento dunque non roseo per il club, che viene anche dato fra le pretendenti alla retrocessione insieme a squadre molto meno attrezzate sotto il profilo tecnico… si, avete letto bene: retrocessione! Un evento che non avviene da ben 70 stagioni per questo storico club inglese. Uno smacco sportivo per almeno tre generazioni di tifosi. L'Everton infatti non retrocede in Championship dal 1951. Risalito nel 1954, il club ha da allora collezionato 15 trofei, di cui 4 coppe della Premier. La bacheca, però, non si apre dal 1996, anno in cui i Toffies vinsero il Charity Shield (oggi Community Shield) e da allora il club ha iniziato un lento declino verso la parte destra della classifica.
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Moise Kean, uno degli ultimi acquisti scellerati dell’Everton



Tutto questo per dire che, forse, la chiamata, per quanto gradita, era forse anche un’arma a doppio taglio per la carriera di un allenatore che deve ancora decollare… Non trovate? Come avrei dovuto rispondere alla chiamata di Bill Kenwright?


CONTINUA…
Avrei auspicato un inizio un po' piu' soft... Liverpool, sponda Everton, mi sembra una piazza difficile e poco adatta ad un inizio di carriera da primo allenatore...
 

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Avrei auspicato un inizio un po' piu' soft... Liverpool, sponda Everton, mi sembra una piazza difficile e poco adatta ad un inizio di carriera da primo allenatore...
Per ora è solo una chiamata… Davide Ancelotti ha non poche riserve proprio perché teme di bruciarsi la carriera. A breve dovrà dare risposta. Attendo i vostri pareri :)
 
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