⚽ Calcio Estero [News e Commenti]

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Copa Uruguay
Va al Defensor Sporting la prima edizione della Copa Uruguay. Mai nel calcio uruguagio si era giocata la coppa nazionale, tranne per un'edizione del Torneo de Copa nel 1969 che metteva di fronte squadre di categorie differenti. Quest'anno però la AUF ha voluto dare voce ai club uruguagi che chiedevano in gran coro la creazione di una nuova competizione così da poter portare nelle proprie casse qualche soldino in più tra sponsor e vendita dei biglietti, oltre ad un premio di 100 mila dollari per la vincente. Una manifestazione che ha visto la partecipazione di 76 formazioni: 16 della Primera División, 12 della Segunda División, 22 della Primera División Amateur, 2 della Segunda División Amateur (i campioni e i vicecampioni del 2021) e 24 club regionali della OFI Serie A. Nella finale disputata a Montevideo si sono scontrati il Defensor Sporting, una delle big del calcio uruguagio, e il piccolo La Luz, formazione di seconda divisione, che è arrivata all'atto conclusivo partendo dal primo turno ed eliminando sulla sua strada diversi club di prima divisone, tra cui il Peñarol in semifinale. Nel fantastico scenario del Centenario la favola della squadra del barrio Aires Puros non si chiude però con il lieto fine. Il La Luz vende comunque cara la pelle e si arrende solo al 90' per colpa di una sfortunata autorete di Edgar Martínez. Entrati in gioco al terzo turno i campioni del Defensor Sporting hanno eliminato sul loro cammino il Racing (1-0), il River Plate (2-0), ai quarti il Liverpool (3-0) e in semifinale un altro club di seconda divisione, il Progreso (1-1 all'andata e 3-1 al ritorno). A vincere invece la classifica marcatori è stato Andrés Ferrari. Il giovane attaccante del Defensor Sporting (19 anni) ha trovato nella Copa Uruguay la competizione giusta per mettersi in mostra segnando 4 reti in 5 partite
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Copa Paraguay
Giunta alla sua quarta edizione (in teoria la quinta ma quella del 2020 è saltata per via del Covid), la Copa Paraguay ha visto l'affermazione dello Sportivo Ameliano, piccolo club del barrio Virgin del Huerto della capitale Asunción, che dopo 86 anni di onorata presenza nel calcio locale riesce a vincere il suo primo storico trofeo e si qualifica anche per la prossima edizione della Copa Sudamericana. Una vittoria tanto bella quando inaspettata per la V Azulada (soprannome dovuto alla trama della maglia a forma di V come quella degli argentini del Vélez Sarsfield). In campionato infatti la compagine capitolina si è salvata per un soffio dalla retrocessione in seconda divisione, ma nella coppa nazionale i biancoblu hanno trovato terreno fertile e dopo aver eliminato in sequenza il Deportivo Obrero (5-0 al terzo turno), il Benjamín Aceval (5-4 ai rigori dopo l'1-1 dei tempi regolamentari), il Guaireña ai quarti per 2-0 e il Tembetary in semifinale per 2-1, in finale lo Sportivo Ameliano se l'é dovuta vedere con il più quotato Nacional, la quinta squadra più vincente del paese. Un derby di Asunción che si è deciso ai calci di rigore. Infatti dopo l'1-1 nei 90 minuti regolamentari, vantaggio della V Azulada al 35' con Sarquis, e pareggio al 56' del Nacional con Bruera, la finale si è spostata alla lotteria dei rigori, che alla fine hanno visto trionfare lo Sportivo Ameliano che si è imposto per 4-3 sbagliando solo il primo penalty con Gaitán, ma mettendo in rete gli altri quattro. Capocannoniere del torneo è Fabio Ozuna attaccante nel Nacional di Yby Yaú, club che milita nella quinta serie del calcio paraguayano, che fa sua la classifica marcatori con 5 reti (4 di questi segnati in una sola partita della prima fase contro il Deportivo Alto Paraguay)
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Copa Ecuador
La seconda edizione della Copa Ecuador, anche se per colpa del Covid due edizioni (2020 e 2021) sono saltate, vede il trionfo dell'Independiente del Valle, che dopo il grande successo in Copa Sudamericana, 2-0 ai brasiliani del São Paulo, si porta a casa anche la sua prima coppa nazionale superando in finale il 9 de Octubre. La particolarità di questa edizione è stata la formula adottata per le semifinali. Fino ai quarti si è giocata la classica manifestazione del dentro o fuori, ma per le semifinali la federazione ha voluto cambiare le carte in tavola. Le 4 semifinaliste sono state inserite in un girone all'italiana con partite di andata e ritorno dove si qualificavano alla finale le prime due classificate. Il primo posto è andato l'Independiente del Valle, che ha chiuso il girone con 13 punti, in precedenza i futuri campioni avevano eliminato compagini di leghe inferiori come l'Atletico Samborondón (2-0), solo ai rigori La Unión agli ottavi (0-0 nei tempi regolamentari e poi 9-8 dal dischetto), e infine 3-1 ai quarti all'Imbabura, mentre la seconda piazza è stata ad appannaggio del 9 de Octubre che finito a 7 punti insieme al El Nacional e al Mushuc Runa, è passato grazie ad una miglior differenza reti. Nella finale disputata all'Estadio Olimpico Atahualpa di Quito non c'é però stato partita con l'IDV che si impone per 3-1. Una gara che i Negriazul aprono dopo appena un minuto di gioco con l'argentino Carabajal, e quando il cronometro non scocca nemmeno l'ora di gioco la squadra allenata da mister Anselmi ha già chiuso i conti con Schunke e la "Yoya" Ayovi. Di Jefferson Montero, passato anche in Europa tra Villarreal, Levante, Real Betis oltre che allo Swansea City, West Bromwich Albion e Birmingham City, il punto della bandiera per un 9 de Octubre che spreca l'opportunità di vincere il suo primo grande trofeo. Gli Albicelestes si possono almeno consolare con il successo nella classifica marcatori che va al "Loco" Cortez. Il fantasista ecuadoriano si proclama re dei bomber con 6 centri in 7 presenze
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Copa Chile
L'edizione numero 42 della Copa Chile verrà sicuramente ricordata per la grande impresa compiuta dal Magallanes che vince la competizione da squadra di seconda divisione, per un 2022 che dalle parti di San Bernardo verrà ricordato a lungo. Una di quelle annate che ripagano anni di delusioni e stagioni buttate via perché il Magallanes in un colpo solo vince la sua prima coppa nazionale, era dal 1938 che gli Albicelestes non vincevano un trofeo importante (allora fu il campionato), vengono prossimi in massima divisione dopo 35 anni di attesa e in più rappresenteranno il Cile nella prossima Copa Libertadores. Meglio non poteva chiudersi l'annata per la formazione capitolina che ha vinto la coppa nazionale partendo dal secondo turno con un facile 6-0 al modesto San Bernardo Unido. Ai sedicesimi la prima vittima illustre è l'Everton (1-1 all'andata e 2-1 al ritorno), agli ottavi cade l'Universidad de Concepción con un 6-1 complessivo (2-0 e 4-1), ai quarti gli Albicelestes la spuntano ai rigori sul Cobreloa per 4-2 dopo che le due sfide si erano chiuse sullo 0-0 e sull'1-1, mentre in semifinale un 1-0 all'andata e un 1-1 al ritorno permette ai biancocelesti di avere la meglio sull'Hauchipato e volare in finale contro l'Union Española. Nella gara secca disputata all'Estadio El Teniente di Rancagua i rigori sorridono ancora al Megallanes dopo il 2-2 dei tempi regolamentari, che si aprono con il vantaggio della UE con Garate, ma gli Albicelestes nella ripresa ribaltano il risultato con Espinosa e Flores, fino al definitivo 2-2 al 77' di Acevedo. Dal dischetto la squadra allenata da Nicolás Núñez segna 7 rigori su 8, mentre gli avversari ne sbagliano due che consegnano così la prima storica coppa nazionale al Magallanes. Tanta la delusione in casa Unión Española che getta al vento la chance di ritornare ad alzare un trofeo dopo l'ultimo conquistato nel 2013 (la Supercoppa de Chile). Per quanto riguarda la classifica cannonieri sono due i giocatori a finire al primo posto, ovvero gli argentini Fernando Zampredi dell'Universidad Católica, a cui non sono bastati i suoi 6 gol in 9 presenze per arrivare in fondo alla competizione (i Los Cruzados eliminati ai quarti) e Leandro Garate dell'Unión Española, che ha segnato lo stesso numero di gol ma in 6 partite
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Sarà Martín Demichelis a prendere la pesante eredità di Marcelo Gallardo al River Plate. Una scelta coraggiosa e rischiosa quella dei Millonarios che hanno puntato su un ex River per proseguire il grande lavoro svolto dal "Muñeco", capace di vincere praticamente tutto. Per Demichelis è la prima esperienza da allenatore nel calcio che conta. In queste stagioni l'ex difensore argentino ha prima guidato il Bayern Monaco Under 19 e poi il Bayern Monaco II (club filiale che milita nella terza divisione tedesca)
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Esonerato prima Francisco Rodríguez e dimessosi poi Jorge Almirón, per l'Elche è in arrivo il terzo allenatore di questa tormentata stagione. Il fanalino di coda della Liga, che ha raccolto appena 4 punti in 14 giornate e con uno 0 nella casella delle vittorie, si affida a Pablo Machín per provare a raddrizzare una situazione che sta diventando pericolosa. Il 47enne allenatore di Soria ritorna di nuovo in patria dopo la doppia esperienza in Arabia Saudita, prima all'Al-Ain e poi all'Al-Raed, due avventure che si sono chiuse entrambe senza lasciare particolari ricordi. Una carriera che dopo le ottime stagioni spese al Girona, portato nel 2017 in Liga e l'anno dopo ad un sorprendente decimo posto, sembrava in fase di decollo con la chiamata di una piazza importante come quella di Siviglia, che cercava di scrollarsi di dosso una stagione complicata chiusa al settimo posto e con gli esoneri di Berizzo prima e Montella poi, con Caparrós che fece da traghettatore nelle ultime giornate. Machín però in Andalusia ci rimase solo fino a Marzo esonerato anche lui per gli scarsi risultati conseguiti in campionato e nelle coppe
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Movimenti di panchina anche tra Sud e Nord America. In Messico si chiude dopo un anno e mezzo l'avventura di Miguel Herrera sulla panchina del Tigres. L'ex commissario tecnico della "Tri" aveva l'arduo compito di sostituire Ricardo Ferretti, che in 11 anni alla guida degli Auriazules aveva vinto praticamente tutto, compreso 5 scudetti e una Concacaf Champions League. Al suo posto la dirigenza dell'UANL ha scelto l'argentino Diego Cocca, grande artefice della doppietta in campionato con l'Atlas. Spostandoci in Brasile l'Avai dopo la retrocessione in Serie B, affida la squadra ad Alex, ex centrocampista del Fenerbhaçe, alla sua prima esperienza in panchina. Due i cambi invece in Colombia. Il Jaguares riporta in patria Carlos Restrepo, una vita spesa principalmente ad allenare tra Honduras e Costa Rica, dove ha vinto il campionato in entrambi i paesi (uno con l'Olimpia e l'altro con il Pérez Zaledón). Punta invece su un guru della panchina l'Atletico Bucaramanga che ufficializza Hernán Gòmez, che lascia la guida della nazionale dell'Honduras per sposare il progetto degli Auriverdes. Il "Bolillo", che a cavallo tra la fine degli anni 90 e gli inizi del 2000 riuscì a portare l'Ecuador al Mondiale del 2002, non ha vinto tanto in carriera, un campionato e una Copa Interamericana con l'Atletico Nacional, e una Copa Colombia con i rivali cittadini dell'Independiente Medellín, ma la sua esperienza è riconosciuta in tutto il continente Sud e Nord Americano, visto che oltre all'Ecuador, nel 1998 e nel 2018 portò al Mondiale la Colombia e il Panama, diventando il secondo CT nella storia a qualificare tre nazionali diverse per una Coppa del Mondo (al primo posto c'é il francese Henri Michel con 4 nazionali)
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Torneo Clausura Bolivia
Arriva l'ufficialità da parte della federazione boliviana di sospendere il campionato non assegnando il titolo Clausura. Il Consiglio Superiore della Divisione Professionale del calcio boliviano, riunitosi questo giovedì a La Paz, ha deciso di sospendere definitivamente il Torneo Clausura 2022. Il provvedimento risponde ai conflitti sociali e politici che il paese vive da quasi tre settimane, con uno sciopero a tempo indeterminato nel dipartimento di Santa Cruz che chiede il censimento nel 2023 e non nel 2024, come stabilito dal governo locale. Tale sciopero non riesce a garantire il normale svolgimento nell'ospitare le partite nella provincia di Santa Cruz, che annovera 5 squadre di Primera, per una questione logistica e di sicurezza. Una decisione quella della sospensione del campionato che ha visto l'appoggio anche di 15 dei 16 club della massima divisione boliviana. Gran parte dei giocatori ha un contratto fino alla fine del mese di Novembre e un'eventuale prolungamento del torneo a Dicembre, come aveva ipotizzato in un primo momento la federazione, poteva causare gravi problemi economici e legali per i club, specialmente in un contesto come quello boliviano dove non girano molti soldi. Il Torneo Clausura va così in soffitta con 24 giornate giocate sulle 30 in programma. Il The Strongest prima della sospensione era al comando della classifica con 53 punti, seguito da Always Ready e Bolivar (campione in carica), rispettivamente con 51 e 50 punti. Per quanto riguarda le qualificazioni alle coppe internazionali, i posti sono stati assegnati in base alla posizione della Tabla Acumulada, che include i risultati del Torneo Apertura e di questo Clausura. In questo modo Bolivar e The Strongest vanno in Copa Libertadores nella fase a gironi, mentre Always Ready e Nacional Potosí saranno rispettivamente nella fase 2 e nella fase 3. Oriente Petrolero, Guabirá, Atlético Palmaflor e Blooming si sono invece qualificati per la Copa Sudamericana
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Veikkausliga
Continua il dominio da parte dell'HJK che vince l'ennesimo campionato finlandese. Nelle ultime 14 edizioni il club di Helsinki ne ha vinta ben 11, portandosi a quota 32 nell'albo d'oro, mettendo così ancora di più un abisso con le inseguitrici che sono Haka e KPS, seconde a pari merito con 9, ma che non vincono il titolo nazionale rispettivamente dal 2004 e dal 1957. Per i capitolini però portare a casa l'ultima Veikkausliga è stata più dura del previsto. Chiusa al primo posto la prima fase con 49 punti rispetto ai 47 del KuPS, nella seconda fase le prime 6 classificate sono state inserite in un girone all'italiana con solo partite di andata. Approfittando di qualche passo falso degli avversari, come la sconfitta con l'SJK o il pareggio con l'Haka, l'HJK ha vinto lo scudetto con una giornata di anticipo, nonostante un ko al secondo turno con l'Honka, che aveva riaperto la corsa al titolo, e l'ininfluente sconfitta proprio contro il KuPS nello scontro diretto avvenuto nell'ultima giornata, che ha almeno permesso ai rivali di chiudere con un solo punto di distacco dai campioni (58 contro 57). Un successo quello della squadra di mister Toni Kosela basato soprattutto sul collettivo. Anche se il club di Helsinki rispetto al KuPS ha segnato meno (41 contro 43) e subito più gol (23 contro 21), i biancoblu sono stati però più cinici, mantenendo il sangue freddo quando la situazione lo richiedeva. Anche a livello individuale non c'é stato nessun exploit. La classifica marcatori è stata stravinta dallo scozzese Erwin dell'Haka con 20 reti, e per trovare un giocatore dell'HJK bisogna andare al decimo posto con le 8 realizzazioni del serbo Radulovic, arrivato nella capitale in questa stagione dopo due anni agli svedesi dell'AIK. Ottimo anche il campionato disputato dal 22enne Olusanya, con l'attaccante finlandese autore di 7 centri
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Virsliga
Ci prende gusto il campionato lettone ad iscrivere nuovi club nell'albo d'oro della Virsliga. Così dopo il successo della passata stagione dell'RFS, che i tifosi italiani hanno conosciuto con la partecipazione in Conference League nello stesso girone della Fiorentina, un'altra squadra per la prima volta si proclama Campione di Lettonia, vale a dire il Valmiera, club dell'omonima città che dista 103 chilometri dalla capitale Riga. Un successo però non inaspettato quello degli All Blacks, che già la passata stagione c'avevano provato finendo però al secondo posto alle spalle dell'RFS. Quest'anno però le cose sono andate nel verso giusto e dopo un'avvincente lotta con il Riga FC (che dal 2018 al 2020 aveva vinto tre volte di fila il campionato) è arrivato il tanto atteso titolo per una formazione che è stata fondata nel 1996 e che non aveva ancora messo in bacheca alcun trofeo. Il Valmiera si è dimostrata una vera e propria macchina da gol sfondando addirittura il muro delle cento reti (101 per la precisione) in 36 giornate, con una media a momenti di quasi 3 gol a partita. Un attacco atomico dove a fare la voce grossa è stato Raimonds Krollis, il nuovo "fenomeno" del calcio lettone. Il 21enne ha dominato la classifica cannonieri con 24 reti in 34 presenze, e nel suo paese sperano che il giovane attaccante possa arrivare ai livelli di Maris Verpakovskis, probabilmente il più grande calciatore lettone, che trascinò la piccola nazionale baltica ad una storica partecipazione ad Euro 2004. Altro giocatore che ha fatto le fortune del Valmiera è stato il colombiano Camilo Mena. Sbarcato in Lettonia ad inizio 2021 dal Deportivo Pereira (dove aveva giocato anche una dozzina di partita in massima divisione), l'attaccante cafeteros (inserito nel 2019 dal prestigioso The Guardian come uno dei 60 potenziali crack del calcio mondiale) dopo una stagione di ambientamento è letteralmente esploso quest'anno. Il 20enne ha segnato 14 reti in campionato ed ha sfornato altrettanti assist, formando con Krollis una coppia giovane, dinamica e devastante per gli standard del campionato locale
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Meistriliiga
Se la passata stagione il titolo di Meistriliiga si era deciso sul filo di lana, con il successo del Levadia per un solo punto rispetto al Flora, quest'anno il campionato estone è stato letteralmente dominato proprio dal Flora che si prende così la sua rivincita sui campioni uscenti. Il Levadia infatti non è riuscito a tenere il passo dei biancoverdi che hanno chiuso la stagione con un vantaggio di 18 punti. I capitolini sono stati degli autentici rulli compressori e in 36 giornate hanno conquistato 97 punti e con un solo ko nella casella delle sconfitte, arrivato quando il titolo era già stato conquistato, 1-0 in trasferta con il Nomme Kalju. La formazione del giovane mister Jürgen Henn (35 anni), al suo terzo titolo sulla panchina del Flora, ha basato il suo successo sulla solidità del pacchetto arretrato, che ha subito solo 21 reti, e la grande vena realizzativa dell'attacco, autore di ben 94 gol. La forza del Flora non è stato infatti un singolo, nessuno si è avvicinato ai 21 centri del capocannoniere del torneo, il georgiano Beglarishvili del Levadia, ma bensì i campioni estoni sono stati capaci di far andare in doppia cifra ben 5 giocatori, così dal non dipendere soltanto sui gol di un solo giocatore. 13 reti le hanno segnate lo stagionato Vasslijev (38 anni e 142 presenze in nazionale) e Alliku, 11 gol sono opera di Miller, mentre a 10 troviamo la coppia Zenjov (altro giocatore con oltre cento presenze con l'Estonia) e il giovanissimo Kuraskin, 19 anni e grande futuro del calcio estone. Con questa vittoria il Flora vince il suo terzo scudetto negli ultimi 6 anni e tenta la fuga nell'albo d'oro, con 14 affermazioni rispetto alle 10 del Levadia
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Urvalsdeild
Era il 2010 quando il Breidablik si proclamava per la prima volta nella sua storia Campione d'Islanda. In questi 12 anni il club della città di Kópavogur (che dista meno di 9 chilometri dalla capitale Reykjavik) c'ha provato diverse volte a portare a casa il suo secondo scudetto, in certi casi arrivando ad un soffio dalla gloria, come la passata stagione con il titolo sfiorato per appena un punto, ma andato però nella bacheca del Vikingur. Alla vigilia della nuova stagione entrambe le squadre erano chiamate a ripetersi, ma fin da subito si é capito che i biancoverdi avevano una marcia in più rispetto ai campioni in carica. Con il campionato che ha cambiato formula, stagione regolare formata da 22 giornate, più fase playoff per il titolo dove ad accedervi erano le migliori 6, il Breidablik ha dominato la prima fase chiudendola al primo posto con 51 punti e con un confortante +8 sulla coppia Vikingur e KA. Nella fase finale, con solo gare di andata, tale vantaggio i futuri campioni islandesi l'hanno poi incrementato, chiudendo il campionato con 63 punti (20 vittorie in 27 giornate) e con 10 lunghezze di vantaggio sul KA, bravo a scippare la seconda piazza al Vikingur grazie soprattutto ai gol di Nökkvi Thorisson, autore di 17 centri. Tra gli artefici di questa vittoria va assolutamente citato Isak Thorvaldsson. Il giovane attaccante islandese, cresciuto nel vivaio del Norwich City, in 24 partite ha spedito in fondo al sacco 14 palloni. Prestazioni che non sono passate inosservate visto che per il 21enne si sono mossi i norvegesi del Rosenborg, che hanno deciso di portarlo nell'Eliteserien, una lega sicuramente più di livello rispetto al campionato locale. Oltre a Thorvaldsson, il Breidablik ha potuto contare anche sulla buona stagione di Jason Svanthorsson, a segno in 11 occasioni. Bene anche il pacchetto arretrato, che capitanato da Köskuldur Gunnluagsson (nel giro anche della nazionale) ha subito 27 reti, miglior difesa del campionato
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Meistaradeildin
Entra nel club dei 20 il KI, abbreviazione di Klaksvíkar Ítróttarfelag, che con quello di quest'anno conquista il suo ventesimo scudetto e prova ad avvicinarsi alla primatista HB, al comando a quota 24. Un campionato dove il club di Klaksvik, uno dei tanti isolotti che compongono le Far Oer, ha dominato in lungo e in largo, riuscendo a chiudere la stagione addirittura da imbattuto, cosa che da queste latitudini non accadeva dal 1989, quando il B71 Sandoy vinse il titolo con 13 vittorie e 5 pareggi. I biancoblu però sono stati in grado di migliorare i numeri della passata stagione quando persero solo una gara e conquistarono 72 punti. Nessuno si sarebbe mai immaginato che il KI potesse fare di meglio, e invece i campioni in carica ci sono riusciti vincendo 25 delle 27 partite in programma, che rendono i due pareggi ottenuti dal B36 e dal Vikingur delle piccole imprese. Una squadra quella di mister Mikkjal Thomassen, che da Gennaio allenerà i norvegesi del Fredrikstad, praticamente senza alcun punto debole. L'attacco non avrà segnato 99 gol come lo scorso anno, ma è stato comunque il più prolifico con 78 reti, ma il vero capolavoro è stato fatto in difesa, con il KI che ha subito soltanto 7 reti, rispetto alle 12 del campionato precedente. Nonostante i tanti gol segnati la classifica cannonieri è però andata a Sølvi Vatnhamar dopo un bel duello proprio con due giocatori del KI. Il giocatore del Vikingur si è proclamato re dei bomber con 20 reti, due in più di Páll Klettskard, passato anche in Italia in Serie D con il lombardi del Breno. Terzo posto per Jóannes Bjartalíd che di gol ne ha fatti 17. In porta invece avere un estremo difensore più di livello come il danese Mathias Rosenørn, che in 49 partite da quando è sbarcato sull'isola ha subito solo 19 reti in campionato, ha sicuramente dato tranquillità a tutto il pacchetto difensivo
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Dopo la fine del rapporto lavorativo con il Celta Vigo, Eduardo Coudet ritorna in Sud America. L'allenatore argentino è stato ufficializzato come nuovo tecnico dell'Atletico Mineiro, che ha chiuso l'ultimo Brasileirao al settimo posto conquistando la qualificazione ai preliminari di Copa Libertadores. Per il "Chacho" non è però la prima esperienza in Brasile visto che ha allenato per una stagione l'Internacional (da Dicembre 2019 a Novembre 2020), salvo poi rassegnare le dimissioni, nonostante i buoni risultati, per accettare l'offerta del Celta
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Notizia clamorosa che giunge da Manchester, Cristiano Ronaldo e lo United decidono di comune accordo di rescindere consensualmente il contratto e adesso il portoghese sarà libero di scegliere la sua prossima destinazione. Il rapporto tra CR7 e Ten Hag non é mai decollato, con il tecnico olandese che l'ha spesso relegato in panchina. Dieci le presenze in campionato, ma solo 4 dal primo minuto con una rete segnata all'Everton, mentre 2 sono stati i gol che Ronaldo ha realizzato in Europa League, dove invece ha avuto più spazio. A questo punto impazza il toto squadra per capire quale sarà la prossima destinazione dell'asso portoghese. Si parla di Chelsea, del Newcastle United, con la proprietà saudita che vorrebbe una superstar per il suo progetto di espansione del marchio, ma altre piste portano al Bayern Monaco e al Paris Saint Germain, così da vedere finalmente Messi e Cristiano Ronaldo giocare nello stesso club
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A Lyga
È ancora lo Zalgiris la squadra più forte della Lituania. Il club della capitale Vilnius vince lo scudetto per il terzo anno consecutivo, raggiungendo lo storico traguardo della doppia cifra, 10 titoli dal 1991 ad oggi, quando è stata creata la A Lyga dopo il disgregamento dell'Unione Sovietica. Se i precedenti due campionati erano stati un po' più sudati per portarli a casa, in questa stagione i biancoverdi non hanno avuto avversari. Il Suduva, che in questi anni ha sempre conteso il titolo allo Zalgiris, vincendo pure tre scudetti di fila tra il 2017 e il 2019, è incappato in una delle peggiori annate della sua storia recente. La formazione di Mirijampolé ha chiuso la stagione a metà classifica non riuscendo nemmeno a qualificarsi per le prossime coppe europee. Lo Zalgiris ha dunque avuto vita facile vincendo l'A Lyga con larghissimo anticipo. I capitolini hanno ottenuto 84 punti, ben 21 in più rispetto alla seconda che è stato il Kauno Zalgiris. Tutto ha funzionato nel verso giusto per la squadra di mister Vladimir Cherubin nonostante i biancoverdi fossero impegnati anche in Conference League, chiusa però all'ultimo posto in un gruppo che comprendeva lo Slovan Bratislava, il Basilea e il Pyunik. Lo Zalgiris ha basato il suo successo sulla solida difesa, impreziosita da diversi profili stranieri come il francese Bopesu, il croato Mamic (ex nazionale delle giovanili biancorosse), e l'austriaco Palevic, che hanno contribuito nel far subire solo 27 gol ai campioni. Se il pacchetto arretrato è stato il fiore all'occhiello dei lituani, la stessa cosa la si può dire dell'attacco, che ha trovato la via del gol in 85 occasioni. Nonostante l'addio del francese Videmont, finito ai kazaki dell'Aktobe dopo aver vinto per due volte la classifica cannonieri, lo Zalgiris ha trovato nel brasiliano Renan Oliveria il suo degno sostituto. Il 25enne attaccante brasiliano, arrivato dagli ucraini del Kolos ma che in carriera ha anche lambito Slovacchia, Malta e Portogallo, c'ha messo poco ad ambientarsi alla nuova realtà, e con 17 reti in 29 presenze ha dato il suo contributo alla causa vincendo pure la classifica marcatori
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È durata giusto un anno l'avventura di Giovanni Van Bronckhorst sulla panchina dei Rangers. Arrivato a Novembre della passata stagione per sostituire Steven Gerrard che aveva preso la strada di Birmingham, sponda Aston Villa, il tecnico olandese aveva comunque portato i Gers a giocare due finali di coppa, una di Scozia vinta ai supplementari per 2-0 contro l'Hearts, e quella di Europa League, persa ari rigori con l'Eintracht Francoforte. La nuova stagione invece è iniziata in salita per il club scozzese. In campionato i punti di distacco dal Celtic sono già 9 (con tanto di ko per 4-0 nell'Old Firm), mentre in Champions League i Rangers hanno fatto una pessima figura perdendo tutte e 6 le partite del proprio girone, composto da Napoli, Liverpool ed Ajax, motivo per cui hanno spinto la dirigenza a dare il benservito all'allenatore olandese
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Ronin

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Torneo Apertura El Salvador
Lasciati gli ultimi due tornei all'Alianza, il FAS, acronimo di Futbolistas Asociados Santanecos, ritorna a vincere il campionato di El Salvador, rinforzando ancora di più la sua leadership nel paese con 19 titoli, rispetto ai 16 dell'Alianza e degli acerrimi nemici di sempre dell'Águila. Il campionato salvadoregno è composto da 12 squadre che vengono inserite in due gironi da 6 con partite di andata e ritorno con le prime quattro di ogni gruppo che passano alla fase finale. Messo nella Zona B il FAS si è classificato al secondo posto alle spalle dell'Alianza qualificandosi così per i quarti di finale. Il primo scoglio da superare è il Dragon, finito terzo nella Zona A. Una doppia sfida più complicata del previsto per la truppa del tecnico ecuadoregno Octavio Zambrano, che perde per 3-2 il match di andata, ma al ritorno grazie ad un ottimo finale di partita le "Tigri" la spuntano per 3-1. In semifinale la nazione si ferma per assistere a quello che viene soprannominato "El Unico Clásico Nacional" che non tradisce le attese. All'andata il FAS sfrutta il fattore campo e supera di misura l'Águila per 1-0, rete di Wilma Torres, ma al ritorno i Negroaranjas rispondono con la stessa moneta, centro di Dustin Correa, portando la sfida ai calci di rigore. Il FAS realizza tutti e quattro i penalty che calcia, mentre l'Águila ne sbaglia due su cinque, sciupando così l'opportunità di accedere in finale e magari vincere un titolo che manca dal 2019. Nella finalissima disputata all'Estadio Cuscatlán di San Salvador le "Tigri" affrontano la sorpresa Jocoro, alla prima finale della sua storia e trascinato in questo Torneo Apertura dal bomber Juan Argueta, autore di 9 reti in 16 presenze che gli hanno aperto anche le porte della nazionale. In finale però c'é solo il FAS che con una rete per tempo, vantaggio di Rudy Clavel e raddoppio del colombiano Yilmar Filigrana, mette le mani sul suo 19mo titolo. Un successo quello del club della città di Santa Ana arrivato soprattutto grazie alla solidità difensiva. Se in attacco il FAS ha segnato il giusto perché è mancato un vero e proprio bomber (miglior marcatore Marvin Márquez con 4 reti), il pacchetto arretrato, tutto composto da giocatori locali (a parte l'uruguagio Carrera che ha però giocato solo 2 partite), è stata la vera forza potendo contare su un quartetto esperto e nel giro della nazionale di El Salvador. A spiccare su tutti è stato sicuramente il capitano Rudy Clavel autore anche di 3 reti
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Torneo Apertura Costa Rica
Dopo l'incredibile sorpresa del Clausura 2021 finito al Cartaginés, che non vinceva il campionato dal 1940, in Costa Rica le big del paese sono ritornate a dettare leggere, con il Torneo Apertura che finisce al Deportivo Saprissa, la squadra più vincente della nazione che mette le mani sul suo 37mo scudetto. Anche in Costa Rica il campionato è composto da 12 squadre che vengono inserite in due gironi da 6 dove le prime due passano alla fase finale. Il Deportivo Saprissa ha vinto a mani bassi il suo gruppo con 36 punti in 16 giornate dando 9 lunghezze di distacco al Puntarenas. Nonostante l'ottimo andamento i Morados non sono riusciti però a conquistare la prima piazza in assoluto che permette di avere un bonus nella fase finale, finita invece all'Herediano che di punti nel Gruppo A ne ha fatti 38 restando anche imbattuto. In semifinale il Deportivo Saprissa à atteso dal delicato Clásico Nacional con l'Alajuelense, la partita più importante e sentita del calcio costaricense. All'andata ad Alejuela le due rivali non si fanno male e il match si conclude sullo 0-0, mentre al ritorno a San José i Morados vincono sul terreno amico per 2-0 e volano nella prima finale contro un'Herediano che può valersi del famoso bonus, infatti vincendo questo match si proclamerebbe subito campione senza giocare la Gran Final. Il Deportivo Saprissa dopo aver pareggiato al 92' la gara di andata grazie al "Samurai" Ariel Rodriguez, riesce ad espugnare l'Estadio Colleya Fonseca con un centro di Orlando Sinclair. Le due formazioni si danno dunque appuntamento per la Gran Final. Questa volta il Depor sfrutta il fattore campo e nei primi 90 minuti batte 2-0 l'Herediano con Orlando Sinclair e il "Gigante" Watson. Al ritorno però c'é da sudare parecchio. Brenes dopo 9 minuti porta subito avanti l'Herediano, ma alla fine il Saprissa resiste agli assalti avversari e si porta a casa il titolo prendendosi così anche la rivincita per la finale persa nel Torneo Apertura 2021. La forza dei Moradas di mister Jeaustin Campos, il tecnico più vincente del paese che mette nella sua personale bacheca il settimo scudetto (6 con il Saprissa e uno con l'Herediano), è stata la forza del collettivo. Nella stagione regolare il cubano Paradela e il giamaicano East sono stati i trascinatori della fase a gironi, mentre in quella finale Watson ma soprattutto Sinclair, autore di 2 reti pesanti, sono stati i giocatori in più. Bene anche la difesa che ha subito poco ed ha saputo reggere nelle sfide contro le altre due big del paese
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A 75 anni Dick Advocaat non ha nessuna intenzione di andare in pensione. Il tecnico olandese dopo un anno ai box, ultima esperienza con l'Iraq tra Luglio e Novembre 2021 (6 partite e 4 sconfitte), accetta di prendere in mano il timone dell'ADO Den Haag. Finiti in seconda divisione i gialloverdi erano una delle favorite per il pronto ritorno in Eredivisie, e invece dalle parti dell'Aia la stagione fin qui ha regalato solo delusioni. Il Den Haag attualmente si trova solo al 17mo posto e con la zona playoff che dista 8 punti. Tempo per recuperare c'é e con una vecchia volpe come Advocaat al comando tutto è possibile
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