Il problema è che la sentenza cozza con quanto successo nel mondo reale. A parte che come già scritto qui da qualcuno non mi pare serve l'oltre ogni ragionevole dubbio in diritto sportivo. Qui abbiamo il signor Acerbi che si scusa in campo con Juan Jesus. Esattamente di cosa deve scusarsi se non ha detto niente di compromettente? Devo credere che Acerbi tutto d'un tratto abbia avuto un radicale cambiamento della personalità che gli ha fatto decidere che da quel punto in poi non avrebbe più insultato nessun avversario?
Ma ammettiamo che sia vero che non abbia detto nulla di compromettente ma si sia scusato con Juan Jesus perchè ciò che ha detto poteva essere stato travisato, quindi diamo per buona la farsa del "ti faccio nero". Bene, l'intervista di Juan Jesus nel post partita va in una direzione assolutamente contraria a questa tesi, perchè avrebbe spiegato che si è trattato di un malinteso, invece ha fatto intendere di aver ricevuto l'insulto razzista ma di averlo perdonato perchè si è scusato subito, apostrofando tutto come roba di campo.
Come la guardo non riesco a pensare a niente che non sia una frase razzista pronunciata da Acerbi