Mentre la società si interroga sul nuovo tecnico, la rosa messa a disposizione da Commisso appare cambiata da quella dell’ultima gestione Della Valle.
dei giocatori arrivati la scorsa stagione non è stato confermato quasi nessuno. Dalla rosa sono usciti Gerson, Edimilson Fernandes, Pjaca, Mirallas, Muriel, Lafont, Norgaard e Hancko, e in più è stato ceduto alla Roma anche Jordan
Veretout, uno dei più affidabili e continui nel rendimento nelle ultime due stagioni. Pradè ha dovuto innanzitutto pensare a sfoltire il parco giocatori prima di andare a rinforzare la squadra. L’acquisto più costoso (10 milioni di euro) è stato Erick
Pulgar dal Bologna, mentre dal Sassuolo Pol
Lirola. A centrocampo è tornato Milan
Badelj, definito da Pradè «l’acquisto più importante di quest’anno», e come alternativa nel ruolo di terzino sinistro è stato preso Aleksa
Terzic dalla Stella Rossa, oltre a
Dalbert. Il grande colpo è stato invece Franck
Ribèry, che ha accettato la proposta dei viola dopo il mancato rinnovo del contratto con il Bayern Monaco. Pradè ha poi pescato dal gruppo di talenti comprati negli anni scorsi o usciti dal settore giovanile viola per allungare la rosa e completarla in alcuni ruoli scoperti:
Vlahovic,
Sottil,
Dalle Mura e soprattuto
Castrovilli. A completare poi l’organico tanti colpi di grande qualità:
Igor, interessante prospetto della Spal, abile sia come centrale di difesa che sulle corsie esterne arretrate o a tutta fascia, Kevin
Agudelo, perla colombiana del Genoa, che può agire da mezzala o trequartista, e
Cutrone, ex Milan, che i tifosi ricordano per la sua passionale immersione nelle partite. Infine, arrivano anche
Duncan dal Sassuolo (ex Inter) e
Kouamè, altro tassello importante dal Genoa che nell’ultima annata ha fatto vedere cose importanti. A completare l’organico il giovane
Beloko, dalla primavera, mezzala africana. Con questo organico la dirigenza viola affiderà al nuovo tecnico l’impresa di rilancio della squadra. Il colpo più importante? Federico
Chiesa, per quest’anno, resta.