Generalmente arriva un momento, durante la stagione, in cui Ettorito si alza sui pedali, cambia passo e inizia a vincere anche oltre la Barriera, o per meglio dire “al nord”. E quando questo accade, ecco che i dubbi su chi si aggiudicherà alla fine il Ranking Master cominciano a somigliare sempre più a certezze. Primo a Vimercate il Cesareo, per un segnale di forza dato alla sua maniera; quarta vittoria (più un secondo posto) negli ultimi dieci tornei in calendario per certificare una supremazia degna degli anni migliori. Ettore è in gran forma, e ha la stessa voglia di girare a fare tornei di quando era un piccoletto batuffoloso, il che significa che gli altri, duole dirlo, devono iniziare a giocare per il secondo posto. Anche se si tratta di player quotatissimi e universalmente apprezzati come Mattia Pallotta (terzo podio stagionale, secondo negli ultimi tre week end di gara), o Gianluca “Garghy Lupin” Capurso: una delle più belle sorprese di questa stagione con il successo di Fidenza e l’argento di Torino in bacheca. E come loro, i numerosi big che hanno partecipato al torneo organizzato presso Le Torri Bianche. I primi otto, infatti, sono tutti giocatori dal pedigree certificato PES League. Si va dallo Zar vermiglio Alessio Scarlata, il King di Genova che si piazza al quarto posto, a Christian Alloa, messo ancora fuori dalla porta dalla maestra proprio sul più bello. Quarti di finale anche per Marco Scalzi (in crescendo), per Lelinho (sconfitta solo di misura con Ettore), e per il grande Merci. Purosangue della vecchia guardia, Mercieca quando sente odore di torneo dalle sue parti non riesce ancora a resistere alla tentazione. E stavolta, dimostra ancora di sapersi togliere soddisfazioni importanti visto che questo non era un evento estivo da bermuda e infradito, bensì un Master di quelli potenti. Vimercate, tuttavia, ha segnato anche il ritorno degli Open, i tornei in modalità “chi vince resta in campo”, preclusi ai clan e pertanto terreno ideale per le nuove leve… ma non solo. Giusto, perché Michele Tasso, il vincitore, è uno che nel tempo si è ritagliato un suo piccolo spazio di celebrità (suo anche l’Open di Fidenza). Non sarà un player da far tremare i polsi, non ancora almeno e glielo auguriamo per la simpatia, ma di certo è già uno di quelli che si riconosce, una faccia nota, uno che Scorpio non chiamerebbe più “Pippo, Pluto o Paperino”. E conosciuto ormai è anche l’impareggiabile Antonio Bertolini, secondo al traguardo, celebrato dalla comunità per un risultato che magari non vale la corte del Real Madrid, ma certamente resta una grandissima e meritatissima soddisfazione per lui.
PES League – Giannuzzi-Tubelli: Onda energetica
Botta e risposta tra Roma e Vimercate, Open a Tasso e Proietti